00 08/01/2010 18:55
Sero vi piaccia:

CAPITOLO 11

Un Amore che dura anche a distanza


“Dai Michael sbrigati. Dobbiamo muoverci!”
“Non è colpa mia le tue valige non si chiudono!”
“Sì che è colpa tua chi ha voluto comprare dei regali extra per i miei?”
“Tesoro non voglio litigare; non abbiamo il tempo per far pace!” prepariamo in fretta e furia le valigie, ci siamo svegliati tardi, eravamo molto stanchi dalla sera precedente. Corriamo a prendere un taxi e ci dirigiamo all’aeroporto. Facciamo insieme il checking e poi ci prendiamo un momento tutto per noi, per salutarci come si deve, “Allora ci siamo, è arrivato il giorno più brutto della mia vita. Ho appena incontrato la mia anima gemella e già la devo lasciare ”
“Non fare così, se no piango. Sarà solo per poco…e poi ci possiamo sentire tutte le volte che vuoi”
“Non è la stessa cosa. Non potrò più stringerti tra le mie braccia e baciare quelle dolci labbra”
“Uffa….ma… possiamo…non so cosa dire”
“Allora non dire niente e stingimi” con quell’abbraccio non c’è stato bisogno di pronunciare nulla. “Dai lasciami se no perdiamo entrambi l’aereo”
“Non mi importa. Voglio restare così per sempre; magari il tempo si fermasse in questo istante”
“Lo so che sei il RE del Pop, colui che fece vedere il moonwalker a tutto il mondo, il primo artista di colore a finire su MTV e avanti… ma penso che tu il tempo non sia ancora in grado di fermarlo” ridiamo tutti e due
“Quanto mi mancherà sentire la tua voce, guardarti dormire accanto a me ed essere il primo a darti il buongiorno”
“Non ricominciare!! Ti odio quando fai così”
“Ah, è così?”
“No, non ti odio. Come potrei odiare l’uomo che mi ha fatto scoprire l’amore e che mi ama più della sua stessa vita”, andiamo avanti con queste frasi fin quando imperterrita gli dico di lasciarmi andare “Almeno un ultimo bacio” implora “non si nega mai l’ultimo desiderio ad un condannato a morte”, mi alzo in punta spostando le mie braccia da dietro la sua schiena a dietro al suo collo e ci baciamo, in esso c’è tutta la nostra passione, l’amore e purtroppo anche la tristezza del doverci separare. Quando finalmente decide di lasciarmi corro a prendere il mio aereo con il cuore colmo di tristezza e il volto di lacrime, prima di attraversare l’uscita mi volto e gli grido “Ti amo, non te lo scordare”
“Anch’io ti amo e non ti dimenticare che sei tutta la mia vita” e anche lui si dirige a prendere il suo aereo. Salgo e prendo il mio posto quando suona il cellulare “Già mi manchi”
“Ma non sono nemmeno decollata”
“Lo so ma non ci posso far niente, lo sai che una parte del mio cuore sta partendo con te”
“E l’altra?”
“Me lo vorrai lasciare un pezzettino per vivere no?” scoppiamo a ridere entrambi
“Amore, non fare così, se no non mi arrivi al prossimo incontro e lo sai che farò di tutto per rivederti”
“Allora siamo in due. Va bene tesoro ti lascio volare tranquilla e cercherò di non pensare alla nostalgia che già ha attanagliato il mio cuore”
“Buon volo anche a te e miraccomando…”
“Cosa? Guarda che sono un bravo bambino io!”, il resto del volo proseguì tranquillo. Arrivata all’aeroporto trovai tutti i miei amici e la mia famiglia ad aspettarmi *almeno fossi tornata dal fronte*, vado a casa, disfo le valigie e do ad ognuno il regalo che Michael ha comprato: a mia sorella un computer portatile e l’ultima barbie uscita, a mio padre l’abbonamento alle partite della Juventus e i biglietti per il prossimo mondiale e a mia madre un vestito da sera e i gioielli abbinati Gli racconto tutto, in effetti non proprio tutto, mia mamma mi porta in camera sua perché le facessi vedere il vestito e le raccontassi della stupenda notte che abbiamo passato insieme. “Avete usto le dovute precauzioni? Perché non voglio diventare nonna prima del tempo!”
“Certo mamma”
“Si sono contenta che finalmente hai trovato qualcuno che possa ricambiare l’amore che tu puoi dare, e guarda che è davvero tanto. Bella fortuna però, hai fatto innamorare la più grande Popstar del mondo”
“Mamma io lo amerei anche se fosse un barbone, non mi importano i suoi soldi, le sue proprietà o la sua fama. A me interessa solamente il suo cuore che a quanto mi ha detto gli ho rubato”
“Ah, la mia piccina è proprio innamorata.” Ad un tratto squilla il telefono “Amore sei già arrivata?”
“Sì e tu?”
“No, ne avrò ancora per due ore buone. I tuoi hanno già visto le cosettine che gli ho comprato?”
“Sì e sono tutti entusiasta soprattutto mia madre, detto in confidenza ti considera già suo genero perché mi rendi felice e mi ami come nessun’altro sa fare”
“Dille che sono io quello fortunato e che la ringrazio moltissimo per averti messo al mondo” io riferisco a mia mamma e diventa una conversazione tra loro due a tutti gli effetti solo che io faccio da traduttrice. “Allora amore buon volo e ci sentiamo più in la. Ok?”
“Come vuoi tu. Ti amo” “
La cosa è reciproca” concludo la telefonata
“Ma che per caso mi vuoi portare via il moroso? Ti ci vuoi fidanzare tu?”
“Che ho detto?”
“Oh Michael, è un vero privilegio…mia figlia è davvero una ragazza fortunata…ma non così mi fai arrossire! Basta o devo continuare”
“Forse mi sono lasciata un po’ prendere ma piccola sono così felice per te che…”
“Alt! Piccola è il soprannome che mi ha dato quindi non mi puoi più chiamare così!” “Va bene. Ma lo sai che per me resterai la mia piccola” *quanto odio sentirmi dire sta frase*

