Neverland, la proprietà di 1.100 ettari acquistata da Michael Jackson nel 1988 e in cui ha vissuto fino al 2005 (l'anno in cui fu assolto dalle accuse di abuso su minore ai "danni" di Gavin Arvizo), è stata misteriosamente ritirata dal mercato.
A confermarlo gli ex agenti immobiliari del ranch, i quali hanno dichiarato che la società d'investimenti che la gestisce, la Colony Capital, non è riuscita a raggiungere un accordo con nessuno dei potenziali acquirenti.
Situata nella località di Los Olivos (Contea di Santa Barbara, California), Neverland era stata messa sul mercato nel 2015 per la cifra astronomica (e velleitaria) di 100 milioni di dollari.
Nel corso degli anni, nella disperata ricerca di compratori, il prezzo ha subito vari livellamenti verso il basso, riducendosi a 67 milioni di dollari nel 2018 e perfino a 31 milioni del 2019.
La Colony Capital, per il momento, si è rifiutata di rilasciare dichiarazioni sull'argomento.
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PERCHÉ NEVERLAND NON È UN AFFARE
Ma ora la domanda è: com'è possibile che una residenza dall'immenso valore storico come Neverland non abbia intercettato acquirenti neanche per la cifra - tutto sommato "modesta" - di 31 milioni di dollari? Proviamo a rispondere.
::: 1. Alti costi di gestione :::
Neverland, per le sue dimensioni e per com'è stata concepita, richiede una manutenzione di svariati milioni di dollari l'anno. E, come vedremo, si tratta di un investimento "a perdere".
::: 2. Neverland non è più Neverland :::
Dopo la morte di Michael, prima ancora che riprendesse il nome originario di Sycamore Valley Ranch, Neverland è stata svuotata di quasi tutto ciò che era appartenuto al Re del Pop: dalle opere d'arte, alle giostre, ai libri, all'oggettistica di cui MJ era un grande appassionato. Di fatto, Neverland è morta insieme a Michael. E forse anche prima.
::: 3. Impossibilità di farne un museo :::
Secondo quanto dichiarato dall'Estate di Michael Jackson nel 2015, «Neverland è gestita e controllata dalla Colony Capital, non dall'Estate. Questo in base a un contratto firmato da Michael nel 2008.
Abbiamo esplorato con Colony Capital una serie di potenziali opzioni per Neverland, inclusa la donazione allo Stato della California, in modo da destinarla a fini storici ed eventi speciali, ma nessuna di queste si è dimostrata fattibile. E, in definitiva, Colony ha deciso di vendere la proprietà.
È importante sottolineare che Neverland non può essere aperta al pubblico e non può quindi essere trasformata in un museo. Ci sarebbe piaciuto farlo, ma la sua posizione e le norme di zonizzazione applicabili vietano l'apertura al pubblico.
Durante la sua vita, Michael ha esplorato questa possibilità e si è trovato di fronte al fatto che non poteva essere fatto».
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MICHAEL E LA COLONY CAPITAL
Eppure, sorge spontanea una seconda domanda: come ha fatto Neverland a passare, di fatto, dalle mani di Michael Jackson a quella di una società d'investimenti come la Colony Capital?
Il tutto accadde nel 2008, quando il Re del Pop, a causa della sua critica situazione finanziaria, sottoscrisse con la Colony Capital una joint venture (vale a dire un contratto col quale due o più imprese si accordano per collaborare al fine dell'esecuzione di un determinato progetto), che prese il nome di "Sycamore Valley Ranch".
I documenti ufficiali (trovate la foto di seguito) affermano che l'obiettivo della joint venture tra MJ e Colony era quello di «possedere, gestire, riposizionare e vendere Neverland».
Come da contratto, Colony controllava la joint venture, mentre Michael ricopriva una posizione di consulente.
Il piano di entrambe le parti era quello di vendere Neverland entro 12 mesi, e la decisione di metterla sul mercato sarebbe spettata esclusivamente alla Colony. Il ruolo di MJ, anche per quanto concerneva la vendita, era infatti limitato a quello di consulente.
In poche parole, Colony Capital avrebbe potuto procedere alla vendita di Neverland per un valore equo di mercato senza l'approvazione di Michael, il quale avrebbe beneficiato solo del diritto a una prima offerta (ROFO - right of first offer), ma a condizioni particolarmente svantaggiose.
Per questo, come dicevamo, Neverland è morta ben prima della scomparsa di Michael Jackson. E di cosa ne sarà di ciò che n'è rimasto, ad oggi, resta un mistero.
«La mia stanza è un completo relitto. Non si può neanche salire su per le scale che portano al mio letto. La camera è completamente devastata.
C'erano 80 poliziotti in questa stanza, 80 poliziotti in una camera da letto. Tutto ciò è davvero esagerato. Hanno preso i coltelli e tagliato i miei materassi.
Io non vivrò mai più lì. Visiterò soltanto Neverland. È un'abitazione ora, non più la mia casa. La visiterò soltanto».
[Michael Jackson dopo il raid del 2003 da parte della polizia di Santa Barbara].
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Post a cura di Vincenzo Compierchio dal nostro Gruppo Facebook Michael Jackson FanSquare • ITALIA.
Grazie a Eric Di Scenza per la foto e a Giusy Mascolo, Vittoria Moccia, Antonella Cucci, Flavia Scarcina ed Elisabetta Righi per la segnalazione.
[Modificato da dollarboy77 19/02/2020 20:30]