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Discorso Michael Jackson a Oxford

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    00 10/06/2007 22:56
    Discorso Michael Jackson a Oxford [2001]
    premetto che ho cercato con la funzione cerca questo discorso
    ma non l'ho trovato...quindi lo metto qui per chi non
    l'avesse letto... [SM=g27823]


    Amici, non pretendo di avere la stessa esperienza accademica di coloro che
    hanno parlato in questa aula in passato, come sicuramente loro non possono
    dire di saper fare il moonwalk - e sapete, Einstein era veramente maldestro
    in questo



    questa la frase che mi ha fatto ridere troppo [SM=x47940]


    ----------


    eccovi per intero il discorso tradotto in Italiano che Michael Jackson ha tenuto all'Università di Oxford la sera del 6 Marzo 2001. Michael ha lasciato Londra ieri, ma rimarrà in Europa per un certo periodo di tempo prima di tornare negli USA dove concluderà il lavoro sul nuovo album entro due mesi (il che significa che l'uscita per Giugno potrebbe slittare...). Per tutte le nuove foto, collegatevi a www.childsheart.net!


    " Grazie, grazie miei cari amici, dal profondo del mio cuore per avermi
    accolto con tanto amore, e grazie anche a Lei, Signor Presidente, per
    avermi invitato, ne sono veramente onorato. Vorrei anche ringraziare
    Schmuely, che è stato il Rabbino di Oxford per oltre 11 anni. Insieme
    abbiamo lavorato tanto al progetto Heal The Kids, e al nostro libro sui
    bambini, e in tutto ciò che abbiamo fatto sei stato un amico adorabile e di
    grande aiuto.
    Vorrei anche ringraziare Toba Friedman, direttrice delle operazioni Heal
    The Kids, che sta sera è tornata alla sua alma mater dove è stata Marshall
    Scholar, e anche Marilyn Piels, un altro membro importante del team di Heal
    the Kids.
    Sono onorato di avere l'opportunità di parlare in un luogo che in passato
    ha ospitato persone come Madre Teresa, Albert Eistein, Ronald Reagan,
    Robert Kennedy e Malcom X. Ho sentito che anche Kermit la Rana (Muppets
    Shows, ndr) è stato qui, e mi sono sempre sentito in sintonia con
    l'affermazione di Kermit che non è facile essere verde. Sono sicuro che per
    lui non sia stato tanto più facile di quanto non lo sia per me ora.

    Durante un sopralluogo qui ieri, non ho potuto fare a meno di rendermi
    conto della grandezza e della maestosità di questa grande istituzione, per
    non parlare delle brillanti menti che per secoli hanno popolato questi
    corridoi. I muri di Oxford, non solo hanno ospitato i più grandi geni della
    filosofia e della scienza - ma hanno anche lanciato alcuni dei più grandi
    autori di letteratura infantile, da JRR Tolkien a CS Lewis. Oggi mi hanno
    permesso di visitare il salone della Chiesa di Cristo per vedere Alice nel
    Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll immortalata nei vetri delle
    finestre. E persino uno dei miei compaesani, il grande Dr. Seuss ha
    graziato questi saloni lasciando un segno nell'immaginario di milioni di
    bambini in tutto il mondo.

    Credo di dover iniziare giustificando la mia presenza qui ed elencando le
    qualità che sta sera mi permetteranno di tenere questo comizio.

    Amici, non pretendo di avere la stessa esperienza accademica di coloro che
    hanno parlato in questa aula in passato, come sicuramente loro non possono
    dire di saper fare il moonwalk - e sapete, Einstein era veramente maldestro
    in questo. Ma sicuramente posso dire di aver visto e conosciuto luoghi e
    culture che la maggior parte della gente non conosce nemmeno. La conoscenza
    non è fatta solo di biblioteche piene di carta e inchiostro - è anche fatta
    dai volumi di conoscenza che sono scritti nel cuore degli uomini, modellati
    sull'animo umano e incisi nella psiche di tutti noi.
    E amici, ho raccolto talmente tante esperienze in questa mia vita
    relativamente breve che non riesco a credere di avere solo 42 anni. Spesso
    dico a Schmuely che dentro di me mi sembra di avere almeno 80 anni - e sta
    sera cammino anche come se avessi 80 anni.

    Vi prego quindi di ascoltare il mio messaggio, perché ciò che vi dirò sta
    sera può aiutarci a guarire l'umanità e il nostro pianeta.

