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Nuove FALSE accuse contro Michael: materiale pedo-pornografico a Neverland

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    Chiara.Jackson
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    00 22/06/2016 11:51
    www.youtube.com/watch?v=huz0Aqm-uSU

    Qui si parla di come Tom Sneddon aveva falsificato le prove.

    Ma poi scusa, la giuria che lo ha assolto era a conoscenza di questa lista redatta dalla polizia e se fosse stata una vera prova e non qualcosa di fasullo lo avrebbero condannato di certo!
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    DOUBLE-D
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    00 22/06/2016 12:05
    Re:
    boal, 22/06/2016 11.10:

    io non ci capisco più niente e sono sotto chock. I giornali fanno schifo per il tono che stanno usando, però ho letto con attenzione la lunghissima lista redatta dalla polizia con il materiale trovato. Lo avete fatto? Qualcuno cita con tono divertito le riviste con le biondone, e va bene, però io leggo chiaramente che furono trovate anche una marea di altre foto con soggetti pre adolescenti spesso nudi etc. Cosa significa? I documenti sono falsi, timbri e firme comprese? Vi prego di rassicurarmi, per la prima volta in 30 anni che seguo Michael sono confuso.




    Bah, io non ci baderei a tanto, ho capito che con MJ, usciranno sempre ste accuse, anche ESTATE sta ancora adesso affrontando causa in corso di accuse.

    Per quel che ricordo io, di prove non uscì nulla. Si parlò di playboy che si trovava e di quadri con MJ e bambini nudi, che non non erano altro che quadi fatti da artisti con MJ e dei putti.

    Ora misero neverland sotto sopra e non trovarono nulla, queste cose da dove escono? MISTERO.

    Cmq di sicuro qui le ragazze che seguirono tutto e ricordano meglio di me, sapranno dire.


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    Compix
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    00 22/06/2016 13:11
    PANORAMA: "SOLO BUGIE SU ‪‎MICHAEL JACKSON‬"

    La rivista Panorama.it ha appena pubblicato questo ottimo articolo, a firma di Gabriele Antonucci, che fa finalmente chiarezza sulle "notizie" false e infamanti diffuse ieri da Radar Online.

    “A pensar male si commette peccato, ma ci si sbaglia raramente”, sosteneva Giulio Andreotti in uno dei suoi aforismi più acuti. Ed è difficile non pensare male quando, a pochi giorni dal settimo anniversario dalla morte di Michael Jackson e al quasi raggiungimento delle firme necessarie di una petizione mondiale in suo onore su Change.org per riconoscerlo come icona culturale e filantropica americana, sono iniziate a circolare sui media internazionali(e quindi italiani)delle accuse infamanti, quanto infondate, sul Re del Pop.

    Purtroppo, nell’era del click-baiting e dell’informazione digitale, è più facile fare copia e incolla di una notizia di un discusso tabloid americano, il Radar Online, che verificare le fonti e approfondire una questione delicata, che coinvolge una persona morta che, come tale, non può più difendersi.

    Riassumendo, il Radar Online, giornale scandalistico americano che si occupa più di gossip che di giornalismo, ha riportato la “notizia” del ritrovamento di fantomatici nuovi file dal computer di Michael Jackson e, più in generale, di "note, diari, documenti, fotografie, audio e video" da cui emergerebbe che l’artista di Gary fosse “un manipolatore, dipendente da sesso e droghe, che usava la violenza, il sesso esplicito e i sacrifici animali per attrarre i bambini. Possedeva anche delle immagini impressionanti e disgustose di bambini nudi e torturati, adulti nudi e donne in posizioni sadomaso”.

    Notizie appaiono manifestamente infondate, in quanto tutto il materiale sequestrato nel corso degli anni nella sua casa è già stato giudicato nel 2005 da una corte americana, che si è espressa con un inequivocabile verdetto di innocenza su tutti e 14 i capi di imputazione a suo carico. Per usare un linguaggio a noi familiare, Michael Jackson è stato assolto con formula pinea da tutte le accuse di pedofilia.

