10 13/06/2014 22:47
IL PROCESSO SEROVA VS SONY & ESTATE





Antefatti

Il 10 dicembre2010 venne pubblicato il primo album postumo del Re del Pop, intitolato “Michael”. Esso conteneva diverse canzoni inedite registrate dallo stesso MJ prima della sua morte. Fin dal principio, innumerevoli fan di Michael Jackson e anche la sua stessa famiglia avevano mostrato il proprio sgomento verso tre particolari tracce dell’album – “Breaking News”, “Keep Your Head Up” e “Monster” – ritenendo che i vocals delle suddette non fossero cantati da Michael, bensì da un imitatore. Quattro anni più tardi, nel 2014, una fan di nome Vera Serova presentò in tribunale una causa collettiva contro Eddie Cascio e James Porte, amici di vecchia data di Jackson e suoi produttori, e la società Angelikson Productions LLC, accusandoli di aver creato delle canzoni false tramite l’imitatore Jason Malachi per poi venderle attraverso l'etichetta Sony Music. Il tutto, chiaramente, con la benedizione e collaborazione dell’Estate di Michael Jackson.

In sede di processo, Cascio e Porte affermarono che le canzoni erano state registrate dallo stesso Jackson nel seminterrato di Cascio nel 2007, contrastando le affermazioni della Serova e della famiglia di MJ. La causa, tuttavia, è rimasta in sospeso per quasi due anni per via delle continue richieste di appello da parte della Sony e dell’Estate.
La prima svolta avvenne il 23 agosto 2018, quando si diffuse la voce – in seguito smentita dai diretti interessati – che la Sony e l’Estate di Michael Jackson avessero ammesso in tribunale che le tre canzoni in questione fossero effettivamente false.


Aggiornamento 23/24 agosto 2018: Sony e Estate di Michael Jackson ammettono che le tracce Cascio siano false

I fan di Michael Jackson in tutto il mondo proveranno un maggior senso di vittoria dal momento che la Sony Music ha finalmente ammesso in tribunale di aver pubblicato tre tracce fake cantate da un impersonator. Queste canzoni, “Breaking News”, “Keep Your Head Up” e “Monster” sono apparse sul primo album postumo della leggenda, “Michael”, nel 2010. Esso debuttò al 3° posto nella top 200 di Billboard con 228 mila vendite nella prima settimana.

Quando la Epic Records e la Sony Music Entertainment hanno pubblicato l’album, vi era una parte di fan sfegatati che sosteneva che alcune canzoni non fossero state eseguite da Michael Jackson, ma da un impostore. Katherine Jackson, la madre di MJ, credeva lo stesso. Ecco un piccolo retroscena del caso: nel 2014, una fan di nome Vera Serova intentò una causa legale contro Eddie Cascio, amico di lunga data di Jackson, e la sua società di produzione, la Angelikson Productions LLC, accusandoli di aver creato canzoni false e di averle poi vendute attraverso l’Estate di Michael Jackson e la Sony Music Entertainment. Jackson era stato amico dei fratelli Cascio fin dagli anni ’80 e spesso li definiva la sua “seconda famiglia”. Era implicato nel caso anche James Porte, un supposto co-autore di 12 brani controversi di MJ, tra cui i tre sopra citati.

Cascio e Porte affermarono che tali canzoni vennero registrate nel seminterrato dei Cascio nel 2007, ma non fornirono nessuna prova concreta per sostenerlo. La Serova sostenne nella Corte Superiore di Los Angeles che le tracce fossero false ed eseguite da un impersonator di nome Jason Malachi. La fan citò anche diverse incoerenze nel modo in cui le canzoni sono state realizzate, supportate da un rapporto di 41 pagine del Dr. George Papcun, audiologo forense, il quale ha concluso tramite una ricerca che le canzoni non siano state cantate da Jackson.
[Trovate in QUESTO TOPIC il resoconto del Dr. Papcun]
Date un’occhiata ai documenti legali del tribunale qui di seguito.

DOCUMENTI

La querelante offrì inoltre diversi documenti di prova basati sulla preoccupazione della famiglia di Jackson, degli amici e dei collaboratori, affermando che i tre brani mancavano in modo particolare della vibrazione leggendaria che distingueva il cantante – per esempio i suoi classici schiocchi di dita e i calpestii del piede. Inoltre, quando la Sony cercò di difendersi e chiese a Porte e Cascio di fornire le tracce vocali alternate di queste canzoni, questi ultimi sostennero di averle cancellate tutte dai loro computer.

