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PRINCE: il Genio di Minneapolis! - past, present & future

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    Dangerous89
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    00 06/04/2017 18:11
    Prince discute riguardo Michael Jackson
    www.youtube.com/watch?v=0Uw1p_icC6E&feature=youtu.be
    TRADUZIONE
    ''in un ipotetico combattimento chi vincerebbe tu o Michael Jackson? Prince risponde Michael non è un combattente lui è un amante.
    (Prince ha ironizzato citando ''The Girl Is Mine'')
    "Michael Is Not A Fighter, He Is A Lover"
    Posso solo dire una cosa? non ho mai veramente parlato pubblicamente riguardo Michael, noi tutti dovremmo darci una calmata per comprenderci perchè nessuno ci conosce realmente''.
    (nel senso non date ragione o credito ai giornali sono tutte bugie)
    poi continua ''Speriamo che la stampa arrivi al punto in cui ci sarà una legge per cui si impone di dire la verità e non fare speculazione, l'intervistatore poi dice ''non c'è mai stata alcuna rivalità tra te e Mr. Jackson? Prince risponde ''non per me, no.
    l'intervistatore continua ''amo quella storia su di te, in cui tu hai rifiutato il duetto di ''Bad'', Prince risponde ''immagina il personaggio di Wesley Snipes, immagina il video nella tua mente, ora la prima frase della canzone è ''il tuo culo è mio'' allora ho detto ''chi canterà questo a chi? perché di certo non lo canti rivolto a me e io di certo non lo canto a te" e quì è stato il problema.
    [Modificato da Compix 15/09/2017 20:00]
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    Dangerous89
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    00 06/04/2017 18:12
    A PAGINA 748 VARIE NEWS ECCC....
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    XenO+
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    00 06/04/2017 18:59
    Dangerous89, 06/04/2017 18.11:

    Prince discute riguardo Michael Jackson
    www.youtube.com/watch?v=0Uw1p_icC6E&feature=youtu.be
    TRADUZIONE
    ''in un ipotetico combattimento chi vincerebbe tu o Michael Jackson? Prince risponde Michael non è un combattente lui è un romanticone

    Prince ha ironizzato citando the girl is mine: "Michael is not a fighter,he is a lover". Correva l'epoca di Rave...

    Dearly beloved, we have gathered here today
    To get through this thing called life
    Electric word life it means forever and that's a mighty long time
    But I'm here to tell you there's something else......
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    Destiny70
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    00 06/04/2017 20:32
    Intanto è uscito il libro di Mayte Garcia che ha presentato in un'intervista a Good Morning America.

    www.youtube.com/watch?v=3JCtisxF0GY

    Sostanzialmente Mayte ha anticipato alcuni aneddoti tra cui il fatto che lui le rubava il trucco. Sull'aver tenuto nascosta la morte del loro figlio, Mayte ha detto che lui aveva voluto così perchè la stampa sarebbe impazzita e lei ha rispettato il suo desiderio.


    You're just another part of me
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    Dangerous89
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    00 10/04/2017 20:49
    TRADUZIONE FATA DA ME

    CHANHASSEN MINNESOTA
    "Sono passati circa 30 anni da quando ascolto Prince e così la sua perdita è stata davvero grande nella mia vita"
    Anche se è passato quasi un anno da quando Prince è scomparso i fan come ''Joli Shamblott'' dicono che sarà per sempre nei loro cuori.
    "Abbiamo Paisley Park, abbiamo le pareti della First Avenue, abbiamo una serata divertente che abbiamo avuto qui ballando solo le canzoni di Prince in città"
    La collezione di momenti memorabili di Joli Shamblott è solo uno dei ricordi lasciati sulla nuova recinzione tributaria "Prince Forever" sul parco di Paisley Park.
    Con l'anniversario della morte di Prince solo ad un paio di settimane di distanza gli operatori del museo dicono che è importante per i fan avere un posto per appendere i loro ricordi per onorare la sua memoria poiché le cose rimaste sulla recinzione esterna sono stati tolte lo scorso anno.
    "Ci sono così tanti appassionati e ci sono state tante storie incredibili, ha toccato così tante persone ed è una colonna sonora per le vite della gente che riteniamo che sia importante permettere alle persone di festeggiarlo"
    Durante i primi sei mesi i funzionari di Paisley Park dicono che ''50.000'' visitatori sono venuti attraversando le porte della casa di Prince per vedere dove ha vissuto e lavorato in prima persona.
    E con una celebrazione di quattro giorni della sua vita durante questo mese e con biglietti per i prossimi mesi che si vendono rapidamente e che si aspettano una stagione estiva ancora più affollata.
    "È un mese molto emozionante, è il primo anno e quindi c'è molta emozione"
    Il collage di Joli Shamblott può essere a forma del Minnesota ma per lei può anche essere un cuore spezzato.
    "Non lo dimenticherò e lo celebrerò sempre"

