Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Michael Jackson FanSquare Forum Dal 2001, il Forum italiano di Michael Jackson

SULLE PUNTE. Terminata: 27 capitoli. Rating: arancione

  • Messaggi
  • OFFLINE
    Crystalj
    Post: 366
    Registrato il: 29/06/2009
    Città: MILANO
    Età: 50
    Sesso: Femminile
    Number Ones Fan
    00 19/02/2013 22:13
    Ciao a tutti! Ecco il capitolo 9! Ciao!

    9

    Quando mi risvegliai, era passato da poco mezzogiorno.La testa mi faceva molto male e girava e avevo ancora la nausea.A fatica mi misi in piedi e andai in bagno.Mi infilai sotto la doccia e rimasi a lungo
    sotto l’acqua tiepida e sentii che piano piano ritornavo in me.Con solo l’accappatoio addosso e i capelli bagnati raggiunsi la poltrona. Il salotto era in penombra:meglio cosi,la luce mi dava fastidio tanto che avevo fatto la doccia al buio.La testa riprese a girare e dovetti correre di nuovo in bagno. Per fortuna non successe nulla.Mi sciacquai il viso e misi i polsi sotto l’acqua fredda per cercare refrigerio.Mi cadde l’occhio sulla mensola del bagno:avevo lasciato li la scatola del Demerol.La presi e me la infilai nella tasca dell’accappatoio. Tornai a sedere in poltrona. Iniziai a rigirare la scatola del Demerol tra le mani, guardando fisso davanti a me senza realmente vedere nulla nè pensare a niente. Mi sentivo la testa come in una bolla.Rimasi cosi per parecchio tempo.‘Ho freddo…’pensai.I capelli bagnati mi aiutavano a tenermi fresca ma ora avevano reso umido l’accappatoio e iniziai a tremare. Mi spostai in camera e mi vestii. Pian piano il mio corpo si stava riprendendo e iniziai a sentire la sete e poco dopo anche i primi morsi della fame.Andai in cucina e per prima cosa buttai la scatola del Demerol in pattumiera, poi mi preparai un piccolo spuntino a base di cracker e prosciutto.Terminato il pasto, tornai in bagno: avevo di nuovo la scatola del Demerol tra le mani.La guardai per un po’.Che farmaco tremendo!Come faceva Michael a tollerarlo?Oltre ai disturbi fisiciavevo avuto degli incubi spaventosi!Feci a pezzi la confezione e il foglietto e poi iniziai a buttare le pillole nel water una per una.Le guardavo galleggiare insieme a tutti quei pezzettini di carta e all’improvviso ricominciai a piangere.Michael! Michael!
    Perché??!!E’ vero:stiamo bene insieme, io e te!E allora,cosa c’entra lei?Come fai ad amare due donne?Non si può!Non si può!Distesa a terra, singhiozzavo disperata, in mano stringevo l’ultima pillola. D’istinto me la portai alle labbra.
    ‘Fermati stupida!! Non ne hai avuto abbastanza?!’ lentamente mi alzai. La pillola finì nel water insieme alle altre, poi azionai lo scarico. Mi sciacquai il viso per l’ennesima volta, raccolsi i capelli in una lunga treccia e mi preparai per uscire.

    *********************

    Terza panca, fila di destra, di fronte all’altare. Era sempre lì che sedevo ogni volta che entravo in chiesa.
    E’ un’abitudine che mi è rimasta da quando ci facevano sedere tutti davanti per la messa dei bambini.Non lontano dall’altare ma nemmeno troppo vicino. Mi ha sempre aiutato entrare in chiesa e sedere cosi
    per qualche minuto, la pace che c’è tutto intorno ti entra dentro e i tuoi problemi non sembrano più così gravi.Pregai moltissimo nell’ora che seguì e quando uscii dalla chiesa ero più sollevata. Certo non bastava ma mi aveva aiutata enormemente.Decisi di tornare a casa a piedi. Dovevo pensare. Si era messo a piovere.Era quella pioggerellina che bagna tutto ma non da troppo fastidio. Tirai su il bavero dell’impermeabile,misi gli occhiali scuri e il cappello per proteggere il capo e con le mani in tasca mi lasciai il Sacre-Coeur alle spalle. Dopo qualche minuto mi ritrovai nel quartiere del Moulin Rouge.Ironia della sorte si trova a pochi passi dal quartiere del Sacre-Coeur.Il sacro e il profano. Le vetrine dei negozi scorrevano alla mia destra esponendo la loro a volte scabrosa oggettistica.Oltre passai il Moulin Rouge e percorrendo il viale raggiunsi una brasserie.Sentivo freddo. Non avevo ancora smaltito il Demerol e l’impermeabile bagnato iniziava a darmi fastidio. Ordinai tè e pasticcini.Dal mio tavolo avevo un’ampia visuale delle strada e mentre il calore del tè iniziava a farmi stare meglio, mi soffermai a guardare il locale poco più in là, sul marciapiede opposto alla brasserie.Era una locale di strip-tease e lap-dance.
    “Il cigno nero seduce anche con lo sguardo!” di nuovo la voce del coreografo.Un’idea si fece strada nella mia mente.Forse…forse avevo trovato una soluzione.‘Non posso entrare là dentro!’mi dissi poi ‘ma grazie a internet potrei documentarmi un po’’.Rientrai a casa e mentre il computer elaborava io feci il giro della casa aprendo le finestre per far girare l’aria fresca del tardo pomeriggio.Raccolsi le tazze,i piatti e i bicchieri che io e Michael avevamo usato per il nostro piccolo ‘brunch’ e misi tutto nel lavandino.L’indomani Mireille,la signora che veniva da me per le pulizie, avrebbe sistemato ogni cosa e avrebbe inconsapevolmente cancellato ogni traccia della presenza di Michael dal mio appartamento.Mi salirono di nuovo le lacrime agli occhi. Fu solo un momento.Dopo un’ora passata a guardare video e piccoli spettacolini ai limiti della pornografia, avevo elaborato
    un piano.Per una settimana non mi sarei presentata alle prove adducendo un impegno improvviso fuori città.Al mattino avrei perfezionato la coreografia del cigno nero, al pomeriggio mi sarei dedicata allo strip-tease.Da Youtube salvai il video più provocante e sfacciato di tutti e non senza un iniziale imbarazzo iniziai a studiarne e replicarne le movenze. Il corso di recitazione che avevo fatto tempo prima mi tornò molto utile e in seguito per entrare meglio nella parte, presi a danzare la coreografia del cigno nero completamente nuda.Per il sabato infine mi ero fatta ingaggiare da un locale di strip-tease. Avevo un po’ paura ma dovevo andare fino in fondo. Mi ero preparata un travestimento: parrucca di colore opposto al mio colore naturale,lenti colorate e trucco pesante.Inoltre avrei fatto il mio numero indossando una maschera.Non potevo assolutamente permettere che mi si riconoscesse: la mia fama e la mia carriera non dovevano in alcun modo essere intaccate. Mi mancava solo di scegliere la musica.La settimana passò in un lampo e mi svegliai in un sabato mattina piovoso.‘Grigio come il mio umore’pensai.La sera prima avevo avuto un’accesa discussione con Michael.Discussione che si era protratta a lungo e che nervosamente avevo interrotto sbattendogli il telefono in faccia. La vedeva ancora!!Accidenti a lui!!E tentava di mitigare la cosa dandomi i nomignoli più teneri e affettuosi e dicendomi le frasi più dolci che conoscesse.
    “My swan”, “My tender love”,“I love you so much”,“I miss you, my angel” e per finire quel suo “My sweet angel” ripetuto non so quante volte!Al pensiero di quella telefonata mi montò di nuovo il nervoso! Mi tirai fuori dal letto e mi recai nella sala prove con in mano tutta la discografia di Michael. Un pezzetto di canzone dopo l’altro trovai la canzone che avrebbe accompagnato il mio numero di strip-tease.
    Michael aveva creato l’angelo,Michael lo avrebbe distrutto.
    Lo stavo punendo a mio modo: la ‘sublime e celestiale ’ musica di Michael Jackson avrebbe fatto da colonna sonora ad uno squallido strip-tease!!