    Per mezzo della grazia di Dio, ho avuto la fortuna di raggiungere molti
    degli obiettivi professionali e artistici che mi ero prefisso quando ero
    più giovane. Ma questi, amici, sono solo record, e i record non sono
    sinonimo della mia personalità. Anzi, quel ragazzino carino che cantava
    Rockin' Robin e Ben alla folla in adorazione non era necessariamente lo
    stesso che si celava dietro quel sorriso. Sta sera, più che come un icona
    del Pop (qualsiasi cosa significhi) vengo da voi come l'icona di una
    generazione, una generazione che non sa più cosa significa essere bambini.

    Siamo tutti il prodotto della nostra infanzia.

    Io sono il prodotto di un'assenza completa di infanzia, la mancanza di
    quell'età preziosa e meravigliosa in cui ci interessa solo giocare,
    completamente persi nei nostri genitori, in cui l'unica preoccupazione è
    studiare per il compito di grammatica del lunedì mattina.
    Quelli di voi che conoscono i Jackson Five, sanno che ho iniziato ad
    esibirmi all'età di 5 anni e che da allora non ho mai smesso di ballare o
    cantare. E mentre cantare e ballare rimane senza ombra di dubbio una delle
    mie più grandi gioie, quando ero giovane volevo solo essere un ragazzino
    normale. Volevo costruire le case sugli alberi, fare le battaglie con i
    palloncini ad acqua, e giocare a nascondino con gli amici. Ma il fato ha
    voluto diversamente e non mi restava altro che invidiare gli altri che
    giocavano e si divertivano intorno a me. Non c'era un attimo di distrazione
    dal mio lavoro.
    La domenica andavo in Predicazione, il termine usato per descrivere il
    lavoro di porta a porta dei Testimoni di Geova. Era in quelle occasioni che
    avevo la possibilità vedere la magia dell'infanzia altrui. Dato che ero già
    una celebrità, dovevo camuffarmi con barba, gommapiuma e occhiali e
    passavamo la giornata in giro per le case dei sobborghi nel sud della
    California, facendo il porta a porta o distribuendo il nostro giornale La
    Torre di Guardia nei supermercati. Adoravo poter entrare in quelle case
    normalissime e vedere i ragazzini giocare a Monopoli e le nonne con i
    nipotini e tutte quelle scene meravigliosamente ordinarie della vita di
    ogni giorno. Lo so, molti potrebbero obiettare che non si tratta poi di
    niente di eccezionale, ma per me erano assolutamente estasianti.
    Una volta pensavo di essere l'unico ad essere cresciuto senza una vera e
    propria infanzia. Credevo, infatti, che ci fossero solo pochissime persone
    in grado di condividere le mie stesse sensazioni. Quando recentemente ho
    incontrato Shirley Temple Black, la grande baby star degli anni 30 e 40,
    all'inizio non ci siamo detti niente. Abbiamo semplicemente pianto insieme,
    perché era in grado di capire la mia tristezza come solo i miei carissimi
    amici Elizabeth Taylor e Maculay Culkin possono.
    Non vi sto dicendo questo per guadagnarmi la vostra simpatia, ma per farvi
    capire il primo punto importante che vorrei presentarvi - non sono solo le
    star di Hollywood ad aver sofferto per la perdita dell'infanzia.

    Oggi, questo fenomeno rappresenta una vera e propria calamità, una
    catastrofe al livello globale. L'infanzia è diventata la più grande perdita
    della vita odierna. Tutto intorno a noi stiamo creando eserciti di
    ragazzini che non hanno conosciuto la gioia, a cui non è stato concesso il
    diritto e la libertà di sapere cosa significa essere bambini.
    Al giorno d'oggi, i bambini sono costantemente incoraggiati a crescere in
    fretta, come se questo periodo conosciuto come infanzia fosse un momento da
    superare subito, un peso da cui liberarsi in fretta.

    E su questo posso dirvi di essere uno dei più grandi esperti al mondo.

    La nostra è una generazione che ha dovuto assistere all'abrogazione
    dell'accordo fra genitori e figli. Gli psicologi pubblicano continuamente
    libri su quanto sia distruttivo negare ai bambini l'amore incondizionato
    che è così necessario per un sano sviluppo della mente e la formazione del
    carattere. E, a causa di tutta questa indifferenza, troppi dei nostri
    bambini devono, essenzialmente, crescere da soli. Crescono lontani dai loro
    genitori, dai nonni e dagli altri membri della famiglia, come se tutto
    intorno si fosse dissolto quel legame indistruttibile che una volta legava
    una generazione con l'altra.
    Questa violazione ha dato vita ad una nuova generazione, potremmo chiamarla
    Generazione O, a cui ora è stata passata la torcia dalla Generazione X.
    La 'O' sta per una generazione che ha tutto per quanto riguarda
    l'esteriorità (in inglese 'Outside' sta per esteriore, ndr), benessere,
    successo, bei vestiti e macchine costose, ma un vuoto tagliente dentro.

