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Berlusconi vuole ricandidarsi

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    rossijack
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    00 12/07/2012 23:03
    Il nostro,non contento di dove siamo arrivati,vuole ricandidarsi perche' sente,cosi' dice,il dovere di farlo!Io gli consiglio di essere irresponsabile e di pensare agli affari suoi che non vanno cosi' bene ,soprattutto quando non e' primo ministro.Il Fatto quotidiano ha pubblicato questo articolo oggi:








    Per “senso di responsabilità” si è dimesso, per “senso di responsabilità” si ricandida. Silvio Berlusconi scende di nuovo in campo. E la storia si ripete. Come nel 1994 anche oggi l’impegno in politica appare l’unica via per salvare il salvabile di un patrimonio che si sta rapidamente consumando in spese personali (circa 100 milioni annui tra mantenimento delle Olgettine, delle ville e dell’ex moglie Veronica Lario) e che lo hanno costretto a mettere in vendita le ville di Antigua e tentare di attuare una sorta di spending review.

    Insomma per salvare la “roba” Berlusconi si ricandida. Ma anche per salvare se stesso dai processi e le sue aziende dalla crisi. Preoccupato certamente dal caso Ruby e in attesa della pronuncia della Cassazione sul ricorso presentato sul Lodo Mondadori: 560 milioni versati alla Cir di Carlo De Benedetti che l’ex premier (e soprattutto la figlia Marina) rivogliono veder tornare indietro.

    Questioni di famiglia

    Le aziende poi hanno smesso di registrare (e regalare) utili. Fininvest ha chiuso il bilancio 2011 con un indebitamento di 2,07 miliardi di euro, circa la stessa esposizione che aveva nel 1993 (1,7 miliardi di euro). Poi la discesa in campo cambiò tutto. Nel 2005, alla scadenza del secondo Governo Berlusconi, l’azienda distribuì ai soci cedole per un miliardo mentre nel 2010 chiuse il bilancio con un utile di 160 milioni. La permanenza a Palazzo Chigi ha coinciso anche con una costante crescita del reddito personale: dai 14 milioni dichiarati nel 2008, anno in cui Berlusconi torna a Palazzo Chigi per la terza volta, fino ai 48 registrati nel 2011.

    Ma come si allontana dalla presidenza del Consiglio cominciano i guai. Mediaset, ad esempio, nel primo trimestre 2012 ha chiuso con un utile di 10,3 milioni di euro contro i 68,4 dello stesso periodo del 2011 poi chiuso con 225 milioni di utili e 1,77 miliardi di indebitamento. E poi c’è il Milan, poche gioie e tanti dolori. È dovuta intervenire Fininvest nel 2011 per ripianare i conti della squadra, in perdita di 67,3 milioni, così da permetterle di rispettare le regole Uefa. Ma la società di via Turati è una cambiale continua per il Cavaliere, che tenta da anni di venderla, senza però riuscirci. Ma ora gli sarà utile, come negli ultimi venti anni, a fini elettorali. Una corsa, quella alle politiche del 2013, che si annuncia dunque importante. Per Berlusconi. Che anche a Piazza Affari soffre notevolmente.

    La settimana del passaggio di consegne a Mario Monti la famiglia del Cavaliere lasciò in borsa 160 milioni. Una perdita secca di circa 100 milioni di euro per Silvio Berlusconi, di 13 milioni ciascuno per Marina e Piersilvio e di 34 milioni in tutto per Barbara, Eleonora e Luigi, i figli del premier e di Veronica Lario.

