00 17/06/2014 22:33
di Bill Whitfield e Javon Beard, i bodyguard autori del libro "Remember the Time"
...e anche quello che pensava di quell'obbrobrio di Thriller 25
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I bodyguard di Michael Jackson, Bill Whitfield e Javon Beard, immaginano come il Re del Pop avrebbe reagito ad un album di remix di brani inediti.

Da quando Michael Jackson è morto ci sono state molte discussioni su come la sua Estate ha gestito la sua eredità musicale. L'ultima è scoppiata il mese scorso con la pubblicazione di Xscape, l'album di demo incompiute di Michael Jackson, aggiornate e risistemate da L.A. Reid, Timbaland, Rodney Jerkins e altri. La settimana scorsa abbiamo anche visto un ologramma di Mr. Jackson, che cantava e ballava dalla tomba. Alcuni fan sono felici solo perché la sua musica è tornata sotto i riflettori, altri la definiscono una terribile violazione di ciò che Jackson avrebbe voluto se fosse vivo.

In studio, Jackson era un perfezionista, attentamente ossessionato da ogni dettaglio delle sue canzoni prima di pubblicarle per il pubblico, ed era ben radicato durante la sua vita che non gli piaceva che la sua etichetta discografica remixasse e cambiasse la sua musica. Ma ogni volta che si ha a che fare con l'eredità di un grande artista le cose si complicano. Dopo aver lavorato come team di sicurezza personale di Michael Jackson per due anni e mezzo, trascorrendo giorni e settimane al suo fianco, avanti e indietro dallo studio di registrazione e ascoltandolo lavorare a casa, ci sentiamo in grado di offrire una visione unica su ciò che potrebbe pensare di questo album e della polemica che si è creata.

Eravamo con il signor Jackson durante il periodo in cui stava lavorando sui remix per il rilascio del 25° anniversario di Thriller. Quei remix erano un'idea di Sony, non sua. Lo sentivamo al telefono in continuazione sostenere con il suo manager di non volerli fare. Ogni volta che veniva fuori l'argomento remix diceva, "Ci sono alcune cose che non si dovrebbero mai toccare." Glielo avremo sentito dire una dozzina di volte. Per quanto lo riguardava, quell'album era perfetto. Non torni indietro e aggiungi ritmi hip-hop a Thriller. E' un classico e non si tocca. Ma Sony gli aveva detto che doveva farlo. Gli avevano detto che doveva entrare in studio e fare questi remix per essere nuovo e alla moda di nuovo.

Abbiamo iniziato a portarlo in studio per fare un lavoro sulle tracce intorno a febbraio del 2007, e da lì il processo sembrava trascinarsi all'infinito. A quel punto l'anniversario della data di pubblicazione era a soli dieci mesi, nel mese di novembre. La data è arrivata e passata e l'album ancora non era stato fatto. Continuava a rimandare e rimandare e i remix richiedevano sempre più tempo per essere completati. Erano state pianificate ogni genere di cose, special televisivi, apparizioni, niente di tutto ciò si è concretizzato, lui non si sentiva a suo agio. Nel gennaio del 2008 Jackson viveva presso il resort Palms di Las Vegas, usando il loro studio di registrazione. Uno di noi era con lui in studio quasi 24 ore al giorno mentre lavorava, cercando di recuperare e finire queste canzoni per cui era contrattualmente obbligato, ma che non voleva fare. Lui non stava portando avanti la cosacon entusiasmo, si può affermare. Una volta che l'album è uscito c'è stato tutto questo clamore nei media, ma all'interno della sua cerchia a malapena se ne parlava. Lui non ne ha mai parlato come se fosse una grossa operazione. Abbiamo sentito più emozione nella sua voce quando parlava di andare al cinema rispetto a quello che abbiamo sentito quando parlava di Thriller 25.

