[bio] Il "Michael Jackson's Ghosts" e la metafora del 'Maestro'

DOUBLE-D, 22/10/2021 10:14:

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Dico pure la mia;

Per il fatto della ricerca della bellezza, MJ lo aveva scritto in un foglio come appunto(non mi ricordo se è finito all'asta) dove diceva che bisogna diventare bellissimi (perchè la gente ti ami).

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omoni, 23/10/2021:

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Credo tu ti riferisca a questo, dove, parlando delle difficoltà ad emergere degli artisti di colore scrive che: '....in più molti neri sono stati brutti da guardare. Devi avere un bellissimo aspetto"

Poi c'è anche questo, che sembra una forma di autotrainig...

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clomarine_23 (eZpP210916), 23/10/2021 16:49:

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@omoni

Leggere queste righe di Michael non so perché ma mi rattrista molto... Come se non si fosse mai piaciuto del tutto... Infatti era sempre molto attento al suo aspetto esteriore.

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omoni, 24/10/2021 20:55:

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Beh, si hai ragione... anche se io il primo lo interpreto come una giusta rivendicazione e recriminazione da parte di Michael, in qualità di artista nero, riguardo le ingiustizie e le diseguaglianze presenti nel mondo della musica. In pratica credo che dica che un artista nero deve anche preoccuparsi di avere un bellissimo aspetto per poter essere considerato tanto quanto un artista bianco, anche perchè i bianchi hanno in mano i media.

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DOUBLE-D, 22/10/2021 10:14:

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Dico pure la mia;

Per il fatto della ricerca della bellezza, MJ lo aveva scritto in un foglio come appunto(non mi ricordo se è finito all'asta) dove diceva che bisogna diventare bellissimi (perchè la gente ti ami).

Per il fatto di cambiare il volto, dipende da come lo si vede, c'è chi dice che chi prende la via del ritocco poi continua all'infinito perchè non contento mai del risultato, c'è chi parla di malattia, per il fatto di non accettarsi, e c'è chi parla di perfezione (pro MJ).

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francesca.dedonatis, 25/10/2021 21:25:

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Io credo che in Michael abbiano convissuto insieme tutti questi aspetti, contemporaneamente.

Di sicuro, lui aveva un'intima insicurezza sul proprio aspetto esteriore, probabilmente alimentata durante l'adolescenza dai commenti negativi del padre sul suo naso troppo grande e sproporzionato.
Quando poi si presentò l'acne, per Michael fu un vero dramma: nella celebre intervista ad Oprah Winfrey, raccontò che in quel periodo si lavava il viso addirittura al buio, per non guardarsi allo specchio.

Quindi, è molto probabile che il ricorso alla chirurgia estetica per migliorare alcuni tratti del suo volto fosse inizialmente dovuto ad una sua esigenza, magari - perché no? - ad una sua ricerca della perfezione.

I continui ritocchi riflettevano il suo tentativo di trasformare il proprio viso in modo da migliorarlo progressivamente... secondo le parole del dott. Klein, appunto "un'opera d'arte in continua evoluzione".

Poi, però, sono subentrate sempre più pesantemente le conseguenze del lupus, che rovina i tessuti ostacolando la cicatrizzazione. Questo ha reso molto più complicata la conservazione del naso, costringendo Michael ad una serie di interventi aggiuntivi che in condizioni normali non sarebbe stati necessari: interventi ricostruttivi, insomma, e non puramente estetici.

Nello stesso tempo, anche la vitiligine è andata peggiorando nel corso degli anni, causandogli un forte disagio: di conseguenza, lui ha cercato il più possibile di "assecondarla" modificando il proprio aspetto con l'intento di nasconderne gli effetti più sgradevoli. E così, anziché lasciare libero spazio alle chiazze più chiare via via sempre più ampie, ha preferito ricorrere ad uno schiarimento complessivo della sua pelle, che a poco a poco gli ha fatto perdere la sua fisionomia afro-americana.

Perciò, la mia impressione è che in realtà le sue trasformazioni fisiche siano state il risultato di più fattori diversi.

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