È interessante notare che la Serova disse in tribunale che la Sony Music e i fratelli Cascio cercarono di cancellare le prove di ogni eventuale malefatta e si assicurarono che i media non affrontassero la questione in maniera troppo approfondita. Ed è questa la ragione per cui questa storia è stata a malapena riportata fino ad ora. Come riporta anche Damien Shields, grande appassionato di MJ, il 7 dicembre 2016 gli avvocati della Sony Music e dell’Estate avevano finalmente ammesso che le canzoni avrebbero potuto effettivamente essere dei falsi, ma di aver creduto sulla parola a Porte e Cascio sulla loro originalità, senza fare le loro indagini.

L’argomento non venne accettato dal Giudice presiedente Ann I. Jones. della Corte Superiore di Los Angeles. “Il vero problema è che state fregando le persone, con tutti i fatti annessi” disse. Zia Modabber, avvocato della Sony e dell’Estate, cercò di addossare la colpa sui co-imputati Porte e Cascio affermando che essi “avevano sbagliato a non rivelare alla Sony o all’Estate che Michael Jackson non aveva fornito le parti vocali principali”. Il Giudice Jones non concordò con l’argomento dell’avvocato Modabber: “Credo che ciò che lei stia cercando di dire in questo momento sia ‘Siamo stati ingannati esattamente come i querelanti, non sapevamo che voi steste producendo in uno scantinato della roba non registrata da Michael. Ci avete detto che era Michael. Noi abbiamo creduto che fosse Michael. E se c’è qualcuno che ha sbagliato qui, è stato chi si è impegnato in un falso discorso commerciale, non certo noi.’”

La Sony e l’Estate hanno preso atto della sentenza avversa, e il 21 agosto la Corte d’Appello della California ha ascoltato le argomentazioni in cui la Sony ricorreva in appello ammettendo che le tre canzoni Breaking News”, “Keep Your Head Up” e “Monster” ft. 50 Cent furono effettivamente eseguite da un impersonator e non da Michael Jackson. Lo hanno fatto allo scopo dell’attuale argomento in appello. Sostenevano di avere il diritto di vendere le canzoni come di Michael Jackson, benché l'artista iconico non fosse il vero cantante. I tre giudici del caso devono ora deliberare in merito, entro un limite massimo di tempo di 90 giorni.





Questo passaggio è solamente intermedio per la difesa della Sony e dell’Estate di Jackson con il Primo Emendamento. La Corte d’Appello deciderà se dovranno rimanere imputati nella causa o se dovranno essere congedati, ricevendo il permesso di continuare a vendere l’album. Il caso contro i fratelli Cascio è molto arduo, ma la corte deve prendere un’importante decisione riguardo al coinvolgimento della Sony nella frode. Se il tribunale dovesse parteggiare per la Sony come "discorso non-commerciale", verranno rilasciati [la Sony e l’Estate] come imputati e la causa contro i fratelli Cascio proseguirà.

Il “discorso commerciale” è la pubblicità di un prodotto o di servizio attraverso materiale stampato, trasmissioni tv/radio o Internet. Si tratta di “discorso commerciale” quando il tuo concorrente mente palesemente nella sua pubblicità sull'efficacia dei suoi prodotti. Sony sostiene che le canzoni siano state fornite loro dai fratelli Cascio e da Porte come canzoni originali di MJ e che loro gli abbiano creduto in buona fede. Quale pena deciderà il giudice per loro? Restate sintonizzati per questo importante verdetto in quello che si sta rivelando essere una delle più grandi cause nella storia della musica.

Fonte: Hip Hop N More


La smentita: Sony e Estate non hanno mai ammesso che le tracce Cascio fossero false

Alcuni articoli pubblicati in precedenza affermavano che la Sony Music avesse “ammesso” in un’udienza in tribunale che i tre brani dell’album “Michael”, l’album postumo di Michael Jackson pubblicato nel 2010 dalla Sony Epic Records, contenessero voci soliste non registrate da Michael Jackson – affermazione che la società ha immediatamente negato in una dichiarazione rilasciata venerdì mattina:

“Nessuno ha ammesso che Michael Jackson non abbia cantato nei brani,” ha detto Zia Modabber di Katten Muchin Rosenman LLP, che rappresenta sia la Sony Music che l’Estate di Michael Jackson in questo caso. “L’udienza di martedì riguardava se il Primo Emendamento proteggesse o meno la Sony Music e l’Estate. Non ci sono state delibere sulla questione di chi sia la voce nelle registrazioni”.[…]

La Sony e l’Estate di Jackson hanno cercato di gettare le basi della causa sullo statuto anti-SLAPP (Strategic Lawsuit Against Public Participation) della California, che protegge il discorso su questioni di interesse pubblico. Il giudice del tribunale ha negato la mozione, spingendo la Sony e l’Estate ad appellarsi alla Corte. L’argomento è stato ascoltato martedì da tre Giudici della 2° Corte d’Appello distrettuale. Lo scopo dell’udienza non era decretare se la voce delle tracce sia o meno quella di Jackson, ma decidere se le note di copertina dell’album e il video che lo promuoveva si qualificassero come “discorso commerciale” e se, in tal caso, non potessero essere protette dallo statuto anti-SLAPP.[…]

Bryan Freedman, che rappresenta gli imputati nel caso, ha spiegato “Quando si esamina la mozione in appello, si suppone che tutto ciò che la denuncia afferma sia vero. Qualsiasi ammissione sia stata fatta, è stata fatta solo ai fini dell’argomentazione”.

Fonte: Variety


Aggiornamento: la Corte d’Appello dichiara che la Sony e gli eredi non hanno colpa per i presunti falsi

Nonostante avesse a disposizione 90 giorni per emettere una sentenza, il 29 Agosto (proprio il giorno del 60° compleanno di Michael Jackson) la Corte d'Appello della California ha definitivamente assolto "gli appellanti" (Sony Music Entertainment, Estate di MJ e MJJ Productions) da qualsiasi responsabilità riguardante la commercializzazione delle tre presunte tracce fake contenute nel primo album postumo del Re del Pop, "Michael" (2010).

La class action era partita da una fan, Vera Serova, che nel 2014 aveva citato in giudizio Sony Music, Estate di MJ, MJJ Productions, il produttore James Porte e la società "Angelikson Productions LLC" di Eddie Cascio, accusandole di aver commercializzato un album che, pur attribuito interamente a Michael Jackson, includeva al suo interno tre canzoni cantate da un imitatore: "Monster", "Breaking News" e "Keep Your Head Up".

In particolare, la denuncia sosteneva che la copertina del disco e il video promozionale dello stesso «facessero intendere in modo fuorviante che Jackson fosse il cantante principale in ciascuna delle 10 tracce vocali dell'album, quando in realtà NON era il cantante principale di tre di quelle tracce».

In sostegno di tali affermazioni, la Serova aveva presentato un rapporto di 41 pagine stilato da un audiologo forense, il Dr. George Papcun, la cui conclusione fu che le voci delle tracce in oggetto probabilmente non erano state registrate da Michael Jackson.

Cosa mai negata da Sony, Estate e MJJ Productions, la cui strategia difensiva, più che sulla autenticità della voce di Michael, è sempre stata mirata ad addossare qualsiasi eventuale responsabilità su coloro che quelle tracce le hanno prodotte e gliele hanno vendute: Eddie Cascio e James Porte. E alla fine ci sono riusciti, ottenendo una piena assoluzione.

Le motivazioni? A nostro parere, piuttosto contorte e cavillose. Secondo quanto scritto nella sentenza, «le affermazioni contestate inerenti alla copertina dell'album e al video promozionale sono configurabili come discorsi NON commerciali e dunque al di fuori dall'ambito delle rivendicazioni sulla protezione del consumatore, che la Serova afferma nei confronti degli appellanti».

Dunque: Sony, Estate e MJJProductions commercializzano l'album "Michael" attribuendolo interamente a Jackson, ma i giudici ritengono il loro operato come «NON commerciale». Perché? Perché il requisito essenziale di un discorso "commerciale", e quindi inerente all'ambito della tutela dei consumatori, è il "contenuto del messaggio promozionale".

Nel caso in questione, l'eventuale contenuto ingannevole del messaggio promozionale (copertina dell'album e video) non può essere preso in considerazione, in quanto Sony, Estate e MJJ Productions non erano presenti fisicamente durante le registrazioni delle tre tracce incriminate e dunque, secondo i giudici, non potevano sapere se a cantarle fosse MJ o un imitatore.