    Nel 2004 tutti e 18 i pc sequestati nella sua casa di Neverland sono stati minuziosamente setacciati dall’FBI, da cui non risulta che sia stato trovato nemmeno un solo file compromettente. Nello stesso anno il Distretto di Santa Barbara ha reso pubblico tutto il materiale trovato al Ranch di Jackson su un sito internet visibile a tutti, media compresi, che potete consultate cliccando qui.

    In sostanza, non c’è nessun nuovo materiale, a meno che l’artista non sia tornato nel frattempo dall’aldilà per sbirciare immagini choc sul suo pc, il che è alquanto improbabile.

    Ma facciamo un salto indietro nel tempo al 1993, per capire meglio la leggenda metropolitana della supposta pedofilia dell’artista, una brutta storia che si è autoalimentata nel tempo di veleni, sospetti e falsità, fino a distruggere di fatto la sua carriera.

    Jackson fu accusato per la prima volta nel 1993,all’apice del successo, da un tredicenne, tale Jordan Chandler, che si è suicidato nel 2010, probabilmente spinto dai sensi di colpa. Allora le intercettazioni telefoniche rivelarono subito che il padre del ragazzino, un ex dentista radiato dall’albo per pratiche illecite, aveva pianificato tutto per vendicarsi del cantante, che si era rifiutato di finanziargli un progetto cinematografico. A tale scopo l’uomo era arrivato a somministrare al suo figlio pefino l’ Amobarbital, un barbiturico con proprietà ipnotiche, per farlo confessare

    Allora ci fu un accordo extragiudiziario con la famiglia, di cui in seguito lo stesso Jackson si pentirà, versando un assegno da 22 milioni di dollari per chiudere in fretta la questione su pressione della sua casa discografica, che non voleva avere ripercussioni sul tour in corso di Jackson.

    L’avvocato di Jackson, Tom Meserea che difese l’artista nel 2003, ha confidato: “E’ vero che per lui erano spiccioli, ma fu un errore gravissimo, creò un precedente e qualcuno deve aver pensato, perché lavorare se si possono estorcere quattrini a Jackson? Michael fu consigliato male dal suo staff, la cui unica preoccupazione era quella di perdere somme di denaro, magari essere costretti ad annullare gli spettacoli per via del processo”.

    Ancora più infamanti le accuse rivolte anni dopo da Gavin Arvizo, un tredicenne che Jackson aveva aiutato a guarire dal cancro, che accusò il Re del Pop di abusi sessuali dopo l’eco mediatica creata dallo speciale Living with Michael Jackson del giornalista britannico Martin Bashir, andato in onda il 3 febbraio.

    Un perfetto esempio di cattivo giornalismo, nel quale, con un sapiente taglia e cuci di immagini e di spezzoni di interviste, fu messo in cattiva luce l’ex bambino prodigio dei Jackson Five.

    Il processo iniziò il 31 gennaio 2005 e terminò il 13 giugno dello stesso anno, quando la giuria emise un verdetto unanime di "non colpevolezza" per tutti i quattordici capi d'accusa. La notizia dell’assoluzione di Jackson fu data dai media in modo fugace, per loro è sempre stato colpevole e, a quanto dimostrano gli ultimi accadimenti, lo è tuttora. Michael Jackson, che ha espresso tutta la sua rabbia nei confronti delle fantasiose ricostruzioni giornalistiche sulla sua vita privata in Tabloid Junkie, ha dichiarato: “La tecnica che usano i giornali è molto semplice: se continui a raccontare una bugia assurda, il lettore, a un certo punto, comincerà a pensare che sia vera”.

    La giornalista Aphrodite Jones seguì il processo per conto della Fox. Riteneva anche lei Jackson colpevole, ma poi cambiò idea e scrisse nel 2007, un libro intitolato “Il complotto”. “Quando in quell’aula – rivela la giornalista – il giudice pronunciò per 14 volte non colpevole, guardai Jackson in faccia e mi resi conto che la sua espressione era quella di un uomo grato, soddisfatto che giustizia fosse stata fatta, perché non era colpevole. Lì cambiai idea”.