    Quella cavità nel nostro petto, quel semplice nucleo, quel vuoto al centro
    di quel luogo dove una volta batteva il nostro cuore e dove prima c'era
    amore.

    E non sono solo i bambini a soffrire. Anche i genitori soffrono.

    Quanto più coltiviamo piccoli adulti nei corpi di bambini, tanto più
    perdiamo le nostre qualità di essere un po' come loro, e c'è tanto per cui
    vale la pena mantenere alcuni aspetti dei bambini anche da adulti.

    L'amore, signore e signori, è il legame familiare più importante
    dell'umanità, il lascito più caro, l'eredità più preziosa. Ed è un tesoro
    che passa da una generazione all'altra.
    Forse le generazioni precedenti non avranno goduto del benessere che
    abbiamo avuto noi, magari non avevano l'elettricità e il riscaldamento, ma
    in queste case non c'era il buio e non erano fredde. Erano illuminate dal
    bagliore dell'amore e riscaldate dal vero calore del cuore umano. I
    genitori, senza distrazioni di lusso e arrivismo, davano ai propri bambini
    la precedenza su tutto.

    Come tutti saprete, i nostri due paesi hanno avuto una disputa su alcune
    affermazioni di Thomas Jefferson, riguardo "certi diritti innegabili".
    E mentre fra Americani e Inglesi potrebbe continuare la disputa, ciò che
    non si può assolutamente mettere in discussione è il fatto che i bambini
    hanno certi diritti inalienabili, e la graduale erosione di questi diritti
    ha portato alla mancanza di gioia e sicurezza nelle vite di milioni di
    bambini in tutto il mondo.

    Dunque, vorrei proporre di stilare in ogni casa un Dichiarazione Universale
    dei Diritti del Bambino, i cui punti fondamentali siano:

    Il diritto di essere amati, senza doverselo guadagnare

    Il diritto di essere protetti, senza doverselo meritare

    Il diritto di sentirsi importante, anche se sei venuto al mondo senza niente

    Il diritto di essere ascoltato, senza dover risultare interessante

    Il diritto di poter ascoltare una fiaba a letto, senza dover competere col
    tg della sera o EastEnders

    Il diritto all'educazione senza doversi beccare un proiettile a scuola

    Il diritto di essere considerato adorabile, anche se hai una faccia che
    solo una madre potrebbe amare.



    Amici, la conoscenza e la coscienza umana devono avere inizio con la
    consapevolezza di essere amati.
    Prima di sapere se hai i capelli rossi o castani, prima di sapere se sei
    bianco o nero, prima di sapere di che religione sei, devi sapere che sei
    amato.

    Circa 12 anni fa, quando stavo per iniziare il Bad Tour, un ragazzino venne
    a visitarmi con in suoi genitori a casa in California. Stava morendo di
    cancro e mi disse quanto amasse me e la mia musica. I suoi genitori mi
    dissero che era destinato a morire, e che sarebbe potuto succedere da un
    giorno all'altro, e io gli dissi, "fra tre mesi aprirò il mio tour proprio
    nella tua città, Kansas. Voglio che tu venga allo show. Ora ti regalerò una
    giacca che ho indossato in uno dei miei video". I suoi occhi si
    illuminarono e mi disse, "vuoi regalarla a me?". Io gli dissi di si, "ma mi
    devi promettere che la indosserai al concerto". Stavo cercando di fargli
    tenere duro. Gli dissi che quando sarebbe venuto allo show, avrei voluto
    vederlo con quella giacca e quel guanto e gli regalai uno dei miei guanti
    di paillette - e non sono solito regalare quei guanti.

    Era in paradiso, ma forse lo era già troppo, perché quando andai a Kansas,
    era già morto. L'avevano seppellito con la giacca e il guanto.
    Aveva solo 10 anni.

    Dio solo sa, e io so, quanto abbia cercato di vivere. Ma almeno quando è
    morto, sapeva di essere amato, non solo dai suoi genitori, ma anche da me,
    un perfetto sconosciuto. Io gli volevo bene.
    E con tutto quell'amore sapeva di non essere venuto al mondo da solo, come
    non se ne è andato da solo.