    **********************************

    Quando il proprietario del locale mi diede il mio compenso, aggiunse anche un corposo extra: avevo fatto faville e mi consegnò anche il suo biglietto da visita.
    “Bellezza, sei una forza! Stasera avevo la coda fuori! Tre bis alle mie ragazze non li hanno mai chiesti!Hai le curve giuste al punto giusto,forse sei un po’troppo magra però.Ma quel tuo corpicino tonico e sodo e le tue tettine da adolescente in boccio,hanno fatto impazzire i clienti!”
    “Pensa che un paio di loro mi hanno offerto un bella cifra solo per potertele toccare un po’”proseguì. “Sono rimasti delusi sapendo che non lavori qui.Però se ci mettiamo in società faremo affari d’oro.Che ne pensi?” terminò guardandomi la scollatura con desiderio.
    ‘Che gente schifosa c’è al mondo!’pensavo mentre prendevo la busta. Ero disgustata.Ma come potevo essere finita tanto in basso?Come mi era venuto in mente di darmi allo strip?Senz’altro era stata un’idea cretina,alimentata e realizzata dal mio ego ferito e da quel farmaco orrendo che deforma la realtà.Dovevo subito andarmene da lì,prima che quell’orribile ometto mi potesse saltare addosso e farmi un colloquio riveduto e corretto per la situazione.Mi avvicinai alla porta quanto bastava. “No,la ringrazio molto per la sua offerta,ma non sono interessata.Avevamo pattuito un sera e cosi è stato.Arrivederci monsieur Lagrange.La ringrazio per l’opportunità che mi ha concesso. Adieu!”e prima che potesse di nuovo aprire quella sudicia bocca scappai fuori dal locale e mi fiondai nel primo taxi che passava lungo la via.