    Il cantante, pur sollevato da quelle terribili accuse, ne uscì distrutto dal punto di vista psicologico e artistico, aggravando la sua dipendenza da antidolorifici e anestetici come il Propofol, la sostanza che, incautamente somministrata dal suo medico curante Conrad Murray(condannato per omicidio colposo), l’ha ucciso il 25 giugno del 2009.

    Oggi, a sei anni di distanza dal tragico evento, non c’è praticamente artista r&b contemporaneo, da Pharrell Williams a Robin Thicke, da Bruno Mars a Justin Timberlake, che non si ispiri apertamente al pop visionario e senza confini di Michael Jackson.

    Il suoi passi vengono insegnati nelle scuole di danza moderna, i suoi album, sia di repertorio che postumi, vendono ancora migliaia di copie e ogni anno il numero dei suoi fan cresce in modo esponenziale.

    Tutti sanno che appartiene a lui l’album più venduto della storia, il capolavoro Thriller, con cento milioni di copie(anche se alcuni sostengono che siano in realtà siano 66), un numero che continua a crescere di anno in anno.

    Un record meno conosciuto, ma ancora più importante, è quello certificato dal Guinnes dei primati di maggior filantropo nello show business, con quasi quattrocento milioni di dollari donati in opere di beneficenza e di filantropia, in particolare ospedali e orfanotrofi.

    Ci auguriamo che sabato 25 giugno, settimo anniversario della morte del cantante, sia un giorno di festa, condito dalle canzoni, dai video e dai passi di danza dell’artista di Gary, lontano dalle polemiche che hanno avvelenato la sua vita e la sua salute.

    FONTE: Panorama.it
    [Modificato da Compix 22/06/2016 13:12]
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    giovanni_27
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    00 22/06/2016 13:13
    come ho già detto state tranquilli sono bufale!!!
    ma come si puo' credere che si possano tralasciare simili prove durante un processo per pedofilia.
    sarebbe stato incriminato ovviamente, comunque i giornali seri non sembrano dare peso alla notizia
    tra qualche giorno ricorre il settimo anniversario dalla sua scomparsa, probabilmente sono in cerca di attenzioni e come dice la smentita di più click possibili
    tanto chi lo crede colpevole continuerà per la stessa strada e il contrario per chi lo ritiene innocente

    ciao!

    riportato da Rockol.it

    www.rockol.it/news-659641/michael-jackson-neverland-materiale-porno-...
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    Ilaria2000
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    00 22/06/2016 13:17
    Meno male che c'è qualche articolo giusto, lo apprezzo tantissimo. Però purtroppo non credo che la notizia possa fare molto di fronte a tutti gli altri articoli-spazzatura che ci sono
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    Chiara.Jackson
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    00 22/06/2016 13:32
    Grazie a Dio qualche giornale serio esiste
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    rosi@
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    00 22/06/2016 14:14
    Michael Jackson: la verità sui file del computer
    Le notizie circolate ieri, diffuse dal tabloid Radar Online, sono prive di ogni fondamento perché nel 2005 c’è già stata una piena assoluzione sui fatti incriminati

    Panorama Musica Michael Jackson: la verità sui file del computer
    Gabriele Antonucci

