AntonellaP85, 29/03/2016 14.32:Vi ricordo che il topic è sulla morte di Umberto Eco, non sulle convinzioni religiose di ciascuno.
migi.mj, 29/0y3/2016 15.21: Io invece penso di essere stata fin troppo chiara. Antonella, condivido, ma ho ritenuto di rispondere per una forma di normale cortesia.
migi.mj, 29/03/2016 17.50:"La tua cortesia nel rispondermi dimostra la tua presunzione nel pensare che la tua opinione è migliore della mia" Non capisco perchè le persone dal nulla e sul nulla diventano così aggressive. Intendevo dire che pur rendendomi conto di essere OT ho ritenuto opportuno rispondere. Non ho "presunzioni" di sorta da difendere, ho espresso la mia personalissima opinione, come gli altri esprimono le proprie. Trascorrere del tempo a fare graduatorie tra le mie opinioni e quelle di chiunque altro non mi interessa affatto. Buon proseguimento.
migi.mj, 15/03/2016 18.53: «Quando una qualsiasi autorità religiosa di qualsiasi confessione si pronuncia su problemi che concernono i princìpi dell’etica naturale, i laici debbono riconoscerle questo diritto: possono consentire o non consentire sulla sua posizione, ma non hanno nessuna ragione per contestarle il diritto di esprimerla, anche se si esprime come critica al modo di vivere del non credente. Non ritengo esista il diritto inverso. I laici non hanno diritto di criticare il modo di vivere di un credente. Non vedo perché debbano scandalizzarsi perché la Chiesa cattolica condanna il divorzio: se vuoi essere cattolico non divorzi, se vuoi divorziare fatti protestante. Io confesso che sono persino irritato di fronte agli omosessuali che vogliono essere riconosciuti dalla Chiesa, o ai preti che vogliono sposarsi. Ci sono ricevimenti (laicissimi) in cui è richiesto lo smoking, e sta a me decidere se voglio piegarmi a un costume che mi irrita, perché ho una ragione impellente per partecipare a quell’evento, o se voglio affermare la mia libertà standomene a casa» (In cosa crede chi non crede, Liberal Libri 1996, p. 13). Il pensiero unico a me personalmente fa orrore da sempre. edit : e riportiamola per intero la sua considerazione critica nei riguardi dei social, meglio: «danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel».