Ciao a tutti. Buona lettura!!
Capitolo decimo
“Qui dovrebbe esserci il necessario” disse Michael entrando nella sala, trasportando uno scatolone che sembrava al punto di esplodere. Non avevano più parlato dell’episodio della sera precedente. L’albero era già innalzato in tutto la sua maestosa grandezza al centro della stanza. Clara lo guardava sbalordita e non osava immaginare come potesse apparire decorato.
“Allora che te ne pare?” le chiese Michael puntando i pugni sui fianchi con aria soddisfatta.
“è enorme! “
“Vieni, aiutami a mettere le varie luminarie in basso. “ e così dicendo andò verso il grosso contenitore che si era aperto appena toccata terra facendo rotolare qua e là qualche statuina.
Clara ne prese una manciate di quelle più piccole tra le mani e si mise all’opera .Erano una più bella dell’altra. Rappresentavano renne ,babbi natale, angioletti, campanelle.
Michael che stava agghindando l’altro lato dell’albero ogni tanto si fermava ad osservarla tra i rami verdi sorridente. Si rigirava quegli oggetti con una curiosità che avrebbe suscitato bellezza anche nel più duro di cuore.
Crash
“O NO!”
Michael spuntò con la testa da un lato.
“Ecco, sono sempre io. Mi dispiace, ti ho rotto una statuina.” Il volto di Clara assunse un’aria da cane bastonato.
Michael si trascinò a gattoni verso i pezzi. Prese un foglio di giornale lì accanto e stando attento a non ferirsi ve li pose. Poi lo mise in un’ angolo dove avrebbe sostato fino alla fine dei lavori.
“Non mi piaceva. Hai fatto bene a romperla.” la rassicurò prendendole una mano.
“Te l’avrei raccolta volentieri, se potevo. ”Il suo stato non era cambiato. Le sarebbe piaciuto essere cortese nel raccoglierla lei.
“Io tanto ti avrei bloccata” le disse ironico. Sembrò fosse rasserenata .Ripresero così i preparativi . Michael aveva sistemato da solo tutte la cima del grande pino mentre Clara con l’aiuto di Joan si dedicava ai fili d’angelo da sistemare qua e là sui mobili. Poi nello scatolone ,ribattezzato “delle meraviglie”, trovò tra le luminarie rimaste che sarebbero state collocate poi fuori, una ghirlanda con un lungo nastro rosso che vi si arrampicava finendo in un fiocco. Al centro vi era una campanella usurata dal tempo.
“Questa andrà nella porta d’ingresso?” chiese indicandola rivolta a Michael. Lui intanto aveva finito di inserire sulla punta una stella dorata. Clara rimase basita difronte quel gigante che fino a poco fa appariva spoglio e quasi triste. Michael scese dalla scala sulla quale era salito per raggiungere i punti più alti e le prese l’oggetto della domanda a cui non pensava già più.
“Sì ,la metteremo sulla porta d’ingresso secondaria. Do a voi l’onore. -le fece un inchino restituendogliela- Joan falle strada.” Clara si sentì lusingata.
Quando furono fuori una macchina stava entrando nel cancello.
“Aspetta qualcuno Michael?”
Joan scrutò il veicolo a lungo tentando di ricordare. Una delle guardie poi si avvicinò alla portiera e l’aprì.
“ è lei! Come mai così presto.” disse quasi come se stesse pensando ad alta voce.
Clara lo guardò sperando di aver capito male. Alla mente le tornò tutta la scena più vivida che mai. Subito si ripromise di non fare alcuna scenata ,infondo Michael………non sentiva di amarla.
“Ciao Clara!” la salutò affettuosamente ma con un po’ del suo solito orgoglio schiacciante.
“Benvenuta miss!” si fece avanti Joan.
“Michael è in casa spero.”
“Sì, stiamo addobbando!” Clara si stupì di se stessa. Era riuscita ad aggiungere il suo temperamento tutt’altro che timido in quelle semplici parole. Lisa la guardò altezzosamente.
