Michael Jackson FanSquare Forum Dal 2001, il Forum italiano di Michael Jackson

SULLE PUNTE. Terminata: 27 capitoli. Rating: arancione

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    Crystalj
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    00 09/04/2013 21:59
    Ciao a tutti ecco il capitolo 16! Ciao!!

    16

    “And you ain’t see nothing yet!”
    L’avevo detto senza pensarci troppo, occhio in camera e via! Ero euforico e mi è uscito spontaneo. Lo studio è impazzito e so che questa frase resterà nella memoria di tutti per molto tempo.In molti hanno pensato che mi rivolgessi ai miei fan, una specie di avvertimento su cosa aspettarsi da me…Giusto non dico di no…Ma in realtà in quel momento avevo pensato alla mia Sabine e ho parlato rivolto a lei.Pensavo a quello che le avrei detto una volta rientrato. A come avrebbe reagito.E pensavo a quanto era bella con quel vestito lungo, nei toni del turchese e del blu.Si era preparata come se dovesse prendere parte anche lei alla premiazione e dopo averla salutata,l’avevo vista accomodarsi in poltrona.“Guarderò lo spettacolo in Tv e ti aspetterò seduta qui.”Sembrava una regina.La mia regina.
    Al mio rientro mi accolse allegra e sorridente.Tanti complimenti,un brindisi,tanti baci e la richiesta di poter vedere da vicino il premio.E poi la sorpresa di vederla con la mia giacca addosso.Con solo la mia giacca addosso.Ora la guardavo dormire profondamente.I capelli sul cuscino, la mano fuori dalle lenzuola.Mi alzo per scostarle una ciocca dal viso ma urto il letto e il tocco della mia mano preme sul viso di Sabine che si sveglia.
    “…mon amour…qu’est qu’il-y-a?”mi chiede con voce assonnata.“Tu ne peut pas dormir?”cerca di alzarsi ma la fermo.“No, no…Swan..reste couchée”
    “Oh Michael..tu doit dormir…viens ici,a cote de moi,mon cher,viens…”mi tende le braccia e poi mi indica il posto vuoto accanto a lei.
    “Alors…viens ici Michael…”insiste.Mi infilo sotto le lenzuola e Sabine mi fa sdraiare con la testa sul suo petto.Sento il suo cuore battere e il suo respiro tranquillo. Poi la sento cantare a basa voce:
    “A bord de mon reve, quand se taisent les bruits,la lune se leve dans la nuit…”
    “Mon bijoux ”la interrompo “je ne suis pas un bebe…”
    Ride “ Oh oui, tu est comme un bebe…ssssh….ssssh…on doit dormir…”la mia Sabine è stanca.E quando lo è, parla nella sua lingua natale.Come la sua mente non potesse proseguire oltre nello sforzo di parlare in un’altra lingua.Cosi la assecondo e le rispondo in francese.Dopotutto lei mi parla nella mia lingua per la maggior parte del tempo.
    “Je pars en voyage, là je vole bien tot,vers les…les…grandes nuages…là…haute…là…”La ninna nanna si interrompe.Sento Sabine respirare in modo diverso:si è addormentata.Il suo seno morbido e caldo,coperto dal pigiama di seta, si alza e si abbassa ritmicamente.Il cuore ha rallentato il suo battito.La prendo per mano e resto cosi sdraiato a lungo e anche se dopo un po’chiudo gli occhi sono ancora vigile.
    Quando li riapro sono sdraiato sul fianco e ora è il posto occupato da Sabine ad essere vuoto e freddo.La luce filtra dalle tende. Mi metto a sedere sul letto. Nella fioca luce della stanza vedo che gli abiti di
    Sabine non sono più sparsi qui e là e il completo che indossavo per la premiazione giace su una sedia.Guardo verso il cuscino di Sabine e trovo un biglietto.“Bon jour mon amour! Je suis desolèe mais je doit preparer mes bagages. Je t’attend à l’aeroport!Je t’aime beaucoup! Sabine.”
    Già finito.Il nostro soggiorno a Montecarlo era arrivato al capolinea.
    Credevo mi sarei annoiato nell’attesa del giorno della premiazione e tra una prova e l’altra,anche se ero con Sabine.E invece…Erano stati quattro giorni piacevoli, divertenti ed emozionanti.Intanto,l’aver rivisto la mia Swan dopo quasi un mese.Poi i piccoli contrattempi anche divertenti che l’avevano coinvolta in prima persona e me indirettamente.E il infine il nostro ritrovarsi la sera,cenare
    e dormire insieme.Ora torneremo a L.A.dove io dovrò buttarmi a capofitto nel lavoro per l’uscita del nuovo disco e la mia Swan inizierà le prove dello spettacolo che segnerà il suo debutto in America. Ma non prima di aver trascorso il mese di Giugno a Neverland.
    Un mese intero!L’avrei avuta tutta per me per tutto quel tempo! Ma ora dovevo pensare a quello che avrei dovuto fare da li a qualche ora.
    Un giro per alcune vie di Montecarlo a bordo dell’ultimo modello di una piccola auto.La Mercedes mi aveva chiesto di fare da testimonial per la sua nuova Smart. na macchina di dimensioni piuttosto ridotte ma decisamente piacevole da guidare.
    “Ti è piaciuta la nuova macchina?”mi chiede Burt mentre salgo sul van.
    “Si, non è male…”rispondo.
    “Puoi provvedere per farne acquistare un paio da usare a Neverland? Colore bianco.E digli di personalizzare le portiere col logo della proprietà. Grazie…”aggiungo dopo un paio di minuti.
    “Ok Michael…aspetta un momento…”dice prendendo il telefono.Lo vedo annuire “...mi hanno appena comunicato che Mademoiselle è arrivata adesso all’aereoporto…”
    “Grazie Burt”.Mademoiselle.
    Tutti coloro che erano stati coinvolti nella nostra storia la chiamano cosi.A Sabine fa molto piacere perché lo considera un’attenzione in più nei suoi confronti essere chiamata ‘signorina’ nella sua lingua
    natale.Mademoiselle l’Etoile Sabine Nicole Lancret.Al pensiero del suo nome completo se ne aggancia un altro: l’aver letto il nome di quell’azionista francese accostato a quello di Sabine su tutti i giornali, qualche giorno fa.Che ricordo spiacevole!
    Avevo provato tanti sentimenti contrastanti tra loro.Oltre a scoprirmi molto nervoso e irritato! Decisamente non mi erano piaciute affatto quelle foto!

