Testimonianza di Michael LaPerruque, bodyguard di Michael Jackson per 6 anni, contenuta nel libro "A Life For L.O.V.E.", un insieme di racconti veri incentrati sull'aspetto più intimo e umano del Re del Pop.
«Durante il suo soggiorno a New York, fummo inseguiti da centinaia di fan da un luogo all'altro, tutto il giorno. Dovunque fossimo, erano già lì, e per questo mi sentivo un po' frustrato. Allora pensai a cosa avrei potuto fare per uscire da quella situazione e mi venne in mente un ottimo piano, a mio parere.
Per la riunione successiva, mi accordai con l'autista in modo ci aspettasse davanti alla porta sul retro dell'edificio. In questo modo, non avremmo dovuto attendere l'auto nel bel mezzo della folla, ed ero convinto che a Michael questa cosa avrebbe fatto piacere.
Finita la riunione, presi Michael e lo condussi nel luogo stabilito con l'autista, dove la macchina ci stava aspettando. Riuscimmo a uscire dall'edificio senza essere visti da nessuno e mi sentii molto grande e fiero di me stesso.
Improvvisamente, Michael mi chiese: "Mike, dove sono finiti tutti i fan?" E io orgogliosamente gli risposi: "Signore, ti ho condotto fuori dalla parte posteriore dell'edificio, per evitare la folla".
Ma lui replicò: "Perché hai fatto questo?" E io: "Beh, ho pensato che avrebbero potuto disturbarti". Ma quello che mi rispose Michael mi fece davvero riflettere:
"Mike, queste persone sono i miei fan! Sono loro che comprano i miei dischi, vengono ai miei spettacoli e io li amo davvero! Non devi mai, mai nascondermi da loro, perché io apprezzo i miei fan; e se questo significa che io mi stia procurando del disturbo, sappi che è ok per me. Sono gli unici che si preoccupano per me, comprano la mia musica e mi sostengono. Non sarei qui, oggi, senza i miei fan!"
Quel giorno Michael mi insegnò ad accettare e a prendermi cura di tutti i suoi fan. E non soltanto di loro, ma di tutte le persone che mi trovassi di fronte. Voleva che tutti fossero trattati bene e con rispetto, sempre».
[Modificato da Compix 31/08/2015 23:17]