TROUBLE:
Capitolo 5:
Dylan mi conosce fin troppo bene per non captare i miei umori, ne abbiamo passate tante insieme, tanti momenti difficili per entrambi, per non accorgersi di quando ho un peso sul cuore
Dylan “ Cos’hai mamma?!”
Provai a salvarmi
Jenny “ Come sarebbe cos’ho? Lo vedi come piove? Prenderemo un sacco d’acqua!”
Dylan “ Sei sicura?..Sei agitata come quando litighi con la nonna..hai litigato con qualcuno?!”
Mi voltai a guardarlo
Jenny “ Chi altro c’é più importante di te e della nonna?! No, non ho litigato proprio con nessuno..anzi..anzi..”
Dylan “ Che ne so, magari hai un fidanzato..hai un fidanzato mamma?!”
Jenny “ No..nessun fidanzato..”
Dylan “ Peccato..sarebbe bello..sarebbe bello, no?!”
Jenny “ Cosa ne vuoi sapere tu?!! Sei tu il mio fidanzato..non stiamo bene insieme?”
Dylan “ Certo, ma io prima o poi mi fidanzerò..e allora resterai sola..”
Jenny “ Beh..grazie tante figlio ingrato..devi dirmi qualche cosa?”
Dylan “ Ho fatto a botte per una ragazza..”
Caddi dalle nuvole, sapevo che sarebbe arrivato questo momento, ma così presto? Era ancora un bambino
Jenny “ E perché mai?!”
Dylan “ Dei ragazzi a scuola le davano fastidio e io..”
Senza esitare mi accostai alla strada, tirai il freno a mano lasciando il motore acceso, e abbracciai mio figlio, riempiendogli il viso di baci
Jenny “ Scusa se non ti ho capito..”
Dylan “ Non importa...dici sempre che devo decidere da solo su cosa é giusto fare..e anche se sapevo che le avrei prese io ho deciso..”
Mi si erano riempiti gli occhi di lacrime...
“...io non sono tutti gli altri uomini..io sono solo..io..e stamane ero qui con te..”
Non tutti gli uomini erano uguali, non tutti mi volevano portare a letto per togliermi qualcosa, lo capii in quel momento, dopo la rivelazione di Dylan..senza saperlo avevo cresciuto un piccolo uomo, che si apprestava a diventare un magnifico, uomo adulto
Dylan “ Mamma, così mi fai male!”
Sorrisi, piangendo ancora
Jenny “ Scusami Dylan, ma questo momento non tornerà più..e sono così fiera di te..così fiera..”
Dylan “ Adesso compriamo gli scarpini?!”
Mi colse il panico, un altro magnifico uomo era nella mia vita, e forse, proprio in quel momento ne stava uscendo
Jenny “ Solo un attimo..devo fare una telefonata..”
Presi il telefono in un turbinio di euforia..pregando che Michael non se ne fosse già andato da casa mia..il telefono squillava...uno.. due.. tre..quattro..cinque..sei.. sentivo il cuore stretto in una morsa..ti sta bene Jenny, così impari a ferire gli altri prima che ancora solo pensino di ferire te...otto..nove...
Michael “ Jennifer..”
La mia voce uscì in un sospiro di sollievo, sorrisi
Jenny “ Sei ancora lì?!”
Michael “ Ho risposto..mi pare..hai scordato qualcosa?!”
Jenny “ Ho scordato di chiederti..ehm..ti piace il fish and chips? C’é un posto che lo fa benissimo a Piccadilly e pensavo di portarne un po’ a casa per pranzo..che ne dici? Sei dei nostri?!”
All’altro capo silenzio..andiamo, non farmela scontare..andiamo..stai al gioco..ti prego, ti prego ti prego..
Michael “ Ahm..solo se mi permetti di pagare..”
Jenny “ Cosa? Non c’é storia..sei mio ospite! “
Michael “ ..Direi che..ahm..potresti permettermi di fare qualcosa per te, dopo quanto hai fatto per me..”
Jenny “ Mi sembra giusto..si..d’accordo allora, tra un paio d’ore saremo a casa..Dylan sarà felice di conoscerti..sempre che tu..vuoi conoscerlo vero? Ti va?!”
Tacque di nuovo..
