00 18/06/2013 20:34
Ciao a tutti! Ecco il capitolo 26!! E non manca molto alla fine...

26

Oggi è l’ultimo giorno del processo.Oggi la giuria leggerà il verdetto. Oggi si decide la sorte di un uomo grande e umile al contempo. Un uomo che ho imparato a conoscere in questi pochi mesi e che ogni giorno mi da prova del suo animo gentile.Quest’uomo mi ha aperto la sua casa, mi ha dato piena fiducia e mi ha toccato nel profondo. Oggi un gruppetto di persone deciderà se quest’uomo merita o meno di finire in prigione.Se venisse riconosciuto colpevole,farò di tutto per ribaltare la sentenza arrivando fino agli ultimi gradi di giudizio.Lui e la sua famiglia non meritano di essere separati né una sorte cosi avversa.E’ un padre,un marito,un figlio,un fratello,è presente nella vita di tante persone e più in grande un personaggio seguito da milioni di persone in tutto il mondo.Lo vedo camminare a testa alta, mano nella mano con sua moglie,mentre si dirige alla macchina. Sono una bella coppia che non merita di essere divisa.Lo sportello si chiude al mio fianco e le macchine si muovono. Un piccolo corteo che sfila verso il tribunale.

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ACCUSA N. 1: ‘ Cospirazione per delinquere ai fini del rapimento, estorsione e carcerazione illegale di bambini’

“Dichiariamo l’imputato non colpevole!”

“Lo incontrerai oggi, vero?”
“SI!!Non sto più nella pelle”dissi concitata“Oh Chantal,ti rendi conto?? Oggi incontro Michael Jackson!!”
“Ciao, piacere di conoscerti. Grazie per aver accettato di incontrarmi in questo modo…”
Il nostro primo incontro non era durato più di dieci minuti. L’albergo ci aveva messo a disposizione un tavolo della sala da pranzo, nascosto al resto della sala da un separè.Con noi c’era anche Lavelle.
“So che sei molto impegnata in questo periodo”proseguì Michael. Annuii, volevo dire qualcosa ma pensai non fosse il caso.“Ma non c’è molto tempo.Per questo ti chiedo per favore di metterti subito a disposizione di Lavelle e imparare quanto prima la parte dell’Angelo. Lavelle ti fornirà ogni dettaglio.Ora io devo andare:il mio aereo parte tra due ore. Ci vediamo il mese prossimo!”si alzò.
Annuii di nuovo “Farò tutto il possibile, conta su di me!”mi alzai a mia volta.Michael mosse qualche passo in direzione della porta ma poi si voltò,tornò indietro e mi abbracciò.
Il primo abbraccio di una lunga lunga serie.

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ACCUSA N. 2: ‘Molestie sessuali su minore di 14 anni.’

“Dichiariamo l’imputato non colpevole!”

Il costume del primo atto ora è addosso al manichino.L’ Euridice del secondo atto indossa una tunica morbida e priva di lustrini e decori: è già negli inferi e Ade la vuole trattenere con se.Faccio un altro giro del camerino, Sabine è stata chiamata nuovamente alla ribalta. Poi la porta si apre all’improvviso.Mi volto sorpreso:è lei.
“Oh Michael,che bello trovarti qui!”mi abbraccia.“Ti è piaciuto lo spettacolo?” mi domanda mentre si toglie il trucco di scena dal viso.
“Certo!Sei stata superlativa!”
Il suo visetto pulito da bambina mi sorride dallo specchio.Anche l’acconciatura di Euridice ha vita breve e gli splendidi capelli di Sabine, liberi da forcine e fermagli scendono lungo la sua schiena. Piccoli passi e sparisce dietro il separè.
“Sai…”inizia “ho pensato molto a quello che mi hai detto nell’ultima telefonata…” esce con un paio di jeans, camicetta bianca e gilet rosa. E’ proprio carina.“E…?” la invito.
“Proviamoci…”mi abbraccia.
Finalmente posso stringerla dopo settimane di attesa e indecisione.