    *****************************************

    Il nostro soggiorno a Montecarlo non era iniziato per niente bene.Con Michael ebbi una discussione piuttosto accesa non appena ci eravamo visti quella mattina a causa di Jerome e delle sue mani lunghe.Da una parte ero molto contenta:Michael arrabbiandosi mi aveva fatto capire che era geloso e che teneva molto a me.Dall’altra però mi spiaceva,e molto,per tutta la situazione che si era creata e onestamente devo ammettere che la colpa non era solo di Jerome.Ma che mi era preso?Che sarebbe successo se…Di nuovo quel pensiero!Scossi la testa come a scacciarlo.Girai per la mia camera senza sapere che fare.Michael mi aveva detto che non aveva intenzione di discutere oltre con me e che preferiva restare solo.Quindi ero tornata nella mia stanza.Mi appoggiai al muro accanto alla finestra, pensando ancora alla nostra discussione.
    “’sta storia dei flirt che usi come copertura per noi sta cominciando a stancarmi…”aveva detto.“Spero che non diventi una scusa per mascherare dell’altro…”aveva mormorato a mezza voce.Dell’altro…Nelle foto non si vedeva molto bene ma la posa in cui eravamo stati ripresi io e Jerome non lasciava adito dubbi e Michael aveva capito che stavolta c’era qualcosa di diverso…Com’ero stata stupida!Cosa credevo di dimostrare? E soprattutto perché?Sospirando mi appoggiai al vetro e guardai i fan dietro le transenne.Molti di loro erano li dal mattino,sembrava non ne avessero mai abbastanza di stare col naso in su o di chiamare Michael o ancora cantare le sue canzoni.Come stavano facendo ora.Mi ritrovai a cantare con loro e intanto le nubi nei miei pensieri si diradarono e il mio sguardo li abbracciava tutti.E poi la vidi.Mi si gelò il sangue nelle vene e dopo un primo momento di smarrimento mi accucciai sul pavimento.Eva!Se avesse scoperto che ero lì, tutto il castello di bugie che le avevo propinato sarebbe caduto in un istante!Mi coprii la faccia con le mani.Fine dei giochi.Niente più visita a Palazzo Grimaldi,niente più giri serali al porto delle navi antiche,niente più cene a base di patatine e gamberetti mangiati direttamente dal cartoccio…per fortuna ero già stata alla scuola di danza!Avrei passato i giorni successivi chiusa in hotel e con Michael arrabbiato, non era una bella prospettiva.
    “Oh no!!”dissi a voce alta. Ero invitata a cena quella sera!“Che faccio ora?!”
    Mi alzai svogliatamente e col broncio osservai di nuovo i fan.
    “Già:i fan…se non ci foste voi!!!”mi sfogai a voce alta.Come si stava bene a Montecarlo fino a due giorni fa.Strade vuote, atmosfera tranquilla:avevo girato indisturbata.E ora ogni via limitrofa all’Hotel de Paris brulicava di persone e dall’arrivo di Michael la folla era quasi triplicata.Erano passate solo ventiquattro ore da allora ma a me sembrava un’eternità. Mi ero goduta il suo arrivo dalla finestra.Pensando a quanto ero fortunata ad essere li e non in mezzo ai fan ma anche che tra loro l’atmosfera sarebbe stata senz’altro diversa e più emozionante.Li guardai ancora: sembravano tutti uguali. Jeans, magliette e felpe jacksoniane,fasce col viso e il nome di Michael stampati su ogni centimetro libero,le iniziali di Michael dipinte sul viso…
    ‘Scomparirebbe chiunque in mezzo a loro’pensai.
    E un’idea si fece strada in me.Svelta tirai fuori dei jeans e una maglietta e poi la parrucca,le lenti colorate e gli occhiali usati al locale strip e iniziai a truccarmi e pettinarmi usando combinazioni diverse per la mezz’ora successiva.“Et voilà…”esordii poi ammirando il risultato finale allo specchio.Ma qualcosa stonava.Erano gli abiti. Seppur informali,erano comunque griffati e non andavano per niente bene.Decisi di uscire cosi.Avrei provato subito il travestimento e avrei comprato quello che mi serviva.Ma svelta tornai indietro.Non avrei mai potuto rientrare in camera.La security all’ingresso non mi avrebbe riconosciuta.Composi il numero di Ben.
    “Mi spiace, Mademoiselle,Michael non può venire al telefono ora…”disse poi“Per favore Ben, è urgente…puoi riprovare?”chiesi quasi supplicando.
    “Si tenga pronta per favore,sto per venire a prenderla”Ben chiuse la comunicazione.Mi tolsi lenti e parrucca appena in tempo.Ben stava già bussando alla porta.Quando aprii notai che era scuro in viso.In ascensore tenne lo sguardo basso.Avevo già vissuto quella situazione. Glielo dissi ma lui non raccolse e dopo il suo“Già…”rimase in silenzio finchè non avvisò Michael che ero nel salone.Ben mi portò da Michael circa venti minuti dopo.Quando entrai nella stanza,mi arrivò il profumo della macedonia o di quello che ne restava.Notai il vassoio con le stoviglie utilizzate e realizzai che non avevo pranzato.
    “Ciao Sabine…”la voce di Michael mi arrivò alle spalle.“Stile casual oggi?Che hai fatto ai capelli?”
    “…Ciao mon amour...ehm…li ho solo raccolti…e i vestiti bè…”mi interruppi e lasciai che il silenzio cadesse nella stanza.Il viso di Michael mi aveva fatto capire che non aveva intenzione di intavolare una conversazione.Restammo in silenzio per un po’.
    “Non è mai successo prima che un mio assistente mi dovesse chiedere le cose due volte dopo aver ricevuto la mia risposta, negativa o affermativa che fosse…”disse poi Michael in tono asciutto.Era ancora arrabbiato.
    “Non te la sarai presa con Ben,voglio sperare!”lo guardai in viso.
    “E se fosse?”mi provocò.
    “Ma Ben non c’entra nulla!”sbottai
    “Vedrò delle tue foto anche con lui tra qualche mese?”
    “Sei ingiusto,ora!”Non riuscii a trovare altre parole per controbattere.Non avevo mai visto Michael tanto adirato e non sapevo proprio cosa fare.
    “Scusa Michael…mi avevi detto di venire a prendere Mademoiselle dopo un quarto d’ora…”bussò Ben.
    Ero senza parole.Mi stava trattando come uno dei suoi assistenti.Non concedeva mai loro più di venti minuti per parlargli o esporgli i problemi che potevano incontrare durante i suoi spostamenti.
    Mi venne da piangere.Guardai in basso e mi mossi sul posto.Non volevo andare via…
    “Non ho ancora finito con lei.Ti chiamerò dopo.Puoi andare…Grazie Ben…”sentii poi.
    Sospirai ricacciando indietro le lacrime e alzai il viso guardando Michael.
    “…..non ho detto nulla a Ben…solo di venirti a prendere…sono ancora arrabbiato con te ma ho bisogno di parlarne…le tue‘storie’sono un bel paravento…ma non durano…e non dai una bella immagine di te...”
    “Lo dico sempre nelle interviste che sono tutte invenzioni…”lo interruppi.
    “E allora digli di scrivere a lettere cubitali che sei single!!”sbottò a voce alta“…almeno questo se proprio non vuoi che sappiano di noi!!”continuò.“Che poi:che senso ha ancora tutto questo, me lo spieghi?Non sono più sposato e la storia dell’amante segreta non ha più motivo d’essere!”
    “O pensi che io non sia all’altezza dell’elegante ed eterea Mademoiselle l’Etoile?”aggiunse poi.
    “…ma come ti viene in mente una scemenza simile?”ero esterrefatta. “Come puoi credere che mi senta più importante di te?”
    “Se fosse vero,non saremmo a questo punto…”continuai.Feci una pausa e ripresi dapprima guardando in basso,poi di nuovo Michael:“…non voglio che chiedano anche a me se facciamo sesso...non voglio che pensino che io sia la tua copertura per chissà quale tua deviazione sessuale…non voglio che chiedano di te nelle mie interviste…non voglio che facciano battutine idiote sul tuo conto quando mi vedono…” sospirai“tu sei una ‘cosa’ solo mia…”terminai quasi a bassa voce.
    Michael si portò alle mie spalle e iniziò a sciogliermi le trecce.
    “Ecco cosi è meglio…”disse quando terminò.Aveva cambiato tono.
    Mi prese in braccio e mi baciò.
    “Michael ma cosa…”
    “Ora facciamo pace…”
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    00 09/04/2013 22:03
    Re:
    BloodOnTheDanceFloor12898, 01/04/2013 21:34:

    Per fortuna che è intervenuto Kevin! E' da un po' che non commento, ma sappi che ho letto sempre i tuoi capitoli! Quando sono andata a sciare con la scuola mi sono messa a leggere un tuo capitolo di nascosto dai prof! Aspetto il prossimo!




    Ciao BloodOnTheDanceFloor12898, grazie per il tuo post.Lo apprezzo molto.Però mi raccomando:non metterti nei guai a causa della ff! [SM=g27822] Alla prossima! [SM=g2927046]
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    00 09/04/2013 22:53
    Per colpa di Jerome si stavano lasciando a fortunatamente alla fine fanno pace
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    00 16/04/2013 21:04
    Ciao a tutti! Ecco il cap.17! Ciao!

    17

    “Swan,my love,ecco il tuo pass…Non ho ancora capito a cosa ti serve però…”
    “Wow!Siete stati velocissimi!!Grazie mon amour!Ti amo!!Sei unico!! Grazie!!”lo abbracciai stretto stretto.
    Mentre mi rivestivo spiegai a Michael il mio‘piano’.
    “Quindi la parrucca e il resto faranno in modo che quella ragazza non ti riconosca…Ma i jeans che c’entrano?Che poi…stai anche sorprendentemente bene…” si interruppe guardando in maniera inequivocabile il mio lato b e alzando un sopracciglio.
    “Michael…!”protestai debolmente.
    “Ma io ti preferisco con la gonna…”terminò con lo sguardo malizioso.
    “Michael,mi meraviglio di te!” finsi di indignarmi.“I jeans mi servono per vestirmi come i tuoi fan.Ma non basta ancora.Tra poco esco e vado a comprarmi un paio di quelle magliette con il tuo viso sopra!” terminai sorridente.“Prima però mi fermerò alla caffetteria dell’hotel:ho saltato il pranzo e sto morendo di fame!”
    “Perché ? Non stai bene?”
    “No,mon amour,tranquillo.E’ solo che non ne ho avuto il tempo:la storia di Eva e del travestimento mi hanno assorbito totalmente.Ah, il pass mi serve per rientrare in hotel travestita da fan.”
    “Sei mezza matta…”rise Michael“Io avrei lasciato perdere…c’è tutto qui in albergo…”
    “Stasera sono a cena dai miei amici che abitano qui,te ne ho parlato, ricordi?E poi ho i miei giri da fare…”
    “Già…Immagino che non serva insistere oltre…Stai attenta là fuori…Ci sentiamo più tardi…”
    “Ok…Dammi un bacio…”
    Che fatica staccarmi da lui!Stavo diventando appiccicosa.“Contegno Sabine,contegno!”mi imposi.Ma camminavo su una nuvola.La visita a Palazzo Grimaldi fu molto interessante e piacevole.Girare per Montecarlo vestita come una fan fu una follia tutta da vivere.Mi divertii parecchio.Un paio di ragazzi si unirono a me nei miei giri e
    mi offrirono un gelato e poi una bibita.Da tre diventammo otto e girammo per negozi e stradine per le due ore successive.Con una scusa mi sganciai e tornai verso l’albergo.Il cuore mi batteva a mille.Ero sicura che Eva non aveva lasciato la sua postazione.Ma qualcosa distolse la mia attenzione da lei.Per calmarmi avevo fatto il giro più lungo e ora camminavo sul marciapiede dove i fan avevano sistemato i loro quadri e i loro disegni per Michael nella speranza che affacciandosi li vedesse e facesse salire l’autore nella sua stanza. Alzai il viso.Chissà che stava facendo Michael ora.Riabbassai il viso sul quadro che mi aveva colpita cosi tanto.Il mio grande amore era ritratto in tutto il suo splendore ma aveva la camicia aperta sul petto e nella mano teneva il suo cuore circondato da un alone luminoso.‘Questo è davvero troppo!’pensai.‘Devo dirlo a Michael.’
    Percorsi il marciapiede e mi portai verso l’ingresso principale dell’hotel.E poi me lo lasciai alle spalle camminando vicino alle transenne dove sostavano i fan.Eva era lì.E sorprendentemente per me non mi degnò di uno sguardo.Ce l’avevo fatta!Camminai per le viuzze laterali all‘hotel e poi mi diressi all’uscita sul retro.Mostrai il pass alla security e qualche minuto dopo ero in camera mia.
    “Ciao mon amour!E’ andato tutto benissimo.Ho camminato proprio davanti a lei pochi minuti fa e non ha fatto una piega!”dissi allegra.
    “No,non posso salire, sono in leggero ritardo per la cena…”risposi poi “Mon amour,c’è una cosa che devi sapere…”aggiunsi.

