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Lou Reed è morto

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    AntonellaP85
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    00 27/10/2013 19:25
    Ci ha lasciati un genio: www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/27/addio-a-lou-reed-lex-cantante-dei-velvet-underground-si-e-spento-a-71-anni...
    RIP grande Lou [SM=g2927040] [SM=x47964]
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    Simone Jackson
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    Canzone profetica www.youtube.com/watch?v=3qK82JvRY5s

    RIP Lou [SM=g27813]

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    SimoneMJJ
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    Addio Lou R.I.P. Tutti ti dovrebbero ricordare [SM=g2927040] [SM=g2927016] [SM=x47963]
    [Modificato da -MJ4ever- 27/10/2013 20:00]
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    00 27/10/2013 20:02
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    00 27/10/2013 21:05
    RIP [SM=g27813]


    A chi ti aiuta......
    Guardando il cielo,
    a trovare ancora la forza di sognare di fronte ad un mondo che fa di tutto per infrangere anche i sogni più semplici e belli.
    Grazie di farmi sogna]
    re un mondo meraviglioso e una vita speciale assieme a te MICHAEL JACKSON PERCHÉ SEI PARTE DI ME!! :-* :-*
  • frankie.teardrop
    00 28/10/2013 04:46

    Prima di scrivere io il mio saluto a Lou Reed, uno di quei due o tre nomi che hanno direttamente influenzato non tanto i miei ascolti ma molto di più, cioè la mia vita, il mio modo di essere, il mio modo di pensare, dove sono con chi sono e dove sarò, voglio togliermi due sassolini dalla scarpa. Permettetemelo: tutto c'entra con Lou Reed, qui si parla del nome del rock. E' il rock stesso che lo esige.

    Il primo:






    e il secondo, non da meno:






    Ora, tutto questo è lo schifo che Lou Reed ha mostrato di lasciare alle spalle. Insegnante di vita, colui che più di ogni altro ha inciso una frattura tra prima e dopo, e non mi pare che Dylan abbia fatto tanto musicalmente (artisticamente è un'altra cosa). Tutti gli altri non sono nemmeno degni di essere messi vicino a questo nome.
    Due cose prima di concludere questo primo tributo. Una: a chi si domanda chi siano o perché vi siano "finti intellettuali" in ITalia che fanno della musica una bandiera per qualcos'altro, ecco qui la prova concreta, due nomi e cognomi. Mai mi verrebbe in mente di pensare che chi ama i Velvet o Berlin o Transformer o Songs for Drella possa partecipare a Ballando sotto le stelle opppure, be', formigoni fa davvero schifo in tutto, inutile nemmeno spendere una parola. Impossibile accostare queste parole, questi personaggi, la loro vita, la loro culltura, a cosa rappresenta Lou Reed per la musica e per me. Se davvero Lou Reed avesse influenzato un minimo, un miliardesimo questi personaggi, oggi non sapremmo chi sono formigoni e filiberti e staremmo tutti bene. Io invece credo che continuerò ad essere odiato nelle firme di due o tre utenti in tutti i forum dove partecipo, potrò essere accusato di tutto ma mai potrò essere accusato di non avere vissuto fino in fondo la mia musica, i miei messaggi, di non essere stato coerente, di non avere condiviso un certo tipo di mentalità che solo la musica di questo genio assoluto del '900, uno dei più grandi compositori di musica di tutti i tempi poteva offrire.
    Il panorama che cresce invece di fronte ad eventi di questo genere e fa scrivere Formigoni o "re filiberto qualcosa" mi fa ribrezzo; fossi in loro non provocherei ulteriormente, alla fine divamperà un incendio.


