Ragaaaa il 6° capitolo!!!!
appena finito. . .
CAPITOLO 6
“La memoria. Sacca piena di cianfrusaglie che rotolano fuori per caso e finiscono col meravigliarti, come se non fossi stato tu a raccoglierle, a trasformarle in oggetti preziosi”
Eppure arrivò anche il momento in cui dovetti lasciarlo andare via da me. . .Michael aveva concluso le tappe nei dintorni della mia città e dovette partire per l’Europa, dove avrebbe tenuto altri concerti, dove milioni di fan acclamanti e infervorati avrebbero gioito della sua presenza, della sua musica, della sua danza, della sua MAGIA . Ma per me
magia era semplicemente averlo accanto e sentirlo parlare, vederlo ridere e scherzare con me. . .per me magiaerano i nostri abbracci, era quella settimana che mi era stato vicino in ospedale,
era il fatto che semplicemente esistesse . Fu straziante separarci, il tour sarebbe durato un mesetto circa, anche un po’ meno, e Michael promise che sarebbe tornato per passare un po’ di tempo con me.
-E in fondo mi piace questa città, è a dimensione umana, non è troppo caotica e le persone qui sono carine ad accoglienti – mi aveva detto, poi mi aveva abbracciato
Durante quel mese, non potemmo intrattenere contatti di nessun tipo, xkè gli organizzatori del tour pretendevano che Mr. Jackson fosse lasciato in pace essendo sempre molto stressato e dovendo dare il massimo sul palco . Le distrazioni non mancavano di certo, ma la mia mente riusciva sempre ben o male a sviare e i miei pensieri erano rivolti a lui almeno una volta ogni giorno .
Poi un bel giorno in macchina, stavo andando alla solita seduta settimanale con lo specialista neurologo, di nuovo QUELLA CANZONE. . .
“Speechless, specchless
that’s how you make me feel. . .”
Ora che ci pensavo, la prima volta che l’avevo sentita, gli annunciatori non avevano detto a chi appartenesse questa voce così angelica. . .questa volta tesi l’orecchio per captare eventuali informazioni. DOVEVO ASSOLUTAMENTE SAPERE.
-E questo era Michael Jackson, con Speechless!
-Hey!!! Deficiente!! Chi ti ha dato la patente?! Che razza di gente c’è in giro. . .
Avevo appena rischiato di fare un frontale . Colpa di Michael, Michael Jackson. Ironia della sorte, prima Michael mi salva la vita, poi rischio di lasciarci la pelle per colpa sua!
Non ci potevo credere, accostai la macchina, spensi il motore e respirai profondamente. . .era la voce di Michael quella che avevo sentito. . .mi sembrava impossibile. . .non credevo avesse una voce così potente, così magica. . .ma in fondo io avevo finora conosciuto solo il Michael-uomo, del Michael-artista neanche l’ombra. . .del resto infatti lui non parlava quasi mai, se non rare eccezioni, del suo lato popolare. . .ora che avevo sentito la sua voce, per di più cantare una così dolce canzone, cresceva ancora di più la mia attrazione verso di lui. . .mi aveva catturata, ero totalmente persa in lui .
Stavo per riavviare il motore e ripartire quando d’improvviso avvertii un mal di testa lancinante. . .li occhi bruciavano. . .li chiusi e li strinsi forte. . .mentre facevo questo “vidi” delle cose. . .come ricordi passati. . .ma ricordi
nuovi però. . .vedevo Michael cantare e ballare sul palco una canzone energica, diversa dall’unica che avevo sentito, portava vestiti di pelle neri e borchie. . .poi “vidi” una camera, sembrava la mia camera. . .e attaccato al muro c’era un poster di Michael, “vedevo” scaffali con centinai di cd di Michael. . .poi, di colpo, tornai alla realtà .
Cos’era successo non lo sapevo, sapevo di certo che era tutto molto ma molto confuso. Arrivata alla seduta medica, raccontai tutto al neurologo che però non riuscì a darmi una risposta . Tornai a casa e cercai di non pensarci ma nei giorno successivi, non potei comunque farne a meno .
La calamita, la calamita che mi spingeva verso Michael, Michael Jackson era più forte ogni giorno. . .sentivo il bisogno di parlargli, di raccontargli ciò che mi era successo, ma non potevo, e ciò mi distruggeva .
Così chiamai Camilla .
-Ciao, sono Camilla, non sono in casa, lasciate un messaggio dopo il bip! Grazie!-
-Cami, sono io, ho bisogno di parlarti. . .richia. . .-
-Pronto Vanessa?! Ciao!
-Ah ci sei!
-Sì sì mi stavo facendo la manicure. . .tutto bene? Che c’è?
-Ecco mi chiedevo se avevi due minuti per me. . .c’è una cosa di cui ho bisogno di parlarti –
-Sono qui Vane, dimmi.
Le raccontai tutto: delle visioni, di Michael che era colui che mi aveva salvata, di ciò che sentivo per lui .
-Camilla ci sei ancora?-
Silenzio.
-Camilla?
-Vanessa. . .ripetimi esattamente nome e cognome del ragazzo che ti ha salvato la vita
-Michael, Michael Jackson. . .dice di essere un cantante famoso ma io. . .
-Sìsì questo me l’hai detto. . .è che. . .Vanessa. . .- nel suo tono di voce percepivo ansia, incredulità, inquietudine.
-Si?-
-Hai detto che solo di Michael non ricordi nulla? Sei sicura al 100%?
-Si. . .Camilla che succede? Xkè queste domande?
-Vanessa. . .tu ami Michael Jackson dall’età di 10 anni.
"All this time away is killing me inside...I need your love in my life..."