    Se vieni al mondo sapendo di non essere solo e te ne vai allo stesso modo,
    riesci ad affrontare tutto ciò che accade nel cammino della vita.
    Un professore potrebbe bocciarti, ma non ti sentirai inferiore, un boss
    potrebbe opprimerti, ma non ti sentirai oppresso, una potente azienda
    potrebbe sconfiggerti, ma trionferai comunque. Come potrebbero prevalere
    solo buttandoti giù? Tu sai che sei una persona amata. Il resto è solo
    contorno. Ma se non puoi dire di essere amato, sei condannato a cercare
    qualcosa che riempia quel vuoto. Non importa quanti soldi fai o quanto sia
    famoso, ti sentirai comunque vuoto. Stai solo cercando amore
    incondizionato, vuoi solo essere accettato per quello che sei, ed è questo
    che ti è stato negato quando sei venuto al mondo.

    Amici, lasciate che vi faccia un quadro della situazione. Questo è un
    giorno qualunque in America:

    sei ragazzi al di sotto dei 20 anni si suicideranno, 12 ragazzini sotto i
    20 anni moriranno per armi da fuoco. Sto parlando di un giorno, non di un
    anno. 399 bambini saranno arrestati per abuso di droga, 1.352 nasceranno da
    madri minorenni. E questo accade in uno dei paesi più ricchi e sviluppati
    del mondo. Si, nel mio paese c'è un'epidemia di violenza superiore a
    qualsiasi altro paese industrializzato. Questo è il modo in cui i ragazzi
    in America esprimono il loro dolore, la loro rabbia. Ma non pensate che non
    ci sia la stessa angoscia, la stessa sofferenza nei ragazzi qui nel Regno
    Unito.

    Alcuni studi condotti in questo paese dimostrano che ogni ora, tre
    minorenni in Inghilterra affliggono il proprio corpo, spesso tagliandosi o
    bruciandosi o prendendo un'overdose. È il modo che hanno scelto per
    superare il dolore o l'agonia dei sentimenti.
    In Gran Bretagna, appena il 20% delle famiglie cenano insieme una volta
    all'anno. Una volta all'anno!
    E che fine ha fatto la cara vecchia tradizione di leggere ai nostri figli
    una favola la sera? Alcune ricerche svolte negli anni 80 hanno dimostrato
    che i bambini a cui vengono lette le favole, hanno molte meno difficoltà
    nelle materie letterarie superando di gran lunga i compagni a scuola.
    Eppure, meno del 33% dei bambini inglesi dai 2 agli 8 anni hanno
    l'opportunità di ascoltare una favola la sera quando sono a letto. Non vi
    sembrerà molto grave, ma dovete pensare che ai loro genitori, quando
    avevano la loro stessa età, venivano lette ogni sera.

    È chiaro che non dobbiamo chiederci da dove vengano tutta questa
    sofferenza, tutta questa rabbia e questi comportamenti violenti. È evidente
    che i ragazzi si stiano ribellando contro l'indifferenza, urlando la
    propria rabbia per essere notati.

    Varie agenzie di protezione per l'infanzia in America hanno riportato che
    ogni anno sono milioni i bambini vittime di maltrattamento nella forma di
    abbandono. Sì, abbandono. In ricche case, piene di ogni tipo di gadget
    elettronico. Case dove i genitori tornano, ma non ci sono veramente, perché
    la loro testa è ancora in ufficio. E i loro figli? Beh, ai loro figli resta
    giusto qualche briciola di emozione. E non puoi avere molto dalla TV, dal
    computer o dai video.

    Questi numeri così freddi, che per me alterano l'animo e turbano lo
    spirito, dovrebbero spiegarvi perché ho dedicato tanto del mio tempo e
    delle mie risorse per far si che il nostro progetto Heal The Kids sia un
    successo colossale.

    Il nostro obiettivo è semplice: ricostruire quel legame fra genitori e
    figli, rinnovare la promessa ed illuminare il cammino a tutti i bambini che
    un giorno dovranno camminare da soli sulla terra. Ma dato che questa è la
    mia prima lezione pubblica, e mi avete accolto così calorosamente nei
    vostri cuori, vorrei dirvi ancora alcune cose. Tutti noi abbiamo la nostra
    storia, e in quel senso le statistiche potrebbero diventare qualcosa di
    personale.

    Dicono che essere genitori è un po' come ballare. Tu fai un passo, tuo
    figlio ne fa un altro. Ho scoperto che spingere i genitori a ri-dedicarsi
    ai propri figli è solo una faccia della medaglia.
    L'altro lato è preparare i bambini a ri-accettare i propri genitori.

    Quando ero molto giovane, avevo un cane, si chiamava Black Girl, un
    incrocio fra un lupo e un cane da caccia. Non solo era un ottimo cane da
    guardia, era tanto timorosa e nervosa che non so come non svenisse ogni
    volta che passava un camion o che c'era un temporale. Io e mia sorella
    Janet davamo a quel cane tanto affetto, ma non siamo mai riusciti a
    conquistare la fiducia che le era stata tolta dal suo precedente padrone.
    Sapevamo che la picchiava. Non sapevamo con cosa, ma qualsiasi cosa fosse,
    era abbastanza forte da inaridire l'anima di quella povera bestia.

    Molti bambini oggi sono cuccioli feriti che si sono auto-svezzati dal
    bisogno d'amore. Non potrebbero fregarsene di meno dei loro genitori.
    Lasciati a se stessi, scelgono di prediligere la propria indipendenza.
    Hanno continuato per la propria strada, lasciandosi i genitori dietro. Poi,
    ci sono i casi ben peggiori in cui i ragazzi hanno scelto di covare
    animosità e risentimento verso i genitori, pronti a rinfacciare ogni minimo
    errore.

    Sta sera, voglio che nessuno di noi faccia questo errore.

    È per questo che voglio esortare tutti i figli del mondo - a cominciare da
    noi qui presenti sta sera - a perdonare i propri genitori, se ci siamo
    sentiti messi da parte. Perdoniamoli, e insegniamo loro ad amare di nuovo.

    Forse non vi suonerà nuovo sapere che non ho avuto un'infanzia proprio
    idilliaca.

    La forte tensione che c'è fra me e mio padre è risaputa.

    Mio padre è un uomo molto duro e ha sempre spinto molto me e i miei
    fratelli, si dalla tenera età, a dare il meglio di noi stessi. Aveva molta
    difficoltà a mostrare il suo affetto. Non mi ha mai detto di volermi bene.
    E non è si mai nemmeno complimentato. Se facevo un grande show, mi diceva
    che era buono. Se lo spettacolo era buono, non diceva niente. Ciò che
    sembrava gli importasse più di ogni altra cosa era il nostro successo
    commerciale. E in quello era più che abile. Mio padre era un manager
    geniale ed io e i miei fratelli dobbiamo il nostro successo professionale
    al modo in cui ci ha sempre spinti. È stato lui a coltivare il mio talento
    di showman e sotto la sua guida non potevo fare passi falsi.

    Ma io volevo il mio Papà. Volevo un padre che mi dimostrasse amore. E mio
    padre non l'ha mai fatto. Non mi ha mai detto ti voglio bene guardandomi
    negli occhi, non ha mai giocato con me. Non mi ha mai portato a cavalcioni,
    non mi ha mai buttato un cuscino o un palloncino d'acqua. Però ricordo di
    una volta, avevo circa quattro anni, e c'era una piccola fiera e lui mi
    prese in braccio e mi mise su un pony. Fu un gesto da poco, probabilmente
    lui se ne sarà dimenticato cinque minuti dopo, ma grazie a quel momento ho
    riservato un posto speciale per lui nel mio cuore. I bambini sono fatti
    così, le piccole cose significano tanto e per me quel momento significò
    tutto. È stata la prima e l'ultima volta in tutta la mia vita, ma mi ha
    fatto stare bene su di lui e sul mondo intero.

    Ora sono padre anch'io, e mi capita di pensare ai miei figli, Prince e
    Paris, e su quanto desideri che pensino a me quando saranno cresciuti.
    Vorrei che ricordassero quanto li abbia voluti sempre vicini a me ovunque
    andassi, quanto abbia cercato di metterli davanti a qualsiasi altra
    priorità. Ma dovranno affrontare molti ostacoli. I miei figli sono
    costantemente inseguiti dai paparazzi, e non hanno sempre l'opportunità di
    andare al parco o al cinema con me. E se una volta cresciuti ce l'avranno
    con me? Quanto influiranno le mie scelte sulla loro gioventù? Perché non
    abbiamo avuto un'infanzia normale come tutti gli altri?, potrebbero
    chiedermi. Prego che in quel momento i miei figli mi diano almeno il
    beneficio del dubbio. Che si dicano, "nostro padre ha fatto del suo meglio,
    dato le poche scelte che aveva. Magari non sarà stato perfetto, ma è stato
    un uomo caloroso e decente, che ha cercato di darci tutto l'amore del
    mondo".