    La seconda cosa: sui forum si rincorrono i messaggi "sono sconvolto" oppure "non so, non mi sono emozionato pur quanto ami Lou Reed". Io credo di essere sconvolto per la perdita culturale ma si tratta di un'emozione fredda. DA oggi ho perso l'attualità, la contestualità di un brivido, che è quello che heroin mi dà, quello di Berlin, di Venus, e certo... Sister ray. E' un'amarezza in più, ma grave perché Lou Reed e il suo mondo rappresentavano una valvola di sfogo. Solo Lou Reed, i Velvet avevano dato concretezza all'ideale di un suono, al mio suono ideale. "Quello" era il ROCK, non poteva essere un altro suono, quello era il modo di cantare, quella chitarra lanciava l'urlo di Munch. La musica rock, ma anche tutto il pop fino a Lou REed non valeva niente, e da quel momento il rock avrebbe dovuto dare i conti con quel suono, poche balle.
    E come al rock mancherà per sempre il suo uomo più influente, a me verrà in mente da oggi in poi che anch'io sto per finire, che ascolto colui che non c'è più, che il messaggio è stato consegnato alla storia e non c'è più possibilità di ritorno. Verranno nuovi dei, nuove rivoluzioni ma io non ne farò parte, non saranno della mia epoca, non saranno gli eroi della mia infanzia. Sarà un'ulteriore emozione triste e fredda, l'universo con il quale certe cose di Lou Reed, molte cose a dire la verità, mi metteva in sintonia sarà solo un più gelido. Forse è proprio il sentimento che avrebbe voluto Lou Reed e forse ha vinto l'ennesima sua battaglia con l'immortalità.
    "Ti sia lieve l'asfalto" ho letto nel miglior messaggio di oggi. Che orribile monday morning.
    [Modificato da frankie.teardrop 28/10/2013 06:58]
  • frankie.teardrop
    00 28/10/2013 04:53


    LOU REED [1942 - 2013]




    "Che l'asfalto ti sia lieve".

    Quando prendete in mano una chitarra elettrica per la prima volta nella vostra vita di solito succede così: la si attacca all'ampli, si fanno due plettrate e ci si butta subito ai controlli del suono per vedere cosa succede. Immancabile a questo punto l'appuntamento con il volume e l'overdrive ai quali seguono 4 o 5 minuti di casino micidiale, fatto di lunghe distorsioni ai power chords che vi daranno per un attimo l'idea di essere finiti in club underground per un concerto punk o di noise rock. "Però!" vi dite, quasi spaventati anche se vi spunterà un piccolo sorrisetto sulle labbra.
    Altrettanto immancabilmente a quel punto, se la vostra casa è la normale casa italiana, dovrebbe essere arrivata la mamma sparata nella vostra stanza oppure, se siete davvero bravi e diligenti, sarete riusciti a fermare il gran casino un attimo prima che la mamma arrivi spaventata alla porta.
    A quel punto, se siete sempre così bravi e diligenti, probabilmente la smettete di maneggiare con i controlli del volume e del drive, togliete ogni effetto e boost, e cominciate ad aprire il manualetto "come suonare la chitarra in una settimana". Questo manualetto, che hanno tutti e tanto reazionario è che lo regalano assieme alle chitarre, insegna subito a mettere le dita a martelletto, a piegarle in un certo modo che risulta dolorosissimo, a fare correttamente i giri in C e G, dedicando particolare attenzione al D e al Am. E tante altre cose abominevoli che qui tralascio. Bene: se avete fatto tutto correttamente, come dice quel manualetto, è certo che dopo una o due ore vi sarete annoiati tanto che non toccherete mai più una chitarra in vita mia ed anzi, probabilmente, vi passerà per la mente che "però, non è così eccitante come pensavo".
    In effetti, avete ragione: la chitarra elettrica non è un violino, non si suona in quel modo lì, il metodo non ha senso e tutti quei metodi per chitarra elettrica non sanno o fingono di conoscere cosa sia la musica e Lou Reed.

    Lou Reed sta proprio in quei 4 o 5 minuti che hanno accompagnato il vostro esordio alla chitarra; si trova tanto in ogni sessione di chitarrista che inizia quanto, allo stesso tempo, rimane l'approdo finale di ogni musicista, e si fottano i vari Jeff Beck & Co che fanno riportare la chitarra in soffitta o in un conservatorio.
    Lou Reed ha iniziato la sua arte dove gli altri nemmeno osavano arrivare. La sua è stata una lezione chiara e devastante. Ci ha detto per primo che la chitarra elettrica deve suonare come una chitarra elettrica e che solo così si può arrivare all'essenza delle cose. Non importa il virtuosismo, ribalta tutto e fa Picasso in mezzo agli impressionisti. Cosa non trascurabile. Già, l'essenza. L'essenza della musica è che è brutta, che la musica viene fatta da strumenti elettrici che distorgono, che il suono del rock è orribile in partenza, che la melodia è una banalizzazione, che le cattedrali di suono dell'ottocento possono essere facilmente superate dal suono del novecento se solo si interpreta correttamente lo zeitgeist e si usano i nuovi strumenti dell'epoca per come sono e con la sensibilità del tempo. Secondo Lou Reed il rumore è il suono del novecento, suono è anche il silenzio, oppure la rabbia, un trapano in strada, le nevrosi soniche, i feedback incontrollati, queste cose sono i tratti comuni della vita che devono entrare nella musica popolare, nel rock.
    E questo ha comportato un'ulteriore lezione: fare entrare nuove istanze nel rock è un'esigenza del rock. Il rock deve veicolare cose nuove oppure muore. Se il rock può portare queste conoscenze è perché il rock deve essere sperimentazione oppure non è più rock; il rock non è un manualetto che si accompagna ad una chitarra, al contrario il rock è prendere in mano quel manualetto dato dal negoziante e gettarlo via o bruciarlo. Solo a quel punto si può cominciare a suonare la chitarra, seguendo un istinto naturale.

