Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Michael Jackson FanSquare Forum Dal 2001, il Forum italiano di Michael Jackson

UN FANTASTICO INCONTRO (in corso). Rating: rosso

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    00 26/05/2010 11:28
    bei capitoli brava
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    manu 62
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    00 26/05/2010 12:59
    brava non c'è che dire...non mi piace molto il carattere che hai attribuito a Michael pero'!...voglio dire... a me uno che delega un altro a parlare al posto suo...beh, ecco...non mi da l'idea di un vero uomo!poi è solo il mio parere e lascia il tempo che trova!comunque brava!
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    antonella.30
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    00 27/05/2010 00:44
    Eccerto Laurè che me li sto a rilegge....però tu sfrecci cm un trenooooo.... [SM=x47930]

    Ma rileggerti è sempre un piacere anche se io aspetto..e tu sai cosa...
    aspetto ancora.. [SM=x47938]

    [SM=x47932] [SM=x47932] [SM=x47932]
    [Modificato da antonella.30 27/05/2010 00:45]

    ...MICHAEL...♥

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    - RESTAMI ACCANTO...♥ ♥ ♥
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    malabi
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    00 27/05/2010 01:48
    Re:
    manu 62, 26/05/2010 12.59:

    brava non c'è che dire...non mi piace molto il carattere che hai attribuito a Michael pero'!...voglio dire... a me uno che delega un altro a parlare al posto suo...beh, ecco...non mi da l'idea di un vero uomo!poi è solo il mio parere e lascia il tempo che trova!comunque brava!




    Lo so Manu che può non piacere ma da tutto quello che ho letto sul suo conto, sembra che sia proprio così. Michael evitava di dare spiegazioni e se una cosa non gli piaceva non diceva niente, ma erano i suoi collaboratori a parlare per lui. Molto spesso è accaduto che pur lui presente faceva parlare gli altri e lui semplicemente non diceva nemmeno una parola ignorando del tutto la persona a cui voleva far sapere determinate cose.
    Quindi ho immaginato che anche in circostanze del genere, quando c'era da dire cose spiacevoli, lui le faceva dire da qualcun'altro.
    Nella biografia del Taraborrelli che sembra tra tutte la più accreditata, visto che conosceva Michael da quando aveva 13 anni e lo ha sempre seguito nella sua vita e carriera, si parla proprio di questo suo aspetto. Semplicemente lui non voleva vedere le reazioni delle persone quando doveva dire loro cose spiacevoli, per questo delegava.


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    malabi
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    00 27/05/2010 01:48
    Comunque grazie a tutte ancora, per i complimenti.


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    malabi
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    00 27/05/2010 02:49
    17° Capitolo

    Il suo silenzio comincia a diventare opprimente allora riprendendo la parola, gli domando:

    “Michael perché non parli più? Quello che ti ho detto ti ha così shoccato da toglierti la parola?”

    Ma lui, che ora ha socchiuso gli occhi continua a tacere con le mani unite davanti alla bocca.

    Non potendone più di quel silenzio raggelante, mi alzo in piedi, mi metto di fronte a lui, gli tolgo le mani da davanti alla faccia e con tono dolce ma fermo gli dico:

    “Michael, ti prego guardami! Hai tanto insistito per sapere, ed ora ecco, sai come sono andate esattamente le cose, io ti ho raccontato la verità, la mia vita in questi ultimi sette anni e mezzo e tu non riesci nemmeno a dire mezza parola? Ti prego di non trincerarti dietro i tuoi soliti atteggiamenti. Ora non c’è Franky che può parlare per te. Ci siamo solo tu ed io e, se davvero provi, non dico affetto, perché non pretendo tanto, ma solo dell’amicizia per me, devi dirmi qualcosa, qualsiasi cosa, anche una parolaccia sarebbe meglio, piuttosto che questo silenzio. Ti prego,”

    Allora lui, finalmente alza gli occhi verso di me con un espressione strana, ha gli occhi lucidi, poi facendo davvero uno sforzo su se stesso e guardandomi da sotto un su mi dice.

    “Scusami!..........Io non sapevo……….Non ho mai nemmeno immaginato……. che tu ti fossi innamorata di me e,…………..tu abbia sofferto così tanto per me…………..Ti giuro che mai e poi mai……….avrei voluto essere causa di……..tanto dolore per te……….Io,…………..ecco………..non so proprio cosa dire………..Mi sento in colpa!”
    Mi accorgo che davvero, le mie parole gli hanno procurato un turbamento che lo fa star male, quindi per rincuorarlo gli dico.