    **************************************

    Raggiungo il salotto principale e mi siedo sul divano.Dopo poco mi avvisano che il ragazzo col suo quadro è nella stanza accanto e lo fanno poi accomodare.Sul viso ha la stessa espressione che tutti hanno quando mi incontrano da vicino per la prima volta.Cercano di essere indifferenti, di mitigare le loro emozioni ma i loro occhi li tradiscono.Guardano ovunque,tranne che il mio viso.E quando succede arrossiscono e guardano in basso.
    “Ciao,benvenuto,accomodati pure…”gli dico per metterlo a suo agio.
    “C-c-ciao Michael…”si schiarisce la voce “Grazie per avermi fatto salire…”
    “Prego…Volevo vedere il tuo quadro più da vicino…”
    Resto senza parole.Mi volto verso i miei body guard e leggo sui loro visi lo stesso mio stupore.Il ragazzo aspetta in silenzio tenendo il quadro con le mani.Incontro i suoi occhi nei quali sono concentrate tutte le emozioni che sta vivendo in quel momento.
    “Fiuuu…”dico “è…si è…davvero...notevole...”
    “Sei bravo, hai talento...”aggiungo in leggero imbarazzo.“Però non lo puoi lasciare cosi…”
    “Perché?”
    “Ricalca un’immagine sacra…Religione cattolica,mi hanno detto...Lo sapevi…?”
    “Si certo!”risponde pronto e aggiunge “io ti vedo cosi…”
    Il mio imbarazzo è aumentato in maniera visibile. Mi guardo intorno e noto che i body guard hanno cambiato espressione e si sono avvicinati leggermente a me.
    “ehm…”prendo fiato“ti…ti ringrazio del tuo amore e del tuo supporto. Il ritratto è davvero bello.Hai fatto un ottimo lavoro.Sembra una foto,i colori sono brillanti e il tratto è pulito e inciso.Ma cosi com’è potrebbe dare adito a polemiche che potrebbero aggiungersi a tutto quello che già mi muovono contro abitualmente.Lo capisci?”
    Mi guarda fisso“Scusami, non volevo farti passare dei guai…”la sua espressione è diversa ora.
    “Non preoccuparti,in fondo non è successo nulla di irreparabile…Diciamo che siamo arrivati in tempo.”
    “Senti Michael,questo è per te,prendilo e fanne ciò che vuoi…”
    “No.Quando lo avrai modificato,e so che lo farai in maniera impeccabile,lo accetterò…”
    “Contaci Michael!Grazie!!Grazie di tutto!!”
    Gli stringo la mano.Le solite due,tre foto di rito e vedo Wayne che lo porta fuori dalla stanza.So già che si assicurerà personalmente che esca dall’hotel.
    “Ciao Swan …Volevo ringraziarti per la storia del quadro…Si,è salito e mi ha promesso che lo modificherà...si, va bene…Ti aspetto…”chiudo la chiamata.Sabine sale da me circa due ore dopo la nostra telefonata. Ha con se una piccola borsa da viaggio contenente il necessario per la notte e il giorno dopo.
    ‘Mia adorata, non posso più fare a meno di te…’mi ritrovo a pensare mentre la osservo cantare al microfono.Le ho proposto una piccola gara di karaoke.Che fatica convincerla!Non ne voleva proprio sapere!
    “Come si fa a competere con la voce più bella dell’universo?!Seppure per gioco!”aveva protestato.
    “Ho già perso!!Stai barando e lo sai!!”aveva messo il broncio.
    Deliziosa anche cosi.La presi in braccio e la misi davanti alla tv, dandole poi il microfono.
    Le cinsi la vita.“Se canti,ti faccio vedere cosa indosserò per la premiazione…”le sussurrai all’orecchio.
    Si abbandonò contro di me sospirando “…e va bene…”le voltai il viso.
    Aveva le guance arrossate per l’emozione e l’imbarazzo.La baciai.
    “Swan…la canzone è già a metà…”le dissi.
    “Oh!Sei tremendo!!Prima tenti di sedurmi,poi mi geli con quattro parole!!Non canto più!”
    “Il completo…è nero…”
    “Fai ripartire la base…”dice rassegnata.
    Ti adoro alla follia!Non è facile per niente stare con te,Sabine.Non sopporto più lontananza tra noi.Cosa fai quando non siamo insieme?Mi sono scoperto geloso e la cosa non mi piace.Ma non posso farci nulla. Ti amo talmente tanto!Ho una tale paura che le tue ali un giorno ti allontanino da me.Non posso permettere che accada!Domani dopo la premiazione devo parlarti.Non posso più rimandare oltre.
    La canzone è finita.Sabine mi riporta sul divano.
    “Michael!E’da un po’che ti chiamo…dov’eri?”
    “…scusami Swan…pensavo a…a…domani!Sarà una giornata assurda!Sei stata molto brava… ehm…hai…hai vinto tu!”taglio corto sperando che se la beva.
    “Ma tu non hai cantato nulla!Che razza di gara è?”protesta
    “E’vero ma…sai non vorrei che mi sentissero…è tardi ora e…”
    “Si,si,tutte scuse le tue!”replica mettendomi il microfono in mano. Poi fa partire la base ma io resto in silenzio.
    “C’est encroyable!”dice sorpresa“Allora è vero!Canti davanti a milioni di persone ma davanti a me sola non emetti un suono…Non volevo crederci…”Le sorrido debolmente.
    Mi fa alzare e si porta davanti a me dandomi le spalle.Fa in modo che le cinga la vita.
    “Cosi non ti guardo…”mi dice.
    La stringo di più.“Canta con me…”le sussurro.
    Ora siamo quasi alla fine della canzone.
    ‘Domani sera.Ho deciso!’
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    00 16/04/2013 21:22
    Posta il prossimo per sapere cosa dovrà dirgli
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    00 23/04/2013 22:35
    Ciao a tutti! Ecco il cap.18! Ciao!


    18

    Quando mi risvegliai,la luce del mattino era ancora fioca.Stavo per girarmi sul fianco e riprendere il sonno ma pensai che avrei potuto approfittarne e iniziare a prepararmi.Mi mossi con molta cautela: Michael dormiva ancora ma bastava il minimo rumore a farlo svegliare
    e io volevo che riposasse il più possibile.Era sempre in movimento e la sua mente si muoveva ancora più velocemente di lui:sembrava non avesse mai un attimo di pace.Com’era bello.Mi soffermai per un po’ a guardarlo, godendo di quel momento che me lo mostrava cosi
    tranquillo e se possibile ancora più indifeso di quanto non apparisse in realtà.I suoi occhi però a tratti si muovevano sotto le palpebre. Chissà quale pensiero lo stava disturbando ora.I tranquillanti che prendeva lo aiutavano a rallentare un po’ quel costante flusso di pensieri ma era solo un palliativo.Tranquillanti, anti-dolorifici, a volte sonniferi e bottigliette e flaconcini che non so quale intruglio,per tenere Michael tranquillo e senza dolori il più a lungo possibile,contenessero erano sempre pronti all’uso nel bagno della sua stanza o erano contenuti in una piccola borsa che Michael teneva sempre a portata di mano.Tristemente mi avvicinai a quella piccola borsa di velluto rosso con le iniziali di Michael stampigliate sopra in lettere bianche.L’effetto di quelle pillole era pressoché immediato ma in che stato lasciavano Michael quando le prendeva!Me ne resi conto quando iniziammo a intensificare e prolungare i miei soggiorni a Neverland e nel suo appartamento di Los Angeles.Non ero affatto contenta che le prendesse e lui lo sapeva ma non ci si poteva far niente: Michael era dipendente da quella roba e anche se nell’ultimo periodo aveva ridotto di molto la quantità che assumeva ne aveva comunque un bisogno tale da renderne impossibile la sospensione.
    Quando era con me prendeva le sue pillole solo durante il giorno,di notte il suo tranquillante ero io…Sorrisi a quel pensiero ma era un sorriso triste…Povero amore…Era inevitabile comunque che prima o poi si arrivasse a questo punto…Non potevo ancora fare finta di niente…
    Se volevo continuare a stare con lui, dovevo imparare a convivere con le sue abitudini e col suo ingombrante mondo. Come lui con me del resto…La mia permanenza a Neverland per tutto il mese di Giugno aveva anche lo scopo di farci imparare a vivere insieme il quotidiano.Per Michael era la prima prova di convivenza con una compagna che aveva una professione tipo la sua,per me era la prima prova di convivenza e basta.La prima cosa a cambiare era stato il fatto che non avrei festeggiato il mio compleanno coi miei genitori:Michael mi aveva organizzato una giornata a sorpresa come regalo.Avrei rimandato il tutto alla fine del mese di luglio quando sarei tornata a casa per le mie vacanze estive, approfittando anche dell’uscita del nuovo disco, data ancora da stabilire ma comunque nel mese di luglio, che avrebbe assorbito totalmente Michael.Tutti quei pensieri mio avevano portato a preparami in maniera quasi automatica.Ben bussando alla porta mi fece ricordare che avevo fame.
    “Lascia pure il carrello fuori dalla porta,lo prendo io…Michael sta ancora dormendo…Grazie Ben…”sussurrai da dentro. on potevo certo farmi vedere cosi.Nel portare il carrello vicino al tavolo da pranzo feci tintinnare le posate e i piattini e Michael si girò con un flebile lamento…Fortunatamente non si svegliò e io preparai il tavolo, sedendomi poi a fare colazione.Se uscivo presto, avrei potuto rimanere tranquilla a godermi lo spettacolo del mare per buona parte del mattino prima che la spiaggia si riempisse troppo di gente.
    “Non so come sei entrata qui dentro,ma ti assicuro che non ci resterai ancora per molto!”sentii alle mie spalle.Michael si era svegliato, avevo visto male.Feci un salto sulla sedia, sbattendo la tazza colma di cappuccino caldo sul piattino e urtando il cucchiaino che cadde per terra. Il liquido si rovesciò sul piattino e sulla mia mano e il boccone di torta mi andò di traverso.“Chiamo subito la security!”
    Cercando di fermarlo,e intanto di deglutire,agitai il braccio sinistro.Il braccialetto tintinnò e brillò alla luce del sole che filtrava tra le tende.
    “Ehi! Come hai fatto a prendere quel bracciale!Questa poi!”
    Mi alzai di scatto,stava per mancarmi l’aria.Svelta buttai giù un sorso d’aranciata e il boccone ammorbidendosi iniziò a scendere.Ma il succo mi urticò la gola e iniziai a tossire.“NO! Michael!Non lo fare! Sono io,mon amour,sono Sabine!!”dissi con voce roca e,tra un colpo di tosse e l’altro,mi tolsi la parrucca che,realizzai in quel momento, aveva provocato la reazione di Michael.
    “SWAN!!??Sacre Bleu…non sembri nemmeno tu…”disse sorpreso.Le lenti a contatto colorate!
    “Mi hai fatto prendere uno spavento!!” continuò “Ma che ti è saltato in testa!!??Non potevi prepararti dopo?O quanto meno avresti potuto dirmelo!”era piuttosto agitato.“Come va…?”aggiunse poi.
    “Insomma…”risposi mentre la tosse si placava e due grossi lacrimoni neri di rimmel mi colavano sulle guance.
    “Oh Swan…”Michael scosse la testa.Sorrisi debolmente asciugandomi il viso col tovagliolo.“Scusami…scusami Michael,hai ragione…Vado
    a ripulirmi un po’…”aggiunsi poi lasciando solo Michael che raggiunse il tavolo di colazione.Quando tornai aveva quasi finito.
    Si alzò e mi abbracciò.Stavo cosi bene.Pensai se era davvero il caso di andare…Ma durò poco…Il mare…quanto tempo sarebbe passato prima che potessi rivederlo di nuovo?
    “Swan, fai bene ad uscire…”sentii poi.Oggi sarà una giornata piena per me e si è aggiunto un impegno dell’ultimo minuto:Bob mi ha fissato un incontro con quella ragazza che stai cercando di evitare in tutti i modi.Sarà qui prima di pranzo…”terminò accarezzandomi il viso.
    “Allora starò fuori il più possibile…”furono le ultime parole che dissi.Restammo in silenzio per parecchi minuti. E poi Michael ruppe l’incanto staccandosi da me.
    “Ti accompagno…Tra poco qui arriveranno tutti…”Annuii rassegnata.Col cuore che batteva forte e ancora eccitata,se quel bacio durava ancora un po’ avrei visto il mare solo in cartolina,indossai gli occhiali da sole e lasciai l’hotel.
    “Continueremo stasera, my love” mi aveva detto Michael prima che si chiudessero le porte dell’ascensore.