    Fonte:http://www.myfoxzone.com/life/a-prince-tribute-at-a-purple-fence/428932683
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    Dangerous89
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    00 13/04/2017 23:44
    TRADUZIONE FATTA DA ''Kate70''
    E REVISIONATA ME
    GRAZIE MILLE!!!!!!!!
    BUONA LETTURA
    ''QUANDO PRINCE FECE DI UNA CAMERIERA D’ALBERGO LA SUA REGINA PER UN GIORNO''
    Nel 1986 una giovane cameriera di un motel vinse un appuntamento da sogno di MTV con Prince nella sua minuscola cittadina del Wyoming.
    In TV sembrava una favola.
    Dietro le scene regnava il caos più acceso.
    In una mattina d’estate afosa a Big Sky Country 30 anni fa, il Principe azzurro scese da un jet privato ed entrò in una favola.
    A parte in questo caso, Sua Altezza Reale era davvero Prince come nella hit sensazionale multiplatino pop-rock di Prince. “Act your age, mama, not
    your shoe size” un Prince vintage. Sexy motherfucker Prince, all’apice della sua fama stellare nel 1986, viaggiò verso Sheridan, Wyoming (popolazione
    all'epoca: 10,369) per la prima del musical romantico in bianco e nero che aveva diretto e in cui era anche il protagonista ''Under the Cherry Moon''.
    Le circostanze piuttosto che la scelta avevano portato il piccolo sex symbol alla città di frontiera dove gli afroamericani costituivano meno dell’1% della
    popolazione e il bestiame superava le persone per più di due a uno.
    Come parte di uno scenario da Cenerentola minuziosamente coreografato in realtà, una campagna promozionale di MTV e la casa discografica e
    cinematografica Warner Bros di Prince il performer portò via una timida cameriera di un motel dai capelli ricci di nome Lisa Barber davanti a un pubblico
    in diretta nazionale televisiva.
    La Barber allora ventenne era la fortunata 10000° partecipante del concorso ''Vinci un Appuntamento con Prince'' di MTV.
    Come tale aveva diritto a 500 biglietti per la prima che poteva distribuire a chi voleva (più pass VIP ad un concerto after-party riservato).
    Ma soprattutto la Barber era l’unica ad avere la responsabilità della comparsa della star nello stato dei Cowboy quel giorno di giugno.
    “Prince e i The Revolution e il cast arriveranno nella vostra città per la prima mondiale del suo attesissimo nuovo film” annunciava uno spot di MTV.
    Ad attenderlo all’aeroporto c’erano Martha Quinn, la personalità televisiva più effervescente di MTV, il sindaco di Sheridan Max DeBolt, una falange di
    fotografi, Miss Wyoming Teen USA e in occhiali da sole aviator ed una minigonna jeans la giovane pubblicista di Prince Robyn Riggs.
    Chiedendogli le sue prime impressioni sul luogo, la timida superstar rispose: “Purple”
    Era un riconoscimento implicito al suo album di successo e film del 1984 Purple Rain contro cui Cherry Moon sarebbe stato presto misurato in modo
    non troppo favorevole.
    Poi Prince sorrise. Nei suoi stivaletti prese il volo correndo verso una folla di fans urlanti dietro una recinzione.
    Le telecamere lo ripresero mentre impulsivamente lanciava la sua giacca a doppio petto alla folla di 700 persone che si avvilupparono nella frenesia.
    Poi se ne andò in una limousine guidata da uno chauffeur importata da Billings, Montana (Sheridan aveva molte miniere di carbone ma nessuna
    limousine).
    ''Ho pensato, Cavolo, non riesco a credere che siamo in questa città'' ricorda Robbie Paster, l’assistente personale del performer al tempo.
    ''Prince avrebbe potuto rovesciare gli occhi. Tutti noi rovesciavamo gli occhi e ridevamo.
    Questa è stata la cosa più grande mai accaduta a Sheridan, Wyoming''.
    Diversamente dalla solita fantasia dei desideri che si avverano venduta ai fans di Prince via cavo, il suo viaggio da questa culla caucasica nello stato
    meno popoloso del paese fu molto più complicato e con ulteriori conseguenze di quanto sembrasse: uno scontro di culture tra l’America della provincia
    e i grandi Media, in uno sfruttamento reciproco che avrebbe aiutato a plasmare i prospetti di carriera del performer per gli anni a venire.
    ''Fu Bye Bye Birdie su acido'', l’ex CEO di MTV Doug Herzog notò sulla sua pagina Tumblr. ''Non si sarebbe potuto scriverlo meglio. Sheridan è una
    terra di grandi cieli/cowboy. Non vedono molti uomini neri e piccoli in tacchi alti, trucco e tute viola''.
    La preparazione della Barber per il primo piano di MTV si trasformò in una traversia da My Fair Lady lunga una settimana. Orchestrato dalla Riggs una
    non celebrata Pigmalione del Viola che faceva da portavoce per evitare che la favola si trasformasse definitivamente in un incubo e il cui ruolo nelle
    procedure del concorso non fu mai reso pubblico, finora la trasformazione della mammoletta del Wyoming includeva una squadra di guru della moda e
    della bellezza venuti da fuori stato, nonchè un corso intensivo in conversazione in pubblico. Non ultimo tra le responsabilità della Riggs: sopprimere il
    fatto che la Barber preferiva l’heavy metal dei Motley Crue e Ratt a Prince And The Revolution.
    In ''Kiss'' la hit n.1 della colonna sonora di Cherry Moon, Parade, Prince canta, ''Non devi essere ricca per essere la mia ragazza/Non devi essere figa
    per governare il mio mondo''. E sebbene la canzone fosse stata registrata mesi prima che Prince mettesse piede in questo puntino sulla mappa del
    Wyoming, le parole della canzone stranamente presagivano l’interazione dell’artista con la Barber. In un certo senso, lei governò il suo mondo per un
    giorno di luglio, nella stessa cittadina in cui Kenny Rogers aveva filmato il western TV Wild Horses un anno prima.
    Da parte sua la ragazza del Wyoming ora ricorda la sua traversia di ''Win a Date'' come un’esperienza fondamentale.
    Sarà la prima a dirvi che Prince ha cambiato la sua vita, aiutandola ad aprirsi e a ''sentirsi più sicura'' di sé stessa.
    Mesi dalla scomparsa di Prince per un overdose accidentale dell’oppioide fentanyl a 57 anni, i fans hanno canalizzato il loro dolore in un flusso infinito di
    serenate sui social media e concerti. L’ardente versione di Bruno Mars di ''Let’s Go Crazy'' per citarne uno, è arrivata come performance di spicco ai
    Grammys lo scorso mese, in coincidenza con un nuovo accordo tra l’estate di Prince per pubblicare finalmente tutti i 25 album del cantautore e il tesoro
    del materiale nascosto su servizi in streaming come Spotify e Apple Music.