    “Caro, ma tu non hai nessuna colpa, tu non hai fatto assolutamente nulla perché questo accadesse. Sono io che mi sono innamorata dell’uomo sbagliato e soprattutto nel momento sbagliato. D’altronde, se pensi che ci sono centinaia di migliaia di donne in giro per il mondo che sono, perdutamente innamorate di te senza nemmeno averti mai visto da vicino, è abbastanza facile pensare che possa succedere ad una che con te invece ha passato dei momenti bellissimi, o almeno così sono stati per me.
    Pensa che a Roma ho delle carissime amiche che sono letteralmente pazze di te, mia sorella compresa, che sono andate a vedere i tuoi concerti, che hanno fatto la fila sotto gli alberghi dove alloggiavi nei tuoi Tour, con la sola speranza di poterti vedere un secondo o per le più fortunate, magari di poterti incontrare e toccarti un po’ più da vicino. Se solo sapessero che io ti conosco, che posso parlare con te, ma che, soprattutto, che tra noi c’è una certa intimità, mi spellerebbero viva e, poverette, avrebbero anche ragione, visto che io invece non ho mai fatto niente per incontrarti. Quindi dovresti sentirti in colpa anche per tutte queste ragazze che per te sarebbero capaci anche di gettarsi nel fuoco.
    Michael, non puoi sempre farti carico delle sofferenze di tutti ed in questo caso anche delle mie. Quando ti ho conosciuto non ero una bambina, avevo già avuto le mie esperienze e quella famosa sera, accettando il tuo invito ero perfettamente consapevole a cosa sarei potuta andare incontro. Tu non mi hai mica costretta a venire da te, l’ho deciso io di rimanere e di vivermi quell’esperienza, pensando forse, stupidamente, che anche per me si sarebbe limitata a rimanere, nel tempo, solo un bellissimo ricordo. Non potevo prevedere quello che è successo dopo.
    Tu non sei responsabile di nulla, la colpa è solo mia, se colpa si può chiamare, per averti forse sottovalutato, nel senso che davvero non pensavo che fossi quell’uomo straordinario che invece sei, avevo un’immagine di te completamente diversa. Ero, infatti, convinta che tu fossi, come la maggior parte delle persone di spettacolo, che tu sai che è un ambiente che conosco bene, cioè una persona estremamente superficiale, dedita solo alla propria immagine, a far soldi, a vivere una vita che solo pochissimi possono permettersi, in un mondo ovattato e lontanissimo dalla dura realtà di ogni giorno che, invece, la maggior parte di noi devono affrontare. Pensavo, sbagliandomi, che tu fossi così narcisista da non riuscire ad amare nessuno al di fuori di stesso e, talmente arrogante e pieno di te stesso, da trattare tutti dall’alto in basso, come se nessuno fosse alla tua altezza, non sapendo, che questo atteggiamento è, invece, conseguenza della tua profonda timidezza che, davanti agli sconosciuti, diventava quasi patologica.
    Questo è davvero quello che pensavo, prima di conoscerti, tanto che, quella sera, a quella festa, sapendo che tu eri l’ospite d’onore, nemmeno ci volevo venire.
    Poi t’ho conosciuto e, tutti quei miei stupidi pregiudizi, sono naufragati di fronte alla tua straordinaria bellezza d’animo, alla tua umiltà. Michael davvero io credo che tu sia uno spirito eletto e, se anche ho sofferto molto per te, io non rimpiango nulla di ciò che è successo perché ho avuto la possibilità di vedere come sei veramente, di apprezzarti ed inevitabilmente di amarti.”

