00 20/11/2013 13:01
[SM=g2927023] Uhaaaaaaaaa..entusiasmo travolgenteeeeee! [SM=g2927044] ..rabbrividiamo..


Capitolo 38


Mi stavano portando a casa...non avevo voglia di mettermi la divisa e andare a lavorare dopo aver cenato con Dylan e mia madre, perciò mi decisi a fare una certa telefonata
Jenny “ Steph, ti disturbo?!”
Steph “ Mi hai chiamato! Allora ti sposi! E’ arrivato?!”
Sorrisi
Jenny “ Si..”
Steph “ Allora?!”
Jenny “ Domani alle 15 sarò la signora Jackson..”
Steph “ Posso venire?!”
Jenny “ Si..non l’ho chiesto a Michael, ma per lui va bene, vuole che io sia felice...perciò, domani mi accompagni dal giudice di pace con mamma e Dylan?!”
Steph strillò, mi sembrò anche che stesse saltando
Steph “ Si che ti accompagno! Posso mettere il cappello?! Adoro mettere il cappello ai matrimoni!”
Jenny “ Una cosa sobria Steph, sarà una cosa semplice..”
Steph “ E’ sobrio, é sobrio!”
Jenny “ Piuttosto, volevo chiederti..ti va di bere una birra insieme stasera? Prima che attacco al lavoro..sarebbe il mio addio al nubilato..”
Steph “ Ma certo! Sono ancora a studio, passi a prendermi?!”
Jenny” No, vieni tu da me..”
Steph “ E poi domani come torni a casa?!”
Jenny “ Prenderò un taxi..dimentichi che da domani sarò una signora..allora, ti aspetto più tardi da mia madre..ora vado a dormire per un paio d’ore..”
Eravamo sedute in un pub dietro al mio ufficio, avevo la divisa nella macchina di Steph,e non avevo intenzione di fare nulla di male, non volevo certo ubriacarmi, ma potevo bere una birra e rilassarmi con un’amica prima del mio grande giorno..
Steph “ Ed é venuto a casa tua all’alba per fare l’amore con te?!”
Jenny “ Si..”
Steph “ Preparati..a quando sarai sposata, e tutto questo romanticismo finirà..ci sarà solo..sesso tutte le sere, senza impedimenti, e docce insieme a non finire..ahahhahaha.. sei una stronza bastarda fortunata!”
Risi e mi vergognai un po’, sapevo di esserlo
Steph “ Qual’é il tuo programma di domani?!”
Jenny “ Dormo almeno tre ore..poi vado dal parrucchiere..poi comincio a prepararmi..ho fatto le valige..”
Steph “ E Dylan , verrà a stare alla villa?”
Jenny “ Finché Michael resta qui..finché restiamo qui..”
Steph “ Cosa vuoi dire?!”
Jenny “ Che..c’é la possibilità..che io vada a Los Angeles con lui..per un po’..”
Steph “ Dici davvero? Ma é fantastico! E Dylan?!”
Jenny “ Dylan ha la scuola..ma per un paio di settimane se la può cavare..vogliamo vivere un po’ in luna di miele..”
Steph “ E’ una cosa incredibile Jenny..”
Jenny “ Neanch’io ci credo..se mi fermo a pensare che sta accadendo a me..ma me lo sto vivendo, voglio godere ogni attimo..sono felice..”
Steph “ Si vede..”
Il mio cellulare squillò, risposi subito credendo fosse Dylan
Michael “ Dove sei?!”
Jenny “ Sono..in un pub con Steph..”
Steph quasi cadde dallo sgabello capendo che era Michael
Michael “ Me la puoi passare?”
Jenny “ Certo..”
Jenny “ Steph, vuole parlare con te..”
Steph diventò paonazza, si agitò, mi fece segno di no, ma non potevo farci nulla
Steph “ Pronto?!”
Michael “ Ciao Stephanie..sono Michael..”
Steph “ Ciao..”
Michael “ Cosa combinate?!”
Steph “ Beviamo una birra e..parliamo di te..”
Michael “ Ehi, Jenny non dovrebbe bere!Davvero parlate di me?!”
Steph “ Jenny non é malata, é in cinta..può bere una birra! E io sono il suo medico!..Grazie Michael, di avermi invitato al matrimonio..sono una tua fan..”
Michael “ Davvero?”
Steph “ Adesso..lo sono..”
Lui rise
Michael “ Allora ti vedrò domani..ciao e non far ubriacare la mia piccola..uh?”
Steph “ Ciao..”
Mi ripassò il cellulare
Jenny “ Soddisfatto?!”
Michael “ Insomma..speravo di parlare un po’..”
Jenny “ Più tardi..”
Michael “ Ahm..okay..”
Jenny “ Non restarci male..”
Michael “ Mi manchi..”
Jenny “ Anche tu..”