    “A pensar male si commette peccato, ma ci si sbaglia raramente”, sosteneva Giulio Andreotti in uno dei suoi aforismi più acuti. Ed è difficile non pensare male quando, a pochi giorni dal settimo anniversario dalla morte di Michael Jackson e al quasi raggiungimento delle firme necessarie di una petizione mondiale in suo onore su Change.org per riconoscerlo come icona culturale e filantropica americana, sono iniziate a circolare sui media internazionali(e quindi italiani)delle accuse infamanti, quanto infondate, sul Re del Pop.
    Purtroppo, nell’era del click-baiting e dell’informazione digitale, è più facile fare copia e incolla di una notizia di un discusso tabloid americano, il Radar Online, che verificare le fonti e approfondire una questione delicata, riguardante una persona morta che, in quanto tale, non può più difendersi.
    Riassumendo, il Radar Online, giornale scandalistico americano che si occupa più di gossip che di giornalismo, ha riportato la “notizia” del ritrovamento di fantomatici nuovi file dal computer di Michael Jackson e, più in generale, di "note, diari, documenti, fotografie, audio e video" da cui emergerebbe che l’artista di Gary fosse “un manipolatore, dipendente da sesso e droghe, che usava la violenza, il sesso esplicito e i sacrifici animali per attrarre i bambini. Possedeva anche delle immagini impressionanti e disgustose di bambini nudi e torturati, adulti nudi e donne in posizioni sadomaso”.
    Notizie che appaiono manifestamente infondate, in quanto tutto il materiale sequestrato nel corso degli anni nella sua casa è già stato giudicato nel 2005 da una corte americana, che si è espressa con un inequivocabile verdetto di innocenza su tutti e 14 i capi di imputazione a suo carico. Per usare un linguaggio a noi familiare, Michael Jackson è stato assolto con formula piena da tutte le accuse di pedofilia.
    Nel 2004 tutti e 18 i pc sequestati nella sua casa di Neverland sono stati minuziosamente setacciati dall’FBI, indagine da cui non risulta che sia stato trovato nemmeno un solo file compromettente. Nello stesso anno il Distretto di Santa Barbara ha reso pubblico tutto il materiale ritrovato al Ranch di Jackson su un sito internet visibile a tutti, media compresi, che potete consultare qui sopra cliccando sulla scritta verde.
    In sostanza, non c’è nessun nuovo materiale, a meno che l’artista non sia tornato nel frattempo dall’aldilà per sbirciare immagini choc sul suo pc, il che è alquanto improbabile.
    Ma facciamo un salto indietro nel tempo al 1993, per capire meglio come sia nata la leggenda metropolitana della supposta pedofilia dell’artista, una brutta storia che si è autoalimentata nel tempo di veleni, sospetti e falsità, fino a distruggere di fatto la sua reputazione e, di conseguenza, la sua carriera.
    Jackson fu accusato per la prima volta nel 1993, all’apice del successo, da un tredicenne, tale Jordan Chandler. Allora le intercettazioni telefoniche rivelarono subito che il padre del ragazzino, un ex dentista radiato dall’albo per pratiche illecite, aveva pianificato tutto per vendicarsi del cantante, che si era rifiutato di finanziargli un progetto cinematografico. L’uomo, che si è suicidato nel 2010, probabilmente spinto dai sensi di colpa, era arrivato perfino a somministrare a suo figlio l’Amobarbital, un barbiturico con proprietà ipnotiche, per farlo "confessare" davanti ai giudici.
    Allora ci fu un accordo extragiudiziario con la famiglia, di cui in seguito lo stesso Jackson si pentirà, versando un assegno da 22 milioni di dollari per chiudere in fretta la questione su pressione della sua casa discografica, che non voleva ripercussioni sul tour in corso di Jackson.
