00 08/01/2013 21:16
E' un bel topic [SM=g27823] Provo a rispondere a tutto nella maniera più completa possibile, anche se grosso modo, son cose che ho già detto in altri topic [SM=g27823]

Dividerò il tutto in quattro paragrafi per cercare di alleggerire la lettura. Lo renderò una specie di tutorial [SM=g27823]

LE VENDITE MONDIALI

Partiamo con una bella precisazione. Quando si parla di 750 milioni di dischi venduti (fino al 2006) per Michael o 1 miliardo di dischi venduti per i Beatles, non si fa riferimento alla somma di album, singoli e home video. Dietro c'è un metodo di calcolo ben più complicato che fu ideato (almeno così pare) da Jospeh Murrells, che nel XX secolo, durante la continua ascesa dell'industria discografica, scrisse alcuni libri per cercare di fare luce sulle vendite globali degli artisti. Il calcolo da lui usato era a punteggio. A seconda del periodo storico in cui ci si trovava, così dava un certo valore alla tipologia di disco. In un suo libro del 1978, attribuisce al singolo 1 unità venduta, all'EP 2 unità e all'LP 6 unità. Come già detto, i valori cambiavano a seconda del periodo storico. Con molta probabilità, il punteggio variava a seconda della quantità di materiale che c'era nei dischi e a seconda di quale supporto andava forte sul mercato.

Il metodo Murrells è stato molto appoggiato dalle etichette (e ci credo, le cifre lievitavano in maniera vertiginosa...) ed è usato ancora oggi, soprattutto per gli artisti che hanno iniziato le loro attività discografiche prima degli anni '00. Attenzione, il metodo è usato solo a livello mondiale, in quanto non c'è alcuna associazione (tipo la RIAA o la SNEP) che certifica le vendite a livello globale.

Successivamente, non ricordo da quando e ad opera di chi, si è aggiunta un'altra abitudine, appoggiata subito dall'industria. Quando si citavano le vendite globali di un album, si mettevano insieme anche i singoli e le canzoni immesse nelle compilation. In poche parole, veniva conteggiata qualunque cosa fosse legata all'album. E anche questo metodo, ha contribuito a peggiorare la situazione quasi quanto il metodo Murrells.

E' proprio per questa ragione che non perdo più tanto tempo a raccogliere le vendite mondiali. La maggior parte sono sfalsate e si basano su metodologie che sono ovviamente volte a favorire l'industria.

LE VENDITE PER NAZIONE

Una volta chiarito il punto sulle vendite globali, passiamo a quelle paese per paese. L'articolo fa l'esempio della RIAA (Recording Industry Association of America), che è la prima associazione ad aver iniziato con le certificazioni nel lontano 1958 e riconosce le sole vendite Statunitensi. Associazioni come la RIAA, sono l'unica certezza che abbiamo per sapere le vere vendite di un disco. Certo, la maggior parte di loro certifica in base alla distribuzione e non in base alle vendite reali, ma come già detto in questo topic, attualmente nessuno riesce a raccogliere le vendite reali di uno stato al 100%. C'è ancora la rilevazione a campione, quindi, qualcosa viene sempre tralasciato. Ergo, per ora bisogna continuare con la distribuzione e prendere le vendite reali a campione soltanto come un qualcosa di indicativo.

La certificazione avviene in questo modo: l'etichetta paga l'associazione presentando dei tabulati che attestano la quantità del distribuito e riceve in cambio un premio (disco d'argento, d'oro, ecc., a seconda della quantità distribuita). In questo modo, non si scappa. Tutto viene registrato. Questo processo avviene solo se l'etichetta lo richiede, quindi ci sono molti album che nel corso degli anni pur avendo venduto, non si smuovono da una certa cifra nei loro database.

LE CLASSIFICHE DI VENDITA

Le classifiche di vendita sono il metro dell'industria per determinare quali sono i dischi che vanno per la maggiore nel pubblico. Le rilevazioni si basano sulle vendite reali di un campione di negozi (le motivazioni in questo topic). Quando il campione era ancora basso, i negozi venivano estratti a sorte tenendo conto solo di quelli grandi e medi. Con l'estendersi del campione, i negozi presi in esame divennero gli stessi. La classifica con più copertura è quella Britannica (99%, quasi totale). Questo metro, tuttavia, non è sempre stato affidabile come lo può essere oggi. Partiamo da principio: Inizialmente, le rilevazioni venivano condotte dagli editori della classifica o da un provier (Nielsen, GfK, ecc.) telefonicamente verso i negozianti, chiedendo loro quali erano i loro best seller. Questo metodo era molto soggetto a manipolazioni, in quanto il negoziante poteva affermare ciò che voleva e non vi erano controlli. Per cercare di sopprimere questo problema, si passò alla rilevazione personale. Veniva ingaggiato un provider, che mandava i suoi lavoratori a rilevare le vendite nei negozi personalmente. Questo metodo, seppur nettamente più sicuro rispetto al precedente, è stato utilizzato da poche classifiche a causa degli alti costi. Solo qualche tempo dopo, con le rilevazioni a codici a barre, il problema sull'affidabilità è stato quasi del tutto risolto (può capitare che ci siano anomalie nel sistema, ma sono rare) e si è arrivati a un giusto compromesso anche con il prezzo.