Il torneo a PES era nel vivo..il cellulare squillò sul tavolino del salotto per un po’ prima che riuscissi a sentirlo e poi a vederlo roteare per la vibrazione...mollai il gioco e Prince e Paris si lagnarono
Michael “ Okay, pausa..devo rispondere..”
Era impressionante quanto mi ero lasciato andare davanti ai bambini a causa di Jenny...adesso non m’importava che vedessero quanto ci tenevo, anzi, adesso era di vitale importanza che lo vedessero..scavalcai Blanket seduto sul pavimento ed uscii dal salotto
Michael “ Ti stavi dimenticando di chiamarmi?!”
Jenny “ Cosa dici?..Ho fatto tardi..”
Michael “..Ahm..ti sei divertita?!”
Jenny “ Divertita? Si..direi di si..”
Michael “ Sai cosa significa divertirsi?!..Che ne so..hai bevuto? Hai ballato..hai rimorchiato qualcuno?!”
Jenny “ ..Michael, eravamo solo io e Steph, in un pub, a bere una birra..non sono stata a Ibiza..”
Michael “ Guarda che non sono io quello strano se penso che potresti aver rimorchiato..”
Jenny “ Okay..abbiamo rimorchiato..”
Michael “ E’ per questo che hai fatto tardi al lavoro?!”
Jenny “ Si, in parte..Steph é andata con quei ragazzi..il guaio é che domani dovrebbe portarmi lei dal giudice di pace..spero che venga..”
Michael “ Semmai chiamami, ti mando una macchina..ma che razza di amica é?!”
Jenny “ Un’amica single, che stasera non lavora..ha diritto di divertirsi..ti pare?”
Michael “ E tu..non hai preso il numero di nessuno?! Chi mi dice che sei veramente al lavoro?!”
Jenny “ Stai scherzando?!”
Michael “ No, non sto affatto scherzando..”
Jenny “ Michael..domani ci sposiamo..”
Tacqui, non potevo farci niente, dopo decenni in cui credevo di aver domato la mia insicurezza, ecco che riaffiorava come se nulla fosse, e invece dell’uomo fatto che ero mi ritrovavo a comportarmi come un ragazzo alla prima cotta..immaginare Jenny da sola in una situazione che non potevo controllare, mi faceva letteralmente partire di cervello..la MIA bellissima donna, in cinta del MIO bambino...
Michael “ Ahmm..ti ho messo alla prova..”
Jenny “...Beh..lo spero..perché sarebbe una cosa assurda se fossi veramente così geloso MJ..”
Michael “ Non mi piace che mi chiami MJ..”
Jenny “ Era uno scherzo..”
Michael “ I miei dipendenti mi chiamano così..e tu non sei sul mio libro paga..ancora..”
Jenny “ Sento che sta arrivando un temporale..forse..é meglio risentirci domani..”
Tacqui di nuovo...maledetto orgoglio..anche lui era affiorato e mi bruciava..sentivo così tante emozioni..mi sentivo insicuro e geloso, e vulnerabile, solo perché Jenny non mi aveva detto che usciva,e perché aveva rimorchiato..forse aveva pianificato di uscire con la sua amica fin dalla mattina, ed ecco perché era scappata dopo pranzo..
Jenny “ Ciao Michael..buonanotte..”
Aveva attaccato, giustamente, non avevo più detto una parola..abbassai il cellulare, poi lo misi in tasca e tornai dai bambini
Prince “ Vieni papà, finiamo la partita?!”
Michael “ Ahmm..sono già le dieci, preferisco che andiate a letto..”
Paris “ Ma papà..”
Michael “ Abbiamo festeggiato abbastanza..su, andiamo di sopra..devo essere in forma per domani..”
Paris e Prince mi fissavano, sapevano che, quando ero di quell’umore non c’era granché da fare, e immaginavano il perché del mio umore...presi Blanket per mano e lo portai di sopra, ed invitai gli altri due a seguirci
Blanket “ Mi leggi stasera papà?”
Michael “ Non sei stanco?Io ho una gran voglia di andarmene a dormire..”
Simulai uno sbadiglio, e sbadigliò di riflesso anche lui e si stropicciò un occhio,lasciai Paris e Prince sulle porte delle loro camere per portare Blanket a letto..ero nervoso, e i bambini lo avvertivano sulla loro pelle..mi avevano visto così fino ad allora solo per il lavoro, credo fossero confusi, perché stavolta centrava Jenny...tornando dalla stanza di Blanket, mi fermai da Paris
Michael “ Ancora sveglia? Guarda che domani mattina avete lezione..”
Si mise subito sotto al piumone
Paris “ Papà..”
Michael “ Cosa c’é?!”
Paris “ Hai litigato con Jenny?!”
Michael “ Ahm..no..”
Paris “ Perché se hai litigato con lei...puoi provare a fare quello che faccio io quando litigo con Prince..”
Mi appoggiai allo stipite della porta con le braccia conserte
Michael “ E sarebbe?!”
Mi guardò seria, con quel faccino da topolina
Paris “ Io gli chiedo scusa..”