    Guardate, il significato dietro la lezione di Lou Reed è il più attuale possibile e quello che dà significato ad un universo culturale al quale desidero appartenere, un credo al quale si aspetta che tutti si convertano. Il messaggio è quello di guardare oltre, un nuovo modo di vedere le cose. Il rock segue la vita e quindi deve cambiare sempre cercando l'essenza mutata delle cose, inutile seguire un manualetto scritto cent'anni prima. E' arte fintantoché si iniziano a fare cose d'istinto, inimmaginabili prima, di una bellezza indescrivibile a priori. La novità, la ricerca, prendere due passi nel lato selvaggio, questa è la lezione del divino lurido.
    Insegna ad accettare cose nuove, a trovare qualcosa che fino a quel momento non stava ascoltando nessuno e a cui nessuno stava pensando (ma in realtà Lou Reed non insegna una bella sega a nessuno proprio perché se ne fregava altamente di apparire o di recitare qualcosa che minimamente potesse piacere a qualcuno o a qualcosa; mai un video, mai una vaccata, mai una comparsata per la stampa, mai un pezzo da classifica). Anzi, la vera musica quando appare fa storcere le labbra a mille benpensanti e succede ancora così oggi se mettete su alcuni pezzi dei V.U.: vi chiederanno "ma cos'è sta robaccia?" anche dopo che è passata in un miliardo di rivoli diversi. La musica deve precedere le altre arti, così ha sempre fatto, si dice. E se la musica è questo allora Lou Reed è stato il migliore di tutti.
    Usare "è stato" mi fa dolore, viene da fermarmi qui.

    Che l'asfalto ti sia lievissimo, dunque. Conoscendoti, sono sicuro che non apprezzerai questo mio intervento nè il miliardo di scritti che si alterneranno oggi. Spero solo che non ti metterai a ridere come farai per i messaggi di chi non ha capito nulla e non ti ha mai ascoltato, solo che furbescamente ha capito che eri troppo importante per non prendere parola oggi. Anzi, se sei laggiù non suonare nulla a nessuno, aspetta che arrivi anch'io e manda tutti fanculo anche da parte mia.


    [Modificato da frankie.teardrop 28/10/2013 07:07]
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    ShadowPlayZone
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    Invincible Fan
    00 28/10/2013 08:41
    Re:
    frankie.teardrop, 28/10/2013 04:46:


    Il primo:






    e il secondo, non da meno:









    Scusa, non ho letto una parola di ciò che hai scritto, magari lo faccio dopo. Ma dal cuore la prima cosa che ho pensato degli interventi qui sopra è...





  • frankie.teardrop
    00 28/10/2013 10:02
    Re: Re:
    ShadowPlayZone, 28/10/2013 08:41:



    Scusa, non ho letto una parola di ciò che hai scritto, magari lo faccio dopo. Ma dal cuore la prima cosa che ho pensato degli interventi qui sopra è...








    ciao,
    io purtroppo non vedo la tua foto perché qui censurano tutto, si vergognino anche loro. Oggi purtroppo è il festival dell'ipocrisia ed un certo popolo, nemmeno tanto nell'ombra si sta incazzando di brutto.
    Formigoni che dice che i Velvet underground lo hanno sempre coinvolto?? Ma si sarebbe suicidato vent'anni fa, se l'avessero minimamente scalfito... ignobile essere.
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    sery84
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    Thriller Fan
    00 28/10/2013 11:05
    Riposa in pace.



    - you're squawking like a pink monkey bird -
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