00 14/09/2009 23:38
Re: Re:
(Malombra), 13/09/2009 20.18:

ramj, 13/09/2009 18.47:

Grazie Malombra sei sempre molto chiara e una delle più imparziali. A proposito dell'ultima frase è la mia rabbia più grande e che mi ha portato a conoscere meglio la sua vita personale come mai nessuno lo abbia mai provato ad aiutare famiglia, amici, entourage anche se forse tu mi confermerai se l'interessato non ammette il problema questo non esiste per nessuno......




A questo riguardo posso solo formulare delle ipotesi.

Sicuramente una persona che non amette di avere un problema non può essere aiutata: in questi casi si deve cercare innanzitutto di guidare la persona a prendere coscienza che il problema esiste.

Michael si era creato, pur nel suo caos interiore, una sorta di equilibrio precario che, sicuramente, non gli rimandava l'urgenza di affrontare la propria problematicità.
Aveva a disposizione farmaci per sedare il dolore interiore, farmaci per sedare quello fisico, donne disposte ad affittargli uteri e la fecondazione assistita che rendeva superfluo l'atto sessuale.

Se gli si fossero tolti tutti questi pseudo-salvagenti esistenziali, sarebbe stato costretto ad affrontare se stesso.
Mi chi aveva l'autorevolezza necessaria ad impedire al "re del pop"( miliardario, strafamoso, geniale e testardo) di autodistruggersi?

Probabilmente solo la madre, che bisogna vedere se era cosciente del livello di angoscia e precarietà del figlio. Può darsi che anche lei vedesse nel mondo artificiale che Michael si era costruito su misura una specie di salvezza, come può essere che avesse tentato già d'intervenire, senza successo, e non sapesse più come agire.





Malombra, io ti ringrazio per la pacatezza e la pertinenza con cui affronti un argmento così "misterioso" e delicato. Delicato perché afferisce alla sfera più privata e intima delle persone e dunque è triste che si debba analizzare questa parte della vita di Michael come una fenomenologia da "manuale", non potendo comunque conoscere i fatti; "misterioso" perché è in fondo l'aggettivo più adatto a tanti aspetti della sua vita, aspetti tanto gelosamente custoditi nel riserbo da lui stesso (come è giusto) e costantemente "violentati" in maniera pedissequa, ossessiva, distorta da tutta una schiera di presunti beninformati e "testimoni oculari o auricolari" che si autopromuovono come un misto tra Paolo Crepet e Vittorino Andreoli [SM=g27824] , e che mi danno l'urto al sistema nervoso. Anche se ci fermiamo sempre al campo delle ipotesi, almeno in termini teorici (non avendo potuto fare una "diagnosi" sul campo) tu sei molto precisa e competente ed è molto interessante leggere quello che scrivi perché, almeno per quanto mi riguarda, le tue anaisi mi danno lo spunto per cercare di guardare da un'altra prospettiva l'uomo Michael.
Lo confesso.
Sull'argomento non sono affatto lucida ed oggettiva.
La signora in oggetto, infatti, non mi è mai piaciuta per tanti motivi che non elenco (sennò poi la diagnosi la devi fare a me [SM=g27828] )
Fosse stato un matrimonio farsa come in molti ritenevano al tempo, mi chiedevo perché se la portasse sempre dietro...per avvalorare la recita? Ma lui si dichiarava innamorato e allora perché non credergli?
Quello che mi ha molto infastidito sono state le dichiarazioni poco fini, ma è una mia opinione, anzi decisamente esplicite di lei sulla loro vita sessuale. Cui prodest, (soprattutto se le tue ipotesi fossero azzeccate)?
Perché sentire il bisogno di "ostentare" e dare in pasto a tutti una cosa così privata? Si sarà chiesta lei, mentre rivelava certi particolari, come potesse sentirsi lui nell'essere "denudato" proprio dalla persona che riteneva di amare?
Fatte queste premesse ti chiedo...lui forse non aveva maturato l'idea di dover affrontare se stesso. Ma lei, la moglie, perché non avrebbe dovuto e potuto chiedere a nessuno un "consiglio" su come affrontare un uomo così fuori dall'ordinario?
Mi spieghi, senza rischiare di essere denunciate alla buoncostume, la differenza tra l'impotenza fisica e quella psicologica e cosa intendi quando dici che "l'atto sessuale in sé prevede "l'attività" del maschio e non la passività tipica del bambino"?
Per la sua educazione, le sue convinzioni morali, i problemi legati all'infanzia ecc ecc, Michael forse aveva un'idea cerebrale e idealizzata di cosa fosse l'amore, la passione, un rapporto con una donna, però ad un certo punto, una pulsione sessuale è una pulsione sessuale e io non credo che lui ritenesse che...comportarsi "da adulti" e giocare ai fidanzatini fosse la stessa cosa, no?
Infine, come ti spieghi quel'atteggiamento prepotentemente sensuale ed ammiccante nel ballo? Com'è possibile che una persona timida e riservata riuscisse a trasformarsi in un animale da palcoscenico capace di gettare in una tempesta ormonale migliaia di persone?
E sempre a tal proposito, mi chiedo come potesse non avere consapevolezza di sé o non avere coscienza del suo aspetto, essere insicuro...uno che usa il suo corpo in quel modo non può non sapere cosa itende suscitare e cosa poi effttivamente suscita.
E allora? dove comincia il diavolo e dove finisce l'acqua santa?