    ***********************************

    “Ritira immediatamente quello che hai detto!!Ritiralo o non ti faccio salire!!”Eva era decisamente contrariata.Avevo incontrato le sue amiche al rientro dalla spiaggia e dopo aver fatto una seconda colazione con loro-dopotutto la mia l’avevo praticamente saltata-mi trovai ad essere con loro sotto l’hotel.Ero in mezzo ai fan!Ed ero proprio accanto a Eva!Ero tesissima.Rispondevo alle sue domande dicendo il minimo indispensabile, cercando di camuffare il mio accento francese il più possibile e nel contempo di apparire naturale.
    Ero con loro da circa quaranta minuti ed Eva aveva cambiato umore più volte durante questo lasso di tempo.Chiaramente non stava più nella pelle per l’incontro che avrebbe avuto di li a poco con Michael.
    E come darle torto?Ma ora stava davvero esagerando.Lo scambio di opinioni che aveva avuto con Lorenzo,la terza persona che avrebbe incontrato Michael insieme a Eva e al suo vice-direttore della rivista,era degenerato in un’accesa discussione,provocata dalle risposte caustiche di Eva.
    “Cosa?” ribattè Lorenzo.
    “Esattamente quello che hai sentito: ritira tutto,e ovviamente chiedimi subito scusa,o non sali…”disse Eva a voce alta.
    “Ma non è giusto!!”disse Lorenzo“Non sono io ad essere in torto!” proseguì.Che ragazza tremenda! Decisamente sapeva bene dove andare a colpire!Non avrebbe dovuto comportarsi cosi e sarebbe stato meglio se avesse abbassato il tono della voce: li stavano guardando tutti.Ma Eva preferiva senz’altro far sapere a quante più persone possibili che lei aveva i pass per salire e incurante proseguì la discussione a voce alta…I pass…Mi appoggiai alle transenne e sospirai.
    ‘Che stai facendo ora Michael?Mi stai pensando anche tu…?’sorrisi tra me‘Forse stai giocando coi tuoi videogiochi…no, non credo…è più probabile tu stia parlando con i tuoi assistenti per stasera…’
    “Allora, mi hai sentito?? Giulietta??!!”urlò Eva.
    Mi girai di scatto ricordandomi che avevo scelto quel nome, presentandomi ai fan il giorno prima e l’avevo mantenuto.
    “…come…cosa…hai detto…?”dissi piano
    “Ma che avete stamattina,tutti quanti??Siete sordi?Perché devo sempre ripetere le cose??!!”
    “Scusami…”la placai
    “Si vabbè…Ho detto che salirai tu con noi”
    “Cosa?”deglutii.“No…senti…Cosa c’entro io?Deve salire Lorenzo…vi ho sentiti dirlo da quando siamo arrivati qui quasi un’ora fa…”ero incredula.Guardai in direzione di Lorenzo.Era molto nervoso e quando incontrò il mio viso si girò dall’altra parte scocciato.
    “Lorenzo ha…cambiato idea…”disse ironica
    “No,senti Eva…”ripresi“Non puoi comportarti cosi…perché non…”
    “Ah beh…se la metti cosi…allora vorrà dire che lo…lo strapperò!” aggiunse Eva interrompendomi.
    Era davvero orribile!Pur di difendere le sue ragioni e vendicarsi era disposta a dare uno schiaffo morale al suo amico scegliendo una perfetta sconosciuta al posto suo e perfino distruggere il pass!
    Le tesi la mano e poi lentamente mi infilai il pass al collo.Gli sguardi dei presenti mi trapassarono all’istante.Tenendo la testa bassa pensai che dovevo approfittare dell’occasione e che avrei chiesto ancora aiuto al mio grande amore.Quattro piedi si materializzarono sotto i miei occhi e la transenna che delimitava la zona dove ci trovavamo noi cominciò a muoversi.Alzai la testa:gli occhi di Wayne mi stavano scrutando.‘Mon Dieu! Fa che non mi riconosca…!!’
    Abbassai ancora il viso e mi portai nella zona che ci venne indicata dall’altro body guard.Attesi che i miei compagni ci raggiungessero e in silenzio e sotto gli occhi dei fan entrammo nell’hotel.
    Appoggiata alla parete dell’ascensore guardavo i numeri che scorrevano sul led e provavo una marea di emozioni contrastanti tra loro.Il cuore mi batteva forte e prendevo fiato di continuo per calmarmi.
    Ci fecero accomodare nel salone che solo la sera prima aveva visto me e Michael protagonisti di quell’assurda gara di karaoke.Che idea sciocca gli era venuta!Ma devo ammettere che in fondo era stato divertente e vedere il suo completo prima di tutti era stato uno splendido premio.
    “…e quando entra nella stanza, per favore niente scene isteriche e niente corse verso di lui. Vi prendo di peso e vi porto fuori tutti all’istante! Spero di essere stato chiaro!”
    Tipico discorso da Wayne.Era il più sbrigativo e il più rude tra i body guard di Michael.Era venuto a prendermi qualche volta all’aereoporto in passato e non ne ho un ricordo piacevole.
    Ma riconosco che il suo lavoro lo sa fare molto bene e Michael si fida molto di lui.Ero certa che talvolta si chiedeva come mai io e Michael eravamo ancora insieme dopo cosi tanto tempo.Dieci minuti dopo Michael ci raggiunse nel salone.
    “Ciao a tutti! Come state? Tutto bene? Accomodatevi pure…”esordi andando verso Eva e Filippo.Io ero rimasta un po’ più indietro rispetto a loro.Attesi che li salutasse con baci e abbracci e poi mi feci avanti.Michael sgranò gli occhi.Svelta mossi le labbra in un ‘please’ e abbassai lo sguardo.
    “…ehm..”si schiarì la voce“…e tu sei…?”mi tese la mano e mi tirò verso di se.
    “Sono Giulietta Antinori…”Mi abbracciò come aveva fatto con Eva.
    “A che gioco stai giocando?”mi sussurrò all’orecchio.
    “…ho…dimenticato il pass in camera…”risposi.
    Incredulo si staccò da me.Poi aprì il viso in uno di quei suoi stupendi sorrisi e iniziò a ridere come solo lui sapeva fare.
    Imbarazzatissima guardavo in basso, sentendo le occhiatacce di tutti alle mie spalle, ma stavo per mettermi a ridere anch’io.
    “…ehm…”sentimmo poi“scusatemi…davvero,chiedo scusa…”aveva addirittura le lacrime agli occhi.
    “Posso avere un bicchiere d’acqua per favore?”chiese ricomponendosi.
    “Giulietta…giusto?Sei…sei davvero carina ma…non…avresti dovuto farlo…”si portò una mano all’orecchio.
    Tutti ebbero l’impressione cosi che io avessi voluto giocare con Michael soffiandogli nell’orecchio e
    che il conseguente solletico avesse scatenato la sua ilarità.
    Wayne mi guardava feroce e Eva e Filippo se avessero potuto mi avrebbero uccisa all’istante.Passato il momento di imbarazzo ci sedemmo sul divano e Eva e Filippo monopolizzarono l’attenzione di Michael illustrandogli la rivista e i loro progetti.Io rimasi sulle mie per tutto il tempo, rispondendo educatamente ai sorrisi che ogni tanto Michael mi rivolgeva e cercando di dosare le emozioni in modo che ad un occhio estraneo sembrassi contenta di trovarmi di fronte al mio idolo.L’incontro volse al termine. Dovevo giocare bene le mie carte, soprattutto considerando che avevo pure il cellulare scarico.
    Quando si alzarono tutti feci in modo di avere la chiave della mia camera a portata di mano e quando fu il mio turno dei saluti, la passai nella mano di Michael.
    “Manda Ben nella mia camera a recuperare il pass e chiamami tra venti minuti”gli sussurrai.Michael mi strinse in uno dei suoi migliori abbracci.
    “I love you too” disse poi.Sentii di nuovo i loro occhi puntati addosso.E poi tutto finì e ci ritrovammo di nuovo in mezzo ai fan.
    Eva, al settimo cielo iniziò a raccontare mentre io raccoglievo sguardi ostili e cattivi.Il suo gruppetto poco dopo si diresse verso il fast food. Li seguii. Eva voleva parlarmi, io volevo parlare con Lorenzo.Poco prima di entrare nel locale, la provvidenziale telefonata di Michael mi avvisava che Ben mi avrebbe aspettato all’uscita del garage sotterraneo entro dieci minuti.Li salutai tutti restando a distanza visti i loro sguardi ancora ostili e con un piede quasi fuori dalla porta venni raggiunta da Eva che mi mise in mano il suo biglietto da visita:
    “Scrivi tutto quello che hai vissuto oggi e mandamelo entro tre settimane. Lo pubblicherò sul numero speciale della mia rivista che dedicherò a questo viaggio a Montecarlo!”
    “…ma…”
    “In fondo me lo devi, no?”
    Perché per lei doveva essere un dare e un ricevere? Dove a ricevere era sempre e solo lei?Misi il biglietto nella borsa. “Sta bene…” risposi.Lungo il marciapiede per l’albergo incontrai Lorenzo.
    “Per fortuna ti ho incontrato!” gli dissi “Vieni con me, devo parlarti…!”Mi oltrepassò ignorandomi di proposito.
    “Per favore…”quasi supplicai“lo sai che sono stata solo una pedina…”esordii“Ma se ti fai trovare qui fuori alle due e trenta ti assicuro che non te ne pentirai…”dissi decisa.
    “Mmmf…non vedo proprio cosa tu possa propormi…Comunque dato che grazie a te non ho più nulla da fare ormai,ti posso anche concedere uno scarto di cinque minuti di ritardo,dopo di che me ne andrò pensando di te tutto il male possibile…”
    Incassai le sue parole e chiedendogli di nuovo di essere puntuale lo salutai.Corsi verso il parcheggio sotterraneo.
    “Mademoiselle! E’ un po’ che aspetto…Presto!”
    “Ti ringrazio Ben,se non ci fossi tu!”
    Caro,caro,caro Ben.Ci proteggeva e seguiva in tutti i modi possibili.
    “Ecco la chiave e il pass”
    “Grazie”
    Mentre mi accompagnava in camera parlammo un po’ e scoprii il motivo del suo malumore del giorno prima: la sua famiglia aveva dei problemi fortunatamente risolvibili ma che chiedevano tempo e soldi.
    Inviando un po’ di denaro a casa aveva parzialmente risolto una parte di quei problemi ma ora si rendeva necessaria la sua presenza e probabilmente altri soldi.Mi risolsi di parlare al più presto a Michael della cosa e dopo una breve sosta nella mia camera tornai nella suite.