Forse erano gli ormoni, forse era la birra che mi ero bevuta, ma scoppiai a piangere.. detestai me stessa...mi ero ripromessa di non piangere se un uomo faceva il bastardo..e Michael faceva il bastardo, quando gli girava..al diavolo la sua gelosia, non poteva trattarmi male solo perché s’immaginava chissà che cosa!
Anche se pensai che era nervoso per dei motivi comprensibili, non lo giustificai..lui era già stato sposato..io MAI! Magari era anche per questo...visto com’era andato il suo matrimonio..potevo sentirmi sicura se nemmeno lui lo era?!
Mi augurai che arrivasse un commando di terroristi palestinesi per derubare la società, proprio quell’ultima notte, che arrivassero e ci prendessero tutti in ostaggio, senza che le cose andassero storte, non ci avrebbero fatto del male..solo avrei voluto che Michael mi avesse vista in televisione prigioniera e si fosse sentito uno stronzo, come doveva sentirsi! In pieno delirio presi il cellulare e gli scrissi questo messaggio
Jenny “ Spero che stanotte arrivi un gruppo terroristico e ci rapisca tutti per scambiarci con qualche prigioniero politico! Spero che tu mi veda in pericolo sul TG della sera e spero che ti senta un verme perché sei stato un vero stronzo stasera!”
Non m’importava, anche se sembravo un’idiota, non importava anche se arrivavano i terroristi, avevo sempre la carta dell’essere in cinta da giocarmi..nessuna risposta...doveva davvero pensare che fossi un’idiota.

Finalmente ero in camera mia..guardai l’aerosol sul tavolo, poi guardai la bottiglia di vino già cominciata sul bar e andai a versarmi un bicchiere..mi sedetti sul letto..sopporta lo stress, sopporta lo stress, sopporta lo stress, sopporta lo stress...bevvi un lungo sorso d’un fiato..ma non sopportavo lo stress..e forse mi dava stress sposarmi con una donna di vent’anni più giovane di me che conoscevo da appena un mese.
Ora ero sdraiato sul mio letto, completamente ubriaco, quasi digiuno, con due aspirine sullo stomaco, e la bottiglia di vino vuota sotto un braccio...dallo spiraglio dei miei occhi, potevo vedere gli stucchi del soffitto girare..stavo più o meno volando, ma non mi sentivo un granché bene..guardai la mia mano inerme, e solo voltare la testa mi fece ondeggiare tutto, presi un respiro e mossi la mano, mi sembrava d’esser fatto di budino, sentivo le membra molli e incerte, presi il cellulare..avevo ricevuto un messaggio..e..santo cielo! Jenny era stata rapita dai terroristi..il mio peggior incubo dall’ 11 settembre 2001..e mi diceva quanto ero stato stronzo!..Rilessi il messaggio..probabilmente, doveva essere ubriaca anche lei..ma..se era arrabbiata con me, significava che era innamorata di me..e questo andava bene...pensai all’ insegnamento di Paris e risposi al suo messaggio
Michael “ Se ti rapissero amore mio, pagherei qualunque riscatto..e si mi sento un verme..perché nel mio petto di uomo, scalpita il cuore di un ragazzo..e..non posso evitarlo..non volevo..”
Feci in tempo ad inviare e poi.. svenni.

Venerdì 10 aprile...


