Prima vittoria per Michael Jackson
Prima vittoria per Michael Jackson. Sebbene la fase dibattimentale del processo che lo vede imputato di cinque reati di molestie sessuali nei confronti di un minore di 14 anni – e due di somministrazione di agenti intossicanti (!) – non sia ancora cominciata, il Dipartimento per la Tutela dei Bambini della Contea di Los Angeles ha rigettato la richiesta avanzata dall’avvocato Gloria Allred. La donna, estranea alla pubblica accusa e spinta unicamente dal proprio zelo, aveva chiesto ai servizi sociali di investigare sull’esercizio della paternità da parte di Re Michael sui tre figli Prince Michael, 7 anni, Paris Michael 5 anni e Prince Michael II, 1 anno. Lo scopo? Togliere la patria potestà al cantante, colpevole, secondo la Allred, di essere un pessimo genitore e di essere sospettato nonché accusato, per la seconda volta, di pedofilia. L’agguerritissima avvocatessa ha perso questa battaglia ma la prossima settimana si rivolgerà al Tribunale dei Minori della Contea di Los Angeles per tentare di ‘riaprire’ il caso. Nel frattempo la prima ex moglie di Jackson, la bella Lisa Marie Presley, chiarisce le dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa nel corso di un’intervista concessa al talk-show condotto per una tv australiana da Andrew Denton. La rampolla di The King, consorte dell’eccentrico Mike per 20 mesi, diede una risposta alquanto ambigua lasciando intendere, sebbene ai più sospettosi, di aver visto suo marito fare cose strane. “Non chiedetemi che genere di cose perché non risponderei” tuonò durante la diretta. Ebbene, dopo aver scatenato l’ennesimo linciaggio mediatico ai danni del marito, Ms. Presley puntualizza: “(Nell’intervista) Non stavo riferendo in alcun modo di aver visto qualcosa di inappropriato nei confronti di bambini, lo avevo già dichiarato pubblicamente in precedenza. Non ho mai visto nulla. Sfortunatamente, per colpa delle recenti follie dei media a proposito di Michael Jackson, i miei commenti su di lui durante la recente intervista televisiva in Australia sono stati decontestualizzati e letti in modo erroneo. Dicendo che avevo visto cose, mi riferivo specificatamente a cose riguardanti la nostra relazione, cose che accadevano tra di noi come marito e moglie”.