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ACCUSA N. 3: ‘Molestie sessuali su minore di 14 anni.’

“Dichiariamo l’imputato non colpevole!”

‘Michael vuole un figlio da me!’ pensavo.“Michael vuole un figlio da me!”dissi poi a voce alta. E’pazzesco! Sono felice di questa richiesta.Ma sono cosi spaventata.Lui è tanto più grande di me.E’ stato sposato e ha già due figli.Se lo accontentassi che ne sarebbe della mia carriera?Lavoro davvero molto in questo periodo.Adoro tutto questo. Lui agisce spesso d’impulso.E se poi finisse tra noi?Non voglio rinunciare al mio bambino.Non penso possano bastarmi delle visite programmate.Come con Debbie.Però potrei anche fare la fine di Lisa: non voleva dargli un figlio e guarda com’è andata.Certo la vede ancora.Ma io non voglio dividerlo con la prossima ragazzina!Ora sta con me.Devo fare in modo che non mi lasci,che non possa proprio fare a meno di me.Anche senza quel bambino.Devo essere sempre carina e disponibile.Farmi bastare tutto quello che mi da.E lasciargli tutti i suoi spazi, tra i quali comunque io mi inserirò,in maniera discreta certo, ma mi troverà li.E in quanto a me,io continuerò con la mia vita e vivrò questa relazione appieno.Certo sarà dura.E’ una relazione a distanza. E la sua vita è molto caotica e impegnata.E dovremo tenere tutto nascosto.Ma andrà benissimo.Deve andare bene.Non voglio separarmi di nuovo da lui:non potrei farcela stavolta.

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ACCUSA N. 4: ‘Molestie sessuali su minore di 14 anni.’

“Dichiariamo l’imputato non colpevole!”

Cosi giovane eppure cosi saggia.Da quando siamo tornati insieme,ha preso in mano la nostra storia e stiamo andando molto bene.Io continuo con la mia vita, lei con la sua e il mondo non sa di noi.E’ stata una richiesta strana, la sua.“Sei sposato…”mi aveva detto.“Preferisco cosi…”E il mondo ha continuato a tenermi sotto i riflettori ma la storia con la mia Swan è solo nostra.I giornali non sanno niente e non pubblicano niente. Devo anche dire che l’ambiente della danza classica è un mondo a parte,non c’è il clamore del mondo della musica.La mia Swan gira senza scorta e le basta davvero poco per passare inosservata.Come a Montecarlo. In quei pochi giorni abbiamo dato una svolta alla nostra storia.Mai avrei pensato di sposarmi di nuovo.Ma volevo vivere qualcosa di più con lei.So che un anello non ha il potere di legarla per sempre a me ma è un inizio.

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ACCUSA N. 5: ‘Molestie sessuali su minore di 14 anni.’

“Dichiariamo l’imputato non colpevole!”

Come mai avrei potuto commettere un orrore simile?Non potrei mai fare male a un bambino.Ho visto ogni genere di sofferenza negli anni in cui ho visitato gli ospedali pediatrici del mondo.Quella negli occhi dei bambini sessualmente molestati e abusati però è diversa e lascia il segno.In loro e anche in te che li guardi.Anche la mia Swan ha subito quell’orrore.Quanto dolore ho letto nei suoi occhi quando lo ha raccontato a Tom. “Posso dirlo in aula! Aiuterà la posizione di Michael in una qualche maniera?”chiese speranzosa.
“Potrebbe…Ma sei sicura di volerlo raccontare?”chiese Tom.
“No Swan!Non rivivere quell’incubo davanti a tutte quelle persone per me!”mi intromisi con voce malferma.
“Michael ti prego,non farti carico del mio dolore,non è necessario!”mi disse decisa.“Non è possibile dimenticare ma sono stata aiutata a superare il dolore…”Mi abbracciò e mise la sua fronte contro la mia. “E’ passato…è passato…”mi disse piano.Annuii.Ma avvertivo ancora il suo dolore, le sue paure erano dentro di me e mi facevano male.
Scioltasi dall’abbraccio, abine chiese a Tom una pausa e mi chiese di portarla al Givin’Tree.L’aiutai a salire e insieme guardammo il cielo attraverso le fronde dell’albero.Il vento giocava coi capelli e la gonna di Sabine e quel momento magico mi aiutò a rendere più trasparente, fino a farla sparire,l’immagine della mia Swan seduta a terra e scossa da lacrime di angoscia nello studio dello psicologo.