“Interessante.” le uscì detto alzando un lato della bocca in una smorfia.
“Lisa, già qui?” Anche Michael ne era rimasto sorpreso. Si sedettero al tavolo. Io e Joan raccoglievamo i resti inusati.
“Non sei felice di vedermi prima? Ho deciso che starò qui da oggi. Non mi caccerai via vero?” sorrise caustica.
“Certo che no. “ si affrettò a rispondere credendo che magari si era offesa davvero.
“Vorrei vedere. –si voltò verso Clara- Te fai sempre la mantenuta?”
“Fare la mantenuta?” chinò il capo vergognandosi.
“Lisa ,Clara non fa la mantenuta, vive con me basta. E poi è molto operosa. “
“Ops, scusa allora dolcezza!! “ il suo amaro sarcasmo non era svanito.
“Joan, porta le valigie in camera. Preparaci anche qualcosa da bere.”
“Vorrei congedarmi anche io.” Non ne poteva più dei modi di quella donna trattenne però di lasciar trapelare il suo rancore. Lo fece per Michael.
I giorni che portavano al Natale trascorsero rapidi per la fortuna di Clara. Lisa non era vista di buon occhio neanche da Joan che cominciò ,parlando spesso in confidenza con lei ,a fare la lista e mente locale su ciò che più lo disturbava.
“Michael non la sopporterà ancora per molto. Lo sento. “ le aveva confidato una sera mentre la aiutava a salire sul letto durante le sue solite, improvvise fitte alle gambe.
Arrivò la vigilia. Clara stava aiutando Joan quando qualcosa la mise a disagio. Michael era andato con Lisa nella sala animazione perché lei aveva insistito di voler vedere un film con lui.
“Clara non temere, tra loro non accadrà nulla. Fidati.”
“O no, non pensavo a questo.” Infatti aveva soltanto riportato alla mente il regalo che le aveva cucito. Ora non era più tanto sicura di volerglielo dare. Non con Lisa.
“Secondo me glielo devi dare. -intervenne Joan paterno come se le avesse letto nel pensiero-Gli piacerà e non far caso a Lisa, a ciò che dirà o farà.”
Il momento dello scambio dei regali arrivò. Si ritrovarono tutti intorno al grande albero. Joan compreso ,ormai era per Michael un familiare.
La mezzanotte scoccò e Michael inneggiò: ”Dichiaro ufficialmente aperto il presents time.”
Michael porse il suo primo pacchetto a Clara sotto gli occhi di una Lisa che stava avvampando di rabbia.
“Anche per me? “ lo prese e fissò la carta argentata con un nastro blu intorno.
“Aprilo no!” la voce stizzita di Lisa la trapassò come una scheggia nel cuore. Iniziò a scartarlo fingendo indifferenza. Uno splendido vestito rosso pastello ricamato in pizzo sulle maniche le fece volar via qualsiasi parola di troppo.
“Ti piace?” le disse Michael sedendosi a terra davanti.
Lei annuì allontanandoselo per vederlo in tutta la sua lunghezza. Se lo strinse poi addosso come fosse un bambino. ”Non dovevi Michael!”
“Così avrai qualcosa di nuovo da indossare. Spero ti vada.”
“Michael caro questo è il mio per te!” e Lisa gli allungò davanti il naso una scatoletta.
Dentro vi era una boccetta di profumo. ”L’introvabile nonché più costoso e consono a uno importante come te.”
Michael ringraziò semplicemente con un gesto del capo e le porse il suo, un paio di orecchini con due perle incastonate. Anche Joan rimediò dei doni. Clara con il filo rimasto gli aveva cuciti un nuovo fazzoletto da inserire nel taschino.
“Grazie per i doni e Buon Natale!” esclamò Michael in conclusione. Joan guardò verso la giovane che non sapeva cosa fare.