    Spero che si concentrino sempre sulle cose positive, sui sacrifici che
    faccio per loro, invece di criticarmi per le cose a cui dovranno rinunciare
    o per gli errori commessi durante la loro crescita.

    Siamo tutti figli di qualcuno, e sappiamo che per quanto uno si sforzi, gli
    errori ci saranno sempre. Fa parte dell'essere umano. Quando penso a
    questo, a quanto speri che i miei figli non mi giudichino male e che mi
    perdonino, mi ritrovo a pensare a mio padre e, malgrado ciò che ho detto
    poco fa, sono costretto a pensare che mi ha dovuto amare. Mi amava, e io lo
    sapevo. Erano delle piccole cose che me lo dimostravano. Quando ero
    piccolo, ero molto goloso - lo eravamo tutti. Andavo matto per le ciambelle
    glassate e mio padre lo sapeva. Così, ogni tanto scendevo giù in cucina e
    sulla dispensa trovavo una busta con dentro le ciambelle glassate - nessun
    biglietto, nessuna spiegazione - solo le ciambelle. Era come Babbo Natale.
    Certe volte, avevo voglia di rimanere sveglio la notte per vederlo
    lasciarle lì, ma proprio come Babbo Natale, non volevo rovinare la magia
    per paura che non l'avrebbe più fatto. Mio padre le lasciava lì nel mezzo
    della notte, perché non voleva che qualcuno lo cogliesse nel suo punto
    debole. Aveva paura delle emozioni umane, non capiva o non sapeva come
    gestirle. Ma c'erano le ciambelle. Se do libero sfogo alla memoria, mi
    vengono in mente altri ricordi, ricordi di piccoli gesti, che, anche se
    imperfetti, provano come facesse ciò che poteva.

    Dunque, sta sera, piuttosto che focalizzare la mia attenzione su quello che
    mio padre non ha fatto, voglio sottolineare tutte le cose che ha fatto e
    sulle sue sfide personali. Voglio smetterla di giudicarlo. Ho iniziato a
    riflettere sul fatto che mio padre è cresciuto nel sud, in una famiglia
    molto povera. È cresciuto durante la Depressione e suo padre, che lavorava
    tutto il giorno per dar da mangiare ai figli, non dimostrava molto affetto
    alla sua famiglia ed ha cresciuto mio padre ed i suoi fratelli con un pugno
    di ferro. Chi potrebbe immaginare come deve essere stato per un uomo di
    colore crescere nel sud, privato di dignità, senza alcuna speranza,
    cercando disperatamente di diventare un uomo in un mondo che ti vede come
    subordinato?
    Sono stato il primo cantante di colore il cui video è stato trasmesso su
    MTV ed è stato un grande evento. E stiamo parlando degli anni 80!

    Mio padre si trasferì in Indiana ed ebbe una famiglia numerosa, lavorava
    tantissime ore al giorno in acciaieria, un lavoro che uccide e umilia lo
    spirito, tutto solo per mandare avanti la sua famiglia. Cosa c'è di strano
    se aveva difficoltà ad esternare i propri sentimenti? C'è forse qualcosa di
    strano se ha voluto indurirsi, costruire delle barriere emozionali? E
    soprattutto, non c'è da stupirsi se ha spinto i propri figli verso il
    successo, così che non avessero una vita indegna e povera, che lui
    conosceva benissimo. Ho imparato a vedere la severità di mio padre come una
    forma d'amore, magari non giusta, ma comunque amore. Mi ha spinto perché mi
    amava, perché voleva che nessun altro dovesse patire ciò che aveva patito
    lui. E ora, col tempo, l'amarezza ha lasciato il posto alla grazia. Più che
    rabbia, sento assoluzione, più che una rivincita voglio riconciliazione. E
    la rabbia iniziale ha lasciato il posto al perdono.

    Quasi dieci anni fa, ho fondato un'associazione, la Heal The World. Il nome
    era qualcosa che sentivo dentro. Non sapevo in realtà che, come poi mi ha
    fatto notare Schmuely, queste parole sono il fondamento della profezia del
    Vecchio Testamento.
    Se credo veramente che questo mondo possa essere sanato, nonostante a
    tutt'oggi sia ancora angustiato dalle guerre e dai genocidi? Penso davvero
    che i nostri bambini possano essere guariti, malgrado vadano a scuola
    armati e sparino ai propri compagni, come è successo alla Columbine, o
    picchino a morte un povero barbone indifeso, come è capitato a Jamie Bulger?
    Certo che ci credo, altrimenti non sarei qui sta sera.