    Dopo di ciò, lui che mentre parlo, mi guarda fisso con un’espressione che, a mano a mano, diventa sempre più dolce e tenera, mi abbraccia alla vita e posando la sua testa sul mio ventre, mi sussurra con voce commossa:

    “Hai detto delle cose bellissime,……….. tu sei una delle poche persone che sono riuscite a capirmi, forse è per questo che mi sei piaciuta subito, al di là del tuo aspetto…………….. Sei una donna positiva, che sa come far sentire un uomo, davvero importante, ed è davvero impossibile non amarti……………………ma non posso fare a meno di sentirmi triste per essere stata la causa del tuo dolore.
    Io vorrei invece trasmettere gioia, so che questo è il mio scopo su questa terra, e cerco di farlo, con la mia musica, la mia danza. Vorrei davvero poter cancellare dal mondo la sofferenza, l’ingiustizia, la guerra. Lavoro davvero duramente per questo perché vorrei poter solo trasmettere amore affinché tutti, e soprattutto i bambini, che a me stanno a cuore più di ogni altra cosa, possano vivere contenti e sereni……………Ma è così difficile poter combattere gli egoismi, gli interessi economici e di potere che rendono questo mondo uno schifo, che a volte mi sento del tutto sconfitto.”

    Mentre dice queste parola la sua voce è profonda, carica di angoscia e disperazione ed io percepisco con assoluta chiarezza che la sua sofferenza è assoluta e reale.

    Mi inginocchio davanti a lui e ricambiando il sua intenso abbraccio cerco di consolarlo dicendogli.

    “Michael ma tu non puoi farti carico di tutti i problemi di questo mondo. Quello che tu fai è già moltissimo, tu sei solo un essere umano non sei un dio, non puoi pretendere da te stesso più di quello che fai. Ma quante persone hai aiutato, quanti bambini hai salvato dalle malattie, addirittura dalla morte con la tua meravigliosa generosità. Lo so che tu pensi che non sia abbastanza ma come tutti hai dei limiti, oltre i quali, è del tutto impossibile andare. Ecco vedi, è questo tuo essere sempre insoddisfatto di quello che fai, che ti rende a volte così insicuro e problematico. Devi essere meno severo con te stesso, non cercare sempre la perfezione in tutto quello che realizzi, accontentati di andarci vicino, a volte magari, solo di sfiorarla. Amore mio caro, siamo degli esseri umani ed in quanto tali, imperfetti, è la nostra natura e tu, come tutti del resto, devi accettarla per quella che è.”

    Detto questo lui mi abbraccia forte e mi dice che ho ragione, che lui se lo ripete continuamente ma che poi, non può fare a meno di essere così, perché questa ricerca continua, fa parte della sua natura, del suo carattere, ed anche se ciò gli procura molta sofferenza, nello stesso tempo lo rende anche orgoglioso, perché nella vita ha avuto anche moltissime soddisfazioni che, lo inducono a fare sempre meglio.

    Allora io, che come già detto, sono dotata di un notevole senso ironico aggiungo:

    “Beh, certo ancora sulle acque non sei riuscito a camminare, quindi è bene che perfezioni questa mancanza.”

    Scoppio a ridere e lui con me e mi dice di non prenderlo tanto in giro, perché se ci si mette d’impegno, forse un giorno ci riuscirà.

    Sempre ridendo, comincia a baciarmi, dicendomi, tra un bacio e l’altro, che se potesse, fermerebbe il tempo per poter vivere sempre, queste emozioni che prova ogni volta che è con me.

    I nostri baci si fanno più intensi ed appassionati e, con i baci, anche le nostre carezze, poi sussurrando, mi dice:

    “Ti desidero moltissimo.”

    Semplicemente rispondo:

    “Anch'io, con tutta me stessa.”

    Michael, tenendomi stretta a sé mentre continuiamo a baciarci, mi dice:

    “Andiamo di là.”

    Entriamo, lui si siede sul bordo del letto e mi fa sedere su di lui. Mi bacia dappertutto, sulla bocca, sulle guance, sugli occhi, sul collo e le sue mani si infilano sotto la maglia per accarezzare la mia schiena, ed io rispondo ai suoi baci e alle sue carezze con altrettanto trasporto e passione.

    Tra un bacio e l’altro ci sussurriamo parole dolcissime, lui in inglese ed io in italiano:

    “My sweet………..sweet…………..baby……………”

    “Amore………amore mio………. dolcissimo…………….”

    Poi torna ad abbracciarmi fortissimo e ancora:

    “You…………. you are…….. my …….”?

    “Sei la mia gioia……….ti amo da morire………….”

    Poi di nuovo la sua bocca morbidissima e caldissima sul mio collo e:

    “You are…………..my………………… sweetly love”

    “……………Sei il mio unico amore….”