    La colpa da smacchiare

    Ce n’ha dunque da recuperare. Lui che è un vincente poi non ha mai digerito l’essere passato per il colpevole del tracollo economico del Paese. “Per lui è sempre stato una sconfitta sul piano dell’immagine e soprattutto non l’ha mai accettato anche perché non è così”, spiega al Fatto Paolo Romani, ex ministro e amico fidato di Berlusconi. Romani però garantisce che la decisione di scendere nuovamente in campo non è stata compiuta per salvare le sue aziende e se stesso dai processi ma per responsabilità. “Berlusconi ha fatto molte cose nella vita che voleva fare, molte altre le ha fatte perché doveva: questa credo rientri nella seconda categoria”, spiega Romani. Che ricorda i giorni della caduta di novembre. “Li ho vissuti minuto per minuto e fu solo un passaggio politico, di risvolti economici non ce n’erano mi creda”. Si candida per dovere, dunque, ma “anche perché lui è un vincente e sa che può ancora farcela, del resto la situazione cambia rapidamente e il vento dell’antipolitica è strano, tutto è da definire”. Compreso nome del partito e liste. Ma una cosa è certa: Berlusconi ha voglia di tornare, sa che i giornali torneranno a occuparsi di lui, che il sipario sulla sua vita privata si rialzerà non solo in Italia ma anche in Europa, vissuto con profonda preoccupazione. Ma è in fondo questo che al cantante da crociera manca: la ribalta.

    Il Fatto Quotidiano, 12 Luglio 2012
  • badgirl.
    00 13/07/2012 06:19
    Mai avuto nessun dubbio sul fatto che volesse tornarci fra i maroni...

    vabbè, ci sarebbero battute da fare ad ogni riga...

    Ma è in fondo questo che al cantante da crociera manca: la ribalta.

    rilancio con...il viale del tramonto
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    4everMJJ
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    00 13/07/2012 07:48
    No comment...

    Zu Silviu

    di Marco Travaglio | 12 luglio 2012


    Non occorreva grande perspicacia per sapere con certezza che il Cainano sarebbe tornato anche ufficialmente a capo del Pdl. Bastava conoscere un po’ la sua indole, ma soprattutto guardare la faccia di Alfano e leggere le firme dei cervelloni che ne magnificavano le doti di leader, l’irresistibile ascesa, lo smarcamento da B., il programma anzi l’“agenda” per un “nuovo centrodestra” moderno, liberale, europeo, moderato, finalmente scevro da conflitti d’interessi, e vaticinavano per il Cavaliere un ruolo da “padre nobile”.

    Era chiaro a tutti, fuorché ad Alfano e ai laudatores di corte, che mai, per quanto acciaccato e bollito, il Cainano avrebbe consentito che quella nullità ambulante dilapidasse quel poco che resta del suo bottino elettorale. E che, al momento buono, sarebbe tornato in prima linea.
    Ora il momento buono è arrivato, non certo per i finti sondaggi che darebbero il Pdl sotto la sua guida al 30%. Nel paese dell’amnesia gli occorreva qualche mese per far dimenticare i disastri degli ultimi 18 anni e il nome del responsabile numero uno. Napolitano e Monti, con l’ausilio del centrosinistra più masochista dell’universo, hanno svolto egregiamente la loro missione: caricarsi sulle spalle il prezzo dei sacrifici necessari dopo anni di finanza allegra, evitando che si andasse subito alle urne dalle quali B. sarebbe uscito asfaltato (almeno più del solito). Lui li ha fatti votare tutti, quei sacrifici (tanto nemmeno lo sfioravano), ma sempre dando l’impressione di farlo obtorto collo, per senso di responsabilità, mentre i suoi house organ bombardavano Monti dando l’impressione che il Pdl fosse all’opposizione. E comunque il Pdl che li approvava era quello di Angelino Jolie, non certo il suo. Intanto Bersani si svenava per tutti, spalmato con un’adesione acritica e incondizionata sul governo dei tecnici. Invece B. i voti di fiducia se li faceva pagare a uno a uno, cari e salati.

    La tecnica dell’inabissamento, molto simile a quella adottata dopo le stragi del 1992-’93 da Bernardo Provenzano, ha funzionato a meraviglia. Calati Silviu ca passa la china, cioè la piena. Zu Binnu scomparve per tre lustri e nessuno lo cercò più, grazie alla trattativa con lo Stato e a vent’anni di pax mafiosa, mentre Cosa Nostra faceva affari d’oro e incassava dividendi legislativi come lo smantellamento del 41-bis, delle supercarceri, dei pentiti, persino dell’ergastolo. Così Zu Silviu ha smesso di scassare tutto quando la partita era ormai persa nel novembre scorso, e da allora se n’è rimasto zitto e buono nelle retrovie, intascando sottobanco gli utili di ogni fiducia a Monti: i soliti favori a Mediaset su frequenze e concessioni tv, gli omaggi su Rai e Agcom, niente patrimoniale, nuove porcate sulla giustizia (responsabilità dei giudici, niente anticorruzione né manette agli evasori e prossimamente, se tutto va bene, pure la legge-bavaglio sulle intercettazioni che serve anche al Quirinale). Ora le urne si avvicinano. Ogni tentativo di travestirsi da Passera, Montezemolo o Casini è naufragato per la palese inconsistenza dei medesimi.