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ACCUSA N. 6: ‘Istigazione di minore a commettere atti lascivi.’

“Dichiariamo l’imputato non colpevole!”

Perché mi ritrovo sempre Jerome tra i piedi?E’ qui accanto a me sugli Champs Elysees e nonostante voglia starmene per conto mio, ne sono contenta. E non so perché.Mi parla di un caffè.Forse accetterò a dispetto delle mie parole. E poi diventa tutto buio. Quella voce dolcissima che sento da qualche giorno si mescola con una più bassa e sono confusa. Una mi parla di angeli e cigni, l’altra di una neo coppia di sposi che si amano e non riescono a star lontani.Poi poche parole sincere mi riportano alla luce, ma i miei ricordi si cancellano, tornano,si fondono e confondono.Amnesia temporanea, dicono i medici e io non so più chi sono. Le persone intorno a me ricostruiscono la mia vita e i miei ricordi ma tutto questo mi rende ancora più confusa.Dovrei essere contenta,accanto a me c’è mio marito, l’unica cosa che ho ricordato subito era appunto quella di essere sposata,ma in realtà non è cosi:sento che c’è qualcosa di sbagliato. Che mi manca qualcosa o meglio qualcuno.E questo mi rende triste. Anche se non so perché.

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ACCUSA N. 7: ‘Somministrazione di alcolici per commettere molestie.’

“Dichiariamo l’imputato non colpevole!”

Lo spettacolo per la celebrazione del 30mo della mia carriera è finito. Sono qui da solo in camerino, sono sceso dal palco da un po’.Mi sono cambiato d’abito e sto aspettando che mi raggiunga Karen per sistemare il trucco. Ripenso ai tanti amici che si sono uniti a me per cantare le mie canzoni e ballare sulle note e le coreografie che da trent’anni accompagnano la mia e la vita di tante persone. Britney è stata brava, peccato che forse l’emozione le abbia giocato un brutto tiro: la sua voce non è stata cosi limpida e chiara come in prova. Peccato…Certo poi si è ripresa ma avrei preferito fosse andata diversamente.Ma la mia mente sta vagando altrove:la mia Sabine domani prenderà l’aereo e tornerà da me.Avrebbe dovuto esserci anche lei stasera. Le avevo fatto riservare un posto che è rimasto ovviamente vuoto.Ogni volta che mi voltavo in quella direzione cercavo di pensare che lei sta per arrivare non che la poltrona era vuota. Ma non è stato facile.Il chiacchiericcio e le battute di Karen mi sollevano un po’ ma non del tutto: sono in preda ad una strana ansia.E non è solo perché Sabine sta per attraversare l’oceano e le sue condizioni di salute sono ancora incerte,c’è qualcos’altro, che non so identificare.
Passo la notte in bianco e alle prime luci dell’alba, quando forse finalmente potrei riposare è ora di tornare a Los Angeles.Un’ora dopo l’atterraggio del mio jet,un aereo colpisce la prima delle due Twin Towers di New York.Resto paralizzato davanti alla tv, vedo il fumo, le fiamme, la gente intrappolata agli ultimi piani e nella mia incredulità e commozione mi scopro a ripetere:‘Fa che sia già atterrata a Los Angeles’più e più volte.Il fatto di non potermi mettere in contatto telefonico con lei mi manda in paranoia. Ma le linee telefoniche sono andate in tilt e non è possibile fare nulla, tranne che aspettare.Riesco a sentirla nel pomeriggio. Sabine non sta affatto bene, è da sola e il non poter andare da lei mi sta
facendo impazzire.Ho contato le ore,i minuti e in tutto il tempo che è stata in viaggio verso Los Angeles l’ho chiamata spessissimo,sperando cosi si sentisse meno sola.Al suo arrivo, mi chiese di avere pazienza ancora per qualche giorno: era esausta.Il medico e il personale infermieristico che le avevo affiancato mi riferivano che lentamente si stava riprendendo: passava le giornate a letto, prendendo li i suoi pasti.Chiaramente anche il crollo delle torri aveva contribuito non poco ad affaticarla cosi.Sabine aveva bisogno di assoluta tranquillità e nonostante avessi una voglia matta e disperata di vederla e stringerla a me,dovetti attendere tutta la settimana,prima che mi volasse letteralmente incontro e mi abbracciasse li dove ero ai piedi della scalinata che porta alla main house. Restammo seduti sui gradini, allacciati l’uno all’altra,per un bel pezzo; avevo deciso di aspettare che Sabine si calmasse.Povera amore mio:non era davvero pronta per un viaggio del genere.E quale spaventoso disastro le si era presentato al suo arrivo.A fatica la feci alzare,e potei guardarla:la mia adorata Swan aveva lasciato il posto a questa ragazza pallida, con gli occhi segnati e il braccio fasciato. La presi in braccio e la portai dentro.
“Va tutto bene Swan…”le sussurro “sei qui con me ora…”