28 agosto

“Ciao tesoro. Come va?”
“Male”
“Perché?”
“Perché tu non sei qui. Ma non c’è forse qualcosa che vuoi dirmi”
“Non mi pare...”
“Ti do un indizio: qualcuno oggi diventa un anno più grande”
“Non so chi...forse Bubbles?”
“No! Io. Te ne eri scordata vero?” in quel momento bussa un fattorino alla porta che gli consegna il mio regalo “Allora non te l’eri dimenticato”
“E come potrei?”
“Scusa, ma adesso non ho tempo, lo aprirò oggi pomeriggio. A proposito li che ore sono?” “
È mezzanotte. Ma non cambiare discorso; cosa devi fare?”
“Il mio manager ha organizzato degli incontri con delle fan”
“ah, il tuo manager? Oppure tu? Guarda di non farmi le corna…perchè io prima o poi vengo a sapere tutto!”
“Ma cosa pensi? Lo sai che per me sei l’unica donna!”
“Sarà meglio per te…comunque scherzavo. Guarda che di te mi fido ciecamente. Allora ci sentiamo più tardi”
“Ai suoi ordini capo!”
Durante il tardo pomeriggio (ora italiana) mi richiama dicendo che è un regalo stupendo: gli ho regalato il dvd di Peter Pan, il libro personalizzato con lui coprotagonista e dei buoni validi per dei baci, solo i miei ovviamente e un cd dove gli canto Happy Birthday. “Non ho mai ricevuto un regalo così bello in tutta la mia vita. E poi la tua voce è sublime nemmeno io riesco a cantare così”
“È perché pensavo a te, mentre mi registravo e comunque non è vero tu canti molto meglio di me; altrimenti ci sarei io al posto tuo in Giappone non credi?”
“Non si sa. Magari Dio avrebbe potuto farlo. Mi manchi tanto sai.”
“L’incontro con le fan? Sempre adoranti e pronte a saltarti addosso?”
“Non fare la gelosa…te l’ho già detto che io amo solo e solamente te. Cosa stavi facendo?”
“Stavo guardando le nostre foto” “Le nostre foto?”
“Sì. Quelle durante il concerto, al picnic, mentre mangi la pasta e tutte le foto che mi hai scattato nel negozio ogni volta che uscivo dal camerino”
“Lo sai anche io ho delle nostre foto?”
“Davvero? Quali sono?”
“Quelle che ha scattato quel fotografo al quale abbiamo sottratto la macchinetta. Devo dire che sei venuta stupendamente soprattutto in quelle dove noi ci baciamo”
“Non è giusto. Pure io le voglio”
“Facciamo così, quando vengo a trovarti te le porto. Ok?”
“Ok? È stra ok! Non vedo l’ora che arrivi quel giorno che precisamente sarà?”
“Sorpresa!”
“Va bene tieniti i tuoi segreti”
“Non ti sarai mica offesa, vero?”
“No”
“Bene allora posso andare a dormire” “E mi lasci così?”
“No. Ti lascio con un ti Amo” e chiude la chiamata *ira funesta. Quanto mi fa incazzare quando riattacca così presto però devo capirlo sarà stanco con tutti quegli impegni*