    Ma tutto ha inizio dal perdono, perché sanare il mondo significa risanare
    se stessi, e per guarire i bambini, prima di tutto dobbiamo ritrovare il
    bambino che è in noi.
    In quanto adulto, e in quanto genitore, mi sono reso conto che non posso
    essere un uomo completo, o un genitore capace di amare incondizionatamente,
    se prima non metto da parte i fantasmi della mia infanzia. Ed è questo che
    vi chiedo sta sera. Vivete secondo il 5° comandamento. Onora i tuoi
    genitori e non li giudicare. Dai loro il beneficio del dubbio. È per questo
    che voglio perdonare mio padre e smetterla di giudicarlo. Voglio
    perdonarlo, perché voglio un padre e questo è l'unico che ho. Voglio
    buttarmi dietro il peso del passato, voglio essere libero di iniziare un
    nuovo rapporto con mio padre, per il resto della mia vita, incondizionato
    dai fantasmi del passato.
    In un mondo pieno di odio, dobbiamo ancora provare ad amare. In un mondo
    pieno di rabbia, dobbiamo provare ancora ad amarci. In un mondo pieno di
    disperazione, dobbiamo ancora provare a sognare. In un mondo pieno di
    sfiducia, dobbiamo ancora crederci.

    A tutti coloro che si sentono abbandonati dai propri genitori, chiedo di
    mettere da parte il proprio disappunto. A tutti quelli che si sentono
    maltrattati dai propri padri e dalle proprie madri, chiedo di non
    continuare a farsi del male. Infine, a tutti coloro che vorrebbero
    allontanare i propri genitori, chiedo di porgere loro una mano.
    Vi sto chiedendo, mi sto chiedendo, di amare i propri genitori
    incondizionatamente, così che possano imparare ad amare da noi, i loro
    figli. Così che finalmente l'amore possa ritornare a regnare in un mondo
    desolato e sperduto.

    Una volta, Schmuely mi ha parlato della profezia biblica secondo cui
    verranno un mondo e un tempo, in cui "i cuori dei genitori verranno
    risanati attraverso i cuori dei loro figli".

    Amici miei, noi siamo quel mondo, non siamo quei bambini.

    Mahatma Gandhi ha detto: "Il debole non è in grado di perdonare. Il perdono
    è un attributo dei forti".

    Sta sera, siate forti. Dovete essere più forti che mai, dovete vincere la
    sfida più importante - ricostruire quel legame rotto.
    Dobbiamo superare qualsiasi tipo di difficoltà la nostra infanzia possa
    averci creato e, detta nelle parole del Rev. Jesse Jackson, perdonarsi a
    vicenda, redimersi gli uni con gli altri e andare avanti. Questo richiamo
    al perdono non può sicuramente cambiare le cose da un momento all'altro, ma
    almeno è un inizio, e il risultato è che tutti ci sentiremo meglio.

    Quindi, signore e signori, voglio concludere questo mio discorso con la
    fede, la gioia e l'entusiasmo.

    Da oggi in poi, possa il mondo ascoltare un nuova melodia.

    Lasciate che questa melodia sia il suono dei bambini che sorridono.

    Lasciate che questa nuova melodia sia il suono dei bambini che giocano.

    Lasciate che questa nuova melodia sia il canto dei bambini.

    Lasciate che questa nuova melodia sia il l'ascolto dei genitori.

    Insieme, creeremo una sinfonia di cuori, gioendo del miracolo dei nostri
    bambini e riempiendoci della bellezza dell'amore.

    Saniamo il mondo e cancelliamo il suo dolore.

    Fa che tutti possiamo cantare insieme una meravigliosa canzone.

    Dio vi benedica tutti, e vi voglio bene. "

    [Modificato da Mj-pippo 10/06/2007 22.57]




    ______


    VIDEO :

    Parte 1



    www.youtube.com/watch?v=ebANlY8vvWo



    Parte 2



    www.youtube.com/watch?v=FM4wg0CvZUQ


    Parte 3



    www.youtube.com/watch?v=e1f_tZn-QII


    Parte 4



    www.youtube.com/watch?v=XMgwRLFNiug


    Parte 5



    www.youtube.com/watch?v=LakzIi9jHWY
    [Modificato da Trilly-88 11/03/2011 12:55]

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    00 10/06/2007 22:59
    Ma é una delle cose più belle che abbia mai letto [SM=g27837]

    Il mio nuovo blog:

    http://seipernove42.wordpress.com/

    "Perché le risposte son più semplici di quanto non si creda..."
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    00 10/06/2007 23:21
    Un discorso magnifico, non lo avevo mai letto... stupendo! bisognerebbe farlo leggere a tutti quelli che denigrano michael..
    grazie a Mj-pippo per averlo postato [SM=x47938]