    Nel momento in cui la scomparsa di Prince non è più una ferita fresca, la sua dipartita da ''questa cosa chiamata vita'' riesce ancora a superare i confini
    dello sconcerto, uno sguardo indietro alla connessione profonda tra i fans dello showman o più esattamente la sua connessione con la Barber,
    quest’ultima non proprio una fan diventata poi una rappresentatrice accende una luce nuova sul potere di trasformazione di Prince al suo meglio.
    In un modo sia profondo che ridicolo, il suo arrivo a Sheridan rispecchiava l’impatto generale di Prince nella metà degli anni 80: la sfida alle convenzioni
    sociali, la rottura delle barriere razziali e la carica di elettricità sessuale dove nessuno si era mai spinto prima. ''Lo amavo davvero'', la Barber disse alla
    rivista People ad aprile, pochi giorni dopo la scomparsa. ''Non mi sono mai sposata. E penso perchè Prince non è mai tornato. Non ci sarà mai un altro
    come lui''.
    La favola comincia il 20 giugno 1986 con la Barber che vive in un bilocale ricavato dal garage dietro al caravan di 23 m della madre che beve una birra
    dopo il lavoro con un’amica e guarda MTV.
    In cinque bravi anni di vita il canale Music Television si era evoluto in una vetrina gustosa di video scintillanti e musica pop. In un’era dominata dai
    Journey e Phil Collins, Prince ha favorito il superamento delle barriere razziali non ufficiali di MTV, unendosi a Michael Jackson come uno dei pochi
    artisti afroamericani ad essere trasmessi regolarmente.
    Purple Rain giocò un grande ruolo.
    Girato con 7 milioni di dollari, il dramma rock quasi autobiografico generò critiche entusiaste e incassò 70 milioni di dollari in USA per qualificarsi a
    sorpresa come blockbuster. La colonna sonora nel frattempo spese 36 sbalorditive settimane nelle classifiche pop, generando i singoli di successo
    ''When Doves Cry'' e ''Let’s Go Crazy'' e ricevendo un Oscar per la miglior colonna sonora.
    In un senso culturale più ampio, comunque, la scoperta di Prince incoronò il performer trasgressivo come genuina stella del cinema. E Warner Bros.
    avrebbe presto girato un sequel.
    Avendo già sconfitto le critiche tramutando il suo appeal dal palco allo schermo, Prince ora aveva un assegno in bianco da Hollywood per girare ciò che
    si sperava sarebbe stato Purple Rain 2. Invece proseguì evocando quello che il critico cinematografico Roger Ebert chiamò ''una vera delusione'' nel
    programma di critica cinematografica At the Movies. ''Il film è un insulto alla nostra intelligenza'' aggiunse il copresentatore del programma Gene Siskel.
    ''E davvero, è un insulto all’intelligenza che Prince ci ha mostrato di avere al suo debutto''.
    La trama di Cherry Moon segue il personaggio di Prince, un gigolò, mentre si innamora di una povera ragazza ricca (interpretata da Kristin
    Scott-Thomas) sulla Costa Azzurra, prima di cercare di ravvedersi.
    Eccitato dal successo di Purple Rain, la star divenne tirannica sulle decisioni da prendere e ''notoriamente rifiutò i richiami della Warner Bros ad inserire
    più conflitti nella sceneggiatura, insistendo che l’atmosfera e la musica sarebbero piaciuti al pubblico'' secondo il libro Prince: Inside the Music and the
    Masks di Ronin Ro.
    La produzione si trasformò in un disastro, con Prince che licenziò due registi, l’astro dei video musicali Mary Lambert e il regista di Purple Rain Albert
    Magnoli per assumere lui la regia, nonostante non l’avesse mai fatto. ''Fu un disastro'' ricorda Robyn Riggs, che ha lavorato come portavoce di Prince
    per cinque anni nella metà degli anni ‘80. ''Warner Bros Pictures lo sapeva. Warner Bros Records lo sapeva. (I manager di Prince) Steve Fargnoli e
    Joseph Ruffalo lo sapevano. Tutti noi lo sapevamo. L’unico a non sapere che sarebbe stato un flop era Prince''.
    Mark Canton, il presidente di produzione della Warner Bros supervisionò tutte e tre le sceneggiature dei film di Prince (Graffiti Bridge uscì nel 1990). A
    sentire l’ex esecutivo di studio, il concorso di MTV Win a Date mirava a galvanizzare i fans tramite un’inversione del solito processo delle Premiere con
    la star e il suo entourage che andavano ovunque il vincitore vivesse, per la prima, piuttosto che il contrario.
    ''Il film non era destinato ad essere un classico come Purple Rain'' dice Canton. ''Ma era comunque il sequel e c’era molta attesa. Perciò qualcuno ebbe
    l’idea, ''Facciamo questo concorso e i soldi pioveranno dal cielo''.
    Acutamente consapevole che un’altra hit avrebbe solidificato la sua reputazione come ''fenomeno dello schermo'' e che il fallimento avrebbe
    riconsiderato Purple Rain come una meteora i manager di Prince e della Warner Bros ritirarono i piani di guerra.
    Non ci sarebbe stata un’anteprima di Cherry Moon (prima dei social media, un tale lancio avrebbe effettivamente generato un passaparola negativo fino
    a dopo il weekend di uscita). Prince poteva contare su esattamente zero pre-pubblicità.
    Nella sua camera tappezzata di posters e ritagli dei Motley Crue, Van Halen e Tom Cruise la Barber era inconsapevole della telenovela mediatica.
    Anche se la cameriera dello Sheridan Center Motor Inn conosceva il funzionamento dei concorsi avendo in precedenza vinto premi in radio come un
    arricciacapelli, un paio di McDonald’s Big Mac e un biglietto per un concerto di Rick Springfield. La Barber chiamò MTV quattro volte quella sera più per
    passatempo che per affezione.
    Al quarto tentativo, fu salutata dalla voce del VJ Alan Hunter di MTV.
    ''Ho pensato di fare un tentativo'' la Barber dice stringendosi nelle spalle ''Qualcuno al telefono disse, ''Sei la 10000a chiamante''.
    Duemila miglia a est, la Riggs mise da parte le sue preoccupazioni per il suo più importante cliente per sfogarsi un pò. Nello specifico la pubblicista
    venticinquenne al Howard Bloom Organization uscì per una lunga serata a New York City, assistendo ad una performance di Ratt al leggendario disco
    club/chiesa diventata hard rock Limelight. ''Ero fuori a divertirmi da matti'' dice la Riggs. ''Stavamo per scoprire il giorno dopo dove ci sarebbe stata la
    Premiere e chi aveva vinto. Ho sniffato cocaina tutta la sera. E sono andata dritta a lavoro la mattina dopo''.
    Un vero connettore, alta 1.60 m, con una camminata sicura e grandi capelli auto-descritti ''anni ‘80'', la ragazza della Pennsylvania aveva solo da poco
