Scusate il ritardo! ecco il 4 cap!
Era in America da poco più di una settimana, ma le sembrava già un eternità, Alessandra aveva mille cose da fare e tornava in hotel la sera sfinita. I corsi erano iniziati da poco e con i suoi colleghi aveva subito legato, in particolare con Susy, una ragazza di New York tutto pepe, le ricordava Chiara. Finito le lezioni nel pomeriggio uscivano insieme alla ricerca di un lavoro part-time e di un alloggio pratico ed economico. Per Ale la presenza di Susy fu una benedizione, aveva quelcuno con cui dividere i suoi pensieri, con cui uscire e che le era d’aiuto per ambientarsi negli Stati Uniti. Erano usciti insieme anche quel pomeriggio, per recarsi all’ennesimo colloquio di lavoro per un posto come commessa in un negozio di video game. Passando davanti ad un giornalaio Susy buttò un occhio su di un magazine.
- Oh mio Dio!!! che diavolo ci fai in copertina con Michael Jackson??!! Si si sei proprio tu!
Ad Ale si fermò il cuore.
- Come??? dai qua fammi vedere – stentava a crederci, ne rimase a bocca aperta.
Non aveva smesso di pensare a quell’incontro un solo giorno ed ora aveva quella foto davanti a se le riaccendeva l’emozione. il suo cuore palpitava come all’ora. Giardò l’espressione di Michael, dolce e composta, le loro mani l’una sull’altra, occhi negli occhi e fu tutto così vivo di nuovo. A fatica rispose a Susy, cercò si accostare due parole che avessero un senso:
- L’ho incontrato, o meglio… mi sono scontrata con lui….beh non proprio con lui ma con tutta la folla che gli stava intorno. Ero in aeroporto, ero appena arrivata. Sono finita a terra e lui gentilmente mi ha aiutato a rialzarmi, tutto qui!!!
- Tutto qui???? Ma sei impazzita??? faccia a faccia con il re del pop e la definisci “tutto qui”??? Ma guardalo, è bello da panico!!!! – Susy non era più nella pelle, mentre Ale non riuscì a dirle che da quell’istante nella sua mente c’era solo lui, non riiuscì a dirle che sentiva il suo cuore sobbalzare nel petto non appena sentiva pronunciare il suo nome, non riuscì a dirle che non aveva pensato a Roberto nenache una volta, mentre Michael era il suo primo pensiero al mattino e l’ultimo la sera prima di dormire. Non riusciva ad ammetterlo nemmeno a se stessa ma ormai era chiaro come il sole che si era innamorata di lui, nella sua mente cominciò a delinearsi la verità, era inutile negarlo, la nebbia che le offuscava la mente si diradava lasciando spazio ad un'unica certezza: “Sono innamorata di lui, lo amo! Amo un uomo totalmente, completamente e assolutamente irraggiungibile!” – fu questo il suo pensiero davanti a quella foto.
- Ale ci sei? avrai anche detto “tutto qui” ma a me non sembra guardando la tua espressione in questo momento, sei rossa in viso e i tuoi occhi solo lucidi! eh eh ehe il bel Michael ha fatto colpo!
- Smettila! non è vero! – mentì spudoratamente – E’ che ci sono rimasta di sasso, non mi aspettavo di finire sui giornali per una caduta!
- Beh! se è Michael Jackson a raccoglierti!!! Dai compriamo la rivista che mi è venuta un idea! Perché non andaimo sulla Walk of Fame e cerchiamo la sua stella? dai dai per il colloquio abbiamo ancora tempo! – Susy era continuamente un vulcano in eruzione, se Ale le avesse detto di essersi innamorata di lui avrebbe trovato il modo di intrufolarsi a casa sua per farli incontrare di nuovo, qualsiasi avventura per lei era una missione in cui buttarsi a capo fitto.
- Ma dove sarà? questa strada non finisce più – sbuffò Susy – ormai camminiamo sulle stelle celebri da un pezzo!
- Dai Susy, lasciamo perdere, magari ci torniamo!
- No, no! non leggi i segnali?
- Ma di quali segnali parli?
- Hai incontrato Michael al tuo arrivo, ora ti trovi in copertina con lui, è il segno che Michael è nel tuo destino!!! Magari se troviamo la sua stella ed esprimi un desiderio….!
Ale scoppiò a ridere, sapeva che i newyorkesi erano stravaganti ma Susy li batteva tutti, ma era così divertente.
- Ok Susy, sto al gioco solo per dimostrarti quanto ti sbagli!
- KEEP THE FAITH!!! guarda caso una sua canzone!!! mantieni la fede e vedrai! – ormai Susy era convinta della sue bizzarre teorie ed Ale ne era divertita.
Finalmente trovarono la stella di Michael, Ale non se lo sarebbe mai aspettato ma stare in piedi sulla sua stella la emozionò, come se per lei fosse un luogo magico, sentiva la sua energia o forse era Ale che la voleva vedere così. Si sentiva investita da un energia che saliva dai suoi piedi fin sulle gambe e poi dritto al cuore.
- Ok Ale, esprimi un desiderio!
“ Esprimere un desiderio? un desiderio…., non desidero che lui!” – pensò a questo, ma si rese conto subito dell’assurdità della cosa e scoppiò a ridere.
- Perché ridi? qui la stella si offende, questa è una faccenda seria- sbotto Susy
- Dai andiamo adesso si sta facendo tardi!
- Ok, ma mi dici qual’è il tuo desiderio?
- noooo!!! che desiderio sarebbe se te lo dicessi?