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    -SELENE-86
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    00 10/06/2007 23:24


    Ragazzi, io in genere sono piuttosto critica, vedo il pericolo della retorica ovunque...eppure..sarà che ho immaginato lui, Michael, mentre diceva queste bellissme parole...Mi sono venute le lacrime agli occhi.Davvero.
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    Mj-pippo
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    00 10/06/2007 23:26
    si è stato un grande....io ancora non l'ho letto tutto ... me lo voglio gustare pian pianino [SM=g27817]

    perche so che quando finirà ne vorrò ancora un altro po [SM=g27824]


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    kellysboom
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    00 11/06/2007 01:20
    [SM=x47925] [SM=x47925] [SM=g27831] [SM=g27831]
    Grandissimooo!
    Nn ho parole dell'uomo ke è...
    e poi a parte ke ha pienamente ragione in tutto!!!!!!!
    Ma ho potuto intravedere attraverso questa lettera il suo grande e buon animo ke è un qualkosa di eccezionale ke ti fà emozionare fortemente e ti tocca forte il cuore!!
    [SM=x47964] [SM=x47964]
    Nn ho mai letto una kosa kosì tanto emozionante e migliore in vita mia! Ho pianto molto durante alkuni rakkonti e poi x le parole ke ha detto, ke sono stupende, mi sono emozionata tanto.

    Con questo discorsone il gran ignor Michael Jackson ha dato il miglior insegnamento umano ke si potesse dare a questa faccia di mondo!! Inoltre ha fatto trasparire tutto quello ke è dentro ed ha dimostrato x l'ennesima volta il grandissimo cuore ke ha!!! Io sono rimasta folgorata dalla xsona ke è...
    E ke Dio lo benedica sempre, xchè è una xsona straordinaria, anzi, unika.

    Ed io che lo amo tantissimo kome artista, ma soprattutto e anke kome xsona, mi resta solo da dire tre parole: MIKE TI AMO!


    AAAAAAAAh, se potessero esistere xsone del genere kome mike al mondo saremmo tutti un'altra cosa, una grande umanità in tutto il mondo e vivremmo benissimo e senza paure e schifezze.

    W Mike il + grande in tuttoooooo

    [Modificato da kellysboom 11/06/2007 1.30]

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    )abcman(
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    00 11/06/2007 02:03
    Michael 6 un grande!Ma la cosa più grande ke hai è il cuore.Il tuo cuore è grande quanto questo mondo.Ti voglio bene,e ti ammiro soprattutto per la splendida persona che sei.Magari fossero tutti come te in questo mondo.
    Quando leggo queste cose vorrei ke le leggesse tutto il mondo,ma purtroppo i giornalisti e le Tv sono impegnati solo a dire le cose negativa,tra l'altro inventate.
    Non pensare ness michael, sei e sarai sempre un grande.
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    kellysboom
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    00 11/06/2007 03:25
    [SM=g27836] [SM=g27836] Quando parla kol cuore LO AMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO, LO AMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO, LO STRAAAAAAAAMO
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    @ndry91
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    00 11/06/2007 10:12
    è un discorso semplicemente stupendo e si capisce che quelle cose Michael le pensa davvero e che non è un discorso preparato a tavolino per fare bella figura!!



  • Riky.dangerous
    00 11/06/2007 11:03
    Re: Discorso Michael Jackson a Oxford [2001]

    Scritto da: Mj-pippo 10/06/2007 22.56
    Da oggi in poi, possa il mondo ascoltare un nuova melodia.

    Lasciate che questa melodia sia il suono dei bambini che sorridono.

    Lasciate che questa nuova melodia sia il suono dei bambini che giocano.

    Lasciate che questa nuova melodia sia il canto dei bambini.

    Lasciate che questa nuova melodia sia il l'ascolto dei genitori.

    Insieme, creeremo una sinfonia di cuori, gioendo del miracolo dei nostri
    bambini e riempiendoci della bellezza dell'amore.

    Saniamo il mondo e cancelliamo il suo dolore.

    Fa che tutti possiamo cantare insieme una meravigliosa canzone.

    Dio vi benedica tutti, e vi voglio bene.

    [Modificato da Mj-pippo 10/06/2007 22.57]



    Queste parole sono fantastiche. Ragazzi vi giuro che ho la pelle d'oca...Mike solo tu potevi scrivere tale poesia [SM=x47925]
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