    strappato via il controllo dei conti di Prince da un altro pubblicista senior più recalcitrante con la sua determinazione assoluta. La Riggs stava vivendo
    una versione del sogno che aveva fatto di Manhattan un faro per i giovani ambiziosi accessi VIP oro, conoscenze importanti, serate nella grande città
    quando inciampò nell’ufficio e vide una copia di USA Today. Con moderato interesse, lesse che la vincitrice di Win a Date veniva da ''Nullavilla'' in
    Wyoming.
    Quindi con panico crescente, la Riggs si accorse che la Barber non era una fan. ''Le chiesero, ''Oh, sei una grande fan di Prince?'' E lei fece, ''Sì è OK.
    Ma in realtà mi piacciono i Motley Crue! Spero di incontrare Tommy Lee'' ricorda la pubblicista. ''E il mio telefono cominciò a squillare''
    Secondo Roberta Cruger, direttrice delle talent relations di MTV al tempo, il commento sui Motley Crue ruppe quasi l’accordo. ''Quando la Warner
    Bros. lo sentì, voleva cancellare il concorso'' ricorda.
    Inutile dire che la Barber non era il tipo di vincitore in cui i manager di Prince avevano riposto le loro speranze: una Cenerentola creata da MTV la cui
    risposta ''mah'' al suo Principe Azzurro aveva un vero potenziale per uccidere il business. Lasciata incontrollata, ragionarono, la mancanza di
    entusiasmo della Barber poteva scoraggiare l’appetito del pubblico per il film e le vendite dell’album.
    Con il management senior di Prince concentrato sulla sua carriera da attore e dell’artista stesso, contento di mantenere la politica del ''no comment''
    verso tutte le interviste dal 1982, la Riggs aveva sviluppato la reputazione di sua portavoce di fatto nonché di colei che sistemava le cose. Così senza
    che glielo chiedessero, la Riggs prenotò un volo per l’aeroporto più vicino (a Billings, Montana) con l’intenzione di guidare fino a Sheridan e prendere il
    controllo della crisi.
    Poi chiamò per presentarsi alla Barber accertandosi prontamente di alcune informazioni importanti. La collezione di cassette della vincitrice del
    concorso comprendeva tutti gli album di Prince ma la sua vera passione era l’hard rock. Non aveva un ragazzo. E oltre ad essere chiaramente
    sommersa di interviste e richieste di biglietti per la prima, l’istruzione della Barber era terminata a 14 anni quando lasciò la scuola. ''Dissi da questo
    momento in poi Lisa, smetti di rispondere al telefono e non parlare con nessuno. Ti aiuterò ad affrontare tutto quanto'', dice la Riggs.
    Sulla strada per l’aeroporto la pubblicista passò dal suo appartamento ''per buttare tutti i miei sporchi vestiti in una valigia'' Poi in viaggio 11 giorni prima
    di quanto avesse programmato la Riggs fece un’ultima deviazione. ''Mi fermai a casa del mio spacciatore per prendere una palla da 3” ricorda la Riggs,
    usando lo slang per 3 grammi di cocaina. Lavorando senza dormire, ragionò aveva bisogno di tutte le energie. ''Dovetti fare la strada da Billings a
    Sheridan un paio di volte, tirar fuori un CD'', continua “c’era polvere tutto intorno a me. Avevo una mappa per capire dove cazzo mi trovavo. Arrivai dritta
    in città su un’ala, una preghiera e una palla da 3''.
    Arrivando intorno alle 19:30 quella sera la Riggs disse alla Barber di incontrarsi al Holiday Inn e portare un cambio di vestiti. La Barber avrebbe
    alloggiato con la Riggs, sarebbero state “insieme con un paio di confezioni di birra'', a parlare. Eppure, la prima impressione della pubblicista sulla
    10000a chiamante lasciò pochi dubbi che il lavoro non sarebbe stato facile. ''Stava lì con una camicia di flanella a scacchi rossa e nera. Era la persona
    più dolce del mondo ma non aveva idea'', dice la Riggs. ''Non l’avrei assolutamente messa davanti a una telecamera o avrei lasciato che alcun
    giornalista parlasse con lei se non in mia presenza. Non poteva più parlare dei Motley Crue. Dovetti spiegarle perchè questo era importante''.
    Quella settimana le chiamate di chi sarebbe andato alla prima continuarono ad intasare la linea telefonica che la cameriera divideva con sua madre,
    Elena Holwegner. Qualcuno provò con ''Chi è tuo amico?'' per ottenere biglietti. Altri escogitarono storie lacrimevoli elaborate. ''Una ragazza piangeva
    tutte le sue lacrime. Era del North Carolina e diceva che le rimanevano cinque giorni di vita e che il suo ultimo desiderio era vedere Prince'' Ricordava la
    Holwegner in USA Today. ''Le dissi che era sfortunata, per la prima mancavano sei giorni. Disse che forse poteva resistere un altro giorno''.
    Per la Barber descritta dagli amici come timida ma anche a volte ''riservata'' la gara di leccapiedi era un esperienza totalmente nuova. Soprattutto con
    le interferenze della Riggs, era tutto spiazzante. ''Cavoli ho persino parenti che non sapevo di avere'', la Barber disse alla Riggs, aggiungendo in seguito
    a The Pantagraph di Bloomington, Illinois: ''Non conosco 500 persone. Potrei trovarne 200 e MTV ha detto che avrebbero regalato 300 biglietti alla
    radio''. (La Barber inizialmente rispose ad alcune domande per questo articolo via email ma in seguito rifiutò di essere intervistata ''per rispetto nei
    confronti di Prince'')
    La Camera di Commercio locale divenne la sede delle comunicazioni per le centinaia di chiamate e domande su Prince. Le truppe televisive di Good
    Morning America della ABC e persino da Salt Lake City inondarono Sheridan. Anche i giornalisti di Rolling Stone, The Washington Post, Time, persino
    di Junior High School Times, tutti volevano fare la cronaca della mammoletta del Wyoming tramutata in regina per un giorno.
    Nel frattempo altri membri del team di Prince iniziarono ad arrivare in città. Karen Krattinger, la coordinatrice tour/assistente esecutivo (e migliore amica
    della Riggs) del cantante, prenotò tutte le stanze del Holiday Inn. Doveva venire incontro alle precise esigenze di Sua Maestà Viola durante le riprese di
    Cherry Moon in Francia, per esempio, Prince pretese che venisse issato un piano nella sua stanza d’albergo con una gru nonchè gestire l’arrivo del suo
    entourage di 3 dozzine di persone (che comprendeva i componenti della band, della sicurezza, del guardaroba, del trucco e uno chef personale).
    ''Aveva molte persone che potevano cambiare tutto ciò che si poteva cambiare'' ricorda la Krattinger.
    Poi arrivò un convoglio di autoarticolati di attrezzature musicali di Prince e per la proiezione della prima nonchè una Buick Wildcat del 64 grande come