    **********************************

    Ancora qualche minuto e sarei entrata in scena.Avevo chiesto al coreografo una prova ufficiale. Mi sarei esibita sul palco,anziché nella sala prove e avevo chiesto la presenza di Roberto e di Roland, dato che avrei eseguito l’intera sequenza del cigno nero e che mi venisse dato un costume il più simile a quello che avrei poi indossato durante le rappresentazioni.Anche l’acconciatura si avvicinava molto a quella definitiva.Al coreografo l’idea non piacque eccessivamente ma acconsentì.
    “Vorrei proprio vedere cosa ci mostrerà,Mademoiselle,dopo più di una settimana di assenza!” commentò freddo.La musica partì e al termine il coreografo aveva cambiato espressione.Era sbiancato in viso e dal suo
    grande disappunto capii che il mio cigno nero non poteva essere più perfetto di così.I ballerini e i tecnici applaudivano e lui non trovò altro che alzarsi e complimentarsi con me per aver“comunque trovato il modo di provare la parte, nonostante l’impegno improvviso.Questo le fa molto onore Mademoiselle Lancret.Le lascio la giornata libera,la voglio qui domattina alle nove per la prova del suo costume,è rimasto solo quello da scegliere.Bonne journee.”concluse andando dietro le quinte.
    “Wow!” mi si avvicinò Roberto “Mai visto un cigno nero più sexy del tuo!”
    Nel cast era stato scritturato per la parte del Principe Siegfried, Roberto Bolle,primo ballerino della Scala di Milano.Nonché mio grandissimo amico e partner in alcune rappresentazioni a cui avevo preso parte alcuni anni prima.
    “Davvero? Ti ringrazio molto, Roberto.Tenevo molto al tuo giudizio”
    “I miei complimenti, Sabine.Sapevo che avevi qualche asso da giocare. Dopo tutto non sei mica etoile per nulla” si unì a noi Roland Olivieri,altro ballerino molto conosciuto in Francia,cui era stata data la parte di Rothbart,il perfido mago che separa Odette dal Principe.
    “Grazie Roland, è stata dura ma alla fine sono entrata nella parte”
    “Chissà magari la prossima volta ti faranno interpretare entrambi i ruoli” disse Roberto.
    “Perché no?” replicai “Odette e il suo doppio ora non hanno più segreti per me!” sorrisi
    “Cena? ”mi invitò Roberto.
    “Mmmh, okay!”accettai.
    “Perfetto! Ti passo a prendere alle sette? “
    “Va bene.A più tardi!Buona continuazione a tutti!”dissi allontanandomi dal teatro.Chiamai un taxi e mi feci lasciare nei pressi di Notre Dame.Non appena mi fui seduta al mio solito posto, le lacrime presero a scendere copiose, portandosi via tutte le umiliazioni che avevo sopportato nell’ultimo periodo:il coreografo e le sue battutine velate,gli sguardi bramosi e quasi allucinati degli avventori del locale di strip-tease e…si anche Michael per il suo tradirmi continuamente con Lisa.Alzai il viso e incontrai lo sguardo sofferente di Gesù sulla croce.
    “Scusami” dissi a mezza voce“Tu hai sofferto certamente più di me.Sei stato umiliato molto più pesantemente e non è stata una tua scelta…”
    Cominciai a recitare il rosario e alla fine accesi una candela al Sacro Cuore rivolgendogli una preghiera.Poi chiesi colloquio con il Padre Rettore e gli consegnai la busta contenente l’intera somma, extra incluso,ricevuta per la mia serata strip.Lo pregai di destinare metà della somma per la manutenzione del rosone centrale e l’altra metà per far accedere ai corsi para-scolastici che si tenevano nella parrocchia per i bambini più poveri,una bambina particolarmente meritevole.
    “Se non bastano me lo dica” terminai sperando che grazie all’istruzione,una volta cresciuta,quella bambina non sarebbe finita nel locale squallido e orribile di quell’ometto con gli occhi bramosi.
    Quando uscii dalla chiesa la mia anima era tornata pulita. Stavo bene e mi sentivo in pace con me stessa.E con il restauro della sezione dell’angelo nel rosone, anche l’angelo creato da Michael sarebbe tornato al suo splendore.Mi restava ancora una cosa da fare.Svelta composi il suo numero di telefono.
    “Ciao Michael…Si, sto bene grazie…Si,la prova è andata alla grande! Domani ho la prova costume!Volevo ringraziarti:ancora una volta mi hai aiutata,con le tue parole e la tua musica.Ehm…senti…io…no,no,per favore ascoltami…ti…ti lascio libero,libero di stare con Lisa…tu la ami ancora e tanto e io non me la sento più di dividerti con lei...ti amo,ma questo triangolo mi fa star male…No,no, per favore,non voglio più pensarci su…Oh…Michael,no,ti prego…cosi fai piangere anche me…” seguì un lunghissimo momento di silenzio.
    “Ciao,amore mio,ciao…”dissi con voce malferma e chiusi la chiamata. Poi spensi il cellulare che avevo comprato e attivato solo per le nostre chiamate.Tolsi sim e batteria e li chiusi in una tasca della mia borsa.Il telefono lo sistemai in un’altra tasca.Sarebbe rimasto cosi per lungo lungo tempo.
  • OFFLINE
    (StreetWalker )
    Post: 988
    Registrato il: 14/05/2011
    Città: AGLIE'
    Età: 36
    Sesso: Femminile
    HIStory Fan
    00 20/02/2013 14:44
    Non riesce ad ammettere che gli manca ma sotto sotto sa che non può resistere tanto
  • OFFLINE
    The Queen of Pop
    Post: 10
    Registrato il: 11/03/2012
    Città: TRENTO
    Età: 27
    Sesso: Femminile
    This Is It Fan
    00 26/02/2013 21:03
    oddio questa fiction è stupendaa! continuala ti prego [SM=g27811]
  • OFFLINE
    Crystalj
    Post: 367
    Registrato il: 29/06/2009
    Città: MILANO
    Età: 50
    Sesso: Femminile
    Number Ones Fan
    00 26/02/2013 22:18
    Re:
    The Queen of Pop, 26/02/2013 21:03:

    oddio questa fiction è stupendaa! continuala ti prego [SM=g27811]




    Ciao The Queen Of Pop, ti ringrazio molto! A presto.Ciao!
  • OFFLINE
    Crystalj
    Post: 368
    Registrato il: 29/06/2009
    Città: MILANO
    Età: 50
    Sesso: Femminile
    Number Ones Fan
    00 26/02/2013 22:30
    Ciao, ecco il capitolo 10. Ciao!!