Ero appena entrato nella doccia quando il telefono aveva cominciato a squillare...avevo sceso le scale di corsa, nudo come un verme e avevo risposto, pregando Dio che fosse lei..e Dio mi aveva accontentato..allora vuoi che resti Jenny?! Mi vuoi far conoscere tuo figlio..e magari..vuoi ancora che ti stringa fra le braccia..non é stato uno sbaglio vero?! E’ stato reale..il primo bacio e gli altri a seguire..le tue piccole mani sui miei bottoni, sul mio sedere...Jenny, mi farai diventare pazzo..e dovranno rinchiudermi..ma ne varrà la pena se potrò vederti sorridere ancora, come ieri sera,o come stamattina, mentre mi baciavi....
Michael “ Non chiedo di meglio Jennifer..credevo lo avessi capito..voglio conoscere Dylan e..vorrei stare ancora con te, con voi..”
Jenny “ Te lo chiedo solo..per essere sicura..non voglio metterti in una situazione..non voglio che tu..”
Michael “ Di cosa stai parlando?!”
Jenny “ Lo sai..ehm..sai di cosa sto parlando..e non venirmi a dire..”
Michael “ Non ne ho idea invece! Cerca di fare presto..ho fame..”
Jenny “ ..Adesso hai fame?!”
Michael “ Una fame..da lupo..piccola..”
Era arrossita, ci avrei scommesso, come se potesse sapere a cosa stavo pensando
Jenny “ Facciamo presto..a dopo..”
Michael “ Puoi portarmi qualche quotidiano?Vorrei sapere se si è saputo che sono sparito..”
Jenny “ Certo..vuoi altro?”
Ehi, mi serviva la battuta su un piatto d’argento
Michael “ No..nient’altro, per ora..”
Le aveva tremato la voce
Jenny “ Ehm..allora..i quotidiani..il pranzo..é tutto mi pare..”
Cosa c’é Jenny, non vuoi attaccare?! Oh resterei a flirtare con te tutto il giorno tesoro, ma non abbiamo tempo, purtroppo, perciò..riporta il tuo rotondo fondoschiena qui da me piccola..ti aspetto..
Michael “ Stavo per farmi una doccia..pensi di tenermi al telefono ancora molto?!”
Scoppiai a ridere..Dio solo sa se ero di nuovo felice..
Jenny “ Certo che sei un bell’esemplare!”
Michael “ Grazie..anche tu lo sei..a dopo!”
Dylan “ Chi era mamma?!”
Ritornai sulla carreggiata e ripresi a guidare verso il centro,la pioggia non cessava di cadere
Jenny “ Mi serve il tuo aiuto Dylan, e il tuo appoggio..”
Dylan “ Certo, se posso..”
Jenny “ Ho invitato un amico a pranzo..e..voglio che tu sia gentile..é una persona un po’ speciale..”
Dylan “ Dove lo hai conosciuto mamma?!”
Jenny “ L’ho conosciuto ieri, mentre facevo benzina..devi promettermi che ti comporterai bene e che..non dirai a nessuno di averlo conosciuto, nemmeno alla nonna..o a scuola.. me lo prometti?!”
Dylan “ Perché?!”
Jenny “ E’ un segreto..poi capirai..posso contare su di te?”
Dylan “ Si..”
Jenny “ Okay..molto bene..ora ci compriamo le scarpe e magari, ci scappa un nuovo paio di jeans..che ne dici?! Vorrei anche farti tagliare i capelli..”
Avevo ancora i capelli bagnati quando presi il cellulare per fare quella chiamata
Michael “ .. John...”
John Branca, il mio avvocato, era stato così cortese da accompagnarmi a Londra per la conferenza stampa, era lui che mi aveva coinvolto nella storia del tour europeo, mettendomi un po’ per volta al corrente delle modifiche di questo contratto che m’impegnava ad esibirmi per più di 10 concerti..io, che non mi esibivo da anni, e che stentavo ad alzarmi la mattina, tanto le mie ossa mi dolevano e il mio cuore mi pesava
John “ Dove cazzo sei?!!!”
Michael “ Buongiorno John..anch’io sono contento di sentirti..come stai?!”
John “ Ti rendi conto?! Abbiamo invitato tutte le più importanti testate giornalistiche domani.. e tu mi fai questi scherzi?!! Potevi dirlo che avevi voglia di svagarti..invece di fare i pezzi da matto e sparire per 24 ore!”