    una nave di proprietà della star la stessa convertibile con cui il suo personaggio gira in Under the Cherry Moon.
    A detta di molti, Prince non si preoccupava di essere un pesce fuor d’acqua multirazziale e multigenere a Big Horn Country. ''Non gli importava'' il
    membro dei Revolution Lisa Coleman disse nella biografia del 2016 Prince: The Man and His Music. ''Era più, ''Rivoluzioneremo Sheridan''.
    Aggiunge Canton della Warner Bros: ''Non era uno snob''.
    Ma all’apparenza Prince era consapevole che il viaggio a Sheridan una cittadina di 22 ''saloon'' dove le band locali come gli Ironhorse e i Powder River
    Boys di solito regnavano, rappresentasse un cardine per l’opinione corrente, un ritiro parziale dalla sessualità spinta dei suoi primi sforzi musicali come
    ''Head'' e ''Dirty Mind''.
    Mentre la città si preparava all’arrivo di Prince, i rancher locali cominciarono a chiamare i buoi come la star e i dipendenti di una cuoieria vicina si
    divertirono ad offrirgli un cappello da 10 galloni. Il sindaco DeBolt non si preoccupò di giocare il ruolo della ''città campagnola'' su MTV. ''Siamo agricoli,
    siamo cowboys, siamo il west. Siamo la sede della più cruenta guerra di Indiani della storia americana'', disse al Minneapolis Star Tribune.
    Eppure non tutti erano contenti di essere inondati dalla Pioggia Viola. ''Ad alcuni stava bene ma la maggior parte era diffidente'', dice la Riggs.
    ''Un uomo che si trucca? Pensavano fosse strano''.
    Come disse un rancher alla rivista People: ''Questa città è nota per le esche da pesca. Non ci interessa un ragazzo che indossa pantaloni stretti e si
    atteggia come una donna''.
    La Barber intanto continuava ad adattarsi alla tutela di Henry Higgins scelto dalla Riggs.
    Intervista dopo intervista al Golden Steer Steakhouse (dove i genitori divorziati della vincitrice del concorso lavoravano: la mamma della Barber come
    cameriera e il padre come capocuoco), rimaneva sugli argomenti del discorso sempre con la Riggs al fianco che le dava gomitate e affinando la
    conversazione a favore di Prince.
    Le due donne non potevano essere più diverse: una il simbolo anni 80 dalla parlata veloce e dagli occhi penetranti; l’altra, semplice, che aveva a
    malapena varcato il confine del Wyoming. Ma cominciò a svilupparsi un rapporto genuino tra di loro. In particolare, la Barber voleva sapere dalla Riggs i
    dettagli personali sui bagordi dei membri dei Ratt, i precedenti clienti di cui la pubblicista junior aveva più volte aiutato a seppellire le trasgressioni a
    base di sesso/droga/rock 'n' roll. Nei momenti più tranquilli, la Riggs regalò alla Barber il suo primo cambiamento. ''Non era mai stata toccata dal
    trucco. Sbatteva gli occhi e saltava quando le toccavo il viso con il pennello'', dice la Riggs. ''Dicevo, Lisa, fidati di me! Poi la facevo guardare allo
    specchio. E dicevo, Vedi? Lei diceva, ''Beh, è carino. Ma non voglio apparire vistosa, tutta truccata!'' Dicevo, ''Non lo farei mai''.
    Le ho arricciato i capelli ed era carina. Non si era mai fatta una piega. Le ho preso le misure. Ho chiamato il guardaroba. Ho detto ''Dobbiamo trovarle
    dei vestiti''.
    Quello che era cominciato come una specie di esercizio nel disorientamento esistenziale di entrambi cedette il passo alla fiducia.
    ''Ero come Pigmalione'', la Riggs continua. ''E le piaceva, iniziò a rendersi conto.''
    Il giorno prima della Premiere, Prince finalmente arrivò a Sheridan. Quando la Riggs lo vide, le rifiniture erano quasi al termine. Tutto quello che doveva
    fare era assicurarsi che la star prendesse la Barber mentre le telecamere riprendevano e la sua missione era fondamentalmente compiuta.
    Ma alle 2 di notte prima della Premiere, il co-manager di Prince Steve Fargnoli chiamò con un rovesciamento della sceneggiatura che avrebbe vanificato
    tutti i suoi sforzi. ''Piccoli cambiamenti per domani'', ricorda la Riggs che Fargnoli disse (è morto nel 2001).
    ''Prince manderà la ragazza con la band nel pullman e lui guiderà la Buick da solo''. ''Ho detto No Steven non lo può fare! Quindi ha chiuso il telefono.''
    La pubblicista conosceva la natura capricciosa di Prince e sapeva gestire il suo PR per le crisi (come quando un bodyguard del cantante tirò un pugno
    ad un fotografo durante la registrazione del singolo di beneficenza ''We Are The World''). Sapeva che la star era schiva con la pubblicità. Prince non
    aveva ancora incontrato la Barber ne impressioni cattive o sbagliate potevano aver influito sulla sua decisione. Quindi la Riggs dedusse che Prince
    aveva semplicemente deciso così e non aveva riflettuto sull’uscita dal suo ruolo prescritto in una campagna di marketing che aveva già portato 750000
    $ all’economia locale problematica di Sheridan.
    Allo stesso tempo la Riggs sapeva che la cancellazione dell’appuntamento avrebbe quasi certamente raffreddato l’opinione pubblica contro Sua
    Cattiveria Reale in un momento in cui Cherry Moon aveva bisogno di tutto l’aiuto che poteva avere. ''I media l’avrebbero distrutto'', dice.
    Dopo un momento di sbalordimento, si mise su una delle tre linee telefoniche che aveva installato nella sua stanza d’albergo e chiamò Rob Friedman, il
    vicepresidente marketing cinematografico della Warner Bros che era nello stesso hotel. Svegliato da un sonno profondo andò nella sua stanza
    ''spettinato, grattandosi il petto dicendo, ''Cazzo!'' quindi informato della situazione prese il telefono e chiamò il manager di Prince.
    ''Steven, senti cosa devi fare. Prendi il tuo cliente, gli dici che andrà a prendere questa ragazza ''PER L’APPUNTAMENTO''.
    Se non lo fa trascinerò la Warner Bros via di qui e tutti i nostri dollari della promozione andranno a casa. Vaffanculo!!! digli che deve andarla a prendere
    per l’appuntamento o me ne vado domani mattina'', la Riggs ricorda che Friedman disse. (Friedman, che si è dimesso come copresidente da Lionsgate
    Motion Picture Group a settembre, ha declinato un intervista su questa storia). ''Robbie rimase seduto per un minuto, quindi disse ''Come pensavo ora
    me ne torno a letto'', e riattaccò.
    ''Prince la porterà al cinema, notte Robyn!''
    1 luglio 1986: nel cottage dietro il caravan della madre la trasformazione della vincitrice del concorso era quasi completa.
