00 14/05/2010 21:29
Tiè!!!! Vi sforno anche il 3° capitolo. L'ho scritto di fretta e di getto ma , spesso è la cosa migliore da fare. Intanto le mie fantasie vanno avanti e non perdetevi.....il CAPODANNO ! Ci saranno forti emozioni! Spero vi piaccia ancora quello che scrivo!

CAPITOLO 3
Il suono dell’acqua che scivola a braccetto con il vento accompagna il cullare dei nostri corpi. Sono io la prima ad allentare di un poco quell’abbraccio catartico. Voglio guardarlo negli occhi, sento il bisogno di farlo per sapere se sto solo sognando. Ora lui non cerca più di sfuggirmi. Ora ci stiamo guardando languidamente ed è come se ci conoscessimo da sempre.
-Dimmelo, dimmelo che sei solo un sogno!- mi dice all’improvviso strappandomi di nuovo un sorriso.
-No Michael, non sono un sogno. Io sono qui e anche tu ci sei… ed è realtà questa!
Si schiarisce la voce…mentre si gira a guardare l’acqua
-Non sono abituato a questo…Mi trovo qui, abbracciato con te, una donna che ho conosciuto solo da poche ore…Non può, non può essere la realtà!
Mi metto a ridere: - Lo dici a me che sto qui, nel luogo a me più caro della mia infanzia ? Abbracciata a te che sei il mio idolo…che pensavo perduto per sempre… Lo dici a me che non può essere la realtà????-
Ci guardiamo per qualche secondo ancora intensamente e poi… e poi scoppiamo a ridere e a ridere di nuovo come matti. Ringrazio il cielo di essere ancora capace di comportarmi un po’ da scema….. Il nostro abbraccio si scioglie ma le risate ci tengono ancora uniti.
-Sai una cosa? – Mi dice all’improvviso tornato di nuovo serio.
- Cosa?
- No, niente, lascia perdere- Ecco riapparire il suo sorrisetto imbarazzato.
Non so cosa mi spinge a prendermi questa “licenza” ma con la mano lo riporto gentilmente a guardarmi. Il freddo intorno a noi si sta facendo sempre più intenso ma io….proprio non lo sento. So…so che c’è ma non lo sento perché dentro di me c’è un grande fuoco che arde e si alimenta con i suoi timidi sorrisi, con i suoi sguardi “sguscianti” , con le sue parole “non dette”!
-Cosa Michael…. Cosa volevi dirmi?
-No, …veramente…. Non era niente di importante!
-No, non ti credo… ora non sei sincero . So che non è vero che non fosse niente di importante!
-Come fai a saperlo? - Ora mi guarda di nuovo in segno di sfida.
-Perché lo sento!
- Non so, non capisco è che… ripenso a quella frase che mi hai detto prima…sotto l’albero. Ehmm… quando l’hai pronunciata ho sentito come…
- “Butterflies”… farfalle nello stomaco…giusto?
Torna a guardare l’acqua…….
- Si!
Ma la mia mano non perdona. Di attimo in attimo si fa sempre più spavalda. E’ come se sapesse come comportarsi meglio ancora di me. Sono stranamente io a sentirmene più sorpresa….più ancora di lui. E è grazie a lei che ora i suoi occhi mi guardano di nuovo.
-Michael, Michael, dolcissimo Michael…Come faccio a farti credere che non devi avere paura di me!
Silenzio
-E’ questo il problema. Non devi fare niente per convincermi… lo so. Ed è questa consapevolezza che mi spiazza. Tante volte … tante tante volte credimi, mi sono fidato delle persone e alla fine…mi hanno deluso ma in fondo io lo sapevo già dall’inizio ma AVEVO BISOGNO di crederci. Ora è diverso. Non ho più questo bisogno ma incredibilmente…sento che posso crederti! Eppure non ti conosco per niente e… sono lontano mille miglia dal mio mondo…dal mio paese…dalla vita che ho sempre vissuto e quindi…non capisco cosa mi sta succedendo!
Torna a guardare l’acqua come se fosse per lui un rifugio, un “succedaneo” della maschera che è sempre stato costretto a portare nella sua vita.
Sospiro .
-Facciamo una cosa! Io ora ti dico quello che mi passa per la mente e poi me ne vado… e tu sarai libero di tornare al tuo mondo e alle tue insicurezze che poi, credimi, non devi arrogarti il diritto di provare solo tu. Io ci convivo ogni giorno, da anni…tanti quanti la mia coscienza mi permette di ricordare. Non voglio fare la saccente nè tantomeno la psicologa da strapazzo ma non ti viene in mente che forse è proprio questo che fa la differenza? Per la prima volta, in vita tua, ti ritrovi fuori dal tuo mondo… lontano dalle persone che per tanto tempo hai pagato perché si occupassero di te e tu sai bene quanto spesso, non lo abbiano fatto nel modo giusto. Ora sei solo. Tu e solo tu. Senza palcoscenico, senza menagers e senza fans. Bhè….mio caro e amatissimo Michael….”Benvenuto nella vita normale!” Se hai fatto questa scelta un motivo ci sarà e ripeto, io non lo voglio sapere ma tu… lo sai bene quindi… se vuoi vivere la vita normale che è toccata alla maggior parte degli essere viventi… allora datti una scrollata e fallo!
Le vene del mio collo stanno per scoppiare per la vemenza con cui ho pronunciato queste parole… Cosa mi ha spinto a farlo? Rabbia?...Forse…o forse amore. Amore di quello con la A maiuscola, di quello che ti dà la forza anche di essere un po’ cattiva con le persone che ami… proprio perché le AMI! Quell’ “amore” che spesso, mi porta a rimproverare e ad essere severa con le mie bimbe e a metterle in castigo, se serve perché…SERVE! Hai voglia se serve! I bambini hanno bisogno di regole. Nonostante i loro comportamenti provocatori hanno bisogno che gli adulti gli diano delle regole! Inconsciamente te le chiedono ogni giorno e Michael è forse ancora un po’ troppo bambino ma forse ORA ha una possibilità di crescere. Ora che si trova in questa posizione di quella che io chiamo“solitudine positiva”.
E’ questo quello che la mia mente, di nuovo padrona, sta elaborando in questo momento…proprio mentre, con uno sforzo di volontà che non ha mai conosciuto, gli ho girato le spalle e mi sto allontanando da lui. Dio mio, quanto può essere doloroso essere “cattivi” con le persone che più ami. Io lo so. Nella mia vita l’ho sperimentato spesso. E’ questo il prezzo da pagare per “essere il più FORTE!”
Il mio corpo mi sta portando lontano da lui. La persona a cui vorrei essere più vicina in questo momento! I passi si fanno sempre più lunghi e io non riesco a controllarli…vorrei che non fosse così. Non vorrei andare così lontano come sto andando effettivamente ma è di nuovo la mia mente che ha la ragione. Il mio cuore vorrebbe far fermare i miei piedi perché prova un dolore indescrivibile. Una fitta lancinante che mi blocca il respiro ma non posso fermarmi… a meno che…
-Aspetta… non andartene!..............