    ****************************************

    “Ma sei ancora vestita cosi?”le chiedo appena siamo soli.
    E’ tornata ad essere la mia Swan ma gli abiti sono ancora quelli del mattino.
    “E’ che ne ho ancora bisogno…”
    “Sacre Bleu! Sabine!Che devi combinare ancora??”
    “Te lo spiego mentre pranziamo…” mi invita.
    Ha corso un bel rischio oggi.Eppure è di nuovo pronta a scendere per permettere ad un ragazzo che non conosce neppure di incontrarmi. Un ragazzo a cui ha portato via un sogno seppur indirettamente.
    Un ragazzo che ha subito un’ingiustizia.Anche se tutto questo le ha permesso di essere coperta un’altra volta.E’ bello questo lato del suo carattere.E’ molto tenera sotto questo aspetto.
    Decido di accontentarla:incontrerò quel ragazzo prima di andare allo sporting per le ultime prove.
    “Ma devi promettermi che una volta rientrata, non ti muoverai più dall’albergo fino a domattina!”Le pongo questa condizione che Sabine accetta senza protestare e con un sorrisetto delizioso.
    “Promesso!”
    E poi mi parla di Ben.Scopro più cose su di lui nei dieci minuti successivi di quanto abbia mai scoperto nei sei anni che è con me.
    “E quindi deve tornare dalla sua famiglia quanto prima e fermarsi il tempo necessario per aiutarli”mi dice“Tra meno di quindici giorni sarò a Neverland e non penso di aver bisogno di lui laggiù”
    “Stavo anche pensando di fargli un bel regalo come ringraziamento per tutto quello che fa per me e per noi…Sei d’accordo mon amour?”termina.
    La ascolterei per ore. Il suo tono di voce, addolcito dal suo accento, ha il potere di calmarmi.
    “Mais oui, mon bijoux…Hai ragione.Scegli pure tutto quello che ritieni possa andare bene per lui. ”
    “Grazie!”mi abbraccia.
    E io la bacio con tutto l’amore che provo per lei.Ci accomodiamo poi sul divano e stiamo abbracciati finchè la mia Sabine si alza e per la seconda volta si prepara a‘diventare una fan’.
    “Una volta rientrata a casa mi sbarazzerò di tutto…”dice “Saluta Giulietta, mon amour, è l’ultima volta che la vedi…”
    “Ciao Giulietta”eseguo e intanto la bacio di nuovo.

    ************************************

    Arrivai all’appuntamento con Lorenzo in perfetto orario.
    “Ciao…Seguimi per favore…”dissi conducendolo verso il luogo dell’appuntamento. Feci in modo che Ben ci notasse e venisse verso di noi.Poi consegnai a Lorenzo il pass che avrebbe dovuto indossare quella mattina e gli dissi di aspettare che il body guard lo raggiungesse.Ben,sollecito, disse a Lorenzo di seguirlo all’interno dell’edificio.Lorenzo era incredulo.Si volse verso di me e mi sorrise. Feci altrettanto e poi lo salutai con la mano.Con un’abile manovra, Ben fece girare di spalle Lorenzo quel tanto che bastava per permettermi di entrare a mia volta nel parcheggio sotterraneo.
    Nascosta dietro una colonna, assistei all’incontro di Lorenzo con Michael e il suo sguardo emozionato mi restò nella mente per molto tempo.Sempre al riparo della colonna mi tolsi la parrucca e mi sciolsi le trecce.Allacciai la felpa in modo da nascondere la maglietta col viso di Michael e mi rimisi tutti i miei ninnoli:braccialetto, orecchini e il ciondolo.Tutti regali che Michael mi aveva fatto nei tre anni passati insieme.Buttai le lenti a contatto nel cestino e svelta entrai nell’edificio principale del complesso.Camminai a testa alta verso l’ascensore, rispondendo ai saluti del personale dell’albergo e mi chiusi la porta della mia stanza alle spalle.
    Chiamai i miei genitori e successivamente i nostri amici di Montecarlo e poi con calma mi preparai per la serata più importante del nostro soggiorno.

    ************************************************

    ‘Che strana ragazza!’ricordo di aver pensato tornando al mio tavolo.
    Rimasi silenziosa per tutta la durata del pranzo.Le mie amiche avevano creduto che l’incontro con Michael Jackson mi avesse colpita al punto da farmi zittire.In realtà pensavo a Giulietta.Avevo avuto l’impressione di conoscerla già o comunque di averla vista altrove.In ogni caso, per un soffio il nostro incontro con Michael avrebbe potuto finire nel giro di un paio di minuti per colpa sua!!Ma che le era saltato in mente di prendersi tutta quella confidenza!!??
    Prima di cominciare a mangiare avevo chiamato Bob Jones,intanto per ringraziarlo per aver resopossibile l’incontro e per chiedergli di ringraziare Michael per la sua disponibilità e poi per scusarmi
    del comportamento di quell’oca patentata!!La risposta di Bob mi aveva sorpresa e al contempo tranquillizzata e mi aveva resa anche euforica!!
    “Non preoccuparti!Anzi!Michael mi ha detto che si è molto divertito con voi stamane!Il vostro incontro gli è piaciuto molto,e non gli capita spesso.In genere i fan sono tutti molto tesi e imbarazzati
    e lui si adegua.Con voi invece si è sentito rilassato e a suo agio. Si,davvero!Te lo garantisco: mi ha detto proprio cosi! Vi ringrazia tutti e vi saluta con affetto.Ha trovato molto bella la tua rivista...
    e detto tra noi…anche la tua amica…Puoi star tranquilla che è andato tutto bene!”
    “Si…Si,te l’assicuro…!Senti,se Michael si fosse trovato male,avrebbe senz’altro trovato il modo di abbreviare il più possibile la vostra visita…che invece è stata quella che è durata di più a quanto ne so…”
    Era fatta!! Michael apprezzava il mio lavoro!!Dopo aver portato il vassoio al tavolo,avevo fermato Giulietta sulla porta: se ne stava andando.
    “Aspetta!”le dissi.”Mi sono appena scusata con Bob per il tuo assurdo comportamento, ma pensa un po’:Michael si è trovato bene con noi e quindi i miei rapporti con Bob e il suo staff sono salvi”le lanciai un’occhiataccia.Le dissi poi che avevo deciso quindi di pubblicare anche il suo intervento sul numero speciale del giornale.Fin dall’inizio gli interventi avrebbero dovuto essere tre, perché modificare il progetto?Speravo solo che davvero mi inviasse il tutto via mail: non aveva l’aria molto convinta quando prese il mio biglietto da visita.Inoltre non mi aveva lasciato alcun recapito: potevo quindi solo incrociare le dita.Poco dopo la vidi parlare con Lorenzo.Quello scemo!Ma in fondo è stato meglio cosi.L’incontro
    con Michael Jackson era stato davvero piacevole, lo ammetto: Bob aveva ragione.Michael era stato affabile, gentile e molto dolce. Aveva un sorriso per tutti, anche se quelli migliori erano tutti per lei…Gli si leggeva in faccia che gli piaceva!E gli abbracci che ha dato a me erano diversi da quelli che ha dato a lei!!Mi salì il nervoso e guardai fuori. Anche Lorenzo era nervoso, glielo si leggeva in faccia.
    Chissà che gli stava dicendo…Lorenzo la ascoltava con condiscendenza e ogni tanto guardava da parte come se stesse cercando una scappatoia per andarsene.Poi entrò nel locale e consumò il suo pranzo lontano dal mio tavolo.Non lo rividi più fino al mattino dopo quando ci ritrovammo alla stazione per tornare a casa.Fu gentile ma freddo, probabilmente era ancora arrabbiato.Ma a me importava poco: io avevo incontrato Michael Jackson,lui no.O almeno cosi credevo: qualche tempo dopo amici comuni mi riferirono di aver visto in casa sua una foto che lo ritraeva con Michael.Il vestiti che Michael indossava erano gli stessi delle foto scattate con me e che apparivano sul giornale.
    Alla fine era riuscito a incontrarlo.Pensai a lungo sul come aveva potuto farlo, poi una sera che si unì alla compagnia raccontò lui stesso di aver incrociato Michael sul retro dell’albergo prima che lui si recasse allo sporting. Non so perché ma a me venne l’idea che Giulietta potesse c’entrare qualcosa.Lorenzo negò e ribadì la sua versione.Io rimasi scettica.Quella sera puntuale arrivò la mail di Giulietta con allegato il file del pezzo sull’incontro con Michael.
    Scambiai con le ancora un paio di mail poi non rispose più.Non ci fu nessun modo di rintracciarla e alla fine lasciai perdere.Il numero del giornale dedicato a Montecarlo vendette parecchie copie.L’obbiettivo era stato raggiunto e ormai il come non aveva più importanza.
    Il fatto che Michael avesse occhi solo per quella ragazza mi aveva favorita:grazie a lei avevo stampato la migliore copertina dedicata a Michael Jackson mai realizzata finora.Mentre sistemavo i file delle foto nel pc, mi capitarono sotto gli occhi altre foto:quelle che ritraevamo me,Jerome e l’Angelo dell’HIStory tour.Jerome era da un bel po’ che non lo sentivo e mi ripromisi di chiamarlo al più presto.
    Lei invece,che sorrideva eterea tra di noi era in America da qualche mese,avevo letto su una rivista.Mi soffermai su di lei per un po’. ‘Forse se uso photoshop…’ mi dissi.
    Rimasi al pc tutta la sera.
    “Bingo!”esclamai alla fine.Giulietta Antinori e Sabine Lancret erano la stessa persona.I motivi per cui si era travestita non li avrei mai scoperti ma di una cosa ero sicura:lei e Michael non avevano mai interrotto i loro rapporti ed ero più che certa che stavano insieme.
    Ecco il motivo per cui la guardava con quegli occhi:era innamorato di lei.Michael dopo la rottura con Debbie era single,lei non avrei saputo dirlo.Le premesse per la loro relazione c’erano tutte.Che scoop pazzesco!!Ma era molto difficile da dimostrare.Era pressoché impossibile venire a sapere alcunché dallo staff a riguardo della sua vita privata a meno che non fosse stato Michael Jackson stesso a voler diffondere questa o quella notizia personale.Salvai le foto ritoccate e un documento word in una sotto-cartella cui mi premurai di rendere difficile l’accesso con un password e decisi di accantonare il tutto. Forse mi sarebbe tornato utile un giorno o l’altro.