    L’avvocato dell'artista, Tom Meserea, ha confidato: “E’ vero che per lui erano spiccioli, ma fu un errore gravissimo, creò un precedente e qualcuno deve aver pensato, perché lavorare se si possono estorcere quattrini a Jackson? Michael fu consigliato male dal suo staff, la cui unica preoccupazione era quella di perdere somme di denaro, magari essere costretti ad annullare gli spettacoli per via del processo”.
    Ancora più infamanti le accuse rivolte anni dopo da Gavin Arvizo, un tredicenne che Jackson aveva aiutato a guarire dal cancro. Arvizo accusò il Re del Pop di abusi sessuali sull'onda dell’eco mediatica creata dallo speciale televisivo Living with Michael Jackson del giornalista britannico Martin Bashir, andato in onda il 3 febbraio.
    Un perfetto esempio di cattivo giornalismo, nel quale, con un sapiente taglia e cuci di immagini e di spezzoni di interviste, fu messo in cattiva luce l’ex bambino prodigio dei Jackson Five.
    Il processo iniziò il 31 gennaio 2005 e terminò il 13 giugno dello stesso anno, quando la giuria emise un verdetto unanime di "non colpevolezza" per tutti i quattordici capi d'accusa. La notizia dell’assoluzione di Jackson fu data dai media in modo fugace, per loro è sempre stato colpevole e, a quanto dimostrano gli ultimi accadimenti, lo è tuttora. Michael Jackson, che ha espresso tutta la sua rabbia nei confronti delle fantasiose ricostruzioni giornalistiche sulla sua vita privata nella corrosiva Tabloid Junkie, ha dichiarato: “La tecnica che usano i giornali è molto semplice: se continui a raccontare una bugia assurda, il lettore, a un certo punto, comincerà a pensare che sia vera”.
    La giornalista Aphrodite Jones seguì il processo per conto della Fox. Riteneva anche lei colpevole il Re del Pop, ma in seguito cambiò idea e scrisse nel 2007 un libro, dall'inequivocabile titolo Il complotto. “Quando in quell’aula – rivela la giornalista – il giudice pronunciò per 14 volte non colpevole, guardai Jackson in faccia e mi resi conto che la sua espressione era quella di un uomo grato, soddisfatto che giustizia fosse stata fatta, perché non era colpevole. Lì cambiai idea”.
    Il cantante, pur sollevato da quelle terribili accuse, ne uscì distrutto dal punto di vista psicologico e artistico, aggravando la sua dipendenza da anestetici come il Propofol, la sostanza che, incautamente somministrata dal suo medico curante Conrad Murray(condannato per omicidio colposo), l’ha ucciso il 25 giugno del 2009.
    Oggi, a sette anni di distanza dal tragico evento, non c’è praticamente artista r&b contemporaneo, da Pharrell Williams a Robin Thicke, da Bruno Mars a Justin Timberlake, che non si ispiri apertamente al pop visionario e senza confini di Michael Jackson.
    Il suoi passi vengono insegnati nelle scuole di danza moderna, i suoi album, sia di repertorio che postumi, vendono ancora migliaia di copie e ogni anno il numero dei suoi fan cresce in modo esponenziale.
    Tutti sanno che appartiene a lui l’album più venduto della storia, il capolavoro Thriller, con cento milioni di copie(anche se alcuni sostengono che siano in realtà 66 milioni, comunque il primato non cambia), un numero che continua a crescere di anno in anno.
    Un record meno conosciuto, ma ancora più importante, è quello certificato dal Guinnes dei primati di maggior filantropo nello show business, con quasi quattrocento milioni di dollari donati in opere di beneficenza e di filantropia, in particolare ospedali e orfanotrofi.
    Ci auguriamo che sabato 25 giugno, settimo anniversario della morte del cantante, sia un giorno di festa, condito dalle canzoni, dai video e dai passi di danza dell’artista di Gary, lontano dalle polemiche che hanno avvelenato la sua vita e la sua salute."