Nell'articolo, viene fatto l'esempio di Billboard, che nel 1991 passò dalla metodologia telefonica a quella a codici a barre e i risultati sono cambiati come la notte e il giorno, arrivando ad avere dischi Country e Gospel nelle posizioni che contano. E viene inoltre menzionato che da allora ci sono dischi che debuttano al #1 più spesso. Per quest'ultima affermazione, in realtà, non è stata la metodologia a fare la differenza, ma l'estensione del campione. Quando Billboard cominciò ad usare Nielsen SoundScan, la quantità di negozi che normalmente prendeva in esame aumentò in maniera esponenziale, fino a coprire un qualcosa come il 50% degli Stati Uniti. Oggi è arrivata ad un buon 90%. Riguardo l'affermazione sull'andamento dei generi, direi che non è così, in quanto le certificazioni RIAA combaciavano molto con i risultati della classifica. Inoltre, la rivoluzione Country in classifica era già partita nel 1990, un anno prima dell'avvento di SoundScan.

LE NOSTRE ANALISI

Ora che sappiamo l'essenziale, possiamo tracciare delle analisi anche noi. Come? Se ad esempio vogliamo capire quanto ha venduto un album fino ad oggi in un determinato paese, cerchiamo la sua ultima certificazione (attenzione, non tutti i paesi hanno un'associazione che certifica. Laddove non c'è, è l'etichetta a farlo). A questa aggiungiamo le vendite reali a campione che ha avuto da allora fino ad oggi. Se il campione è ben sostanzioso, il risultato è pressochè quello, se il campione è misero o all'incirca del 50%, il dato che avremo ricavato sarà molto parziale e consiglio vivamente quasi di raddoppiarlo. In caso non siamo in possesso delle vendite reali a campione, conviene provare a fare una stima basandosi sull'andamento nelle classifiche di catalogo (classifica dei dischi vecchi di almeno 2 anni) e/o attraverso le re-entry e le performance nelle classifiche che contano maggiormente. Ovviamente, la stime si basano a seconda della grandezza del mercato a cui ci stiamo riferendo.

Questa metodologia analitica, è grossomodo la stessa usata da MJDangerous (con cui ho avuto modo di parlare molte volte su UKMIX), solo che lui attribuisce troppo valore al mercato occidentale e troppo poco a quello orientale. In questo modo, ci si trova di fronte ad album sovrastimati e/o sottostimati. Voglio prendere il caso di Legend di Bob Marley & the Wailers. La sua stessa etichetta lo da a 25 milioni di copie nel mondo, qui invece viene accreditato ad una cifra troppo enorme, addirittura 36,8. Stesso dicasi per Grease, nessuno lo da sopra i 30 milioni, qui invece lo da a 44,7. Questi sono due casi di album sovrastimati per il loro grandissimo successo nelle classifiche occidentali. Casi di album sottostimati per minor successo in occidente e maggior successo in oriente, cito Dangerous, qui presentato a 30,2 milioni e con più di 4 milioni di svantaggio verso Bad. In realtà, Dangerous sarebbe sopra Bad e con un distacco di poco più di 1 milione. Vi analizzo meglio il fatto:
Quando MJ fu introdotto nella Rock & Roll Hall of Fame nel 2001, la press release di questo importante riconoscimento dava Bad a 25 milioni e Dangerous a 27. Attorno al 2004, MJJSource (vecchio sito ufficiale di Michael) dava Bad a 28 e Dangerous a 29. Nel Giugno 2009, i vari organi di stampa davano Bad a 30 e Dangerous a 32. Risultati attendibilissimi, visto che nelle classifiche di catalogo e non il loro andamento è sempre stato soddisfacente e all'incirca molto simile tra di loro. Post-mortem invece, non ci sono dati molto sicuri, ma pare che Bad abbia venduto circa 2 milioni di copie, mentre Dangerous un qualcosa come 1 milione. Quindi dovremmo avere Bad a 32 e Dangerous a 33.

Riguardo Thriller, a questo punto non credo ci dovrebbero essere più dubbi sul fatto che i 110 milioni non siano per il solo album, che invece sarebbe poco sopra i 70 milioni di copie. Qui MJDangerous lo da a 66,2 milioni penalizzando ancora una volta il mercato orientale, che si è debole, ma non quasi nullo come lo descrive lui. Lui dice che forse l'album più venduto dell'Asia è The Goodbye Kiss di Jacky Cheung con 4 milioni di copie vendute solo in Cina. In realtà ci sono almeno 7 album che hanno venduto di più con le sole vendite Giapponesi. Per esempio, il best-seller in Giappone è First Love di Hikaru Utada con 7,7 milioni di copie vendute.

In conclusione, che dire, ora potete fare anche voi le vostre analisi [SM=g27828]