    I costumisti di Prince le avevano procurato un completo di seta bianco e nero disegnato in abbinamento alle decorazioni della festa dopo la prima un
    grande aggiornamento per il guardaroba di K-Mart della Barber. La make-up artist dello staff Robyn Lynch si occupò del viso della ventenne.
    E il parrucchiere personale di Prince Earl Jones gonfiò e riempì di lacca i riccioli della Barber stile anni 80. Lei cercò di non mordersi le unghie.
    Con 15 minuti di ritardo, Prince saltò fuori dalla sua convertibile con un bouquet in mano, scavalcò una bassa recinzione intorno al caravan e bussò alla
    porta della Barber. ''Ciao Mi chiamo Prince'' disse baciandole la mano teatralmente. ''Pronta a divertirti?''
    Mentre il sole cominciava a tramontare su Bighorn National Forest, Sua Cattiveria Reale saltò nella Buick, mise un braccio attorno ad una Barber
    imbambolata e partì per l’arteria commerciale principale della città. Per raggiungerla, la coppia si unì ad una processione di limousine, seguendo gli
    zoccoli delle Equestri-Annettes, una squadra di nove cavallerizze vestite di rosso in abbinamento agli adesivi di MTV attaccati sul retro.
    Prince fece del suo meglio per mitigare la stranezza della situazione, facendo battute in macchina, complimentandosi per lo scenario e chiedendo alla
    Barber la sua stazione radio preferita. In quel preciso momento si sintonizzò, un DJ parlava di Under the Cherry Moon.
    Prince voleva chiamarlo ma, naturalmente, in un’era pre-cellulare era impossibile.
    Su Main Street un cartello che dava il benvenuto a Prince a Sheridan era stato ''tirato giù con un lazo'' e rubato, secondo la stampa locale. I membri dei
    Revolution e i coprotagonisti di Cherry Moon Kristin Scott Thomas e Emmanuelle Sallet arrivarono alla prima in Packard e Chrysler vintage. Quando la
    Barber e Prince arrivarono, si infilarono in un guanto di 2000 fans urlanti che si sollevavano dietro le barricate della polizia. Sul tappeto rosso, la coppia
    si unì alla folla disordinata di celebrità tra cui Rosanna Arquette, il cantante di “Ghostbusters” Ray Parker Jr, la protagonista della pagina centrale di
    Playboy Devin DeVasquez e Sheila E.
    ''Non potrebbe essere meglio!'' disse esaltata la Scott Thomas, allora 26 anni, senza la glaciale altezzosità su cui poi forgerà la sua carriera.
    Con un trench di strass e un top a metà stomaco, Prince gestì il clamore senza problemi. ''Viola è tutto ciò che posso dire'', disse a un giornalista,
    riprendendo la sua risposta riservata alle interviste. La Barber sembrava paralizzata dal clamore e quasi senza parole. Eppure, lo spettacolo televisivo
    era perfetto.
    La Riggs indossava un abito luccicante e si godette lo spettacolo seduta affianco a Friedman sul retro della limousine. Il manager dello studio diventò
    inaspettatamente pensieroso, ''Ti fanno mai sentire male queste cose?'' ricorda la pubblicista che lui disse. ''Domani ce ne andremo tutti di quì e lei
    tornerà a fare le pulizie in albergo''.
    ''Dissi Beh si sarà divertita. Ha avuto trucco e vestiti gratis'', la Riggs continua. ''Disse, stiamo usando la ragazza'' mi colpì.
    Non l’avevo mai vista in questo modo''.
    All’interno del Centennial Twin Theater dove l’eroina e musa di Prince Joni Mitchell si era infilata non notata dal reggimento della stampa mondiale il
    padre del performer John L. Nelson si mescolò ai partecipanti e al contingente completo di manager di Hollywood con l’abbigliamento abbinato.
    ''Indossavamo tutti qualcosa di viola perchè eravamo tutti nella gloria di Purple Rain'', ricorda Canton.
    Quando le luci si abbassarono Prince mise un braccio sulle spalle della Barber e giocò un pò con i suoi capelli durante il film.
    Tutto sommato il volubile compositore di canzoni come ''Jack U Off'' e l’incestuosa ''Sister'' recitò alla perfezione il suo ruolo di Principe Azzurro,
    comportandosi come un vero gentiluomo e mostrando un corteggiamento vecchio stile verso la Barber. ''Ero orgogliosa che lui la trattava con rispetto e
    gentilezza'' dice la Krattinger.
    Al momento in cui la Barber dovette presentare la star sul palco di MTV, più tardi aveva cominciato a chiamarlo ''il mio amico Prince''. E lui, a sua volta,
    riprese il suo tipico comportamento civettuolo. Davanti alle telecamere, lo si vide sussurrare all’orecchio della Barber e ad un certo punto le prese
    giocosamente la collana di perle finte dal collo, scambiandola più tardi con la sua collana d’oro con la croce e i suoi orecchini.
    Alla fine del film un piccolo pubblico di sole 500 persone si diresse al Holiday Inn per la festa dove furono deliziati da un ricco buffet di gamberi, granchi,
    roast beef e alcol senza limiti per non parlare di un concerto privato di Prince al suo top assoluto. Il dandy decadente riusciva a fare il tutto esaurito ai
    suoi spettacoli ovunque nel mondo, in quella fase della sua carriera. Eppure qui si trovava in un’ambientazione da ballo della scuola, tra decorazioni di
    palloncini bianchi e neri e stelle filanti argentate: un piccolo tornado di carisma su un piccolo palco portatile.
    ''Yee-haw!'' esclamò Prince al microfono. ''Bene cowboys, mettete le mani così''.
    Indossando un completo stile anni 40 tutto bianco, cadde in spaccata e saltò sù come un giocattolo a molla. Davanti ad un pubblico che comprendeva
    la casalinga di 35 anni che aveva preso la sua giacca all’aeroporto, Prince condusse i Revolution attraverso le prime hits tra cui ''Raspberry Beret'',
    ''Delirious'', ''Controversy'' e ''Purple Rain''.
    MTV naturalmente riuscì ad amplificare lo spettacolo riducendo i limiti dello spazio da ballo. ''Fu stupido, perchè misero la band in alto, ma il soffitto era
    alto solo 2.5 m'' ricordava a Billboard la tastierista/vocalist dei Revolution Lisa Coleman.
    ''La sua testa quasi colpiva il soffitto quando saltava sù e giù'' aggiunse il produttore di MTV Joe Davola.
    Solo 45 minuti dopo, la musica era finita. Con tutta la pompa e la circostanza del loro arrivo, Prince e la Barber se ne andarono in auto separate: un
    momento da Cenerentola a mezzanotte che le telecamere non ripresero.
    Quasi immediatamente dopo, comunque la vena perfezionista del performer insieme alla sua repulsione per le intossicazioni in ogni forma sfociò in una
    brutta discussione con la chitarrista/vocalist dei Revolution Wendy Melvoin. ''Quella sera ebbi un’enorme lite con Prince'' ricordava.