    10

    Sabine…zucchero e cannella…
    Sabine…portamento fiero ed elegante…
    Sabine…ballerina di talento…
    Sabine…angelo delicato…
    Sabine…forza e grazia nella danza e nella vita…
    Sabine…fruscio di tutu e rumore sordo delle scarpette…
    Sabine…lacrime e sudore…
    Sabine…note di profumo mescolate all’odore dei costumi riccamente decorati…
    Sabine…affabile ascoltatrice e amica deliziosa…
    Sabine…amante tenera e dolce compagna…
    Sabine…algida e perfezionista…
    Sabine…giudice implacabile di se stessa,ingabbiata nei ruoli di una vita normale che non potrà mai avere…
    Sabine…bianco cigno vestito di nero, seduce con sguardo e perfette movenze…
    Sabine…fasciata in abito avorio di seta e paillettes al braccio di un altro…
    Sabine…che guarda la mia esibizione con occhi rapiti ed emozionati…
    Sabine…gentile e sorridente tra una coppa di champagne e un piatto di alta cucina…
    Sabine…che lascia il salone a piccoli passi ed esce cercando un posto tranquillo dove trovare rifugio da quell’ambiente festoso e opprimente…
    Sabine…diadema tra i capelli, strascico drappeggiato sulla panchina e piedi nudi…
    Sabine…ciocche mosse dalla brezza tropicale…
    Sabine…leggero sussulto e lieve sorriso…
    Sabine…mano che accoglie, mano che trattiene…
    Sabine…labbra di pesca dal tocco morbido e appassionato…
    Sabine…note di profumo…
    Sabine…zucchero e cannella…
    Nella splendida cornice del Royal Tower Of Atlantis,alle Bahamas,col fruscio delle onde e il caldo respiro della brezza tropicale,stringo a me Sabine dopo sei mesi di lontananza e mi ritrovo a pensare che quel lasso di tempo non ha cambiato niente tra noi.Tranne che per un piccolo particolare e nemmeno troppo piccolo:Sabine ora fa coppia fissa con Roberto Bolle,il ballerino italiano osannato da stampa, pubblico e critica,partner di Sabine nell’ultimo‘Lago dei Cigni ’.
    Sono stati sorpresi in atteggiamento confidenziale all’uscita di un ristorante e da allora tutti i giornali sono impazziti e hanno scritto fiumi di parole.“Cigno bianco e cigno nero” “Il Principe e la ballerina” “La coppia di dei della danza” Non riuscivo a credere a quello che leggevo.Non tanto perché la mia Sabine stava con un altro,ma perché sapevo che mi amava ancora e nonostante questo aveva una relazione stabile con lui.Lei che tanto mi diceva che non si potevano amare due persone!Era un tentativo di pareggiare i conti?
    O stare con me l’aveva cambiata a tal punto?
    “Sabine, senti…”
    “No, non dire niente…Abbracciami e basta…”
    “Ma ho tante di quelle cose da dirti…E’ tanto che non ci vediamo e…”
    “Sssshh…”mi abbraccia più forte e io faccio la stessa cosa.
    Stiamo cosi abbracciati stretti stretti tanto a lungo che ad un certo punto mi sembra di essermi fuso con lei.Ma non riesco più a rimanere in silenzio.“Perché stai con lui?” le chiedo.
    Sabine alza il viso verso di me.“Perché stai con lei?” mi bacia.
    Decisamente non è cambiato niente.“…tu ami me!” le dico baciandola a mia volta.
    “…e tu ami me!” dice e mi bacia ancora più appassionatamente di prima.
    “Mi dicevi sempre che non si possono amare due persone…”le dico abbracciandola. “Come fai?”le chiedo ironico.
    Sabine alza le spalle:“…e tu come fai?”mi dice di rimando.
    Quella conversazione cosi surreale mi sta innervosendo un po’:mi sembra di parlare con uno specchio. “Seriamente Sabine…”la invito.
    Alza le spalle di nuovo “Se lo fai tu,lo posso fare anch’io…”mi dice sciogliendosi dall’abbraccio.
    “Swan…tu non sei me…”
    “E chi lo dice? L’unica differenza tra te e me sta nel genere e nel tipo di lavoro ma per il resto, siamo uguali:abbiamo cominciato presto,lavoriamo continuamente e non facciamo altro che creare…io col
    corpo e tu anche con la voce…” mi guarda seria.
    “Hai una luce diversa negli occhi,mi sembri più adulta…”
    “L’esperienza che ho vissuto nei mesi passati mi ha fatto molto pensare e anche…si,crescere…Sono senz’altro più forte e sicura di me ora…sicura anche di quello che voglio…”sospira e guarda l’oceano davanti a se.
    “Ho fatto anche una diciamo piccola ‘incursione’ nel tuo mondo…”
    “In che senso? Hai provato a cantare?”le chiedo ma inizio ad agitarmi e non so perché.
    “No…” ride piano.
    “Amore mio, cosa hai fatto?”la invito a proseguire.
    “Ho preso una pastiglia delle tue…”
    “Oh Swan,no,perchè?” chiudo gli occhi e volto il viso da parte per qualche secondo.
    “Volevo solo dormire…Tu lo fai cosi spesso…”
    La mia Sabine:cosa ne avevo fatto? Possibile che fosse cambiata cosi tanto?
    “Ma l’ho rimessa e sono stata malissimo…ho creduto di morire…Ho fatto proprio una cosa stupida…”
    Rimane in silenzio per un po’ e nuovamente guarda l’oceano.Credo che ci sia dell’altro ma forse Sabine non è ancora pronta per parlarmene.
    “Sai, io sono fatta cosi, coi miei valori, le cose semplici in cui credo, le cose semplici che faccio anche se sono un’etoile conosciuta in tutto il mondo…”riprende.
    “E credo ancora che non si possano amare due persone contemporaneamente”conclude guardandomi in viso.
    “E allora il tuo accompagnatore?”
    “Mi sorprende molto che proprio tu creda a ciò che scrivono i giornali…” mi dice sorridente.
    Quel sorriso,quella luce negli occhi,quello sguardo:è lei,la mia Sabine di sempre. No, non è cambiata poi cosi tanto.
    “Abbiamo avuto un piccolo flirt…ma Roberto è uno dei pochi e sinceri amici in questo mondo cosi fatuo e non voglio perderlo…Andiamo insieme alle feste e in altre occasioni perché stiamo ancora cavalcando
    l’onda del successo che ‘Il Lago dei Cigni’ha ottenuto.”
    “E in ogni caso non sei aggiornato…”continua“mi hanno appioppato un fidanzato al mese in quest’ultimo periodo…”termina abbracciandomi.
    “Com’è la vista da lassù?” mi chiede poi indicando col capo la mia suite “Assolutamente magnifica!”le rispondo complice inarcando un sopracciglio.
    “Lo sospettavo...”dice prima di baciarmi di nuovo.Poi si scioglie dall’abbraccio.
    “Sarà meglio che io rientri.Sono fuggita un sacco di tempo fa…”dice raccogliendo l’abito sulle braccia e i sandali con due dita.
    “E mi lasci qui cosi?”le chiedo.
    “Resterò qui fino alla fine della settimana.Un po’ di ‘mare’,prima di andare a Chalons per Natale. Sai sicuramente come trovarmi e mantenere la promessa di farmi visitare la tua suite” conclude facendo l’occhiolino e andando via svelta.
    La seguo con lo sguardo finchè si addentra nella radura e non la vedo più.‘La mia Sabine è libera e mi ama ancora’penso mentre mi incammino verso la direzione presa da Sabine pochi minuti prima.
    ‘Non ne ho avuto il tempo ma devo dirglielo…voglio proprio vedere come reagirà’.Io e Sabine avevamo molte cose di cui parlare ma di tempo ne avremmo avuto molto d’ora in avanti.