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ACCUSA N. 8: ‘Somministrazione di alcolici per commettere molestie.’

“Dichiariamo l’imputato non colpevole!”

Finalmente si era convito a riposarsi un pò.Allungato sul sedile si era appoggiato a me che lo abbracciavo con la sinistra e con la destra gli accarezzavo i capelli. I vetri scuri del van non consentivano alla luce di disturbare il suo riposo e chiesi a Ben di non passare nessuna telefonata e di tenere la musica al minimo.
“Amore mio, perché sussulti?Hai visto qualcosa?”mi chiese dopo un pò Michael alzandosi.Siamo quasi arrivati: entro cinque minuti il cancello di Neverland si aprirà per lasciarci entrare.Non prima di essere passati in mezzo ad un gruppetto di fan che stazionavano più o meno fissi davanti al cancello assieme a qualche reporter. Tra loro Eva e Jerome.
“Rispondimi, ti prego…”mi invitò Michael.
“Jerome…è in mezzo ai fan…”dissi piano sperando di essermi sbagliata.
“Hai ragione. Che intendi fare ora?”mi confermò guardando a sua volta.
“Cambiarmi d’abito, pranzare, riposare e giocare coi bambini…”
“Swan...”
“Non so davvero come Eva abbia fatto a convincerlo a restare ad aspettare il tuo arrivo per tutta la mattina…”continuai ignorando il suo tono.
“Swan! Sappiamo entrambi che non aspetta me…Sii seria per favore, che intendi fare?”mi richiamò Michael.
“Nulla, Michael, nulla.Di certo non li faccio entrare in casa e nemmeno vado a parlare con loro là in mezzo alla strada.In entrambi i casi alimenterei i giornali di gossip e non voglio dar loro altro materiale su sui ricamare.”feci una pausa per entrare in casa.
“Michael per favore chiedi ai tuoi ragazzi di essere particolarmente attenti a loro due e di riferire se sono ancora li”terminai prima di entrare in camera per cambiarmi d’abito.
Stavo godendomi la fine di una cena molto piacevole,quando Ben per la quarta volta dal nostro rientro ci avvisò che Jerome ed Eva erano ancora fuori dal cancello e avevano ancora chiesto di parlare con me
e Michael.
“Sono rimasti solo loro…”terminò Ben.
“Quando arriva il turno di notte?”s’informò Michael.
“Tra circa venti minuti”fu la pronta risposta di Ben.
Per il turno di notte erano previsti dei poliziotti armati. I loro modi erano spicci e in nessun caso avrebbero consentito la permanenza di chiunque al di fuori dei cancelli.
“Non sarà piacevole essere allontanati da loro…”commentai.
“E’ stato forse piacevole per te non sapere con chi in realtà fossi sposata? E’ stato piacevole per te sapere che la persona che baciavi non era praticamente nessuno?”Michael era irritato.
Io abbassai il viso.
“Ben,lascia che i ragazzi del turno di notte si occupino di loro.E se si ripresentano nei prossimi giorni,cosa che non posso ovviamente impedire,controllateli e riferite a me.Grazie Ben.”
“Certo Michael”rispose Ben.
Mentre Ben si allontanava verso il suo alloggio,Michael mi prese per mano.
“My love…rientriamo si è rinfrescato molto…”
Camminai al suo fianco a testa bassa. Le sue parole mi avevano fatto male e ripensare a cose spiacevoli che stavo cercando di dimenticare.
“My love, ti chiedo scusa per quanto ti ho detto poco fa. So che sei ferita ora ma questa storia termina qui”mi disse una volta in camera. “Bloccherò ogni tentativo di quell’uomo di riprendere i contatti con te.Dentro e fuori Neverland,a Los Angeles, qui in America, in Francia o in qualsiasi altro posto sul pianeta lui riesca ad avvicinarti. Libera la tua mente da questo fantasma. Lui non è più un tuo problema”terminò.