Ero tornata a casa dal lavoro stanca, ma di buon umore..il messaggio di Michael mi aveva fatto piangere...come potevo non perdonarlo all’istante? Cancellava le brutte sensazioni della sera prima con un soffio...e io ero pazza di lui..io non credevo che lui fosse così...ero una sua grande fan, ma non potevo sapere chi fosse in realtà l’idolo MJ, il personaggio.. potevo fantasticare..ma non avrei mai saputo la verità su di lui..invece lo avevo conosciuto..e sapevo chi era...era molto di più de suo fascino esteriore, era bello..dentro..
in modi inaspettati..era bello anche quando mi faceva scenate assurde..sembrava cosciente di sembrare un idiota durante i suoi exploit, eppure li portava fino in fondo.. e sono sicura che fosse dispiaciuto..impulsivo e cocciuto come me..mi importava solo di rivederlo, di sposarlo alle tre...sulla porta di casa trovai una busta, conteneva un cestino con dei muffin, doveva averla lasciata mia madre la sera prima, c’era un biglietto
Angie “ Ultima colazione da single! Con affetto mamma”
Mi commossi un po’, entrai in casa, misi immediatamente su il te, avevo fame..mi levai la giacca..preparai tutto in fretta, volevo salire di sopra a dormire, o sarei stata una sposa con le occhiaie. Mangiai mezzo muffin e mi sembrò che fossero due, lasciai il resto lì e mi alzai per andare a letto..mi sentivo strana..male..ma più strana..salii le scale ed ebbi un giramento, mi aggrappai al mancorrente, riuscii ad arrivare in camera e mi stesi immediatamente sul letto, mi accoccolai e pregai forte che non fosse niente di male per il mio bambino..ma era solo debolezza o stanchezza, mi sentivo già meglio, mi misi sotto le coperte, ancora vestita e mi addormentai subito.
Mi svegliai alle dieci, non avevo sentito la sveglia, e non fu un risveglio naturale...corsi in bagno a vomitare...stavo per perdere il mio appuntamento dal parrucchiere..vomitai anche mentre mi truccavo,con la divisa ciancicata e con la faccia sconvolta dai conati..


Aprii gli occhi.
Le 12:20...oh, Gesù...mi tirai su di scatto..dovevo fare milioni di cose entro le tre del pomeriggio! I bambini da preparare..me stesso da preparare..i fiori..awn..dannazione!..Mi alzai bruscamente, e un’onda mi prese alla testa facendomi perdere l’equilibrio, finii a terra e sbattei un ginocchio e il dolore lancinante mi scatenò il vomito..vomitai a terra sulla moquette senza potermi rialzare per correre in bagno, mi allontanai prima di finirci dentro e mi accasciai poco distante esausto, stavo malissimo..e il ginocchio mi faceva male..non avevo digerito niente con lo stomaco pieno di vino..persino le aspirine erano quasi intere..guardai inorridito l’orrenda macchia* e mi vergognai di me stesso..ubriacarmi a tal punto da svenire..e svegliarmi per vomitare..dannazione..scoppiai a piangere..perché andavo in pezzi?Dov’era la mia sconfinata fiducia in Dio e nella vita? Perché ricadevo sempre nella trappola della mia ossessione? Non ero finito, non ero finito, non ero finito...no! Avevo ancora una chance!
Misi del ghiaccio in una federa e poi sul mio ginocchio, sembrò andare un po’ meglio...appena riuscii a camminare, ancora indolenzito,m’infilai nella doccia..


Eccomi qua,i capelli tirati in uno chignon alto , in cui avrei infilato il pettinino con la veletta...dovevo aver perso un altro paio di chili, perché adesso il tailleur vintage di mia madre mi tirava meno sul seno..ero quasi pronta, un po’ di fard, un velo di rossetto rosa, poco, non volevo lasciarne traccia su Michael...abbottonai la giacca e la aggiustai, poi infilai le scarpe...caspita, ero un amore..mia madre, con il suo tailleur blu e la spilla di brillanti dell’anniversario con mio padre, e Dylan con l’abito scuro delle feste, mi aspettavano giù in salotto, mi avvicinai alla finestra per vedere se Steph era arrivata, ma fortunatamente era ancora presto..