Quindi, sì, odiava i remix. Ma abbiamo visto anche un altro lato di Jackson. C'è stata una sera, quando eravamo al Palms, nello stesso periodo in cui stava lavorando su questi remix per Thriller 25, in cui ci ha detto che voleva andare al club al piano di sotto. Lui non voleva fare la sua apparizione, voleva solo uscire e guardare le persone. Questo club aveva un balcone VIP che si affacciava sulla folla, così abbiamo organizzato per portarlo lì. Eravamo nel club forse da due o tre minuti, quando all'improvviso il deejay ha iniziato a far sentire una delle sue canzoni; stavano facendo un mixaggio con un gruppo di altri brani. Il signor Jackson muoveva la testa a tempo di musica e ha detto: "Wow, non sapevo che suonavano ancora la mia musica."

E noi, che cosa?! Gli abbiamo detto: "Signore, suonano sempre la sua musica. Nei bar, nei club, ovunque".

E lui: "Davvero?"

Sembrava sorpreso. Era stato lontano dai riflettori e massacrato dai tabloid per così tanto tempo, al punto che era davvero preoccupato del fatto che forse il mondo fosse andato avanti, che non fosse più così popolare. Lo ha reso davvero felice sentire le sue canzoni nel club. Voleva che la sua musica fosse ricordata. Altri artisti spesso chiedevano il permesso di campionare le sue canzoni. L'avvocato di Jackson chiamava e diceva: "Dite a Michael che Kanye West vuole campionare questo e quell'altro. Quanto vuole fargli pagare?"

Inoltravamo il messaggio a Jackson, e lui diceva: "Niente. Dite loro che va bene se la utilizzano. Più usano la mia musica più vuol dire che la mia musica rimane viva." Avrebbe potuto addebitare loro una fortuna, ma non lo faceva. Voleva solo che la sua musica fosse là fuori, nel mondo. Voleva essere una fonte di ispirazione, connesso a questa giovane generazione di artisti e produttori che seguivano le sue orme. Voleva che loro costruissero sulla sua eredità.

Jackson riteneva che ci fossero alcune cose che non si dovrebbero mai toccare, ma voleva anche che la sua musica fosse utilizzata e mantenuta in vita. Perciò che cosa avrebbe pensato di Xscape? Onestamente, probabilmente avrebbe goduto di alcuni aspetti del progetto e meno di altri. Se lui fosse stato qui e avesse ascoltato l'album e avesse sentito anche una sola nota sbagliata, si sarebbe infuriato. Sarebbe rimasto ossessionato per giorni, senza fermarsi finché non avesse trovato un modo per farla bene. Ma se avesse visto i giovani nei club, ballare su questo nuovo singolo "Love Never Felt So Good"? Questo gli avrebbe riempito il cuore di gioia come non potreste immaginare. Ascoltare tutti questi giovani produttori parlare del suo genio in studio? Avere l'album numero 1 in oltre 50 paesi diversi? Sapere che era ancora il Re del Pop? Anche questo era importante per lui.

Gli ultimi anni di Michael Jackson sono stati durissimi per lui. Era inseguito dai paparazzi, denigrato dai tabloid, afflitto da problemi legali e finanziari. Da quello che abbiamo visto in prima persona solo due cose gli hanno dato la vera felicità in quel momento difficile: l'amore dei suoi tre figli e la dedizione dei suoi fan, le persone che non hanno mai dimenticato la musica, mentre i media erano solo ossessionati da scandali e pettegolezzi. Quei fan potranno non trovarsi mai d'accordo se l'Estate di Jackson stia facendo la cosa giusta o la cosa sbagliata. Potremmo non trovarci mai d'accordo circa il modo migliore per onorare la sua eredità, e noi tutti faremo le nostre scelte su quale album comprare e quali progetti sostenere. Ma siamo tutti d'accordo su una cosa che Michael Jackson avrebbe voluto: avrebbe voluto che tenessimo viva la musica - nei club, sulla pista da ballo, e nei nostri cuori.

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