Michael “ Non parlarmi così! Non ti permettere! Hai fatto un mucchio di soldi grazie a me..e anche adesso ti servo..perciò non dirmi quello che devo fare..resta al tuo posto John, perché posso mandare al diavolo tutto se voglio..lo posso ancora fare..”
John “ Tu non puoi farlo, e lo sai..”
Michael “ Io posso fare quello che accidenti voglio! Mi hai capito?!..Adesso apri bene le orecchie, perché non intendo ripeterlo...starò fuori fino a domani..”
John “ Ma domani c’é la conferenza stampa! Che vuoi fare? Rovinare tutto?!”
Michael “ Manderai la macchina a prendermi quando te lo farò sapere..é tutto per adesso John..”
John “ Ma dobbiamo parlare del tuo discorso..dobbiamo ancora..”
Attaccai che ancora stava parlando.
Non avevo nessuna voglia di rovinarmi quella giornata, proprio nessuna..per uno come me, i momenti veri, che contano, sono rari..e negli ultimi anni non avevo avuto momenti autentici se non con i miei bambini...mi stavo di nuovo fidando di una donna, mi stavo innamorando, di nuovo.
Ed ero lucido. Non prendevo niente da due giorni. Non ne avevo sentito il bisogno...da quando ero a casa di Jenny, con Jenny...in fondo, l’amore é il miglior metadone che ci sia...é l’unica cosa che può disintossicarti e intossicarti contemporaneamente..e volevo farmi solo di quello per il momento..anche quella mattina, dopo che avevamo discusso e lei mi aveva lasciato di schifo, sentivo solo il bisogno di rivederla e di stringerla..e non mi aveva neanche sfiorato il pensiero dei sonniferi nell’armadietto del bagno.
Fradici come due pulcini io e Dylan rientrammo in casa dopo due ore di shopping sfrenato sotto la pioggia..ancora ridevamo come stupidi, anzi no, io ridevo come una stupida, perché sapevo che a casa mi stava aspettando Mr. Sexy..la casa era silenziosa e tutto mi sembrava in ordine,mi precipitai al piano di sopra, la stanza da letto era a posto, nessuno in giro, Dylan mi chiamò dal piano terra
Dylan “ Mamma?!”
Mi affacciai
Jenny “ Cosa c’é?!”
Dylan “ E’ lui il tuo amico?!”
Michael comparve accanto a Dylan, venendo dal salotto, rimasi senza parole, era più
bello di come ricordavo di averlo lasciato, forse era stata la doccia, o forse era quel suo sorriso radioso ad offuscarmi la mente
Jenny “ Vi siete presentati?”
Michael “ Pensi di scendere prima o poi, o hai intenzione di restare lì tutto il giorno?!”
Dylan rise nascondendosi la bocca con la mano, eccoli lì i miei maschi, che facevano subito comunella contro di me..scesi le scale
Dylan “ Ma tu sei Michael Jackson..quello vero?!”
Michael “ Quello vero..al 100%..”
Dylan “ Perché sei a casa nostra?!”
Michael “ Perché avevo bisogno d’aiuto e tua madre me lo ha dato, ti dispiace?!”
Dylan “ E quanto resterai?!”
Michael alzò gli occhi su di me, sorrise e io sentii le gambe come di gelatina
Michael “ Diciamo che non avrò una casa fino a domani..”
Dylan mi prese una mano e cominciò a saltellare
Dylan “ Mamma può restare con noi? Ti prego, ti prego, ti prego..”
Dylan era uguale a me, lo aveva appena conosciuto e lo avrebbe adottato per sempre, e mi pregava anche..come se ce ne fosse bisogno..
Jenny “ Non lo so..ci devo pensare..”
Dylan “ Ma non sa dove andare! Non possiamo mandarlo in albergo! Non sarebbe cortese!”
Michael “ Effettivamente, non sarebbe cortese..”
Lo fulminai con lo sguardo, poi mi rivolsi a mio figlio
Jenny “ Tesoro, ma non c’é un letto per lui..dove dormirà?!”
Dylan “ C’é il divano!”
Arrossii per la tenerissima irruenza di mio figlio
Jenny “ Ma non possiamo farlo dormire sul divano..”
Michael “Oh no, il divano andrà benissimo..davvero..posso restare?!”