    ***************************

    Quella sera al telefono risi come una matta! E anche Michael rideva e rideva, con quella sua risata contagiosa e divertita!
    Natale era passato e avevamo ripreso le nostre lunghissime telefonate.
    Quei tre giorni alle Bahamas erano stati assolutamente meravigliosi. Visitai la suite di Michael – mai visto tanto lusso in vita mia! – e rimasi con lui per lunghissimi pomeriggi e notti splendide.
    La mattina dell’ultimo giorno mi raggiunse in piscina e rimase con me per un paio d’ore. Io ero tesa e imbarazzata: avevo paura di tradirmi e di tradirci.E se fosse venuto fuori tutto?
    Invece al nostro ritorno a casa i giornali iniziarono a ricamare su una possibile liason tra me e Leonardo Di Caprio.
    “Mi chiedo come possano aver pensato una cosa di questo tipo…eravamo sotto gli occhi di tutti!”disse Michael tornato serio.
    “…Leo mi ha aiutato con i sandali…”gli dissi io di rimando.
    “…‘Leo’?Amore mio c’è qualcosa che non so…?”
    “Quando sono rientrata nel salone sono inciampata nei gradini.Leo era lì e mi ha aiutata a non cadere,poi mi ha passato i sandali e mi ha offerto il braccio per rientrare nel salone.Quando l’ho ringraziato
    mi ha fermata dicendomi di dargli pure del tu e di chiamarlo Leo, come fanno i suoi amici”
    “E…?” Michael mi invitò a continuare.
    “E niente…una volta dentro mi ha offerto dello champagne e abbiamo parlato seduti ad un tavolo.
    Che ti avevo detto? Un fidanzato al mese…” conclusi.
    “Sarà, me la faccio andare bene….”
    “Cosa dici? Non sarai mica geloso per caso, eh?”
    “Bè, insomma…da una parte il tuo‘quasi fidanzato ufficiale’, dall’altra il tuo spasimante…”
    “E nella suite il mio fidanzato segreto…”lo interruppi “tutto questo mi ricorda qualcosa…”
    “Ok,ok,amore mio,chiudiamola qui” disse Michael accusando il colpo “Devo salutarti, ho ancora parecchie cose da fare oggi e li da te è quasi notte fonda…Devi riposare…”
    “Già…allora buona giornata Michael…ti amo tanto…mi manchi…”
    “I love you more…I miss you too…Good night my sweet angel” disse Michael chiudendo la telefonata.
  • OFFLINE
    (StreetWalker )
    Post: 990
    Registrato il: 14/05/2011
    Città: AGLIE'
    Età: 36
    Sesso: Femminile
    HIStory Fan
    00 26/02/2013 22:42
    Finalmente si sono detti ti amo
  • OFFLINE
    Crystalj
    Post: 369
    Registrato il: 29/06/2009
    Città: MILANO
    Età: 50
    Sesso: Femminile
    Number Ones Fan
    00 05/03/2013 22:49
    Ciao! Ecco il capitolo 11! Ciao!!


    11

    La nostra storia era ripresa e non dovevo più combattere con la presenza ingombrante di Lisa.Michael però era ancora sposato e io continuavo ad essere la sua amante.Non era facile per me,il senso di colpa era sempre li a pungolarmi,ma stavo imparando a non dargli troppo peso.Amavo troppo Michael per lasciarlo.Quando ci avevo provato era stato orribile e non potevo proprio pensare di rinunciare alle nostre telefonate e ai nostri,seppur brevi,incontri mensili
    incastrati tra i miei e i suoi impegni.Ogni volta che ci incontravamo era stupendo:tante cose da dirci, i momenti a tavola,i momenti di intimità,tutto condiviso e reso più gioioso dal fatto che per tante settimane non ci eravamo visti.Verso la fine di Aprile,per Michael iniziò un periodo fitto di impegni.E per un po’purtroppo non avremmo potuto vederci.Lui sarebbe rimasto negli States,dividendosi tra Los Angeles e New York, io sarei invece andata in Italia:prima avrei passato tre settimane a Milano, dove avrei ballato nello Schiaccianoci,avevo la parte della Fata Confetto,e dove avrei rivisto Roberto.Ero davvero contenta:Roberto al rientro dalle Bahamas,era stato in tournee con i più grandi nomi della danza e doveva assolutamente raccontarmi tutto.Poi sarei volata a Roma, dove altri impegni di lavoro mi attendevano e dove sarei rimasta fino a qualche giorno prima del mio compleanno che avrei festeggiato come sempre a Chalons.A Roma presi l’occasione per andare a vedere lo stato in cui si trovava il mio appartamentino di Via Marcella:erano quasi tre anni che non ci tornavo.Chissà come lo avrei trovato.Una volta rivisto avrei pensato a cosa farne: tenerlo, venderlo o affittarlo.La mia casa di Parigi era più che sufficiente e le ultime volte che ero venuta in Italia avevo soggiornato in hotel.Quando la luce del giorno si riversò all’interno del mio appartamento,mi si rivelarono tutta una serie