    Poi lui mi dice:

    “Se mi parli così………….mi fai impazzire…………..ti adoro”

    Di scatto mi prende per la vita, mi fa girare e mi distende sul letto, mi tira su la maglia, me la sfila e tenendomi per le mani comincia a baciarmi dappertutto.

    Sono completamente immersa in questa straordinaria sensazione di benessere e di abbandono totale tra le sue braccia, che non mi accorgo, che qualcuno ha bussato alla porta, ma sento solo Michael che dice:

    “Yes?!”

    Dalla’altra parte, una voce maschile, ma non riesco a capire nemmeno una parola, ma sento solo lui che risponde:

    “Ok!.............. Thanks”.

    Istintivamente mi copro con le braccia e mi metto a sedere, lo guardo interrogativamente e chiedo, con un filo di voce cosa stia succedendo, mentre cerco disperatamente la mia maglia per rivestirmi.

    Michael con un espressione contrita, accorgendosi del mio imbarazzo, la trova, me la porge e molto educatamente si gira leggermente mentre me la infilo, poi mi prende la mano la porta alla sua bocca per baciarla e con una voce terribilmente dispiaciuta, ma soprattutto imbarazzata, mi spiega:

    “Tesoro, scusami moltissimo, sono terribilmente a disagio,…….. ma, mi sono venuti a chiamare perché devo volare a Las Vegas,……………come già ti avevo detto,……………..ma non mi ero accorto che fosse così tardi………Con te ho perso la cognizione del tempo. Credimi, sono davvero mortificato, non so come scusarmi.”

    Nel frattempo io, che sono riuscito a riacquistare la lucidità necessaria, gli rispondo subito, con un tono leggero anche se dentro di me vorrei urlare per il dispiacere:

    “Michael, non preoccuparti non c’è nessun problema, anch’io non mi ero accorta che fosse già giorno, vado via subito così tu puoi prepararti, altrimenti farai tardi. Caso mai, ci vedremo al tuo ritorno.”

    Al che lui con un tono di voce più titubante, mi chiede:

    “Perché al mio ritorno, ma non vieni con me?”

    Non so cosa dire, cosa fare, il desiderio di dire di sì è fortissimo e se la sera non ci fossero stati i discorsi strani di Franky, supportati dall’atteggiamento di Michael, sarei stata già con un piede su quell’aereo,

    Non essendo così convinta che lui lo voglia al cento per cento, ma sopra ogni altra cosa spaventata dall’idea che la mia presenza possa far scattare quelle sue paranoie, causata dalla persecuzione costante che i media operano da anni nei suoi riguardi, bleffando rispondo:

    “Non vorrei essere di peso per te, se vai lì per affari, non voglio che tu ti senta condizionato da me e, che tu non possa sentirti libero di muoverti come vorresti, quindi forse è meglio che io non ti accompagni.”

    Finito di dire queste parole, sento che il mio cuore dentro il mio petto sta battendo all’impazzata e, per il terrore che lui mi dica che ho ragione, mi sta venendo, persino, il mal di stomaco.

    Allora lui mi guarda fisso, intensamente, con uno sguardo che farebbe sciogliere persino un iceberg, prende le mie mani, si accovaccia di fronte a me e mi dice.

    “Se è questo ciò ti preoccupa, devi sapere, che ora, più che mai, la cosa che più desidero è che tu venga con me. Ti prego dimmi di sì!”

    C’è poco tempo per riflettere e, soprattutto, per chiedermi se poi mi pentirò della mia decisione. La sua espressione poi, è straordinariamente convincente e, mi piace da morire, quindi abbracciandolo gli rispondo:

    “Ok. Se davvero ti fa piacere verrò”.

    Lui mi riabbraccia, mi bacia nuovamente a lungo e sempre tenendomi stretta mi dice:

    “Grazie, davvero mi hai reso felice, però ora fai in fretta a prepararti, poiché tra un’ora dobbiamo partire da qui. Quando sei pronta vieni direttamente in garage ti aspetto lì.”

    Mentre mi parla così, mi aiuta ad alzarmi e, accompagnandomi verso la porta, mi bacia nuovamente, ma mentre sto per uscire mi ferma ed aggiunge:

    “In valigia metti anche questa t-shirt perché mi piace moltissimo come ti sta, sei molto sexi con me indosso.”