Ero sconcertata, che faccia di bronzo
Jenny “ Se ti fa veramente piacere però..”
Michael “ ..Lo sai che é così..”
Dylan “ E vaii!!! Mangiamo mamma?!! Mangiamo?”
Jenny “ Va prima ad asciugarti i capelli di sopra o ti raffredderai..”
Dylan schizzò di sopra in preda all’entusiasmo, ed io restai sola con lui, di nuovo, finalmente..
Mi si avvicinò e mi scostò i capelli bagnati dal viso
Michael “ E tu, non hai paura di prenderti un raffreddore?..”
Restando nei suoi occhi, istintivamente lo abbracciai e mi feci abbracciare, forte
Jenny “ Voglio che mi scaldi tu..”
Mi carezzò la testa con la mano, poi sentimmo il fon dal piano superiore, e allora Michael mi prese il viso con le mani, sorrise, bisbigliò
Michael “ Non vedevo l’ora di rivederti..”
Jenny “ Anch’io..come farò domani?!”
Michael “ Scc..ci penseremo domani...”
E mi baciò sulla bocca lasciandomi sulle punte dei piedi appesa alle sue labbra.
Con tutto il fish and chips che avevo comprato potevamo sfamarci il quartiere...ma ero nel pallone...mangiammo con gusto, anche Michael sembrava preso da un’insolita voracità, tanto che si sfidò a braccio di ferro con Dylan per chi doveva avere le ultime patatine..e non sono tanto sicura che fece vincere Dylan a posta
Michael “ Cosa farai da grande Dylan?”
Dylan “ Io farò il capitano dell’Arsenal!”
Michael “ Oh..okay..non sapevo avessi tanto le idee chiare..nessun piano di riserva?!”
Dylan “ Mi piacciono i computer, se non farò il calciatore farò quello..”
Michael “ Ottimo..davvero..mi piaci, sei un tipo concreto..”
Dylan “ E tu, hai dei figli vero?!”
Michael “ Si, il più grande ha un anno e mezzo meno di te..”
Dylan “ E lui, cosa farà da grande?!”
Michael “ Lui vuole fare il regista..esiste una scuola per questo, e quando sarà più grande ci andrà..”
Dylan “ Nessun piano di riserva?!”
Michael mi guardò poi rispose a Dylan
Michael “ Anche a lui piacciono i computer..forse..”
Dylan “ Sai in che cosa sono bravo? Nella rovesciata..mamma posso far vedere a Michael la mia rovesciata?!”
Jenny “ Fuori diluvia Dylan!!”
Dylan “ Ma posso farlo qui..dai tiro piano!”
Ero allibita
Jenny “ Non ho soldi da sprecare in vetri rotti Dylan, sai la regola del pallone dentro casa?!”
Dylan “Daaai...”
Michael “ Daaai..”
Mi guardavano entrambe con la stessa faccia
Misi le braccia conserte
Jenny “ Puoi fare una rovesciata con una pallina di carta?!”
Dylan si era alzato e tirava Michael per una mano
Dylan “ Vieni, andiamo di la!”
E lo portò via, io mi voltai e tornai al lavello, ad insaponare i piatti, mentre li sentivo ridere e fare trambusto nella stanza accanto.Questo era pericoloso, sentire il proprio bambino senza padre divertirsi un mondo con un uomo che ti piace ed é irraggiungibile..potevo anche assomigliare a Lisa Marie Presley, ma non avevo i suoi soldi, la sua classe..io con i miei jeans da grande magazzino..non potevo mai veramente piacergli, nemmeno in una vita parallela, ma scacciai questo pensiero, sarebbe stata una storia di due giorni..e sarebbe rimasto un meraviglioso sogno romantico..un po’ come la zia Cloe che raccontava sempre di aver passato una notte d’amore con il manager di Tony Bennet.. beh, anch’io avrei avuto la mia storia da raccontare..e ogni volta che avrei rivisto Michael in tv, lo avrei guardato con amore e ripensato a questi giorni..come faccio sempre, mi commossi da sola sulla scia di questi pensieri..e mi sentii stringere in vita dalle sue mani grandi.. beccata! Piangevo ed ero avvampata, cercavo di asciugarmi gli occhi con le mani piene di sapone, Michael mi aveva abbracciato
Michael “ Ehi Jenny..cosa succede?!”