“Devi darglielo Clara.” le sussurrò fingendo di dover andare in un'altra stanza.
“Ecco, Michael, avrei anche io qualcosa da darti.” Le tremava la voce e tirò fuori dal cesto sotto la sua sedia un pacchetto chiuso ad arte.
Michael si alzò. Non sapeva cosa dirle ,era grato. Clara abbassò il volto.
“Non è nulla di costoso o grande.”
“Ma lo hai cucito tu?”
“Sì, ma non è nulla di che” disse mesta.
“Nulla di che!!? È stupendo!”
Clara prese coraggio e gli sorrise.
Subito provò il nuovo cappello e si fece portare da Joan uno specchio.
“Questo lo porterò sempre con me. “ sentenziò. Lisa osservava irata.
“Clara ci ha messo tutta se stessa per realizzarlo. Dovevi vederla!” aggiunse Joan fiero.
“Ci credo. Clara sei davvero speciale sai? Non devi buttarti via così sminuendoti.” Le pose una mano sulla spalla. “Domani te metteresti il vestito che ti ho regalato? Vorrei tanto vedertelo addosso.”
“Se ti fa piacere-sorrise-perché no!”
“Ho sonno! Vado a letto” lisa girò i tacchi e si avviò alle scale. Come deciso da Michael, non avrebbero dormito insieme fino al presunto matrimonio.
“Lisa aspetta!” la prese per un braccio. Voglio che tu capisca. Voglio dirti chiaramente come stanno le cose. “ Si risedette nervosa.
“Lisa ,io ti voglio bene e tu lo sai, ma, non sono sicuro di amarti.”nel suo parlare c’era la paura di ferire ma si mostrò sicuro il più possibile.
Lei voltò la testa.
“Ecco vedi. Sei ,a volte, insopportabile.”
Lei si accigliò. ”Tu ami quella orfana giusto?” la sua lingua a coltello ferì di nuovo Clara ma anche Michael.
“Bada a come parli. Io sono capace di quete ma anche di tempesta.”
“Perché, cos’è. È un’orfana che ti ha fatto più pietà degli altri e ti ha conquistato!”
Adesso anche il calmo Joan strinse i pugni.
“Non mi ha fatto pietà. Forse compassione, ma è ben diverso cara Lisa. Poi la tenevano lì per motivi non nobili e,è una persona stupenda.”
Clara ascoltava rincuorata da quelle belle parole che nessuno aveva mai speso per lei. In sua difesa poi.e per giunta così sincere.
“Con me hai chiuso Michael! CHIUSO!” si riavviò.
“Buon Natale Lisa. Spero domani ti rinasca il cuore.”
“Scherza pure Michael, ma non finisce qui. Noi due siamo fatti l’uno per l’altra. SEI UNO SCIOCCO A FARE L’EROE CON ME!” si rivolse poi a Joan:” Tu maggiordomo ,vammi a prendere le valigie.”
Joan guardò Michael che acconsentì.
Rimasti soli Clara si fece avanti e volle vedere Michael in viso. Era seduto con i ricci abbandonati sul volto sparsi.
“Michael, cosa intendeva con..non finisce qui!”
La guardò negli occhi. “Niente. non farà niente. poi le passerà.”
“Grazie per le belle parole che hai avuto per me.”
“è la verità”
“Come primo Natale non c’è male eh?” cercò di sdrammatizzare Clara.
“Un bel Natale” -annuì convinto- dico davvero” sorrise e posò le sue labbra su quelle di Clara che ancora una volta era stata presa alla sprovvista.
“Il Natale in effetti è AMORE . Se Lisa cambiasse tu la perdoneresti?”
“Sicuramente. Torneremo amici. È lei che si surriscalda troppo.Se quello era amore..”
Le accarezzò il volto e con gli occhi languidi tornò a baciarla. Joan che stava ripassando nella stanza si arrestò un momento felice per loro.