    Scoppia a ridere ed io con lui, fuori la porta mi ritrovo il solito gorilla che mi sta aspettando per accompagnarmi di nuovo al mio piano.


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    malabi
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    00 27/05/2010 03:37
    18° Capitolo


    Sono nella mia stanza, guardo l’orologio sono le 9 e10, ho solo 50 minuti per prepararmi, comincio a cercare di organizzare le idee, per riuscire a capire che cosa devo fare come prima cosa e, il più alla svelta possibile, poiché la paura di fare tardi, mi mette addosso un’agitazione frenetica che mi crea uno stato confusionale.

    Mi faccio subito una doccia al volo, evito di lavarmi i capelli perché ci vorrebbe troppo per pettinarli in maniere decente, senza sembrare una strega. Uscita dalla doccia, mi asciugo in un battibaleno e comincio a vestirmi.

    Qui il panico. Oddio che mi metto? Opto per la cosa più comoda, jeans e una bellissima maglia a maniche lunghe di filo di scozia color prugna, con scollo dritto che lascia scoperte le spalle e per scarpe un paio di mocassini “college” blu.

    Mi piazzo davanti allo specchio per truccarmi, riesco a farlo abbastanza decentemente nel giro di otto minuti esatti, dentro di me penso che questo è quasi un record, difficile da battere. Mi pettino con la coda di cavallo alta.

    Passo in camera da letto, tiro fuori dall’armadio la borsa che ho usato per il bagaglio a mano e ci infilo dentro, un cambio di abiti completo un po’ più elegante di quello che ho indosso, più un vestito da sera che potrebbe sempre servire, un paio di costumi con un abito prendisole, un paio di scarpe eleganti, le infradito, la trousse per il trucco, le creme per il viso, il profumo, spazzolino da denti, spazzola, pettine e lacca per capelli.

    Mi sembra di aver preso tutto, poi mi ricordo, la t-shirt di Michael, la cerco dappertutto, poi mi sovviene, che l’ho lasciata in bagno ed è là che la trovo, meno male, la prendo e la metto nella borsa.

    Sono pronta, almeno credo, mi guardo ancora in giro per vedere se ho dimenticato qualcosa , guardo l’orologio sono le 9 e 55.

    Ho appena il tempo di chiamare mio padre per dirgli che vado a Las Vegas, alzo la cornetta e chiedo di mettermi in comunicazione con il suo appartamento.

    Dopo tre squilli papà mi risponde, gli dico che il viaggio è confermato e sto per partire, al che lui mi chiede quando tornerò, gli rispondo che dovrebbe essere per l’indomani sera, al che mi annuncia in tono scocciato che l’indomani si dovrebbe firmare il contratto perché l’affare si è concluso, gli dico se per favore può rimandarlo al giorno dopo, e lui mi risponde che non può rimandare un contratto così importante solo perché io ho deciso di andarmi a fare una vacanzuccia con il mio amico Michael Jackson.

    Cercando di mantenere un tono calmo e guardando continuamente l’orologio, replico a mio padre che comunque il contratto lo può firmare senza di me, se proprio non è possibile rimandare, tanto non è il primo che firma senza il mio parere, ma lui, molto seccato, mi dice che mi aveva portato a Los Angeles anche per supportarlo in questo.

    Sono disperata, l’orologio segna le 10, quindi senza dare a papà il tempo di replicare, gli comunico che comunque andrò a Las Vegas ma che, non appena mi sarò sistemata, lo chiamerò per lasciargli il mio recapito, così per ogni problema può contattarmi, poi aggiungo che sono in ritardo e che devo assolutamente andare, gli dico anche di non essere arrabbiato con me salutandolo con bacio, ma lui mi ribatte che spera, che io sia consapevole, che mi sto infilando in una situazione che non avrà via d’uscita; finalmente poi mi saluta aggiungendo che sto facendo una gran cavolata.

    Metto giù, prendo al volo tutto quello che mi occorre apro la porta e corro verso l’ascensore, ma porca miseria, sono tutti occupati; guardo l’ora, sono le 10 e 5, la mia angoscia è tale che cominciano a sudarmi le mani; pigio freneticamente sui bottoni dei 4 ascensori che sembrano essere scomparsi, non so a che santo votarmi per chiedere la grazia di farne arrivare uno al mio piano.

