00 08/01/2013 20:52
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La mascherina buttata sul sedile di fianco. La testa tra le mani, sguardo basso, pensieri tristi.Il nuovo disco.Il tour.Pensieri tristi.Coreografie da ultimare.I ritocchi continui alla scaletta.
Pensieri tristi.Lei non è qui con me.Quel progetto dell’ultimo minuto…può anche funzionare…a patto che…Lei non risponde al telefono.
Tra un po’ iniziano i provini.Lei non vuole più ascoltarmi.Qui si riempirà di gente.Lei ha mandato indietro il mio regalo...Gente che oggi non ho voglia di vedere…ma devo…
Alzo la testa e mi sistemo meglio sulla poltrona.Faccio scorrere lo sguardo tutto intorno al teatro.E’ triste un teatro vuoto, ma a me piace. C’è una gran pace…che tra un po’ non esisterà più…Di nuovo compongo il suo numero…squilli su squilli…ma la risposta non arriva.
Con un gesto di rabbia spengo il telefono e lo butto sulla sedia a far compagnia alla mascherina.Mi appoggio alla balaustra:da qui sopra c’è un’ottima vista sul palco.
‘Magari resto qui per tutto il tempo…’penso tra me ‘Sarà proprio necessaria la mia presenza…?’sbuffo.
Mi appoggio nuovamente allo schienale e alzo il viso verso l’alto, seguendo il gioco intricato delle corde che reggono il sipario e il groviglio dei fili delle luci e dei riflettori che illuminano il palco.Ora sono accese poche luci:il palco è in penombra mentre il teatro è al buio.Chiudo gli occhi e penso che potrei riposarmi un po’…sono stanco…Quanta frenesia, quante cose tutte insieme…
Potessi prendermela con un po’ più di calma ogni tanto…non fossi sempre circondato da tanta gente…In lontananza mi arrivano i cori e il carillon accompagnato dal canto infantile che segnano l’inizio di “Little Susie”, uno dei pezzi contenuti nel mio ultimo disco.
Una smorfia mi attraversa il viso...‘…ormai sento quelle canzoni in ogni momento…'Riapro gli occhi e rimettendomi seduto, capisco di essermi appisolato, la musica però è reale.Inizia la parte del cantato. Sento un fruscio e il rumore di passi sotto di me.Mi affaccio alla balconata e la vedo:una ballerina-‘forse la vedrò al provino più tardi '-sta usando la mia canzone per esercitarsi.
E’ davvero molto brava.Peccato non poter vedere la sua espressione,la scarsa illuminazione del palco non lo permette.La canzone prosegue e lei, agile ed elegante, continua la sua coreografia.
Ora cammina sulle punte- ‘adoro le ballerine quando si muovono sulle punte, è qualcosa di una bellezza unica!’ - e disegna piccoli arabeschi con le braccia e le mani,portandosi verso l’estremità del palco.La parte del cantato finisce e appena iniziano i colpi d’orchestra lei esegue delle piroette:tante quante sono le battute finali del brano.Sono cosi preso da quello che vedo che non mi sono proprio accorto di essermi appoggiato totalmente alla balaustra. Sull’ultima piroetta,la ballerina alza lo sguardo verso l’alto con le braccia tese e per un breve attimo riesco a vedere il suo viso.E lei il mio.
“Sabine! Cosa fai qui?!Siamo in ritardo, i provini stanno per iniziare e tu devi ancora cambiarti!” L’intervento della sua amica mi da modo di ripararmi in un cono d’ombra.‘Sabine...nome carino...francese o tedesca...’penso.
“Chantal, l’ho visto!!L’ho visto!!” la sento dire.
“Visto chi?”
“Michael!E’ qui!!E’ seduto lassù, in una delle balconate!”
“Sei sicura?”
“Certo che sono sicura!Credimi: è seduto qua sopra” termina Sabine indicando con la mano il punto in cui mi ha visto.
“…ne sei ossessionata!Scambieresti per lui anche me se ci fossi io là sopra col cappello in testa! Andiamo…!!”termina Chantal prendendo Sabine per mano.
Quel breve scambio di battute mi fa sorridere.Intanto dallo stereo le note di “Smile” riempiono l’aria.
“Aspetta! Devo riprendere il mio stereo portatile!”Sabine torna sul palco e la canzone si interrompe bruscamente.
Le ragazze fanno appena in tempo a sparire dietro le quinte che il palco e il teatro vengono illuminati a giorno e io con loro.Recupero
il telefono, indosso la mascherina e scendo dal mio ‘nascondiglio’.
Il teatro si riempie, i provini iniziano, ma io arrivo in ritardo, senza mascherina stavolta.
Subito mi mettono in mano le foto delle ballerine e mentre loro danzano io scorro velocemente le loro schede.E poi arriva lei.
La sento pronunciare nome e cognome. ‘Francese, l’avevo detto!’ penso trovando conferma sulla scheda.
Gli occhi di Sabine mi raggiungono e il suo viso cambia espressione. Cambiano direzione, frugando un po’ in giro per mitigare l’emozione e l’imbarazzo.Quando tornano su di me capisco che ora è sicura del fatto che l’ho vista ballare sulle note di “Little Susie”: sta rispondendo al mio sorriso.
Poi annuncia di eseguire un estratto de “Il lago dei cigni” e sulle prime note del brano, Sabine inizia la sua coreografia.Alla fine l’applauso l’attende e lei ringrazia sorridendo e facendo il grazioso inchino delle ballerine classiche. Poi scompare dietro i pesanti tendaggi rossi e io mi alzo dal mio posto: ho visto abbastanza. Comunico la mia scelta a LaVelle Smith, il coreografo del tour, e lascio il teatro.
Riaccendo il telefono, trovando due chiamate perse. Lei è di nuovo con me e forse ora è disposta ad ascoltarmi.