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    00 23/04/2013 23:09
    Dovranno stare attenti a Eva
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    Crystalj
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    00 30/04/2013 21:51
    Ciao! Ecco il cap.19! Ciao!


    19

    Il mio arrivo a Neverland coincise con l’inizio del periodo di fuoco di Michael.A parte la prima settimana di permanenza e durante i due giorni dedicati al nostro viaggio a sorpresa per il mio compleanno, lo vedevo solo la sera a cena e spesso e volentieri dormivo sola.
    Certo i nostri momenti di intimità li vivevamo eccome ma non era cosi che mi ero immaginata la nostra convivenza.Mi sembrava di rivivere il periodo in cui avevo dovuto imparare la parte di Odile,solo che
    ora le parti si erano invertite.Fortunatamente non c’erano più mogli ed ex mogli al suo fianco e nessuna intenzione da parte di entrambi di lasciarci. Men che meno ora.Paris e Prince facevano ancora il loro sonnellino pomeridiano per cui avevo sempre almeno un paio d’ore libere che impegnavo nuotando e facendo esercizi a corpo libero sotto il sole della California.
    “Sicura che non ti faranno storie, Swan?”sentii alle mie spalle“Ti stai abbronzando un po’ troppo.” “Trovo molto sexy il contrasto sulla tua pelle ma non credo che il coreografo sarà dello stesso avviso”
    terminò Michael, cingendomi la vita.Dopo qualche istante sentii tirare il costume da parte.
    “Ti è andata male!”risi“I nastrini sono solo applicati!Non mi è mai piaciuto quel modello,lo considero molto sconveniente!”Mi girai e ci scambiammo un lungo bacio.
    “L’importante è che la mia pelle torni chiara per l’inizio delle rappresentazioni teatrali”gli dissi poi.“E se mi vedono cosi durante le riunioni poco importa”terminai.“Tu come stai?”
    “Molto occupato.E non so ancora decidermi…”si sedette sotto l’ombrellone e si servì della limonata.Alzai gli occhi al cielo.Negli ultimi tre giorni,aveva cambiato la successione dei brani da mettere nel cd almeno sei volte,il carattere e la grafica del libretto altre otto e le foto quattro,salvo poi far dare alla stampa la prima selezione di scatti.Ora il tormentone era il titolo dell’album.
    Michael aveva scelto due titoli delle canzoni del disco, la casa discografica aveva altre tre proposte.Lo vidi andare su e giù per il bordo della piscina con il telefono attaccato all’orecchio.Sentii che Michael aveva scartato uno dei due titoli e la casa discografica aveva eliminato due delle proposte. Il telefono squillò ancora e io mi defilai entrando in acqua.Taj e Taryll,due dei nipoti di Michael si tuffarono subito dopo di me.Era incredibile!Non facevano a tempo ad arrivare che erano già in acqua pronti a giocare e fare tuffi dal trampolino.
    “Un’etoile è capace di giocare a frisbee?”mi chiese Taj “TJ è rimasto a casa e ci serve il terzo”
    “Certo che sono capace.E anche meglio di voi tre messi insieme”mi vantai
    “Si…vediamo allora…”mi invitarono in coro con la faccia incredula.
    Avevamo appena iniziato a scaldarci che Michael mi chiamò.
    “Devo proprio?”replicai
    “Si per favore”il tono era di quelli che non ammettevano repliche anche se era gentile“Taj, Tarill, anche voi!”
    “So già cosa devo fare ma voglio chiedervelo comunque…”esordì “Sullo scaffale del negozio quale titolo secondo voi attirerebbe di più: ‘INVINCIBLE’ o ‘LARGER THAN LIFE’ ?”
    Scambiai coi suoi nipoti uno sguardo d’intesa.Poi guardammo i bozzetti delle copertine del disco.Seguì un interminabile silenzio.Michael era nervoso e la conversazione telefonica che lo teneva impegnato in quel momento lo stava irritando parecchio.Ci guardammo ancora.Sapevamo che Michael stava spingendo in tutti i modi per la sua idea e che qualunque cosa avessimo detto,ci avrebbe tenuti seduti al tavolo per almeno mezz’ora argomentando entrambe le possibilità.Un ultimo sguardo coi ragazzi e prendendo il coraggio a due mani,sperando che il predicozzo di Michael sarebbe stato breve,mi alzai.
    “Ehm…” mi schiarii la voce“parlo a nome di tutti e tre,mon cher Michael…La nostra scelta è ‘INVINCIBLE’!Come me a frisbee!!” terminai facendo l’occhiolino ai due nipoti.Subito di scatto si alzarono dalle sedie,protestando.E mentre me li trascinavo via facendomi rincorrere, presi il frisbee e lanciai a Michael un bacio al volo.
    “Davvero mon cher,insisti con la casa discografica.E’ la scelta migliore!”Non riuscii a dire altro: Taj mi aveva preso in braccio e si era buttato con me in piscina.Il predicozzo di Michael arrivò puntuale dirigendosi su Taj.
    “Se ti vedo rifarlo, non ti faccio più venire!Potevi farle male!”
    “Zio tranquillo,mi sono tuffato con lei apposta,l’ho tenuta per tutto il tempo…”
    “E’ vero…”gli diedi manforte.
    Il telefono squillò di nuovo.Michael lo ignorò e ci guardò scuotendo la testa,poi girò sui tacchi e si allontanò con fogli e telefono,che squillava ancora,dimentico di qualunque cosa non avesse attinenza col cd.

    ********************************************

    Era il secondo week end di luglio.Ero arrivata giusto per l’ora di pranzo che consumai con Paris, Prince e la signora Katherine.Michael era chiuso nella sua sala di registrazione e non lo avrei visto fino a sera quando avrebbe dato una cena con i suoi amici più intimi per renderli partecipi delle ultime novità sul disco in uscita.Era molto occupato ma anche molto contento,era passato parecchio tempo dall’uscita di HIStory e Michael non vedeva l’ora di tornare alla ribalta.Il pomeriggio passò in un lampo e ci trovammo tutti riuniti nel giardino per l’aperitivo.Davanti a me sfilavano attori, cantanti, produttori, tutta gente che avevo visto al cinema o sulla carta
    stampata e non riuscivo a credermi di trovarmi davvero in mezzo a tanta gente importante.Michael mi teneva per mano mentre mi presentava ai suoi amici e poi mi accompagnò dalla sua migliore amica: Elizabeth Taylor.
    “No…aspetta…”gli dissi nervosamente.Ero molto agitata.
    “Mon Bijoux…non fare cosi…Elizabeth non morde mica…”mi disse all’orecchio.Sorrisi ma rimasi tesa.Presi a sistemarmi l’abito di seta bianco con inserti celesti che Michael e la piccola Paris avevano scelto per me.Mi chinai per raccogliere lo strascico ma Michael mi fermò.
    “Vieni Liz ci aspetta…”
    Sentii gli occhi di tutti puntati addosso.Mi stavo innervosendo di nuovo.Poi lo sguardo ammirato e sorridente di Paris compì il miracolo. La tensione scivolò via e il mio viso si distese.
    “Madame Taylor…sono davvero onorata di fare la sua conoscenza…”
    “Sabine, mia cara…Sei una creatura davvero deliziosa…”mi sorride e si volta verso Michael.
    “Sei molto bella e questo abito ti sta d’incanto…”disse poi.
    “Sembra una principessa,vero?”si intromise Paris“Io e papà abbiamo scelto questo abito per lei…”
    “Si…ma se mi permettete più che una principessa a me sembra una sposa…Michael, non è che a sorpresa spunta fuori un officiante vero?”disse sorridente. I suoi fantastici occhi viola brillavano.
    Mentre a me si gelò il sangue nelle vene.Come le era venuta un’idea simile?Che avesse scoperto tutto?Mi girai verso Michael e lo vidi sorridere imbarazzato.
    “No, niente di tutto ciò…A Sabine questo colore dona molto…Non trovi Liz?”le chiese sviando il discorso.
    “Si…”rispose “Allora Sabine, Michael mi ha detto che sei una ballerina classica, che sei francese e che avete lavorato insieme.Ma io voglio sentire tutto da te.Andiamo!”Elizabeth mi prese sotto braccio
    e ci avviammo insieme verso il tavolo già apparecchiato per la cena.