    di lavori di manutenzione urgenti da fare.A parte l’obbligatoria imbiancatura, le persiane di alcune finestre erano da sostituire, il bagno necessitava di nuovi sanitari e alcuni mobili ed elettrodomestici andavano acquistati senza dubbio alcuno.Con la mia assistente stendemmo la lista di tutto quello che c’era da fare e da sostituire e mentre io mi dividevo tra un’intervista,un set fotografico e una rappresentazione teatrale,Camille si occupava
    di mettere a nuovo l’appartamento.Nel frattempo eravamo alloggiate all’ Hotel Piranesi, il mio hotel preferito a Roma, dotato di molti
    confort e servizi e arredato in maniera non eccessivamente lussuosa.
    Alla sera mi trovavo con i miei vecchi amici del corso di recitazione e in un paio di occasioni avevo conosciuto altre persone che nel frattempo si erano aggiunte alla nostra compagnia.Fu proprio durante una di queste uscite che incontrai una persona che avrebbe avuto un certo peso nei mesi a venire.Quella sera arrivai all’Hard Rock Cafè palesemente in ritardo.La sessione fotografica era durata più del previsto. Affamata e affannata per la corsa, ordinai al bancone una porzione di nachos con verdure e formaggio e una coca light con limone, chiedendo di far portare il tutto al tavolo situato al piano superiore.“Ehi…Ma tu, sei Sabine Lancret!”non avevo appena fatto a tempo a dare le spalle a Roby, il barista,che mi era arrivata quella voce.Mi voltai nuovamente e mi trovai di fronte a un bel ragazzo moro con gli occhi verdi.“Ma davvero puoi mangiare i nachos? Non sei a dieta?E giri senza body guard?” terminò curioso.“Si, sono io. Si, posso mangiare i nachos e si, giro senza body guard”dissi un po’ infastidita da quel suo ‘piccolo interrogatorio ’improvvisato.
    “Wow! Ho di fronte a me l’etoile più famosa di Francia!” esclamò ancora.“Per favore, abbassa la voce…”chiesi gentile ma stavo davvero iniziando a scocciarmi: ero affamata e avevo anche bisogno di darmi una piccola rinfrescata.“Voglio passare la serata tranquilla con i miei amici, non firmare autografi…”
    “I tuoi nachos sono al tavolo”mi disse la cameriera.
    “Ti ringrazio molto!”risposi“Allora ciao e buona serata” dissi al ragazzo con gli occhi verdi.
    “Mi chiamo Jerome Kuentz-Bas”disse porgendomi il suo biglietto da visita “Sul retro c’è il mio cellulare privato.Magari ceniamo insieme”
    “Ehm…grazie ma non credo che sarà possibile…”
    “Le etoile dovranno pur mangiare o no?”
    “Si,ma sono molto impegnata…”non sapevo più come fare per sganciarmi.
    “Non ti porterò via molto tempo…”
    “…guarda,l’unico appuntamento che potrei concederti è la prima colazione del mattino!Ho tutta una serie di impegni nei prossimi giorni e poi devo rientrare a Parigi…Spiacente…”buttai lì sperando di sortire un qualche effetto a mio favore.
    “La prima colazione…mmmmh perché no?Come ci organizziamo?Ci vediamo verso mezzanotte davanti al tuo hotel?O preferisci nella sala d’attesa?”mi chiese Jerome.
    “Ma cosa hai capito!?!? Io parlavo della sola colazione,non di precederla passando la notte insieme!”ero sconcertata!
    “Ah,scusami…davvero fa conto che non abbia detto nulla…non volevo offenderti…”disse poi
    “In ogni caso, anche la sola colazione va bene,è un appuntamento diverso dal solito.Conosco una pasticceria vicino Piazza di Spagna che ne fa di ottime! uando sei libera?”proseguì.
    “Quando-sono-libera?” ripetei con gli occhi sgranati,scandendo le parole.Non potevo credere a quello che avevo appena sentito.Scossi la testa con disappunto in direzione di Jerome.Squillò il cellulare.
    ‘Sei tu, meno male…’pensai sollevata.“ Ti saluto!” dissi girando i tacchi.Poi risposi cambiando tono e lingua:“Hi! How are you?”sorrisi “Wait a minute,honey, please”feci un cenno ai miei amici e sparii nel bagno.Quindici minuti dopo, la porzione dei nachos,ormai quasi freddi, era dimezzata e la coca-cola finita.Quando la cameriera ripassò, ordinai acqua e frutta e iniziai a rilassarmi un po’.
    “Chi era quel tipo al banco?”mi chiesero i miei amici.
    “Uno che mi ha riconosciuta…E che ci ha pure provato!Ecco il suo biglietto da visita”
    “Non mi dice niente questo nome” il biglietto fece il giro del tavolo poi tornò nelle mie mani e da li finì nella borsa.
    La serata passò tranquillamente ma al momento dei saluti fuori dal locale,Jerome mi si avvicinò di nuovo.
    “Spero davvero di non averti offesa prima e che si riesca a combinare per far colazione insieme una delle prossime mattine.Ciao Mademoiselle L’Etoile!” Scossi la testa: non mollava proprio!
    Non risposi al suo saluto e svelta raggiunsi il mio posto in macchina. Non so perché ma una volta giunti a circa metà della via, mi voltai indietro:Jerome mi stava ancora guardando.