    Jolie ha svolto egregiamente il suo ruolo di trompe l’oeil e può tornare a indossare la livrea di maggiordomo e a entrare dalla porta di servizio. Le elezioni andranno come andranno: difficile che il Pdl si avvicini alla soglia del 37% e rotti del 2008. Ma nessun partito supererà il 30, con Grillo al 15. Dunque si fa una legge elettorale proporzionale senza premi di maggioranza, nessuno avrà i numeri per governare, e appena chiuse le urne Silvio, Pier e Bersani (o chi per lui) comunicheranno dolenti ai propri elettori, truffati un’altra volta, che purtroppo bisogna rifare all’ammucchiata ABC, anzi BBC, per un governo ri-Monti o Passera.

    Per salvare la Patria, ce lo chiede l’Europa.
    Così B., che si sarebbe estinto se si fosse votato subito, resterà l’ago della bilancia anche nella prossima legislatura, seguitando come sempre a chiagnere e fottere. Chiamatelo fesso.

    www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/12/zu-silviu/292048/

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    tagea
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    00 13/07/2012 08:25
    La cosa più assurda è che ci sta chi lo rivoterà e non sono pochi! [SM=g2927035]

    Di tutte le cose che farai la gente ricorderà solo le peggiori e se non le hai mai fatte le creerà dal nulla!
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    La morte, per chi muore, è la fine di tutto; per chi resta è l'inizio del ricordo.
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    00 13/07/2012 08:47
    Re:
    [SM=g2927031]
    tagea, 13/07/2012 08.25:

    La cosa più assurda è che ci sta chi lo rivoterà e non sono pochi! [SM=g2927035]






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    mjjelena
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    00 13/07/2012 08:52
    Re:

    tagea, 13/07/2012 08.25:

    La cosa più assurda è che ci sta chi lo rivoterà e non sono pochi! [SM=g2927035]


    hai ragione: il fatto che lui si ricandidi alla fine non dovrebbe stupire più di tanto (è ormai chiaro che quest'uomo non conosce la vergogna), ma la cosa davvero per me incomprensibile è come ci possa essere gente che ancora, non solo lo difende, ma tornerà di sicuro ancora a votarlo [SM=x47982] ... mhà... senza parole

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    (Miss Piggy)
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    00 13/07/2012 14:11

    Mi sono rifiutata per due giorni di aprire questo topic, perchè proprio non ci volevo pensà...tanto sapevo l'avresti fatto tu ross [SM=g27824]!
    La chiave di tutto è in questa frase


    Era chiaro a tutti, fuorché ad Alfano e ai laudatores di corte, che mai, per quanto acciaccato e bollito, il Cainano [SM=x47979] avrebbe consentito che quella nullità ambulante dilapidasse quel poco che resta del suo bottino elettorale. E che, al momento buono, sarebbe tornato in prima linea.

    Purtroppo, vista la caratura dell'erede designato, non poteva che finire così...ma io stento a crederci lo stesso (e l'Europa con me, da quel che ho letto oggi ) [SM=g2927028] .


    Edit: et voilà [SM=x47979] !
    Chissà che smacco per il povero Silvietto...il suo unico effetto per ora è quello di riportare a sinistra l'1% dei grillini [SM=x47986] ...


    Pdl, l'effetto Berlusconi non esiste

    Sondaggio boccia il "grande ritorno"Secondo l'indagine Ipr, il centrodestra non andrebbe oltre il 30%, sia con Alfano che con il Cavaliere candidato premier. Centrosinistra con l'Udc al 41-42%. Gradimento in ripresa per Monti: ora è al 49%
    13.07.2012

    ROMA - La vulgata vuole che Silvio Berlusconi abbia deciso di ricandidarsi a premier nel 2013 sulla base dei sondaggi. Senza di lui il Pdl sarebbe crollato al 10% mentre grazie al suo ritorno riuscirebbe a conquistare il 30% dei consensi. Di questi flussi di gradimento nell'ultima indagine demoscopica realizzata da Ipr Marketing non c'è però traccia. Secondo il campione di mille cittadini intervistati con l'ausilio del sistema Telematico "Tempo Reale", le sorti del Pdl prescindono infatti dalla scelta del leader.