    Finalmente, eccolo, si aprono le porte e, mi appare fortunatamente il faccione nero della guardia del corpo, che per inciso si chiama Tommy, sempre la stessa che, con un tono di rimprovero, mi dice che “Lui”, senza ovviamente pronunciare il nome, mi sta aspettando.
    Mentre entro cerco di spiegargli che sono stata trattenuta dalla telefonata di mio padre, ma il mio accompagnatore, guarda fisso di fronte a sé, senza degnarmi nemmeno di un cenno.

    In un’altra occasione, gliene avrei dette quattro, a sto’ gorilla presuntuoso e maleducato che si crede di essere chissà chi, solo perché lavora per Michael Jackson, ma in questo momento, tale è la mia felicità di sapere, nell’averlo visto, che Mike mi stava aspettando ancora, che lo coprirei di baci per ringraziarlo della sua presenza.

    Finalmente arriviamo in garage, la limousine è già pronta per partire, il gorilla mi apre la portiera, sempre con una faccia da sfinge, Michael è dentro e mi aiuta a salire, dicendo:

    “Finalmente, le donne non sono mai puntuali!”

    Mi siedo vicino a lui con ancora un po’ d’affanno e un po’ trafelata per l’emozione ma, soprattutto, per l’angoscia appena vissuta, gli chiedo scusa, mentre gli spiego, che ho avuto una piccola discussione per telefono con mio padre che mi ha fatto perdere un po’ di tempo.

    Michael mi dice che spera non sia niente di grave, aggiungendo è dispiaciuto se la discussione è avvenuta per causa sua.
    Gli rispondo di non preoccuparsi, perché non è successo niente e, di smetterla di sentirsi in colpa per tutto

    Poi finalmente mi giro per guardarlo. E’ stupendo, leggermente truccato, ha i capelli un po’ più ricci, un cappello nero e gli immancabili occhiali da sole. E’ vestito con un completo nero, giacca blazer e una camicia di seta bianca, chiusa al collo da un bellissimo gioiello.

    Soprattutto però, mi accoglie con uno splendido sorriso così caldo, sereno e seducente che resto qualche secondo a contemplarlo, con occhi estasiati e pieni di amore.

    Forse imbarazzato dal mio sguardo contemplativo e venerante mi chiede:

    “Perché mi stai guardando così?”

    Sorridendo, sempre con aria persa, gli rispondo

    “Se ti dico che sei bellissimo mi credi?”

    Lui sorridendo imbarazzato, si morde il labbro inferiore e replica:

    “Tesoro sei troppo buona, non credo di avere un bell’aspetto dopo una nottata insonne.”

    Ridendo rispondo:

    “Bene, ti ricordo che la notte insonne l’abbiamo passata in due, per cui anch’io devo avere un aspetto terrificante.”

    Lui facendo finta di guardarmi con uno sguardo scrutatore e con un sorriso ironico mi dice:

    “Non te la cavi tanto male, pensavo peggio!”

    Senza nemmeno darmi il tempo di ribattere, mi abbraccia, mi dà un bacio sulle labbra e, con un tono molto dolce, mi dice che invece mi trova molto affascinante, ma soprattutto, i miei occhi sempre così intensi ed espressivi, che riescono a comunicargli molto più di tutte le parole che io possa pronunciare, quando sono un po’ stanchi sono ancora più belli,

    Adesso sono io che mi sento in imbarazzo ed abbassando lo sguardo gli chiedo se è possibile sentire un po’ di musica.

    Michael mi chiede che cosa mi piacerebbe ascoltare ed io, per prenderlo un po’ in giro, gli rispondo:

    “Ce l’hai l’ultimo di un cantante, che non so se lo conosci, ma che a me piace moltissimo, aspetta un momento che non ricordo il nome……..”

    Al che lui mi domanda seriamente:

    “E’ un cantante americano o europeo? Che genere fa?”

    Sempre facendo finta di stare a pensarci, rispondo:

    “Ehm, sì penso che sia americano,,,,,,,,,,,,,,,,ma il nome, proprio non me lo ricordo………..uhm, vediamo……….però ti posso dire che il genere è pop,……………. almeno credo,………….o forse R&B,…………… ma anche fanky,……………… qualche volta……………rock”

    Michael, sempre più stralunato, mi richiede:

    “Ma chi è questo cantante? E’ nero o bianco?”