Jenny “ Niente! Tutto bene..”
Michael “ Piangi ..ahm..per colpa mia?!”
Jenny “ No! Cosa dici! No! Solo che..non sento mai Dylan giocare così..non gioca mai con..suo padre...”
Scoppiai di nuovo in lacrime, mi forzò le mani con cui mi coprivo la faccia e mi baciò con un’intensità tale che mi eccitai all’istante, poi mi guardò
Michael “ Sei..meravigliosa..fantastica, ed io..ti voglio..però adesso..abbiamo sete..c’é qualcosa da bere?!”
Dylan dall’altra stanza lo chiamava insistentemente
Michael “ Continua a palleggiare, e non ti fermare, ti sento! Devi superare il tuo record di 36!”
Jenny “ C’é l’aranciata in frigo e forse é rimasto qualche..succo..”
Mi guardò ancora , e mi spogliava con lo sguardo...riuscivo a sentire il suo desiderio, arrossii e avvampai, avvampai e arrossii
Michael “ Grazie..prenderò..il succo...prima o poi..”
Aprì il frigo senza smettere di fissarmi, intanto io mi scioglievo ..poi tornò da Dylan...e io mi sentii svenire.
Il marzo londinese non aveva accolto Michael con il suo più timido sole, ma con la pioggia, lunga e incessante di un pomeriggio che trascinava l’inverno, poco male, avrei sofferto a lasciare a casa Michael per andare a pattinare con Dylan o a fare un giro in bici, volevo stare con lui, e volevo che lui stesse con noi, e in questo, la pioggia ci dava una mano.
Ero salita a dare una sistemata alla stanza, e a piegare un po’ di biancheria pulita prima che diventasse una montagna...avrei dormito nel mio letto, e se tutto andava bene, lo avrei fatto salire dopo che Dylan si fosse addormentato..mi sentivo in colpa, per la prima volta, dopo anni, facevo sotterfugi con mio figlio per fare l’amore..ero un’altra donna, una che si permetteva di fantasticare sull’amore..mi chiedevo sempre com’era tra Brad e Angelina, se non importava che indossassero pigiami di flanella, tanto i loro corpi perfetti sarebbero bastati una volta nudi..io non avevo un corpo perfetto, e cosa sarebbe successo una volta tolta la magliettona di Hendrix?!..Non potevo pensarci... corsi in bagno assalita da un dubbio atroce, le mie mutande migliori erano a lavare..quando non fai sesso, metti la biancheria migliore anche di martedì..mi sedetti affranta sul water..non potevo fare molto per i chili di troppo, forse una volta sdraiata sarei riuscita a dissimularli, ma per la biancheria non c’era soluzione.. dovevo uscire a comprarne di nuova, così decisa della mia missione scesi di sotto..
Michael e Dylan facevano una partita a scacchi, e sembravano piuttosto presi, si voltarono verso di me
Jenny “ Devo uscire..!”
Dylan e Michael dissero all’unisono
Dylan “ Devi uscire?!”
Michael “ Con questo tempo? Cosa devi fare?”
Jenny “ Mi ha chiamato la nonna, le serve che le faccia una commissione..ci metto una mezz’ora..cosa volete per cena?!”
Dylan “ Prendiamo la pizza e vediamo un film?!”
Michael “ Magari un film di mostri..”
Dylan “ Ti va mamma?!”
Jenny “ Allora vi chiamo dopo dal noleggio..”
Infilai le galosce e cercai di coprirmi bene con la sciarpa, Michael era alle mie spalle, mi voltai e sobbalzai per lo spavento
Jenny “ La pianti di fare così?!”
Lui sorrise
Michael “ Dove vai?”
Mi fissava
Jenny “ Te l’ho detto..devo..”
Era già a un centimetro da me
Michael “ Sono geloso di tutto il tempo che non passi con me..perciò..torna presto..”
Jenny “ Cercherò..se volete fare merenda..ci sono dei dolcetti..”
Michael “ Si, mi va di fare merenda..mamma..”
Jenny “ Scusa, ma ho a che fare con mio figlio tutto il giorno e..”
Michael “ Mi piace..”
Mi aveva preso un fianco con la mano e l’aveva stretto, poi era tornato da Dylan.
Grazie
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Foxy