La trasmissione ha totalizzato il 22,88% di share, poco sotto al «Don Matteo» su Raiuno
Parte forte Annozero: oltre 5,5 milioni
Garimberti: "Nessuna emergenza Raitre"
Santoro: «Il pubblico vuole un'informazione libera».
Il presidente Rai: «Non c'è urgenza sulle nomine»
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Michele Santoro durante la prima puntata della nuova stagione di Annozero (Ansa)
Michele Santoro durante la prima puntata della nuova stagione di Annozero (Ansa)
MILANO - Partenza forte per Michele Santoro e il suo «Annozero» all'esordio della nuova serie preceduta dalle polemiche degli ultimi giorni: la trasmissione di Raidue ha totalizzato il 22.88% di share con 5.592mila spettatori, al di sopra della media del programma. La palma degli ascolti va di poco a «Don Matteo» su Raiuno che ha avuto nel primo episodio il 23.56% pari a 6.603mila spettatori, mentre nel secondo il 24.02% e 5.734mila persone. Su Canale 5 «Ale&Franz Show» ha invece registrato il 13.24% con 3.263mila spettatori.
SANTORO - «Il pubblico chiede una informazione più libera da qualunque tipo di condizionamento politico - commenta Santoro - e soprattutto chiede di avere più informazione». Secondo il giornalista, le polemiche dei giorni scorsi non c'entrano con il risultato ottenuto. Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà la pensa diversamente: «Chiunque abbia occhi per vedere e orecchie per sentire ha compreso bene che la puntata di 'Annozerò aveva un obiettivo: aggredire Silvio Berlusconi per un verso, e Vittorio Feltri e 'Il Giornale' per altro verso. Tutta la 'drammaturgia' del programma, la sequenza di 'contributi', i 'montaggi' erano volti a quel risultato. E sarebbe questa la funzione del servizio pubblico?».
GARIMBERTI - Secondo il presidente Rai, Paolo Garimberti, «c'era molta attesa per questa prima puntata e penso che questo abbia influenzato sul buon risultato di ascolto». «È stata la classica trasmissione alla Santoro - aggiunge - sulla quale non esprimo giudizi, non essendo un critico televisivo». E sull'intervento di Marco Travaglio il presidente Rai afferma: «È stato un Travaglio doc, nel suo consueto stile di giornalismo. Può piacere oppure no, ma è opportuno che nell'offerta televisiva ci siano diversi generi e che i telespettatori abbiano la possibilità di scegliere attraverso quello strumento di democrazia che è il telecomando». Poi il presidente della Rai parla di nomine: «Non c'è nessuna urgenza di procedere alle nomine per le direzioni di Raitre e Tg3». Garimberti auspica in ogni caso «soluzioni concordate». «Per Raitre e Tg3 - ha spiegato Garimberti rispondendo alle domande dei cronisti a margine del Prix Italia a Torino - non ci sono emergenze. Finora abbiamo varato nomine dove c'erano urgenze, come nel caso del Tg1, dopo l'uscita di Riotta, o del Tg2, con il passaggio di Mazza a Raiuno. In questo caso emergenze non ce ne sono». La questione nomine, sottolinea Garimberti, «spesso si confonde con l'esigenza di riflettere con calma se chi c'è va bene o meno. Si spera di trovare soluzioni concordate in un senso o nell'altro». Al prossimo cda, comunque, «certamente ci sono nomine. Abbiamo bisogno di farne, abbiamo tantissimi interim», conclude Garimberti.
LERNER: «LA GENTE VUOLE SAPERE» - Gli ascolti della prima puntata di Annozero sono la dimostrazione, secondo il giornalista Gad Lerner, che gli italiani hanno voluto sapere qualcosa di più di quello che è successo durante l'estate al di là dell'informazione che ne hanno fatto i telegiornali. «C'era evidentemente bisogno di riequilibrare i fatti - ha detto Lerner durante la presentazione della prossima edizione de L'Infedele -, perchè gli italiani che ricevono informazioni solo guardando i telegiornali su tante cose non sono stati informati abbastanza, hanno sentito parlare di Boffo, Tarantini e di tante altre vicende senza capire bene quello che ci stava dietro». «Si è parlato di tutti questi fatti - ha aggiunto - trattandoli a livello di gossip, minimizzandoli a pettegolezzi».
25 settembre 2009
www.corriere.it/politica/09_settembre_25/ascolti-annozero-santoro_38e7c8b4-a9ba-11de-93d1-00144f02aa...