    Qui mi sento sprofondare e penso, oddio e ora che gli rispondo? Per non infilarmi in un ginepraio che dallo scherzo potrebbe sfociare in ben altro, rispondo:

    “Non lo so……… perché non l’ho mai visto, l’ho solo ascoltato alla radio. Però ti posso dire che è bravissimo, ha una voce stupenda che da angelica, può diventare così aggressiva e sensuale, che ogni volta che lo sento, mi suscita delle emozioni così intense, da non poterle esprimere a parole.”

    Michael sempre più incuriosito ed esterrefatto mi guarda, mentre scuotendo la testa, replica.

    “Ma almeno ti ricordi quello che canta? Non so qualche titolo, oppure se mi canti qualcosa forse capisco di chi parli.”

    Allora sorridendo gli dico:

    “Ecco mi ricordo, mi pare che si chiami……….Mike…….anzi no, si chiama Michael………..”

    E lui togliendomi la parola di bocca, dichiara:

    “Bolton! Michael Bolton.

    A questo punto non posso fare a meno di scoppiare a ridere, ma lui, sempre più sconcertato, mi chiede perché sto ridendo così.

    Io non riesco a frenarmi e, continuando a ridere, tra un singulto e l’altro riesco a dire:

    “Boltonnnn? Ma come t’è venuto in mente? Ma quale Bolton.”

    Poi abbracciandolo e continuando a ridere aggiungo:

    “Michael, ma sto parlando di te, t’ho preso un po’ in giro. Ma come hai fatto a non capirlo? Incredibile……!

    Lui ridendo, mi dice che davvero ha creduto che io stessi parlando di qualche altro cantante, aggiungendo poi che sono molto brava e, che potrei essere una compagna perfetta, per fare scherzi agli altri, insieme a lui.

    Quindi prosegue:

    “Allora cosa vuoi ascoltare?”

    Gli rispondo che può farmi sentire quello che vuole, basta che sia qualcosa di suo.

    Ovviamente la limousine è provvista di un impianto stereo fantastico, lui cerca un cd e mentre lo mette su, guardandomi mi dice che secondo lui, se ha capito i miei gusti, questo è il mio preferito.

    Dalle prime note, capisco che il cd è “Dangerous”, guarda caso, e la prima canzone è infatti Jam.
    Mi guarda con aria interrogativa per sapere se avesse indovinato nella scelta, ed io faccio di sì con la testa, e gli dico che in questo album ci sono moltissime canzoni che adoro e che ascolto quasi di continuo.

    Vedo che prende il telecomando in mano e dalle primissime note capisco che lo ha fermato su “Give In To Me” e sorridendomi mi dice che senz’altro questa è una di quelle, e non sbaglia.

    Mi mette un braccio dietro la vita e comincia a canticchiare, mi sembra di vivere in un sogno, sto finalmente ascoltando Michael dal vivo, per la prima volta, la sua voce è davvero meravigliosa e, per quanto una registrazione possa essere perfetta niente a che vedere con l’emozione che ti può dare ascoltandolo così.

    Mi sento sciogliere, sono al settimo cielo per la felicità, mi giro e lo guardo con tutta l’ammirazione e l’amore di cui sono capace, mentre lui, ricambiando lo sguardo con altrettanta intensità, accarezzandomi il viso mi bacia sulle labbra.

    Sulle note di “Will You Be There”, entriamo in un piccolo aeroporto, l’auto si ferma vicino ad un aereo, le guardie del corpo ci aiutano a scendere e noi, circondati da loro, ci dirigiamo verso il velivolo che è già pronto a decollare per Las Vegas.




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    00 27/05/2010 06:32
    bravissima!grazie per la "spiegazione" sul carattere di Michael.tornando al racconto...bellissima la frase "sei molto sexy con me indosso"!buona giornata.
  • (angel66)
    00 27/05/2010 07:30
    belliiiiiiiiiiii
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    Dangerous Fan
    00 27/05/2010 09:41
    Stupendi !!!!! Malabi, che altro dire...sono così intensi questi capitoli, soprattutto il 17 e la storia fra i due è così complessamente bella....meraviglia!!!!! Ti prego continua, nn posso più farne a meno. Grazie!!! Baci Sara

    It's all for Love...L-O-V-E - Michael Jackson




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