00 14/10/2021 14:05
rosi@, 14/10/2021 00:10:

Interessante analisi di un'opera che, se non sbaglio, la Stillwater riteneva essere la più importante lasciataci da MJ. Grazie Francesca.

Esattamente: è per eccellenza la creazione artistica in cui - più che in ogni altra - Michael ha rappresentato in una metafora il riflesso delle sue vicende personali più dolorose, i problemi giudiziari legati alle accuse di pedofilia.

Già in "Thriller" la Stillwater ha saputo riconoscere i tratti fondamentali di una narrazione metaforica, con interessanti e insospettabili riferimenti al tema dei pregiudizi razziali, ma in "Ghosts" l'asticella si alza ulteriormente: tra l'uno e l'altro capolavoro, Michael aveva sperimentato direttamente sulla propria pelle l'amarezza della discriminazione, dell'essere considerato un "diverso", e per di più anche preso di mira come sospetto pedofilo, un'infamia impossibile da sopportare.

Ecco perché "Ghosts" merita un approfondimento, perché lì c'è tutto il dramma interiore vissuto da Michael, che poi lo avrebbe accompagnato fino all'ultimo giorno. 💔
[Modificato da francesca.dedonatis 14/10/2021 14:06]