    Un'eventuale coalizione composta da Popolo della Libertà, Lega e altre formazioni di centrodestra guidata da Berlusconi otterrebbe il 30% dei consensi, esattamente gli stessi in grado di conquistare un identico schieramento con Angelino Alfano candidato premier. Con il risultato che verrebbe ampiamente superata da un centrosinistra che mettesse in campo Pd, Udc e altri partiti minori a sostegno della candidatura di Pier Luigi Bersani a Palazzo Chigi. I consensi per questo schieramento nel caso lo sfidante fosse Berlusconi crescerebbero addirittura dal 41 al 42%, mobilitando un 1% del potenziale elettorato del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che scenderebbe dal 21 al 20%.

    Una tendenza elettorale che è pienamente corroborata dal giudizio che la grande maggioranza degli italiani continua ad avere del passato governo Berlusconi. Stando al sondaggio Ipr, ben il 64% degli intervistati definisce "negativo" l'operato dell'ultimo esecutivo, mentre solo il 34% lo ritiene "positivo".

    Pareri molto diversi da quelli che gli elettori riservano all'attuale governo guidato da Mario Monti. I tempi della luna di miele dell'insediamento, quando il consenso toccò l'eccezionale cifra del 62%, sono decisamente lontani, ma l'esecutivo dei tecnici in questo ultimo rilevamento recupera credibilità, grazie probabilmente alla determinazione mostrata dal presidente del Consiglio al vertice europeo di fine giugno. Il sondaggio Ipr certifica che il 49% degli italiani sostiene di averte molta/abbastanza fiducia in Monti, contro il 44% che afferma di averne poca/nessuna. A metà giugno questi due schieramenti erano invece appaiati in perfetta parità a quota 46%. Inoltre il 55% si dice convinto che il Professore stia raggiungendo l'obiettivo di salvare l'Italia e portarla fuori dalla crisi economica, anche se per il 48% "resta molto da fare". La fiducia in Monti non coincide però con quella nel governo in generale, che non va oltre il 40%, perdendo 5 punti rispetto allo scorso aprile (-10% su gennaio).

    La (parzialmente) ritrovata fiducia nel premier non significa però che gli italiani lo vorebbero confermare a Palazzo Chigi. Solo il 34% degli intervistati afferma infatti che il prossimo presidente del Consiglio dovrebbe essere ancora un tecnico contro il 51% che auspica il ritorno di un politico.

    Da segnalare infine che nella graduatoria del consenso ai ministri rimane in testa la responsabile del Viminale Anna Maria Cancellieri, apprezzata dal 53% degli italiani, mentre la Guardasigilli Paola Severino raggiunge al secondo posto il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera (48% per entrambi). Crollo di credibilità invece per il ministro dell'Integrazione Andrea Riccardi che perde ben 4 punti percentuali, precipitando al quinto posto con il 45% di apprezzamento.

    La Repubblica
    [Modificato da (Miss Piggy) 13/07/2012 15:01]
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    mimma58
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    00 13/07/2012 15:29
    Grazie Alessia!
    Una benedizione per Berlusconi e per tutti i politici...che ci hanno rovinato! [SM=g2927017] Qualcuno li mandi via per sempre! [SM=g2927034]
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    Pierp1
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    00 13/07/2012 15:50
    Purtroppo ci sono ancora troppi gonzi che gli vanno dietro, mi urta solo sentire il suo nome.

    A sinistra c'è il VUOTO COSMICO cmq eh

    https://twitter.com/Pierpinto
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    4everMJJ
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    00 13/07/2012 16:02
    Re:
    Pierp1, 13/07/2012 15.50:

    Purtroppo ci sono ancora troppi gonzi che gli vanno dietro, mi urta solo sentire il suo nome.

    A sinistra c'è il VUOTO COSMICO cmq eh



    Ma quanto hai ragione....


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