    ************************************

    Verso metà cena,i piccoli mostrarono cenni di stanchezza.Paris era piuttosto inquieta e iniziò ad emettere tutta una serie di lamenti e mugolii per attirare l’attenzione di Michael che stava parlando con Bob.
    La sposa se ne accorse e scusandosi coi suoi vicini di posto,me per prima,si alzò raggiungendo Paris poco prima di Grace.
    Le vidi parlare con la bambina:Paris ora in braccio a Grace piangeva e tendeva le braccine verso Sabine.Entrambe cercavano di consolarla senza risultato cosi Grace mosse qualche passo verso la porta col risultato di far piangere la bambina ancora più disperatamente.
    Rapidamente Michael e la sposa si scambiano un cenno di intesa e qualche minuto dopo Paris passa tra le braccia di Sabine,che la porta fuori dalla sala.
    “Chiedo scusa a tutti per l’inconveniente”si alza Michael raggiungendo Prince“Non mi sono reso conto dell’orario.Mi assento per un po’,vi prego continuate pure…”
    Circa venti minuti dopo,propongo a Katherine due passi nel giardino.
    “Ecco dov’erano…”la sento dire.
    Sulle sponde del laghetto Michael e la sposa passeggiano mano nella mano.Parlano fitto fitto.Sono molto belli insieme.
    “Meglio se li lasciamo soli…”le dico.
    Stiamo per andarcene ma qualcosa ci trattiene:lo sguardo caldo e dolce della sposa si è spento all’improvviso.Affranta, abbassa il viso e porta una mano agli occhi.Quando li possiamo vedere di nuovo sono freddi e il suo viso è contrariato e tendente all’ira.Scuote la testa.
    “Non posso credere che tu l’abbia fatto davvero!”la sentiamo dire.“E’ quasi disumano!”
    “E cosi umiliante…No…”dice allontanandosi da lui“non voglio parlarne ora, forse non voglio parlarne affatto…Chiudiamola qui!Non rovinerò la tua serata,stai tranquillo. Vado a sistemarmi…”
    Velocemente lo lascia solo e correndo passa accanto a noi senza vederci.Michael cerca di raggiungerla ma lo fermo.
    “Lasciala sola per un po’...Torna da gli ospiti con tua madre…Le parlo io.Va bene?” gli propongo.
    Michael realizza solo in quel momento che noi siamo li.Guarda in giro sospirando.Poi annuisce.Li lascio soli e dopo un po’ raggiungo la sposa.E’ sulla veranda e sta ancora piangendo.
    “Ma petite cherie,non ti fa bene disperarti cosi…”
    “Madame Taylor,la prego,vorrei restare sola…”
    “E’ meglio di no…Tieni…”le porgo il mio fazzoletto.Le note del mio profumo si spandono nell’aria per qualche istante.
    Esitante lo prende e inizia a tamponarsi il viso.
    “Merci, madame…”sussurra con voce rotta.
    “Tu e Michael state insieme, vero?”
    Alza la testa di scatto con gli occhi sgranati.
    “Stai tranquilla mia cara,Michael è più che un amico per me e non mi sognerei mai di tradirlo in alcun modo.Se nessuno sa della vostra relazione io non rivelerò certo il vostro segreto.Michael non mi ha detto nulla,ma si fida di me e quando sono presente si comporta in maniera molto naturale.Sono stati i suoi atteggiamenti cosi confidenziali con te che mi hanno fatto supporre la cosa.Siete molto controllati in presenza di altre persone ma non può controllare i suoi occhi quando guardano verso di te.”
    La sposa sospira e poi stancamente si siede su una delle poltroncine di vimini.
    “Si,stiamo insieme”mi conferma con un soffio di voce “E’ una cosa solo nostra…”
    “Ma non è semplice…E io devo scontrarmi continuamente col suo mondo e col modo in cui lui è fatto…Arriverà un nuovo bambino,lei lo sa vero?”mi chiede con voce più ferma.
    Annuisco.Michael me ne aveva parlato qualche mese fa.
    “Dice di amarmi ma poi mi umilia…prima con la sua ex ora con questo bambino…”dice veemente.
    “Non prenderlo come un tradimento”le dico“Michael ha un suo progetto di vita:vorrebbe una famiglia numerosa e più volte mi ha detto che tre bambini per lui sono il suo sogno.Se poi fossero di più ne sarebbe ancora più felice.E’ una madre in affitto.Inseminazione artificiale col suo seme.Niente di più…”
    “Lo so…ma non riesco a credere a questa cosa…E’ quasi disumano: separare una donna da suo figlio”dice aspra completando la frase che ha detto a Michael pochi minuti prima.
    “L’ultima volta che ho parlato con lui mi ha detto che frequenta da qualche tempo una donna bellissima e completa che gli riempie l’anima. Avere un bambino però non è tra le priorità di questa persona,al
    momento non si sente pronta.E ha aggiunto che è un peccato perché sarebbe una mamma fantastica e queste tue parole confermano il suo pensiero.Ma Michael di tempo non ne ha mai molto e ha deciso di dare comunque seguito al suo progetto.Sicuro che… tu avresti capito e anche amato il bambino,visto il tuo grande cuore…”le sorrido.“Siete una bella coppia, mia cara…Lui ti ama, non ti ferirebbe mai e lo sai…”
    “Io lo odio invece!Lo detesto!Come si possono compiere certi gesti?!”afferma arrabbiata.Poi si copre il viso con le mani.
    “No, non è vero…”dice dopo un po’“Non potrei mai odiarlo…Accetto tutto da lui…”dice con voce malferma dopo qualche istante“Ci ho provato a lasciarlo…ma che sofferenza,Madame Taylor!Lo amo cosi tanto…”termina; il suo viso è più disteso anche se i suoi occhi sono ancora tristi.
    “Grazie madame per essere rimasta…Mi è stata di molto aiuto…”si alza. “Vado a sistemarmi il trucco e poi torno di là. Sono davvero imperdonabile.E’ tanto che manco e Michael mi aveva chiesto di essere presente...”
    Quando la sposa ci raggiunge è di nuovo la bellissima donna che Michael ha presentato a tutti noi.Sembra che non sia successo nulla e la vediamo prendere il suo posto accanto a Michael e conversare amabilmente con lui e i suoi ospiti.Quando però la serata finisce la sposa si allontana da sola verso la casa portandosi dietro a me e Katherine.Michael la raggiunge veloce e la trattiene.
    “Swan per favore…”gli sentiamo dire.
    La sposa si volta “Non ora mon amour…Ho bisogno di più tempo…”toglie la mano dalle sue e svelta sparisce all’interno della main house.
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    (StreetWalker )
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    00 07/05/2013 21:10
    Come si chiama la madre in fatto che darà un figlio a Michael e fa soffrire Sabine? Posta il prossimo per saperlo
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    Crystalj
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    00 07/05/2013 22:14
    Ciao Streetwalker, nella vita reale di MJ non si sa chi sia davvero la madre di Blanket e quindi qui non lo indico. Ecco il capitolo 20! Ciao!


