00 14/05/2013 22:14
Ciao a tutti!! Ecco il capitolo 21! Ciao!!

21

La notizia del risveglio di Sabine dal coma divenne la notizia di apertura dei tg francesi e rimbalzò nel giro di 24 ore su tutte le reti internazionali.Fuori dall’ospedale c’era un nutrito gruppetto di giornalisti e di persone che volevano dare i loro saluti a Sabine.
Arrivarono fiori da tutto il paese e lettere da ogni parte del mondo. Michael le fece recapitare un enorme mazzo di rose rosse e si fece più insistente chiedendo di parlare con lei al telefono.Ma senza risultati. Per i tre giorni successivi al suo risveglio,i medici la sottoposero ad una lunghissima serie di esami che avevano tutti lo scopo di escludere danni allo scheletro,agli organi interni e al sistema nervoso. Quando rientrava in camera era talmente spossata che si assopiva quasi subito e dormiva per lunghe ore.
Il Los Angeles Theatre riceveva dall’ospedale regolari bollettini medici ogni quattro ore.Per il momento l’unica cosa visibile era la fasciatura al polso destro,rotto durante l’incidente.
Ci stavano tutti col fiato sul collo chi per un verso chi per l’altro. Avrei voluto un po’ più di privacy.
La dinamica dell’incidente era ancora poco chiara anche se venimmo a sapere dalla polizia accorsa sul posto che una macchina fuori controllo non si era fermata al semaforo e aveva investito il gruppetto di persone che stava per attraversare in quel momento.
Sabine era la più esterna al gruppo e un ragazzo aveva cercato di proteggerla spingendola da parte ma l’urto aveva fatto si che le persone travolte le cadessero addosso.Sabine sfortunatamente aveva battuto la testa e ora i medici dovevano constatare l’entità degli eventuali danni provocati dal trauma cranico subito da Sabine.
Vederla priva di conoscenza,attaccata a tubi e fili mi aveva fatto temere che l’avremmo persa entro la sera stessa.
E invece,grazie ad una persona speciale,Sabine era ancora tra noi.I risultati degli esami arrivarono presto e i medici ci assicurarono che entro tre mesi Sabine sarebbe stata fisicamente pronta per riprendere a ballare.Ma sulle condizioni della sua mente non si sbilanciavano affatto.E noi tutti ormai eravamo sicuri che avesse perso la memoria.
“Non ricorda assolutamente niente,Michael…”gli dissi quella sera.
“Non può essere!Non si può avere un altro consulto?”
“Sabine è seguita dai migliori medici dell’ospedale e sono tutti concordi sulla stessa diagnosi…”
“…è terribile…cosa possiamo fare?”
“Nulla, se non aspettare che i ricordi tornino da soli…Ci vorrà un po’…”
“Fammi parlare con lei, ti prego…Ha già funzionato una volta può funzionare di nuovo…”
“Se è sveglia ti richiamo subito…”promisi prima di entrare in ascensore.I miei genitori mi precedono nel corridoio e poi una volta entrati nella camera di Sabine si fermano di colpo: la troviamo seduta al tavolino di fianco alla finestra che sorseggia un tè.
Non ha più la flebo, ha addosso indumenti puliti e i capelli sono raccolti in una lunga treccia.
“Bonjour!”saluta“Antoinette,siete sicuri di aver avvisato mio marito che sono qui?Maman e papa,ogni volta che chiedo di lui,mi guardano in modo strano…Mi manca tanto,vorrei vederlo…”
“Ah!Come stanno Paris e Prince,i miei stupendi nipotini?”continua sicura.Ha ripreso a parlare in modo compito e articolato.Nei giorni seguenti riprenderà ad alternare la sua lingua madre all’inglese e all’italiano.E prendiamo coscienza del fatto che Sabine è in uno spaventoso stato confusionale: mescola ricordi di anni addietro a quelli di non più di un mese fa.E i nomi delle persone che conosce, compaiono in situazioni che non potrebbero mai vederli protagonisti.
Mentre papa va a parlare con i medici io e maman ci sediamo accanto a lei sperando di capire quanto e cosa ha mescolato nella sua mente.
Sarebbe stato difficile spiegare le cose se avesse fatto il nome di Michael e dei bambini in presenza di estranei.E questo fantomatico marito di cui chiedeva notizie di continuo:esisteva solo nella sua testa?