Ero intento a radermi con rasoio e sapone, perché la pelle mi restava liscia più a lungo che col rasoio elettrico..bussarono alla porta, e l’attenzione che stavo mettendo per evitare di tagliarmi aveva vacillato
Michael “ Dannazione!”
Uscì dal bagno con mezza faccia pulita e mezza no, in t-shirt e pantaloni, Prince se ne stava davanti alla porta con camicia e giacca e la cravatta che gli penzolava sul petto
Prince “ Puoi aiutarmi, papà?!”
Guardai in giro, non c’era nessuno
Michael “ Su, entra..”
Non era mai entrato nella mia stanza di Londra..facevo entrare i miei figli in camera mia, ma non li facevo restare a lungo..e lui sembrò a disagio
Avevo coperto la macchia sulla moquette con degli asciugamani, ma l’odore d’alcol si sentiva ancora
Prince “ Cosa é successo?!”
Michael “ Oh..un’incidente..é caduta una bottiglia..”
Come se le bottiglie avessero le gambe e potessero cadere da sole, senza l’aiuto di nessuno..ma fortunatamente , gli 11 anni e mezzo di Prince lo fornivano di curiosità e sagacia, ma anche, di un’intatta , grande fiducia in suo padre, per cui, non mi fece altre domande
Prince “ Non hai una bella cera papà..”
Michael “ Grazie..figlio mio..”
Prince” Stai ancora male? “
Michael “ Probabilmente..”
Tornai a farmi la barba e lui mi seguì
Michael “ E’ un’ottima occasione per te, per imparare..”
Mi guardò prendere il rasoio usa e getta e portarlo sulla guancia
Michael “ Puoi fare il contropelo, ma mai verso il basso o in diagonale..”
Prince mi fissava nello specchio
Prince “ Fa male papà?!”
Michael “ No..anzi...ma, può darsi che si irriti la pelle perciò..quando hai finito, ci vuole un balsamo, qualcosa per idratarla..e un po’ di profumo per renderla tonica..vedrai..”
Gli avevo sorriso, in qualche modo la sua presenza mi aveva rilassato..i miei figli erano sempre la risposta alle mie angosce...mi pulii il viso con l’asciugamano levando i residui di sapone, poi presi dal beauty una boccetta azzurra con un siero che spalmai accuratamente sulla mia faccia..
Michael “ Senti..”
Mi avvicinai a lui così che potesse toccarmi una guancia e sentire la leggera fragranza del siero idratante
Prince “ Wow! E questo piace a Jenny?”
Sorrisi
Michael “ Oh, moltissimo..credimi..sai l’amore é fatto di odori e...sapori..”
Prince “ Cosa vuol dire?”
Michael “ Prima di tutto, ti piace l’odore di una persona..”
Prince “ E il sapore..?”
Michael “ Ti ricordi quando eravate più piccoli, e baciavi Paris e dicevi che sapeva di caramella?!”
Prince “ Ma ero un bambino!”
Michael “ Avevi ragione..anche Jenny sa di caramella..”
Ci eravamo preparati insieme, nella mia stanza...gli avevo fatto il nodo alla piccola cravatta, e ammiravo mio figlio che portava un mini abito da uomo con una certa eleganza..gli spazzolai i capelli, poi versai su due dita una goccia del mio profumo e gliela misi dietro alla nuca
Michael “ Ecco, ora sei pronto..e complimenti, sei molto elegante..”
Prince sorrise nello specchio
Prince “ E tu papà..non ti prepari?! E’ un po’ tardi..”
Michael “ Ora va ad aiutare Paris e Blanket..io mi vesto in un minuto..”
E lo accompagnai fuori
Prince “ Grazie papà per la lezione sulla barba..”
Michael “ Quando vuoi..”
Chiusi la porta e mi precipitai a prendere i vestiti..non volevo appositamente cambiarmi davanti a Prince, se capitava che vedessero le macchie sulle mie braccia o il mio torace, lasciavo che accadesse, e non avevo segreti per loro, sapevano della mia malattia, ma cercavo di non creare occasioni in cui mi vedessero svestito..per altro, ero dimagrito parecchio..c’é stato un lungo periodo in cui mi vedevo sempre uguale, in cui non mi accorgevo di essere tanto cambiato, poi improvvisamente avevo visto il mio corpo emaciato..ma con Jenny mi sentivo al sicuro, lei riusciva a non farmi sentire l’angoscia, e a farmi tornare la fame, stavo bene quando ero con lei, sarei stato bene.


Sebbene Steph fosse arrivata quasi puntuale nel suo abito panna con cappello in tinta, a causa di una pioggia densa e incessante arrivammo allo studio del giudice di pace che erano le tre passate, ci eravamo messi a correre per le scale, senza nemmeno prendere l’ascensore...

Eravamo usciti in ritardo, e non mi aspettavo tutto quel traffico,a causa anche della pioggia, ma era il venerdì Santo, e suppongo che gli inglesi cattolici si apprestassero ai preparativi per la Pasqua..Jenny mi avrebbe strozzato..ero in ritardo di 40 minuti, con tre bambini iper eccitati, e forse avevo anche la febbre.


* Citaz: Macbeth, William Shakespeare.


Grazie

Foxy