    ''Ero al bar a bere una birra con Joni Mitchell, un giornalista venne da me e il giorno dopo sui giornali c’era scritto: ''Wendy di Prince And The Revolution
    risponde blah blah blah mentre ciuccia una Budweiser''.
    Aggiunge la Coleman: ''Prince lo lesse e si arrabbiò. Era preoccupato, ''cosa succede se i ragazzi lo leggono e pensano che sia figo bere birra?''
    A quel punto Prince stava per diventare la star popolarissima che anche le nonne amavano e sentiva che questo non calzava con quell’immagine.
    Quindi multò Wendy, le trattenne la paga''.
    Quella birra al Holiday Inn’s Brass Banjo Bar divenne l’inizio della fine della più famosa band di Prince.
    Ad ottobre solo tre mesi dopo Sheridan licenziò la Melvoin e la Coleman, insieme al batterista Bobby Z. E i Revolution finirono.
    Nel frattempo, il concorso Win a Date aveva fatto il suo corso dopo aver consumato e disorientato la gente del posto per più di una settimana.
    ''Non sarebbe stato lo stesso se fosse avvenuto in un posto più grande come diciamo Duluth, perchè davvero non si poteva rivoluzionare la città in quel
    modo, Bobby Z disse allo Star and Tribune.
    Esausta ma ancora carica di adrenalina dopo il concerto, la Riggs programmò di festeggiare fumando una canna enorme nella stanza della Krattinger,
    sapendo che Prince era con Joni Mitchell in un’altra parte dell’hotel. ''Mi sono seduta sul letto e avevo cominciato a rollare quando bussarono alla porta''
    ricorda la Riggs. ''Dico a Karen, ''cos’altro succede ora?'' ''Ho nascosto l’erba sotto il materasso”.
    ''C’era un piccolo corridoio prima di entrare nella stanza'', dice la Krattinger. ''Cerco di fare cenno a Robyn con gli occhi e punto il pollice senza che lui
    mi veda. ''Uhm qualcuno è dietro di me!''
    Come sapevamo entrambi, fumare sigarette poteva costarti il licenziamento ma la marijuana, agli occhi di Prince, era un peccato mortale.
    ''Karen gira l’angolo e gli occhi sono spalancati'' dice la Riggs. ''Dietro di lei c’è Prince! In un completo blu royal, una camicia panna e un cravattino blu
    navy. Sto seduta sull’erba, a tre secondi dall’accenderla. Dico, ''Che succede?''
    ''Sono venuto solo perchè volevo ringraziarti hai fatto un lavoro eccellente'', ricorda che Prince disse ''Volevo ringraziarti dal profondo del cuore''.
    Non potevo alzarmi perchè avevo l’erba sotto il sedere''.
    La Riggs continua: ''Dico solo ''Grandioso!'' e lui mi bacia sulla guancia. Poi si gira sui tacchi e se ne torna nella hall. Guardai Karen tipo, ''Cosa cazzo
    è!'' ''Ho lavorato per quest’uomo per tre anni e non l’avevo mai visto ringraziare nessuno'', dice la Krattinger says.
    Prima di lasciare Sheridan, Prince offrì alla Barber e ad un amico di andarlo a vedere a Denver la sera seguente. Ma dopo aver assorbito le prime
    recensioni di Under the Cherry Moon in particolare le dure critiche sulla sua performance il numeretto di Prince del Principe Azzurro non poteva più
    continuare.
    ''Il suo film è anarchico, autoindulgente e monumentalmente ossessionato di sè'', disse un critico sul The Washington Post.
    Entertainment Weekly fu ancora meno clemente: ''Ha atteggiamenti effeminati da seduttore, scorrazza per la Costa Azzurra in un abbigliamento che
    avrebbe fatto vergognare Liberace e si concede la più melodrammatica scena di morte dai tempi del La Signora delle Camelie''.
    ''Si vedeva la sua delusione'', dice la Krattinger. ''Non era abituato''.
    Questa favola finisce con la Barber nel backstage al Denver’s McNichols Arena, ancora vestita con il completo di seta bianco e nero della prima del film
    cercando invano il suo appuntamento da sogno della sera precedente.
    ''Disse, se ne è andato?'' ''Sì se ne è andato”, ricorda la Riggs della loro conversazione.
    ''Volevo salutarlo'', disse la Barber. ''Beh è un po’ arrabbiato adesso'', rispose la Riggs. ''Questo è quanto''.
    Secondo quelli vicini alla Barber la vincitrice del concorso era già inequivocabilmente cambiata dal tocco di Sua Cattiveria Reale. Per settimane la prima
    rimase l’argomento della città. La Barber partecipò alla parata di un rodeo locale dove fu applaudita per tutta l’attenzione che aveva attratto e i soldi del
    marketing Big Media a Sheridan. Amici e colleghi cominciarono a sottolineare la sua rinnovata sicurezza e fisicità. ''Non sarà più la stessa'', Helen
    Austin, la sua capo allo Sheridan Center Motor Inn, disse allo Star Tribune. ''Prima era timida, gentile e solitaria. Ora è sempre fuori con tutti'',
    La Riggs promise di tenersi in contatto e le due sono rimaste in contatto intermittente da allora.
    Di ritorno a New York, l’efficienza della pubblicista a Win a Date fece guadagnare alla Riggs un aumento di 100$ alla settimana ed un titolo nuovo:
    senior account executive. Soprattutto, la Riggs ottenne guadagni all’interno della Warner Bros C-suite.
    ''Sei stata molto in gamba sotto pressione e sempre puntuale'', Friedman le scrisse in una lettera il 3 luglio 1986 e mise in copia tutti i manager di
    Prince. ''Sei stata un arrivo benaccetto nel team e puoi collaborare con noi di Warner quando vuoi''.
    Al contrario l’idolo delle folle di Prince perì sotto la valanga di critiche negative. La produzione del film costò circa12 milioni di dollari, Cherry Moon
    incassò 10 milioni di dollari al box office: un flop completo. A sua volta, l’artista si buttò nelle esibizioni e nelle registrazioni a partire da Hit N Run Parade
    Tour del 1986 (il suo primo tour con la nuova band New Power Generation), portando a quello che alcuni fans considerano la sua opera più creativa: il
    doppio album del 1987 Sign O’ The Times.
    Alla fine la Barber tornò alla sua vita da classe operaia da cui era venuta. Tutt’oggi vive nello stesso caravan.
    Quando Prince è morto lo scorso aprile, la Barber ha pianto spesso, ascoltando Purple Rain il suo album preferito guardando appassionatamente la
    foto autografata con Sua maestà Viola nel 1986.
    A quanto pare il risultato dell’essere regina per un giorno può durare tutta la vita.
    Fonte:http://www.thedailybeast.com/articles/2017/03/05/when-prince-made-a-chambermaid-his-queen-for-a-day.html
    [Modificato da Dangerous89 13/04/2017 23:46]
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    00 14/04/2017 00:05
    Ammazza kate,sei un mostro!
    Grazie ragazzi, per ora me la son copiata, e leggerolla con calma...