    ******************************************

    I lavori di ristrutturazione del mio appartamento durarono più del previsto. I miei impegni di lavoro si erano intensificati e se ne erano aggiunti degli altri.Con Michael ci sentivamo regolarmente due
    volte al giorno, ma che sofferenza: mi mancava da morire.Purtroppo eravamo ancora in maggio,anche se verso la fine e avrei dovuto aspettare ancora due mesi e mezzo buoni prima di poterlo rivedere di nuovo. Stavo facendo un calcolo rapido della differenza di fuso orario per chiamarlo a sorpresa ma fui interrotta da una voce che non riconobbi subito.
    “Ciao Mademoiselle L’etoile!Come stai?” Era Jerome.
    “Ciao Jerome Kuentz-Bas.Sto bene, grazie.Che ci fai qui?” risposi.
    “Sono qui al Piranesi per lavoro.Il nostro pranzo è terminato,stiamo per riprendere la riunione nella Sala Congressi del piano di sotto” mi spiegò.“Alla fine del pranzo il cameriere ti porterà una cosina da parte mia”aggiunse poi.
    “Ah si?Grazie…”risposi sollevando un sopracciglio.
    “Prego! Figurati!Ciao Mademoiselle L’Etoile,devo andare.Il lavoro mi chiama!”disse allontanandosi dalla sala del ristorante.
    La sorpresa di Jerome arrivò qualche minuto dopo:una piccola fetta di sacher accompagnata da una rosa rossa e un biglietto “Qui i nachos non li fanno… Bon Appetit! J.K.B. Ps: A quando la nostra colazione ? ”
    Mi venne da ridere.‘Fiori e cioccolata’pensai poi‘Binomio perfetto per la conquista di una donna’
    “Alla tua, Jerome Kuentz-Bas” mormorai a mezza voce iniziando la fetta di torta.Quel ragazzo non era del tutto uno sconosciuto per me.Il suo cognome lo avevo sentito nominare molte volte: la sua famiglia operava in diversi settori ed era una delle famiglie bene di Francia.
    Jerome è quello che si definisce un buon partito,con a corredo la fama di essere un imprenditore con pochi scrupoli nonché impenitente playboy.Non era infrequente che i giornali lo sorprendessero in compagnia di qualche attrice o modella, vista la sua propensione a scegliersi le ‘prede’ nel mondo dello spettacolo.In quel momento squillò il telefono.L’impresa di pulizie aveva terminato il suo lavoro e il mio appartamento era pronto.Quella sarebbe stata l’ultima notte al Piranesi.Sfortunatamente, la giornata non iniziò in maniera piacevole come la notte appena passata:a sorpresa,ritrovai Jerome nella sala della colazione di buon’ora.Per evitare spiacevoli situazioni con il personale dell’hotel dissi di aver dimenticato di avvisare che per la colazione avrei avuto un ospite.
    Il disappunto si dipinse sul volto di Jerome quando vide che il tavolo venne apparecchiato per tre. “Non faccio un passo senza la mia assistente” dissi cercando di mascherare il nervosismo “e dove
    mangio io,mangia anche lei”terminai con tono perentorio,lanciandogli un’occhiata di benservito.Jerome accusò il colpo e si sedette con noi. Nonostante il numero delle persone non fosse quello giusto
    per un appuntamento galante,l’ora successiva scivolò via senza intoppi.Jerome era un abile conversatore e con le donne sapeva davvero come comportarsi.Camille ne restò affascinata.Mi riservai di dirle un paio di cosette non appena saremmo rimaste da sole.Il telefono squillò nel mezzo di una conversazione che aveva come argomento la cucina francese in contrapposizione con quella italiana.Jerome parteggiava per la cucina di casa.Per me invece erano ottime entrambe.
    Annullai la chiamata e digitai in fretta uno sms di scuse.“Hi, my love.I can’t reply now.I’ll call you later. Sorry. Love you so much. Miss you.Kisses, S.”
    “Dobbiamo andare, Camille. Era la produzione”dissi“Piacevole colazione. Grazie di tutto”mi alzai imitata da Camille.
    “Peccato.Si è fatto tardi anche per me.A presto Mademoiselle L’Etoile, a quando la prossima colazione?”
    “Eh…veramente sto partendo,ho l’aereo nel primo pomeriggio, torno a Parigi” Era vero, dovevo rientrare per definire alcuni impegni che mi avrebbero tenuto lontano dall’Europa per parecchi mesi.
    Ma sarei rientrata a Roma nel giro di tre,massimo quattro giorni. Ovviamente a Jerome non lo dissi.
    “Peccato…Ci vediamo a Parigi allora…”replicò.
    “Mia madre è una tua grande fan.Quando balli all’Opera è capace di venire a vederti anche tre,quattro sere di seguito”continuò rispondendo al mio sguardo interrogativo “Abbiamo i posti nelle
    balconate sul palco prenotati per tutta la stagione!Pensa come si emozionerà quando le racconterò che ti ho incontrata!”
    “Ah…beh…ringraziala tanto…mi…mi fa sempre piacere il supporto dei miei ammiratori…”dissi ingoiando il rospo.Ero nei guai.Grossi guai.Jerome aveva scelto la sua preda e con le ultime sue parole mi ero tolta
    definitivamente ogni dubbio.Sapevo che non avrebbe mollato la presa tanto facilmente.Per tutto il mondo ero single quindi Jerome aveva via libera.Peccato che nella realtà le cose non stessero affatto cosi. Parlargli di Michael era assolutamente fuori discussione!Quando avevamo ripreso la nostra storia ero stata chiara con Michael:nessuno doveva venire a sapere in alcun modo che io e lui stavamo insieme. Avremmo coinvolto solo alcune selezionatissime persone: non era possibile nasconderci al mondo senza aiuti,esposto com’era il mio adorato MJ.In questo modo avremmo potuto continuare a frequentarci indisturbati.Le nostre professioni creavano la condizione perfetta: viaggiando di continuo era possibile incontrarci praticamente ovunque e,in moltissimi casi,al riparo di occhi indiscreti.Michael dopo aver espresso qualche dubbio iniziale si era trovato in accordo con me e aveva subito messo in pratica alcuni accorgimenti che ci avrebbero favorito ulteriormente.Uffa!Un’altra complicazione e altre bugie da inventare.Probabilmente se gli avessi detto che mi vedevo con un’altra persona non avrebbe desistito,anzi!Avrebbe fatto ancora di più per battere il rivale e avere tutto per se il premio:me.Avrei dovuto studiare nel dettaglio come muovermi con Jerome.Dovevo assolutamente trovare il modo di neutralizzarlo prima che potesse diventare ‘pericoloso’.Per il momento non avrei parlato di lui con Michael,allo stato attuale delle cose era inutile.Mi riservai di tenere sotto controllo la situazione, evitando di espormi troppo e di fare scelte affrettate.Il baciamano di Jerome mi riportò nella hall.
    “ehm…che galanteria…”dissi a mezzavoce.
    “Grazie…Allora…ci si vede,Mademoiselle L’Etoile…”
    “Aurevoir, Jerome Kuentz-Bas” risposi dirigendomi verso il taxi affiancata da Camille e dal fattorino che portava il mio bagaglio.

    *****************************************

    ‘Mademoiselle L’Etoile… ’pensavo. Decisamente intrigante come donna. Le ballerine classiche hanno fama di essere creature eteree e distaccate.E Sabine Lancret non è da meno.Ma è davvero bellissima e mi attrae da matti.La voglio ad ogni costo, deve essere mia.
    Devo andarci piano con lei però:le manovre dirette non vanno bene, dovrò girarci un po’ intorno.Rebecca fece scorrere la mano sotto le lenzuola fermandosi appena raggiunse il suo obbiettivo.
    “…mmmmm…Jerome…ho di nuovo voglia…”disse con voce languida.
    Con Sabine andrò in bianco per un bel po’'pensavo.Questa‘relazione’ molto aperta e disimpegnata con Rebecca Winston,la mia ex,nonché amica di famiglia calzava a pennello.
    “Oh, andiamo baby,mostrami cosa sai fare…perché mi fai aspettare?A cosa pensi?”mi invitò nuovamente Rebecca un po’infastidita.
    Al viso di Rebecca sovrapposi quello di Sabine, immaginando di fare sesso con lei.Un’ora dopo eravamo soddisfatti entrambi. Rebecca si addormentò quasi subito.Io restai sveglio ancora un po’,quel giochino mi aveva coinvolto più di quanto avessi pensato e ora volevo
    Sabine più di prima.Mi appisolai ma mi svegliai circa un’ora dopo.Il contatto della gamba di Rebecca aveva risvegliato in me il desiderio. La svegliai e ricominciammo a fare sesso.
    La mattina dopo,prima di uscire,Rebecca mi disse:
    “Non so chi sia questa Sabine, ma se ti fa questo effetto ben venga!” il suo sguardo era eloquente.“Solo, abbi l’accortezza di non pronunciare il suo nome mentre‘giochi’con me!!”terminò cambiando
    tono ed espressione e lasciando il mio appartamento sbattendo la porta.