Continua la sentenza: «In quelle circostanze [Sony, Estate e MJJ Productions ndr] potevano trarre conclusioni solo in base alle loro ricerche e alle prove disponibili. Le dichiarazioni degli appellanti sull'identità del cantante equivalgono ad una dichiarazione di opinione piuttosto che a un fatto».

Sì, avete capito bene: dato che Sony, Estate e MJJ Productions non sapevano che a cantare fosse un imitatore, il loro promuovere l'album come se fosse interamente cantato da Michael Jackson non è considerabile come un fatto commerciale, ma come una semplice OPINIONE, rientrante dunque nell'ambito di tutela del 1°Emendamento (diritto alla libertà di parola).

Vi risparmiamo il resto della sentenza, basata su tecnicismi giuridici di contorno (Statuto Anti-Slapp non applicabile, riferimento a un caso simile del passato, la "non pretesa" di creare un precedente per contesti simili futuri riguardanti la commercializzazione di opere creative).

Ci limitiamo a ricordarvi che gli altri imputati - James Porte, Edward Cascio e la sua Angelikson Productions - non hanno fatto appello e la loro causa è ancora in corso. Sperando di ottenere finalmente giustizia per uno dei casi più vergognosi nella storia del mercato discografico.

Fonte: Post a cura di Vincenzo Compierchio per Mjfs Michael Jackson FanSquare. Traduzione integrale della sentenza e consulenza giuridica di Giusy Mascolo.


Aggiornamento: la Corte Suprema ha deciso di ascoltare il caso di Vera Serova contro la Sony Music e l’Estate di Michael Jackson in causa per le canzoni fake (13/14 dicembre 2018)


La Corte Suprema della California ha comunicato la decisione di ascoltare il caso di Vera Serova contro la Sony Music e l’Estate di Michael Jackson riguardante la pubblicità e la distribuzione a fini commerciali di tre brani presumibilmente falsi attribuiti alla pop star, contenuti nell’album postumo “Michael” in vendita da dicembre 2010.

Questa sentenza rappresenta un grande passo avanti verso la giustizia per la querelante Serova, che tenta di dimostrare che la Sony Music e l’Estate di MJ siano diretti responsabili della decisione di pubblicizzare e vendere un prodotto falso ai fan di Michael Jackson di tutto il mondo.

Lo scorso mese, il 7 novembre 2018, Serova e il suo team legale hanno completato i processo di petizione alla Corte Suprema della California per poter intervenire come ultimo tentativo per costringere la Sony e l’Estate ad affrontare i fatti. Le due società erano state dimesse dal caso, seppur con alcune controversie, ad agosto di quest’anno, quando la Corte d’Appello aveva stabilito che gli imputati potevano essere autorizzati alla vendita delle canzoni fake come un prodotto originale – purché non fossero a conoscenza della loro falsità.

Ieri, 13 dicembre, i sette Giudici della Corte che hanno esaminato la petizione di Serova hanno stabilito che la Corte Suprema dovrebbe ascoltare il caso. I Giudici hanno ritenuto che la sentenza della Corte d’Appello, secondo cui le società dovrebbero essere autorizzate a pubblicizzare e vendere arte fasulla come autentica, era problematica agli occhi della legge.

Serova sostiene che le tre canzoni oggetto della sua causa ("Breaking News", "Keep Your Head Up" e "Monster") siano state rilasciate dalla Sony e dall’Estate di Michael Jackson con una voce falsa – non cantate quindi dal Re del Pop, ma da un interprete con la voce simile.

Le tre canzoni presumibilmente false sono state vendute alla Sony e all’Estate a metà del 2010 dai produttori musicali e amici di vecchia data di Michael Jackson, Eddie Cascio e James Porte, come parte di una raccolta di dodici tracce che, sostengono, erano state registrate dallo stesso Jackson nel loro seminterrato nel 2007. La causa della Serova sostiene, invece, che Jackson non abbia mai fatto nulla del genere e afferma che Porte e Cascio abbiano architettato la contraffazione artistica più di alto profilo della storia del business musicale.

Rimangono ancora in sospeso alcuni contenziosi contro Cascio e Porte, che sono stati denunciati dalla Serova per frode. La causa contro i due è rimasta in sospeso per quasi due anni. Il ritardo è stato un risultato delle continue richieste di appello da parte della Sony e dell’Estate. Ma la decisione della Corte Suprema di ascoltare il caso potrebbe portare ad una svolta nella componente di frode del caso, aggiungendo anche nuovi eventuali imputati.

