POSTO IL PROSSIMO. E' UN PO' TOSTO....VI AVVERTO!
CAPITOLO 5
-…Ti prego, non lasciarmi. Sta qui con me…abbracciami e non chiedermi niente!....
- Sì Michael, sono qui. Sono qui con te e non ti lascio… non ti lascio… stà tranquillo…non ti lascio. E non ti dico niente e nemmeno ti chiedo niente. Sto solo qui, con te…sto solo qui e ti abbraccio.
Nessuno dei due parla più ma non c’è silenzio tra noi. C’è invece tanta, tanta musica che si insinua discreta nel nostro grande e interminabile abbraccio. La musica dell’acqua, la musica del vento, la musica del buio, la musica che queste mura antiche ci trasmettono… attraverso i secoli abbracciandoci a sua volta, proteggendoci dal resto del mondo.
Lo sento tremare e lo stringo un po’ più forte, solo un po’ di più…quel tanto che basta per passargli il mio calore ma senza chiedergli niente in cambio.
Piano piano, percepisco che si sta rilassando, si sta abituando alla mia energia, si sta convincendo che sono sua amica e che non voglio…NON POTREI mai fargli del male.
-Mi piacerebbe riprendere la nostra passeggiata!- Sono un po’ sorpresa… piacevolmente sorpresa. Gli sorrido, lo prendo a braccetto…
-Allora….Andiamo!
Il nostro cammino riprende e così anche “la visita turistica”. Non facciamo più menzione di quello che è accaduto prima, di quello che ci siamo detti e soprattutto di ciò che volevamo dirci. Non è importante, non ora…non più! Camminiamo l’uno accanto all’altra come due vecchi amici e parliamo di tutto e di niente…delle cose più stupide, quotidiane. Sono soprattutto io a parlare ma lui mi ascolta volentieri e ride. Ride alle mie battute, al mio umorismo tipico di quelle persone che “non avrebbero proprio niente da ridere” parlando della loro vita ma che…per fortuna C’E’! E ci aiuta ad andare avanti.
Lui fa un sacco di domande sulle mie bimbe, sul motivo che ha portato la fine del mio matrimonio, sulla vita di tutti i giorni. E io gli racconto tutto e mi confido con lui, senza nessun imbarazzo, senza nessun limite…come se l’avessi sempre fatto. Poi, ad un certo punto si ferma e mi chiede:
-Ma scusa, non ho ancora capito che lavoro fai?
-Bhè, sarà perché non te l’ho ancora detto! – E mi metto a ridere.
-Scusa ma perché ridi? E’ così ridicolo il tuo lavoro?
-No, affatto…anzi ma è che…bhè…io sono un’insegnante di scuola elementare!
Di colpo si fa serio e con la sua solita discrezione, allontana il suo braccio dal mio.
-Che c’è? Perché ti ha disturbato quello che ti ho detto?
-No, non mi ha disturbato…affatto.
-Michael, se vuoi essere mio amico sappi che non potrai mai mentirmi perché io lo capirò…sempre. E’ la mia digrazia! Non è che io non menta mai, anzi ma ho il problema che…mi accorgo subito se gli altri lo fanno con me. Non mi chiedere come faccio perché non lo so…So solo che spesso non vorrei avere “questo dono” . A volte può essere una vera “croce” ed è forse il vero motivo per cui il mio matrimonio è finito. Perché ti ha disturbato ciò che ti ho detto?
-Uhao, sei un tipo tosto! Non so se mi fa piacere saperlo perché…io purtroppo, sono stato spesso abituato a mentire! Perché….
- No, fermati Michael. Non devi dirmi niente. Anche se non lo posso capire fino in fondo immagino che essere “un personaggio”, una “grande icona di fama mondiale” come te porti necessariamente, a volte alla menzogna. Anzi credo che a volte questa , soprattutto nel tuo caso, sia indispensabile per poter sopravvivere. Ti ripeto che anche io a volte mento. Non ti sto dicendo che sono contro le bugie…fanno parte della storia dell’uomo, così come la violenza…. Ti ho solo detto che purtroppo io ho una specie di “RADAR” che non mi permette di ignorarle. Forse è per questo che stare con me è un po’ difficile. Ma questo è un mio difetto non un tuo!
(Silenzio….Lungo silenzio)
-Ora, vuoi che ci salutiamo qui o vuoi dirmi perché ti ha disturbato quello che ti ho detto sul mio lavoro?
(SILENZIO) Poi torna finalmente a guardarmi in faccia senza nessun timore e con tutta la rabbia che potevo immaginare esistere in quest’uomo (veramente poca) mi dice:
-Non mi infastidisce il tuo lavoro,anzi…ti ammiro ancora di più per questo è solo che…Perché non me lo hai detto subito? Avevi paura che…
- Non avevo paura di niente!- Intervengo con violenza, forse troppa! - Lo so a cosa stai pensando ora… Tu temi che io temessi che sapendolo, avrei pensato che avresti continuato a parlare con me solo per questo. Sai come si chiamano in Italia queste cose? “PIPPE MENTALI!”- Siccome vedo, evidentemente che non capisce, ci aggiungo anche un gesto, ben poco femminile, all’altezza dei miei genitali. Per fortuna si mette a ridere ma non so se ha capito il perché.
-Michael, il motivo per cui non te l’ho detto prima è solo perché non è capitato nei nostri discorsi di parlarne. Non credo e non ho mai creduto a tutte quelle accuse che ti hanno fatto e non dovrai giustificarti o spiegarmi mai perché te le hanno fatte. Non mi interessano…so che non fanno parte di te. Credo talmente in te che ti lascerei tranquillamente trascorrere una giornata intera con le mie figlie, che tra l’altro ti adorano e ne sarebbero felicissime. Davvero , sono sincera, non ti devi preoccupare di questo con me!
-Però, dì la verità, sei più contenta e tranquilla ora che mi hai detto il lavoro che fai solo dopo che io ti ho fermato, giù al lavatoio, chiedendoti di starmi vicina! Se lo avessi fatto ora, una parte di te avrebbe avuto sempre questo dubbio!
(Silenzio)
-…Touchè! Forse hai ragione un po’…ma solo un po’…perché io non ho mai creduto a…
-Sì, ma capisci quanto sia facile farsi condizionare dai pregiudizi? Anche tu che ti reputi tanto dotata per riconoscere la verità…non li hai mai dei dubbi? Non li hai avuti mai? Nei confronti della gente che conosci e anche di me? MAI? MAI?
(SILNZIO)
-Hai ragione. ..Riconosco di esserti sembrata un po’ saccente riguardo alla VERITA’ e alla MENZOGNA… Riconosco che il confine tra le due cose sia alquanto sottile e ammetto che quello che tu dici è vero. Se “il nostro momento del lavatoio” fosse avvenuto dopo che ti avessi detto che… bhè insomma…è vero…probabilmente in certi momenti di insicurezza ce l’avrei avuto questo dubbio…ma solo in certi momenti perché sennò….
-Comunque rimane il fatto che in certi momenti di tua , diciamo, debolezza, avresti potuto credere a tutto quello che si è detto di me riguardo ai bambini.
(Silenzio)
-Adesso non farla tu la finta perché io non sono uno scemo e capisco ben più di te quanto i bombardamenti mediatici possano agire sulla nostra mente!
(Silenzio)
-Non dici niente eh! Ti sembra tanto facile stare dalla pia parte?....Bhè, allora, per ricambiarti, “Benvenuta nel mio mondo!”