- Dai ti prego, lo sai che sono curiosa come una scimmia!
Continuarono così fino al negozio di video game, che era enorme, tra i più forniti di Los Angeles. La paga era buona e gli orari ottimi, Ale pensò: “figuriamoci se questa meraviglia di lavoro può capitare a me!”- ed invece…..
- Oh mio Dioooooo Aleeeee!!!!! – Susy urlò come una forsennata mentre saltellavano su e giù. – KEEP THE FAITH!!! hai visto che la stella funziona?
- La smetti con quella canzone- disse Ale ridendo.
Ale stentava a crederci, forse il destino cominciava a girare dalla sua.
-Senti, perché non andiamo a vedere anche l’appartamento? oggi è la tua gioranta Ale, sfrutta il tuo Karma positivo e sbanchiamo!!! Dopotutto siamo in zona, basta attraversare quel parco! ricorda che domani non è oggi!!! cogli l’attimo!
“Forse Susy ha ragione” – pensò Ale e si avviarono.
Attraversarono il parco al calar del sole, Ale era entusiasta di quel posto, un oasi in mezzo all’asfalto, grossi alberi costeggiavano il viale principale, il laghetto rifletteva il rosso del tramonto, lasciando che le sue acque si tingessero di un arancio intenso e brillante, una coppia di cigni nuotava lentamente. Le sembrò si essere entrata in un'altra dimensione, lontana dal rumore della città. Sperava che quel parco potesse diventare il suo luogo dove rifugiarsi, sperava di avere quell’appartamento.
E la sua buona stella quel giorno non l’abbandonò.
Rientrò in hotel sfinita da una lunga giornata, era felice… ma c’era ancora qualcosa che le dava quel senso di vuoto proprio in mezzo al petto, all’altezza del cuore.
Aveva un lavoro, una casa, anche se piccolissima era carina ed accogliente con vista parco, giaà si vedeva alla finestra a godersi la lece del tramonto che filtrava tra i rami. La tempesta di neve nella sua bolla sembrava placarsi ed il panorama tornava nitido pian piano, aveva ritrovato la sua strada ma la sua anima era ancora inquieta prnta a scuotere di nuovo quella sfera e a far ricominciare la tempesta.
“E’ stata una giornata fantastica, ho ottenuto tutto ciò che volevo, ho lasciato tutto alle mie spalle e ce l’ho fatta e allora perché mi sento ancora così vuota dentro? è proprio vero che quando hai l’amore hai tutto! Quando non hai nessuno con cui condividere i momenti felici, i tuoi successi, anche una giornata come questa risulta inutile”
Poi prese la rivista che teneva in borsa, la guardò ancora per lunghissimi istanti: “Può sul serio essere lui il mio destino? possono un paio di coincidenze essere una certezza? chissà cosa sta facendo in questo momento?”
A chilometri di distanza, a Città del Mexico, proprio i quell’istante Michael si apprestava a rientrare in scena. Il tour era ripartito dopo una breve pausa, ancora qualche data e poi il finale allo Staples Center di Los Angeles.
Un occhio di bue illuminava unno sgabello sulla scena, il rumore dei suoi passi accompagnarono il suo ingresso sul palco, stringeva in mano una valigia che adagiò piano sullo sgabello….e fu il delirio, avevano capito quale pezzo avrebbe eseguito.
Dalla valigia tirò fuori una giacca nera riluccicante di strass, il pubblico lo acclamava, ma lui non si scompose,indossò la sua giacca e dalla valigia prese il suo guantino tempestato di cristalli e ci fu l’estasi. Si calò il cappello sul viso, rimase immobile con un piede sotto l’occhio di bue ad illuminargli il calzino bianco, aspettò che il ritmo incalzante della musica partisse e fu di nuovo BILLIE JEAN!
Posò la sua mano guantata sul basso ventre accompagnando con essa i sensuali movimenti del bacino, lanciò il cappello in un lato del palco, afferrò il microfono ed iniziò a cantare. I suoi lunghi capelli erano raccolti in un codino che però lasciava sfuggire qualche ciocca sul viso, la sua pelle umida di sudore luccicava sotto i riflettori:
“ecco…sono schiavo del ritmo, lascio che la musica entri in ogni fibra del mio corpo e danzo come fossi toccato da qualcosa di sacro. danza Michael danza…, fai una piroetta e poi dritto sulle punte! si così! la mia anima ora sorride e posso ballare nel modo più sfrenato possibile. Quanto più velocemente giro tanto più fermo sono all’interno. La mia danza è tutto movimento fuori, tutto silenzio dentro. La musica che non muore mai è che quella mai ascoltata ed il silenzio della mia anima è la mia vera danza!”- pensò questo mentre finiva l’esecuzione ma il suo amato pubblico non l’avrebba mai saputo. Per loro c’erano i movimenti aggraziati, privi di gravità, i piedi leggeri e rapidi che scivolavano sul palco a passo di moonwalk, il luccichio del suo guantino, le cose che lo avrebbero reso immortale per sempre! La musica finì ma non nel suo cuore, Michael respirava affannato, stanco, ma felice, buttò la testa indietro , chiuse gli occhi e a braccia larghe e tese se ne stette li a godersi l’amore del suo pubblico.
.......continua
Avrei dovuto finire il capitolo in un altro modo, ma oggi sono 9 mesi e mi andava di finirla cosi, con lui felice su un palco! il resto lo posto nel prossimo capitolo!!!
Mike mi manchi!
buona lettura!
kiss kiss
Lu