    www.panorama.it/musica/michael-jackson-la-verita-sui-file-del-c...
    [Modificato da rosi@ 22/06/2016 14:24]
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    )andthevillage
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    00 22/06/2016 14:56
    Magra consolazione. C'è una certa differenza tra la notizia, falsa, diffusa tramite telegiornali e la smentita pubblicata da Panorama. Ai più ormai è arrivata quella dei TG, le smentite le cercano solo i fan.






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    Compix
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    10 22/06/2016 15:47
    MATERIALE PEDO-PORNOGRAFICO A NEVERLAND: FACCIAMO CHIAREZZA

    Come sapete, nella giornata di ieri il sito Radar Online ha pubblicato la "notizia" di un presunto documento inedito, attribuito al dipartimento dello sceriffo della Contea di S. Barbara, secondo il quale nel 2003 sarebbe stato ritrovato, all'interno dello storico ranch di Michael Jackson, materiale di natura pedo-pornografica o raffigurante torture verso bambini e animali.

    Lo staff di MJFanSquare ha ricostruito la vicenda, ed è in grado di dimostrare la totale FALSITÀ e TENDENZIOSITÀ di quell'articolo, riproposto vergognosamente anche da varie testate italiane che fatichiamo non poco a definire "giornalistiche", quali Il Fatto Quotidiano, Il Giornale, Fanpage.it e molte altre. Ma andiamo punto per punto.





    1) L'UFFICIO DELLO SCERIFFO: «IL DOCUMENTO? MANIPOLATO».

    Tra i vari siti online che hanno ripreso la notizia, soltanto Vanity Fair ha avuto la decenza di contattare il dipartimento dello Sceriffo della Contea di S. Barbara per chiedere conto dell'autenticità dei documenti in questione. Ecco la risposta ricevuta dalla rivista online:



    «Alcuni di questi documenti, così come le fotografie al loro interno, sembrano essere delle copie di quelli creati dall'Ufficio dello Sceriffo come materiale probatorio, mescolati però con contenuti che sembrano essere stati reperiti via internet o tramite fonti non identificate. L'Ufficio dello Sceriffo non ha rilasciato alcun documento e/o fotografia ai Media. L'Ufficio dello Sceriffo ha pubblicato tutti i suoi rapporti e le fotografie come parte del processo di indagine necessario per l'accusa e la difesa».

    Fonte: VanityFair.com

    Dunque, non solo l'Ufficio dello Sceriffo dichiara come TUTTI i rapporti siano stati interamente pubblicati a suo tempo (e che dunque non esistano documenti e/o foto mai viste prima), ma anche che questi in questione sarebbero stati MANIPOLATI attraverso materiale "reperito via internet o tramite fonti non identificate".
    Dobbiamo aggiungere altro per evidenziare la vergognosa operazione di diffamazione messa in atto da Radar Online?

    .
    .

    2) «NON ESISTE ALCUN MATERIALE PEDO-PORNOGRAFICO»

    No, non siamo noi a dirlo, ma è ciò che troviamo scritto nello stesso documento incriminato. Ecco le parole precise:

    «Nessuna parte del materiale contenuto in questo libro incontrerebbe i requisiti legali per poter essere considerato pornografia infantile»




    D'altronde, al tempo fu lo stesso Thomas Mesereau, l'avvocato di Michael Jackson nel processo del 2005, a confermare l'assoluta assenza di materiale pedo-pornografico all'interno di Neverland:




    .
    .

    3) LA DETENZIONE DI MATERIALE PEDO-PORNOGRAFICO È UN REATO FEDERALE

    Eh sì: anche in USA, se detieni materiale pedo-pornografico, finisci dietro le sbarre. Possibile che Michael Jackson, nonostante i "famosi ritrovamenti" di Neverland, venne invece assolto da ben 14 capi di imputazione riguardanti reati di violenza su minore?




    .
    .

    4) LA DICHIARAZIONE DELL'ESTATE

    MJFanSquare ha contattato l'Estate di Michael Jackson per sapere se avesse intenzione di rilasciare una dichiarazione ufficiale sull'argomento. Ecco la risposta che abbiamo ricevuto:

    «Michael Jackson è stato giudicato innocente da una Corte di Giustizia, e ciò ha più peso di qualsiasi cosa possa essere stata pubblicata da un tabloid sensazionalista che diffonde regolarmente falsità. Se la Tenuta dovesse rilasciare una dichiarazione che denunci articoli del genere ogni volta che essi appaiono, non solo genererebbe PIU' attenzione e linfa vitale per informazioni dannose, ma non farebbe nulla per fermare i futuri articoli che usciranno ogni qual volta una testata come RadarOnline avrà bisogno di traffico.
    In realtà, le reazioni indignate che siti come RadarOnline suscitano diffondendo questi articoli, sono esattamente il motivo per cui continuano a pubblicarli; essi fanno parte del business della vendita di "bulbi oculari" per gli inserzionisti. Agli inserzionisti non importa se i fan di Michael siano arrabbiati, fintanto che cliccano sugli articoli. L'unica mossa efficace sarà quella di privare gli editori dei loro dollari di pubblicità.