17 novembre

È il giorno del mio diciottesimo compleanno, sono appena tornata da una piccola festicciola organizzata dai miei amici in centro. “Mamma ha telefonato tu sai chi?”
“No tesoro. Senti ora devo andare giù per un po’ quindi sai cosa fare” se ne va lasciandomi sola (mia sorella è a scuola e poi a nuoto), all’improvviso suonano al citofono ma non vedo nessuno solo uno strano pacco. Mi affretto a scendere e trovo una macchina incartata e con tanti fiocchi rosa; c’è un bigliettino: da colui che ti ama con tutto il cuore. Tanti auguri alla mia dolce metà; scarto la macchina, è una decappottabile rosso fiammante con dentro una miriade di fiori. Salgo dentro e dai sedili posteriori completamente sommerso da essi emerge Michael con una rosa rossa scarlatta in bocca. “Auguri Amore mio. Mi sembrava il regalo più adatto per i tuoi 18 anni”
“Il mio regalo perfetto sei tu”, lo aiuto a scendere, “Ma come hai fatto?”
“Mi ha dato una mano tua madre”
“Mia madre non sa una parola d’inglese!”
“Ma io d’italiano sì” mi risponde in italiano “ho preso lezione durante il tempo libero”
“Lo sai che sei un grande stronzo?”
“Perché mai sarei uno stronzo?”
“Perché sei riuscito a farmi piangere al mio compleanno e mi hai fatto stare un casino in pensiero! In una settimana non mi hai telefonato nemmeno una volta e non hai risposto”
“Ero molto impegnato…”
“Lo so. Scusami è che sono un po’ nervosa. Non ce la facevo più a poterti guardare solo in tv e parlarti per telefono”
“Non è che hai anche il tuo ciclo?”
“Eh…che razza di domande fai? Comunque sì” passiamo tutta la giornata insieme abbracciati sul mio letto sotto l’occhio vigile di mia madre che per conto di mio padre ci tiene d’occhio.
“Che bella camera che hai. Mi piacciono soprattutto le pareti” *forse perché sono tappezzate di tue foto?*
“Lo so. È figa! L’unico problema è che la devo dividere con quello sgorbio di mia sorella ”
“Tu sei fortunata, io ero preso molto peggio…”
“È vero ma adesso hai case sparse per il mondo e che case!”
“Sarei più felice di vivere in una catapecchia con te piuttosto che in quelle che possiedo da solo”
“Smettila se no va a finire che se ci sposeremo avrai finito tutte le romanticherie e le sorprese”
“Io sono l’uomo delle sorprese mia cara e quindi quando ci sposeremo, perché lo faremo, te ne farò ancora. Non ti devi preoccupare di questo ma piuttosto del fatto che ora non riesco a vivere senza di te” un breve momento di pausa dove ci contempliamo guardandoci fissi negli occhi., “Tesoro, se morissi in quest’istante morirei felice perché sono tra le tue braccia. Mi mancava questa sensazione.”
“Sono discorsi da fare questi? Proprio il giorno del mio compleanno per giunta!” “Ora, però, devo andare domani ho un concerto”
“Ma non resti per conoscere anche mio padre e mia sorella?”
“Magari un’altra volta. Devo proprio scappare, in Giappone sono nove ore in avanti…”
“Va bene. Così tuttavia è peggio che non vederci affatto”
“Non dire così tra poco è Natale e ho intenzione di prendermi una pausa per poter stare da solo con te”
“Promesso?”
“Croce sul cuore”,
lo vedo andarsene così com’è arrivato.