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ACCUSA N. 9: ‘Somministrazione di alcolici per commettere molestie.’

“Dichiariamo l’imputato non colpevole!”

Michael è caduto e non riesce più ad alzarsi.Lamenta forti dolori alla schiena ed è costretto ad attendere l’arrivo del medico li dove si trova.L’unica cosa che posso fare è mettergli addosso una coperta e fargli compagnia.Quando l’antidolorifico fa effetto, con tutte le cautele lo caricano sulla autoambulanza e lo portano in ospedale. Passo le due ore successive ad aspettare,nella camera che gli hanno assegnato, il responso dei medici.Quando Michael arriva è sulla sedia a rotelle.Il suo viso esprime il suo malessere. Due bodyguard lo aiutano a mettersi a letto.
“Resto qui con te stanotte”gli dico.
“No amore, va a casa a riposare…”
“No,voglio stare qui con te…”
“Signora mi spiace ma non è previsto che i parenti restino. Il signor Jackson verrà costantemente seguito.Accanto all’ospedale c’è una struttura alberghiera che potrà darle ospitalità…”le parole dell’infermiera mi intristirono.
“Non piangere Swan, ci vediamo domattina…Sono cosi stanco…”Michael chiuse gli occhi.I medicinali stavano facendo effetto.
“Hai ragione…meglio se ti lascio tranquillo…Mi scusi se mi sono attardata…”dissi poi rivolta all’infermiera.
Verso le 7,30 ero di nuovo nella camera di Michael. Lo vidi svegliarsi e fare colazione e poi entrò Ben con una notizia spaventosa:se Michael non si fosse presentato entro un’ora in tribunale, il giudice avrebbe disposto la sua incarcerazione per oltraggio alla corte.
“Ma è inaudito! E’ assurdo!Michael non può muoversi da qui!E’ fuori discussione!Possibile che non si fermino davanti a niente?!Vogliono vederlo strisciare forse?”
“Sabine, calmati, non è il caso, ora mi vesto…”disse Michael debolmente.
“No,tu resti a letto!Ben,chiama Tom:digli che sconterò io la pena al posto suo!”terminai mettendogli in mano il telefono.
“Nessuno andrà in prigione…”disse Michael ora in piedi.“Swan, vieni, andiamo…Ho bisogno che tu sia li con me, per favore…”
“Ma mon amour, non è giusto!” ribattei
“Giusto o no è cosi che va…”disse triste tendendomi la mano “Ho davvero bisogno di te…dammi la mano Swan…”
Con la morte nel cuore,gli presi la mano.Camminai a fianco alla sedia a rotelle senza mai lasciargliela.Fino all’ingresso in aula.Poi prese il suo posto vicino a Tom e la seduta iniziò.