    Intanto ne approfitto per dire che il 21/04, per il maledetto anniversario, su Vh1 (canale 67 o 267) alle 21 trasmetteranno "Purple Rain" e, di seguito, un'altra cosa che non ricordo perchè ho visto lo spot una sola volta di striscio.

    Sabato 22 invece, su Radio Capital, dalle 14 alle 16 trasmetteranno uno speciale. Maggiori info quando ribecco gli spot [SM=g27827] .
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    00 14/04/2017 09:31
    Re:
    (Miss Piggy), 14/04/2017 00.05:

    Ammazza kate,sei un mostro!
    Grazie ragazzi, per ora me la son copiata, e leggerolla con calma...

    Intanto ne approfitto per dire che il 21/04, per il maledetto anniversario, su Vh1 (canale 67 o 267) alle 21 trasmetteranno "Purple Rain" e, di seguito, un'altra cosa che non ricordo perchè ho visto lo spot una sola volta di striscio.

    Sabato 22 invece, su Radio Capital, dalle 14 alle 16 trasmetteranno uno speciale. Maggiori info quando ribecco gli spot [SM=g27827] .



    Più che altro ci è voluto tempo perchè l'articolo è molto lungo e potevo tradurlo solo nei ritagli di tempo, però è molto carino il racconto.

    Grazie delle info, finalmente posso rivedere Purple Rain. Mesi fa non me la sono sentita.


    You're just another part of me
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    Dangerous89
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    00 14/04/2017 20:51
    Re:
    (Miss Piggy), 14/04/2017 00.05:

    Ammazza kate,sei un mostro!
    Grazie ragazzi, per ora me la son copiata, e leggerolla con calma...

    Intanto ne approfitto per dire che il 21/04, per il maledetto anniversario, su Vh1 (canale 67 o 267) alle 21 trasmetteranno "Purple Rain" e, di seguito, un'altra cosa che non ricordo perchè ho visto lo spot una sola volta di striscio.

    Sabato 22 invece, su Radio Capital, dalle 14 alle 16 trasmetteranno uno speciale. Maggiori info quando ribecco gli spot [SM=g27827] .



    grazie a te del tuo commento e grazie ancora anche per i suggerimenti televisivi, peccato che VH1 io non lo veda, ho tivusat, però Radio Capital TV lo vedo su Sky, su Sky Radio c'è una radio dedicata tutto il mese a Prince



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    Dangerous89
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    00 14/04/2017 20:52
    m.mixcloud.com/GINOFOXY/piano-a-microphone-princes-final-show-atlanta-0...
    L'ULTIMO SHOW DI PRINCE
    OGGI CADE L'ANNIVERSARIO, CHE IMMANE TRISTEZZA FIGURATEVI CHE NON SONO RIUSCITO ANCORA AD ASCOLTARLO MA PER CHI VORRÀ HO MESSO IL LINK PER ASCOLTARLO, BUON ASCOLTO E BUONA GIORNATA PURPLE
    VI METTO ANCHE QUESTA RECENSIONE DEL CONCERTO
    iloveuinme2003.forumcommunity.net/?t=59708181
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