    *****************************************

    Guardo il liquido ambrato che dalla bottiglia si rovescia nel lavandino.Apro il rubinetto e l’acqua pura si porta via le tracce di liquore e le mie lacrime…Ieri sera ho vinto la prova più dura da quando ho lasciato Michael.Il mio Michael...non posso più fare nulla per te ormai…Ci ho provato,quanto ci ho provato,ma mentre tu forse trovavi un po’ di serenità grazie ai miei tentativi,io mi perdevo e ho rischiato di distruggere e annullare me stessa.E la piega che ha preso il nostro rapporto mi stava anche allontanando dalle due persone che amo più di te,amore mio,due persone innocenti che impotenti e con gli occhi tristi e pieni di pianto osservavano la loro mamma allontanarsi un week end dopo l’altro.Quante volte guardavo di corsa i loro quaderni di scuola mentre una delle tue macchine fuori mi aspettava per portarmi a Neverland o in uno dei tanti alberghi in cui alloggiavi e dove incontravi le persone più disparate.
    Professionisti di ogni genere,quanti sorrisi mentre ti porgevano i loro biglietti da visita e mentre tu ascoltavi tutte le loro proposte, io li osservavo e vedevo esattamente che cos’erano:vampiri e
    sanguisughe pronti ad attaccarsi al tuo conto corrente e alla tua fama!E quante liti e discussioni per distoglierti da questo o quel progetto destinato al sicuro fallimento!La lite peggiore fu quando i tuoi fratelli ti avevano quasi coinvolto in quella loro folle idea di un tour di reunion dei J5.Pazzesco!Lo sapevano anche i sassi che nessuno avrebbe aderito in nessuna maniera ma tu eri con loro e io non potei altro che farmi carico di tutte le cattiverie che mi hai detto quel giorno e tornare a casa mia e dissipare la tristezza e la frustrazione con un paio di bicchieri, buttati giù velocemente prima di andare dai miei bambini per dar loro la buonanotte.Ti sei scusato in mille modi nei giorni a seguire ma io sapevo che sarebbe successo di nuovo e ho iniziato a pensare di staccarmi da te.Ma la tua volontà era molto più forte della mia e l’amore che provo per te mi teneva legata a te e mi impediva di proseguire nel mio intento. Il nostro era diventato un amore malato e io non avevo più la forza di provare a guarirlo.Fu la mattina che mi svegliai con un tremendo mal di testa che mi accorsi che non potevo più andare avanti cosi.Con la bottiglia quasi vuota tra le mani piansi lacrime di paura.Non posso salvarti ora
    amore mio…Non al punto in cui sono arrivata…Sono esausta…E gli occhi dei miei figli mi trapassano lo sguardo e il cuore e io non ho più forze…Amore mio, scelgo loro…Spero mi perdonerai un giorno…
    Con la testa che pulsava composi quel numero di telefono che segnò la mia rinascita.Ieri sera Michael al telefono singhiozzava, stavo per cedere, ma la mia volontà stavolta era più forte del mio cuore innamorato e con i visi dei miei figli bene impressi nella mente gli dissi che non mi importava assolutamente nulla né di come stava né delle sue lacrime.“Mi sei totalmente indifferente ora…”gli avevo detto. Alzai la bottiglia vuota come a fare un brindisi.“A te Mademoiselle…Te lo lascio…Forse tu troverai il modo per essere felice con lui…E lui con te…Sempre che il lato nero di Michael e del suo mondo non spezzino le tue ali da cigno prima che tu possa realizzare il tuo sogno di bambina innamorata…”
    Metto la bottiglia nel secchio e porto tutte le bottiglie, ora vuote, che avevo trovato in casa nel cassonetto.Quando rientro i miei bambini sono pronti per andare a scuola.
    “Prendo la borsa e le chiavi della macchina!” dico guardandoli.I loro sorrisi mi dicono che andrà tutto bene.Forse non è la scelta migliore ma per ora è la più giusta, per me e soprattutto per loro.
    Vedo i miei bambini entrare a scuola, li saluto ancora con la mani e mando loro altri baci.
    ‘Li mando anche a te, amore mio…’Mi sono imposta di non vederti e sentirti più ma non posso impedire al mio cuore di amarti ancora e alla mia mente di pensarti.
    ‘E’ troppo presto adesso, forse più avanti’penso mentre riavvio il motore per tornare a casa mia.
  • OFFLINE
    (StreetWalker )
    Post: 992
    Registrato il: 14/05/2011
    Città: AGLIE'
    Età: 36
    Sesso: Femminile
    HIStory Fan
    00 05/03/2013 23:16
    Era troppo bello per essere vero adesso lo ha lasciato. Posta il prossimo per sapere se ci ripenserà e ritornerà con lui perché lo ama
  • OFFLINE
    Crystalj
    Post: 370
    Registrato il: 29/06/2009
    Città: MILANO
    Età: 50
    Sesso: Femminile
    Number Ones Fan
    00 06/03/2013 12:01
    Ciao Streetwalker, Sabine non ha lasciato Michael in questo capitolo, lo aveva lasciato nel 9 per poi rimettersi con lui nel 10.La persona che chiude il capitolo 11 e' Lisa; Sabine non ha figli suoi.
    Ho immaginato questo 'addio' dopo aver letto, a suo tempo, una intervista in cui Lisa raccontava come e perche'avesse lasciato Michael.La ff ripercorre la vita di Michael da dopo l'History tour in poi(quantomeno riporto gli episodi salienti).
    Verso la fine capitolo 10 Michael a un certo punto dice "Ora sono libero..." quindi vuol dire che non vede piu' Lisa e nemmeno sta piu' con Debbie.Volevo far uscire di scena Lisa,cosi come poi c'e' un riferimento a Debbie piu' avanti,visto che ha fatto parte della sua vita.
    Grazie e a presto! :)
  • OFFLINE
    (StreetWalker )
    Post: 993
    Registrato il: 14/05/2011
    Città: AGLIE'
    Età: 36
    Sesso: Femminile
    HIStory Fan
    00 06/03/2013 14:42
    Come sempre capisco male
4