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ACCUSA N. 10: ‘Somministrazione di alcolici per commettere molestie.’

“Dichiariamo l’imputato non colpevole!”

“E’finita!” Tom si alza e io lo imito. Lo abbraccio. “Abbiamo vinto!” mi dice entusiasta.Annuisco,mi paso una mano sul viso e gli sorrido appena.Provo emozioni contrastanti.Annuisco di nuovo.Alla lettura dell’ultima sentenza,tanti sono scattati in piedi ma il giudice ora sta richiamando l’attenzione e tutti ascoltiamo le sue parole:
“Noi,la giuria, con gli occhi del mondo puntati addosso,abbiamo studiato scrupolosamente le testimonianze,le prove e le regole di procedura presentate in aula dal 31 gennaio 2005.Seguendo le istruzioni della giuria,siamo giunti al nostro verdetto.E’ nostra speranza che questo caso sia una testimonianza di fiducia nell’integrità e nella veridicità del nostro sistema giudiziario.”
“Signor Jackson,può andare,lei è un uomo libero.”termina il giudice Melville.Lo ringrazio e mentre lui dichiara tolta la seduta e abbandona l’aula, mi volto mentalmente più sollevato. Guardo i miei familiari riconoscente per l’amore, il supporto e l’aiuto che mi hanno dato anche in questo difficile e duro periodo.E poi incontro il viso della mia Swan.Mentre la raggiungo,penso a quanto ha fatto per me durante questi mesi.Mesi in cui spesso e volentieri sono stato sul punto di arrendermi,in cui i momenti di buio sono stati tanti e in cui la tentazione di far allontanare forzatamente Sabine da Neverland,perché non avevo più la forza di vivere un rapporto di coppia,era sempre presente.Ma inaspettatamente era proprio da lei che traevo nuove energie.E andavo avanti.Quante notti di sonno ha perso per consolarmi?Quanto tempo mi ha dedicato ascoltando le mie paure,spingendomi a mangiare,a bere,a vivere nonostante tutto?E quando l’ansia e la paura di venir riconosciuto colpevole davano corpo ai miei peggiori incubi, la mia Sabine come ultima risorsa ricorreva alla sua splendida bellezza.E fare l’amore con lei diventava il mio ennesimo appiglio.La abbraccio,poi allaccio la mia mano alla sua e più in fretta che posso lascio l’aula e mi ritrovo fuori,assaporando il calore del sole e l’aria di mezzogiorno.I miei fan urlano il mio nome,cantano,piangono, acclamano e applaudono.Sento tutto il loro affetto per me.Li ringrazio e pochi minuti dopo vengo raggiunto dai miei body guard che ci scortano al van:anche ora niente dichiarazioni con la stampa.Le mie parole arriveranno loro attraverso internet.Lungo la strada per il rientro, tanti fan seguono il van con le loro auto suonando il clacson e ai lati della strada vedo cuori e striscioni col mio nome.Sabine sorride tra le lacrime,quello che resta della crisi di pianto che l’ha colta appena salita in macchina.La tensione da lei provata fin dalle prime ore di quella giornata si era sciolta cosi.Dopo pranzo lascio i miei cari e mi chiudo nel cinema,ho bisogno di stare solo,e faccio mettere un cartone animato.Non voglio più pensare.Almeno per oggi.
A cena rivedo mia madre,i miei bambini e Sabine.I miei fratelli sono a Los Angeles:vogliono celebrare la mia assoluzione con una festa alla quale hanno tentato di far partecipare Sabine,ma senza risultato.
Io e la mia Swan abbiamo bisogno di starcene un po’ per conto nostro e riposare.Ho in mente una piccola festa privata con lei.Ed è ora che io le restituisca l’anello che le ho sfilato dal dito prima di entrare in aula.“Però a fine seduta lo rimetti al suo posto!”mi aveva detto mostrandomi la mano e dopo aver protestato un po’.