    20

    Siamo quasi a fine luglio.Molto del lavoro è stato fatto e ora devono solo uscire i singoli che anticiperanno l’uscita del disco.Sono molto stanco.Per il cd è praticamente quasi tutto pronto ma sto organizzando diverse uscite per la promozione e lo spettacolo per il 30° anniversario della mia carriera che si terrà a New York a Settembre.
    I miei bambini mi mancano molto. Li vedo a colazione e a cena e talvolta li metto a letto, poi torno alle mie canzoni e ai miei progetti.Per fortuna Sabine è stata molto presente con loro fino a quando non è tornata in Francia circa dieci giorni fa.Sabine…Anche lei mi manca molto.E mi è mancata tanto anche quando era qui con me:ho lavorato cosi tanto ed ero sempre talmente sotto pressione e diviso su mille fronti che non la vedevo quasi più.Se n’è risentita e spesso e volentieri si finiva con il litigare o comunque con il nervoso addosso.Certo poi si faceva sempre pace ma il giorno dopo un’altra discussione ci allontanava e le lacrime che ultimamente comparivano puntuali sul suo viso iniziavano a infastidirmi.In realtà mi facevano male.Ammetto che fui quasi sollevato quando la vidi salire sulla macchina che la portava all’aereoporto.Durò poco.La notte avevo gli incubi e la sua mancanza si faceva sentire sempre di più.La lontananza ridimensionò i nostri malumori e con un oceano di mezzo iniziammo di nuovo a parlare con più tranquillità.Ero di nuovo felice di parlare con lei e la sua voce ritrovò il potere di calmarmi.Ma erano già quasi due giorni che non la sentivo e l’angoscia che sembrava avermi abbandonato tornò a farsi sentire.
    “Andiamo Sabine, rispondi!” dico ad alta voce.
    Ricompongo il numero.Uno squillo,due,tre.Alla fine sento rispondere dall’altra parte.Ma non è lei.E’di nuovo la voce di donna che ha risposto anche ieri.Sto per chiudere la telefonata ma il tono triste e accorato di quella voce mi trattiene. Riavvicino il telefono all’orecchio ma non dico niente.
    “No,s’il vous plait…Ecoute moi…Vous etes encore la? ”mi domanda
    “Oui…” rispondo in lingua a voce bassa
    “Vous comprenez le francais ?”
    “Oui,mais je prefere l’anglais”rispondo.
    “Bien…Per favore mi ascolti,può anche limitarsi a dirmi si o no…Se chiama questo numero conosce Sabine…”la ragazza parla nella mia lingua e ora sta facendo una piccola pausa.La sento respirare.
    “Come le dicevo, riguarda mia sorella…”
    A quelle parole il cuore inizia a battere all’impazzata.E’ Antoinette. Come ho fatto a non riconoscerla?Abbiamo parlato cosi tante volte per telefono!Tra l’altro ha una voce molto bella,che non si dimentica
    tanto facilmente.Antoinette prosegue ma io non riesco più a seguirla. La testa pulsa e il cuore batte più di prima.Faccio come chiede e accendo la televisione.
    “E’ uno scherzo!” chiedo con voce rotta.
    “No…”sospira Antoinette.
    Il dolce viso della mia Sabine rimbalza da un canale all’altro. L’ultima cosa che vedo è una foto che la ritrae sorridente e felice in compagnia di quell’uomo di affari francese che per tanto tempo le ha fatto la corte e che inconsapevolmente ci ha coperti ulteriormente.
    “Voglio andare da lei!”dico d’impeto.
    “Oh Mon Dieu! Michael!!Sei tu!!”la voce di Antoinette è emozionata e malferma.
    “Si, sono io…Antoinette,scusami se ieri ho chiuso la telefonata in maniera cosi brusca…”
    “Oh Michael,Dio ti ringrazio…”dice sollevata “Sei sicuro che puoi venire?Sabine mi ha detto che sei impegnatissimo in questo periodo…”
    “Già…”risposi realizzando che non potevo proprio muovermi da Los Angeles.“Non è possibile per me partire ora…Ho troppi impegni,sai per il nuovo disco e…”
    “…peccato…tu sapresti per certo cosa fare per lei…”ora Antoinette piange.Le lacrime scendono anche sul mio viso e mi sale la rabbia per non poter andare dalla mia Swan.
    “Antoinette, ci sei ancora?”chiedo.Mi è venuta un‘idea.
    “Si, tesoro, dimmi…”
    Tesoro.Ha iniziato a chiamami cosi dopo l’ultimo nostro incontro.
    “Io e Sabine usiamo questo telefono per sentirci.Pensi sia possibile che possa parlarle?”
    “Ma certo!”
    “Allora dammi solo il tempo di organizzarmi e tieni sempre carico questo telefono.Ti chiamo tra un’ora!”
    “Ok.A più tardi, grazie tesoro, grazie!”
    “Eh no,amore mio…Non puoi farmi questo!Non adesso,non ora” dico ad alta voce controllando i miei impegni per quello e i prossimi giorni.

    *****************************************************

    “Buongiorno Sabine!”ti sussurro accarezzandoti il viso.
    Mi sorridi e mi guardi teneramente. Poi ti alzi, drappeggiandoti addosso un pareo a vivaci colori e vai in bagno a vestirti.Ti seguo e per la mezz’ora successiva l’abito e il trucco non sono più una
    priorità per te.
    “Devi andare” mi dici piano.
    “Lo so”mi attardo“Ci vediamo a pranzo”
    “Si…”mi sorridi.
    E poi io vado alla mia riunione tu in teatro.Siamo sposati da circa quattro mesi e la nostra storia va a gonfie vele.Avevo ragione io e tu hai dovuto ricrederti in fretta:anche il matrimonio a distanza può funzionare. E noi ci riusciamo benissimo.La sera stessa della firma del contratto,mi hai chiamato,amore mio,e mi hai detto di averci
    ripensato,che volevi provarci perché i baci che ci siamo scambiati la sera della festa ti erano rimasti nel cuore più di quanto avessi creduto e che le tue reticenze erano dovute al fatto che non pensavi
    affatto a sposarti né a mettere su famiglia.Tempo un mese ed eri già mia moglie.Eri stupenda,mia adorata,e il fatto che abbiamo dovuto procedere cosi in fretta non ha turbato il tuo radioso sorriso nemmeno un po’.Siamo riusciti ad organizzare comunque la festa che sognavi con i nostri genitori al settimo cielo per noi.La mia tradizionale famiglia ha dovuto scendere a patti con la tua popolarità e tutto ciò che era stato adottato per le precedenti spose Kuentz-Bas per te non valeva più.Il contratto pre-matrimoniale per esempio:il tuo avvocato l’ha demolito punto per punto e ne ha creato uno su misura per te, personaggio pubblico di fama mondiale.E la certezza della tua presenza a tutte le nostre feste ed eventi non è più stata data cosi per scontata.Mia madre su tutti si è schierata dalla tua parte difendendo la tua condizione, di vitale importanza per te,di continuare a danzare come avevi sempre fatto fino ad ora,non potendo sopportare di perdere il suo idolo un giorno con l’altro.Si è adombrata solo quando le hai detto che a causa degli accordi presi con il L.A. Teathre non avresti avuto bambini prima dei tre anni fissati per la scadenza del contratto e che avresti preferito aspettare ancora anche dopo prima di diventare madre.Le spose Kuentz-Bas restano incinte entro il primo anno di matrimonio solitamente;questo permette loro di avere un altro bambino nel giro di pochi anni.Ma,so che sarai d’accordo con me e dopo due anni mi lascerai pagare la penale;ti godrai la fama e la popolarità che meriti ma poi cercheremo quel bambino.Chi si sposterà per noi due sarò io,periodi di vacanze a parte.La tua casa di L.A.è davvero molto bella e dotata di ogni comfort. Credo proprio che mi abituerò in fretta e chissà che,anche grazie alla tua popolarità,non si riesca a conquistare il mercato americano.Il nonno ci aveva provato anni fa ma non è andata affatto bene.La musica si è interrotta e tu ti alzi per spegnere lo stereo. Da qualche giorno ascolti sempre lo stesso
    disco,Invincibile,del tuo idolo:Michael Jackson.A volte mi domando se davvero lo conosci cosi poco come sostieni.Credo che con lui ci sia stato qualcosa,che non vuoi rendere noto.Svii sempre l’argomento e pur piacendoti da matti parli sempre poco di lui.Non che la cosa sia cosi importante, anzi!Meglio cosi!Sai,ieri mi ha telefonato Eva.Te la ricordi, vero?Mi ha detto che ha le prove che tu e Michael vi siete frequentati.Mi ha raccontato una bizzarra storia sul fatto che tu travestita da fan hai girato per il Principato di Monaco,a maggio dello scorso anno quando Jackson era lì per ritirare un premio.
    E’ quasi certa che alloggiavate nello stesso hotel e che avevi tutte le possibilità di andare e venire dalla sua suite a tuo piacimento e anche di girare per il principato sotto copertura.Che idea assurda!ho obbiettato.Pensaci su le ho detto:l’hotel asserragliato dai fan, giusto qualche ora per le prove,e tutto il resto del tempo,da passare in un albergo dotato di ogni comfort e col personale pronto a soddisfare ogni capriccio.Se fossi stato al suo posto non ti avrei mai lasciata uscire dal mio letto.Lei è convinta di quello che dice,ma io credo che sia una delle sue storie inventate ad hoc per attirare
    l’attenzione come suo solito.La settimana prossima partiremo per le Hawaii:una piccola vacanza prima dei tuoi impegni teatrali.
    Non vedo l’ora di averti tutta per me per quindici giorni di fila.
    Ora devo andare,maman mi aspetta per il pranzo.A presto,amore mio.

    ************************************

    “Ciao tesoro, come stai?”mi chiede Antoinette“Eh si lo so…Siamo tutti increduli anche noi…Si te la passo…” mi dice poi.
    Inizio a parlarle,deciso a riportarla qui,anche se so che il mio alla fine sarà solo un monologo.Da parte sua c’è solo silenzio e ancora una volta me la prendo perché non posso andare da lei.Ben si avvicina per la seconda volta dicendo che il mio tempo è finito e dobbiamo andare alla riunione.
    “By my love, I’ll call you later…I love you…”
    “I love you too…”sento dall’altra parte.Sabine mi ha parlato?
    Mi faccio sentire da Anoinette e quando glielo faccio notare lei è evasiva ma non posso indagare oltre e chiudo la telefonata con una strana sensazione di euforia addosso.


    **************************************

    “Scusami sorellina,ma mi sentivo stanca…Avevo proprio bisogno di sedermi…com’è pesante tutta questa situazione”.Mi sposto sulla sedia accanto alla finestra e appoggio la fronte al vetro e lascio che i miei pensieri vaghino al di fuori di questa stanza.Impercettibilmente volto il viso verso lo stereo che immancabilmente fa suonare uno dei brani di Michael.Non sopporto più questo disco!Funzionano davvero queste cose?Io non credo…però prima hai davvero parlato,anche se con un fil di voce…Ti ho sentita e ti ha sentita anche Michael…Ma chi mi dice che non sia solo un po’ di delirio?Realizzo di essere incollata al vetro da un po’:ho il viso freddo.Ho anche l’impressione di essere osservata.Ma so che è impossibile:qui ci siamo solo io e te e tu non puoi vedermi.Decido di girarmi comunque anche perché ora voglio togliere la fronte dal vetro.E incontro i tuoi occhi.
    Inizio a piangere “Da quanto mi stai guardando?”chiedo euforica.Tu però non mi rispondi.
    Sbatti le palpebre e ti giri pian piano intorno con lo sguardo e poi col capo.Mi domando se girare la testa cosi non possa farti male.
    “Dove…so..no…”chiedi poi.
    “In ospedale…”
    “Per…chè…”
    “C’è tempo per questo…Come ti senti?Hai dolore da qualche parte?”
    Di nuovo non mi rispondi.
    Ma dopo qualche minuto,mentre mi avvicino al letto per chiamare i dottori mi sento chiedere:
    “Do…v’è...mio…ma…rito?Lei…lo sa?”


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