Il primo candidato per l’inclusione nella componente di frode della causa sarebbe il presunto esecutore dei brani, Jason Malachi. La famiglia Jackson aveva avvisato la Sony e l’Estate della loro convinzione che Malachi fosse il cantante delle tracce in questione, già nell’ottobre del 2010, due mesi prima che l’album “Michael” venisse pubblicato. All’uscita dell’album, il produttore e vocal coach di lunga data di Malachi, Tony Kurtis, insistette pubblicamente sul fatto che Malachi fosse il vero cantante dei brani. All’epoca, anche innumerevoli fan di Jackson da tutto il mondo avevano identificato Malachi come l’esecutore delle tracce, riconoscendo la sua voce – e non quella di Jackson – all’ascolto delle canzoni in questione.

Quando è stato affrontato online dai fan di MJ per aver cantato i vocals delle tre canzoni presumibilmente false dell’album “Michael”, un utente di YouTube, Evin Verma, ha postato:

“Ragazzi, non prendetevela con Jason. È un normale individuo, con una vita propria da mandare avanti. Se ha cantato quelle tracce su “Michael”, il che è ovvio, allora buon per lui, che ha potuto contribuire a continuare ciò che il Re non è stato in grado di terminare. Non incolpate Jason, ma la Sony Music Entertainment”

E Malachi ha risposto:

“Grazie!!!”

Ecco lo screenshot dei commenti:




Partecipare alla registrazione dei vocals che Michael Jackson non ha potuto eseguire e trasmetterle come opere di Jackson costituisce, comunque, una contraffazione di opera d’arte, ossia un crimine perseguibile penalmente negli Stati Uniti. Se perseguito dalle autorità, tale reato comporta una potenziale sanzione di detenzione in prigione. A questo punto, tuttavia, il contenzioso civile iniziato da Serova è l’unica linea d’azione finora intrapresa.

AGGIORNAMENTO: Dopo la pubblicazione di questo articolo (datato 13 dicembre), la querelante Vera Serova ha fatto una grande rivelazione su Twitter. Le è stato chiesto sulla piattaforma social da un altro utente se avesse visto la risposta di Malachi al suddetto commento in sua difesa su YouTube.




La Serova, usando il profilo Twitter @MorinenMJ, ha risposto non solo confermando di averlo visto, ma rivelando anche che lei e il suo team legale hanno “prove dirette del suo coinvolgimento” basate sulla corrispondenza con l’avvocato di Malachi!





Ciò che questo possa significare per il processo rimane da vedere, ma il fatto che l’avvocato di Serova e quello di Malachi siano rimasti in contatto, e che tale contatto abbia prodotto “prove dirette del suo coinvolgimento” nelle canzoni, è uno sviluppo certamente importante.
Fonte: Damien Shields.


Restate sintonizzati per eventuali ulteriori aggiornamenti sul caso Serova vs Sony Music, Estate di MJ, Cascio, Porte e altri.

Traduzione e posting a cura di Vittoria Moccia per Michael Jackson FanSquare.


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Post originale che ha aperto il topic:

"Una fan furiosa, ha citato in giudizio l'Estate, perchè lei pensa che Michael Jackson non era il cantante su tre delle canzoni dell'album "Michael", del 2010...il primo album postumo dopo la sua morte.
La donna ha presentato la causa oggi a Los Angeles, sostenendo che comprò il disco nel 2011, ma non ha sentito abbastanza la voce di Michael su 3 brani in particolare.
Nella causa lei sostiene di aver assunto un esperto audio per analizzare il suo album e lui sostenne che molto probabilmente la voce solista su "Breaking News", "Monster" e "Keep Your Head Up", non è stata cantata da MJ.
La donna vuole che questa sia una "class action", ossia se l'accusa è vera, l'Estate deve soldi a tutti coloro che hanno acquistato l'intero album, o uno qualsiasi dei tre brani in questione.
L'avvocato dell' Estate, Howard Weitzman, ha già detto che Michael fornì le voci soliste per tutte le tracce sull'album."

Fonte: www.tmz.com/2014/06/12/michael-jackson-album-lawsuit-estate-lead...

Inoltre, qui è presenta la documentazione:
www.scribd.com/doc/229471634/MJ-Fan-vs-Sony-MJ-Estate-Casc...
[Modificato da Morphine95 15/12/2018 15:28]

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