Io lo sto leggendo all'inizio mi sembrava molto più interessante ma più vado avanti e più mi sembra che il rabbino sia stato monotematico nelle sue conversazioni con Michael, gli chiede in continuazione solo e soltanto della fede, della religlione, del suo rapporto con la chiesa da una parte, dall'altra l'argomento bambini, innocenza perduta, perdizione nel mondo dello spettacolo, rapporto con bambini prodigio e spesso ho la sensazione che anche le risposte siano un po' suggerite con lunghe affermazioni alle quali a Michael non restava che dire certo, sono assolutamente d'accordo.
Forse questa mia sensazione è dovuta al fatto che il lavoro è stato interrotto e non è stato possibile completare le converasazioni ma mi rifiuto di credere che un uomo colto, curioso e interessantissimo cme michael parlasse in maniera ossessiva sempre delle stesse cose.
la cosa che invece mi piace molto è ascoltare Michael parlare a ruota libera, quando il rabbino glielo consente e ricordare aneddoti o momenti di vita quotidiana.
Quando avro finito darò un commento più completo ma per il momento l'impressione è questa.
E poi mamma mia quanto è moralista e bacchettone questo qua, troppo , troppo a volte è pesantissimo mi chiedo se il motivo sia anche la fede ebraica, io sono ignorante in materia, qualcuno ne sa di più per poter dare un giudizio più fondato?