    Cordiali saluti,
    Alicia

    MJOnline
    The Official Online Team of The Michael Jackson Estate™
    »




    .
    .


    CONCLUSIONI


    Oggi, quindi, siamo qui a documentarvi l'ennesimo esempio di giornalismo sporco.
    L'ennesima dimostrazione di come moralità professionale e correttezza intellettuale siano termini sconosciuti a schiere di testate giornalistiche, rinomate e non.
    L'ultima ondata di fango con cui hanno sporcato il nome di Michael Jackson è frutto di una voluta e consapevole manipolazione di documenti già attentamente analizzati da esperti in sede processuale nel 2005, e dai quali non è emerso assolutamente nulla di compromettente per Michael.

    Qualcuno potrebbe pensare che scriviamo questo per partito preso: vi garantiamo che non è così.
    Il nostro staff ha visionato ogni foto presente nei documenti incriminati dalla stampa (documenti sapientemente distorti e manipolati dalla redazione del sito Radar Online, ricordiamolo!). Bene, in nessuna di queste sono presenti immagini definibili "pedo-pornografiche"; non ci sono immagini di bambini torturati, né di animali.
    Le foto incriminate altro non sono che immagini tratte da libri di fotografia. Avete capito bene! NON foto che ritraggono Michael in atteggiamenti sessuali con bambini, ma immagini riprese da alcuni libri di fotografia che Michael aveva a Neverland. In una biblioteca composta da migliaia di testi (tra i quali vari ricevuti in regalo dai fan) è stato trovato qualche libro di fotografia contente foto di nudi: davvero basta questo per accusare un uomo di reati tanto orribili?
    Oppure per una volta, una sola volta, sarebbe stato il caso di documentarsi prima fare il solito copia-incolla farcito di perverso sensazionalismo?!
    Possibile non si abbia alcun sintomo di VERGOGNA nel massacrare ancora e ancora un uomo INNOCENTE?!
    Per inciso, i suddetti libri di fotografia sono reperibili da tutti e ancora oggi in vendita su Amazon. Provate a pensare quali contenuti deviati possano contenere.

    Manipolazione dei fatti, distorsione della verità, sensazionalismo, morbosità, disinformazione... Non regaliamo più il nostro tempo, la nostra attenzione, i nostri soldi a chi ci riempie di menzogne.
    A chi non rispetta il nostro DIRITTO ad essere informati correttamente.
    A chi fa giornalismo putrido, senza etica né passione, ma solo per il vile denaro.

    La storia di Michael Jackson serva da lezione: da uomo INNOCENTE sono riusciti a renderlo un orribile mostro agli occhi del mondo. Questo si chiama "omicidio mediatico", e non abbiamo intenzione di continuare a sottostare a tali infamie.
    Michael aveva una dignità pari solo all'immensità del suo talento. Merita rispetto e sopratutto VERITÀ.

    Lo staff del Michael Jackson FanSquare
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    migi.mj
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    00 22/06/2016 17:08
    l'ennesimo sporco lurido "click-baiting" di editori di merda
    [Modificato da migi.mj 22/06/2016 17:13]


    Aveva pensato che se gli esseri umani non si esercitavano in continuazione ad aprire e chiudere la bocca,
    correvano il rischio di cominciare a far lavorare il cervello.
    D.Adams

    Il sarcasmo con certe persone è utile quanto lanciare meringhe ad un castello.
    Terry Pratchett

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