Il 1° ottobre 1992,
Michael Jackson faceva esplodere il suo fantasmagorico Dangerous World Tour al National Stadium di Bucarest, dove 70.000 persone assistettero a quello che sarebbe diventato il concerto più iconico nella carriera del Re del Pop.
Costo del biglietto: circa 15 euro attuali. Una cifra piuttosto alta per l'epoca, ma abbondantemente giustificata da uno show che - nonostante il brutto raffreddore di MJ - si sarebbe rivelato eccezionale.
Catturato dagli obiettivi di oltre 14 cameramen,
il concerto venne trasmesso dalle TV di tutto il mondo, per poi essere commercializzato su DVD il 5 agosto 2005 col titolo di
Live in Bucharest: The Dangerous Tour.
Prodotto dalla pessima
HBO, che pagherà 21 milioni di dollari per aggiudicarsene i diritti, il DVD vendette oltre 1 milione e 600 mila copie. E nel luglio del 2009, dopo la morte di MJ, tornò in vetta alle classifiche.
Prima di passare alle curiosità, specifichiamo che, a dispetto del nome,
la versione su DVD del Live in Bucharest fu mixata con frammenti di altre tappe del 1992.
Più precisamente: Monaco, Copenaghen, Monza, Leeds, Londra, Francoforte, Parigi, Oviedo e Tolosa.
Nell'analisi che segue, non solo analizzeremo il concerto in sé,
ma scandaglieremo ogni singolo frammento non proveniente da Bucarest.
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JAM
Una delle inquadrature in cui Michael è immobile come una statua proviene dai concerti di
Londra. Mentre l’altra, quando si toglie gli occhiali, è estratta dalle tappe di
Monza, Italia.
Durante la performance, assolutamente memorabile, Jackson esegue molte piroette e lunghi
sidewalk.
La chitarra di
Jennifer Batten predomina sugli altri strumenti, anche se nella versione su DVD l’audio è leggermente diverso dall’originale, essendo stato modificato in post-produzione.
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WANNA BE STARTIN' SOMETHIN'
Forse una delle performance più energiche dell’intero tour.
Eccezionale il contributo di
David Williams alla chitarra elettrica.
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HUMAN NATURE
Qui MJ, visibilmente affannato, tende a saltare alcune parole della canzone. Cosa che comunque non priverà l'esibizione della sua proverbiale magia.
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SMOOTH CRIMINAL
Esecuzione eccezionale, condita da un piccolo escamotage.
Nella parte iniziale, infatti,
si può notare il playback della voce di Michael alzarsi gradualmente di volume: un metodo utilizzato dai tecnici del suono per far sembrare che il Re del Pop stesse effettivamente cantando dal vivo.
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SHE'S OUT OF MY LIFE
Qui è possibile notare qualcosa di veramente strano: durante la performance, Jackson appare con i capelli legati a coda e con in mano un microfono nero; eppure, quando compare la ragazza sul palco, ha i capelli raccolti a chignon e il colore del microfono è bianco.
Quest'ultimo frammento proviene dal concerto di
Francoforte, dove la ragazza che abbracciò MJ ebbe una reazione molto più appariscente di quella della ragazza di Bucarest.
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THRILLER
Questa esibizione è mixata con quella dei concerti di
Monza e
Londra, e lo si può notare grazie ad alcune inquadrature sui cartelloni appesi alla torre di controllo.
Inoltre, durante l'intro del brano, quando Michael è fermo con le braccia aperte,
il microfono cambia colore e passa da una mano all’altra a seconda dell'inquadratura.
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BILLIE JEAN
Durante i primi minuti, Jackson appare affannato, per poi riprendere fiato nel corso della performance.
Il moonwalk, uno dei migliori di tutto il tour, farà letteralmente impazzire un intero stadio.
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WORKING DAY AND NIGHT
Momento di grande musica, impreziosito da passi di danza articolati e ben sincronizzati.
Degne di lodi le performance di
Don Boytte al basso e di
David Williams alla chitarra.
Indimenticabile, soprattutto per i maschietti,
la scena in cui MJ sculaccia Siedah Garrett.
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BEAT IT
Ottima esecuzione canora ed energia debordante.
Prima della coreografia principale,
Michael esegue alcuni movimenti che ricordano quelli del Karate, cosa che non aveva mai fatto prima.
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BLACK OR WHITE
In certe inquadrature,
Jackson indossa una collana d’oro, che però aveva utilizzato soltanto in alcune delle prime tappe del Dangerous Tour.
Anche qui, la soluzione dell'arcano è semplice: i frammenti in questione non provengono da Bucarest, ma da
Monaco.
Nella performance originale, inoltre, il corista
Darryl Phinnessee non cantò interamente la parte rappata a causa del ritardo nell’accensione del microfono: il piccolo inconveniente fu sistemato nella versione in DVD, mixando l’audio romeno con quello di un altro concerto.
E ancora: a fine canzone, non tutte le inquadrature provengono da Bucarest, ma sono state mixate con quelle dei concerti di
Londra e
Oviedo. Ad esempio, nell’inquadratura in cui MJ finge di tirare un pugno alla telecamera, sul cartellone affisso alla torre di controllo si legge "Oviedo".
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MAN IN THE MIRROR
Si tratta di una delle canzoni più editate, specialmente nel finale.
La lunga piroetta che Michael esegue prima di indossare la tuta spaziale proviene dal concerto di
Copenaghen, dal quale è estratta anche la parte in cui il Re del Pop si arrampica sull’impalcatura.
Alla fine del brano, il cielo di Bucarest viene illuminato da frastornanti fuochi d’artificio, in segno di saluto e gratitudine nei confronti del caloroso pubblico romeno.
Un finale memorabile per un concerto memorabile.
Nel video,
il concerto ufficiale integrale.
A cura di Eric Di Scenza e Vincenzo Compierchio per il Michael Jackson FanSquare.
[Modificato da Compix 01/10/2021 19:10]