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“Sacre Bleu…”dice mio marito Daniel “Michael Jackson è mio cognato…”termina emettendo un fischio.La telefonata che ebbi con lui ci chiarì ogni dubbio:si erano sposati il giorno del compleanno di Sabine a Las Vegas,a causa dei rispettivi ed imminenti impegni di lavoro ed entrambi incapaci di aspettare un momento più tranquillo. Maman era andata fuori di se.Al telefono ne aveva dette di tutti i colori a Michael accusandolo di aver rovinato Sabine,di averle fatto perdere la testa e rinnegare tutti quei valori che lei e papa le avevano insegnato.Fece marcia indietro,scusandosi poi con lui,solo quando la costringemmo a guardare in faccia alla realtà:Sabine era felice con Michael.Il suo carattere spigoloso si era ammorbidito da quando lo frequentava e l’ultimo mese con Sabine a casa era stato perfetto nonostante l’imminente e lunga tournee che si avvicinava. Solitamente scattava come una molla ad ogni richiesta e passava giornate intere a ripetere passi e figure o ad allenarsi in palestra. Ma non stavolta.Povero Michael…Era cosi straziante sentirlo…Innamorato alla follia di una donna che non si ricorda di lui nemmeno un po’. Sabine aveva negato perfino di essere una sua fan quando le parlammo di lui.E quando le chiedemmo il nome di suo marito, pronta rispose “Jerome!”.
Jerome Kuentz-Bas.Quando ce lo trovammo di fronte non volevo crederci! Uno dei migliori partiti della Francia bene ma con una pessima reputazione:che ci faceva Sabine con uno cosi?
”L’ho vista sugli Champs Elysees per caso e ho deciso di seguirla: volevo parlarle.Mi ritrovai invece a spingerla da parte,salvo poi caderle addosso insieme alle altre persone dopo l’impatto con quella macchina impazzita”ci aveva detto quando lo portammo da Sabine.
“Quando mi accorsi che era priva di conoscenza mi allarmai:forse avevo provocato un danno invece di aiutarla.E con una caviglia slogata e un paio di persone addosso,poco potei fare sul momento…” terminò di raccontare.Lo avevamo ringraziato a lungo ma eravamo comunque perplessi,mentre Sabine lo teneva per mano e si mostrava molto affettuosa con lui.E da quel momento diventarono inseparabili. Jerome passava lunghe ore in sua compagnia ed entrambi non perdevano occasione di scambiarsi effusioni.Michael accusò bene il colpo ma nei giorni successivi il tono delle sue chiamate fu piuttosto freddo e controllato e non chiedeva più di parlare con Sabine;inoltre duravano davvero poco. Poi smise del tutto di chiamare e lo sentivo solo via sms.Pensai ai suoi numerosi impegni e mi dissi che forse era meglio cosi: entrambi avevano ancora bisogno di tempo per tornare a parlarsi.Nei giorni seguenti, i ricordi di Sabine cominciarono ad affiorare mentre il suo fisico si riprendeva.Ricordò finalmente di essere un’etoile e quel pomeriggio la trovammo vestita di tutto punto e pronta a tornare a Los Angeles all’istante per iniziare le prove in teatro.Ma tornò a sedersi in poltrona poco dopo,dicendo che non poteva partire perché non sapeva come arrivare a Los Angeles.Avevamo tutti le lacrime agli occhi:una giramondo come lei in preda alla confusione più totale!E quei mal di testa cosi forti e frequenti:come avrebbe mai potuto tornare a ballare cosi?