00 28/01/2012 17:39
Re:
AntonellaP85, 28/01/2012 15.46:

La snobberia colta io la vedo nelle parole di Martone, non in quelle del ragazzo.



Quanto alla “snobberia colta”, leggi con attenzione questa frase.

“Capita così di lavorare il sabato sera in pizzerie i cui titolari hanno la terza elementare e, per compilare un assegno, chiedono a te quanti zeri vanno in "diecimila" e tu, che non hai nemmeno il conto corrente, glielo spieghi.”

Io ci vedo un ragazzo che vede il suo lavorare per l’“ignorante” titolare coma una lesione a un malinteso diritto dei “colti” ad avere più successo e non dover sottostare a chi ha meno titoli (ma che magari lavora da quanto ha 12 anni e, nel suo settore, è bravissimo). Una situazione del genere non esiste più, e mi sento di dire che è una fortuna…..
Anche le frasi del ministro sono “snobberia colta”, su questo nulla de eccepire…


AntonellaP85, 28/01/2012 15.46:


La mancanza di lavoro è connessa con l'Università: sapere che fuori da quelle mura c'è l'inferno non è molto stimolante, sapere che tutti i tuoi sforzi sono inutili perché vivi in un Paese bloccato dai privilegi, dove il merito e la preparazione non contano, non ti sprona a studiare al massimo, ti scoraggia profondamente. Stanno creando una generazione di depressi, purtroppo non siamo tutti forti caratterialmente.



Quanto al mondo del lavoro, nel pubblico non conosco abbastanza bene la situazione in ingresso per parlarne, ma credo che effettivamente le opportunità siano ristrette da privilegi vari e raccomandazioni; poi sono finite le risorse, quindi la situazione andrà peggiorando.

Ma c’è anche un privato in Italia (si spera ancora per un po’), che ha due facce. Da un lato ci sono imprenditori (ma è meglio dire manager) dementi che sfruttano tutti allo stesso modo, demotivando le persone capaci. Ma dall’altro c’è gente un po’ più lungimirante che riconosce e, nei limiti del possibile, premia il merito.
Poi c’è anche l’estero, ma devi avere una professionalità spendibile a livello internazionale, ossia una laurea scientifica, un’esperienza lavorativa importante, o capacità straordinarie nel tuo campo.
E qualche esempio (tanti a onor del vero) in cui il merito e le capacità sono state apprezzate te lo posso fare.

Certo, non è il migliore dei mondi possibili, ma - di nuovo - dare ogni colpa di un'università finita non brillantemente o rapidamente alla ricettività del mondo del lavoro non lo trovo del tutto intellettualmente onesto.
Senza contare il paradosso, in un ragionamento del genere, per cui non si considera la correlazione tra percorso universitario e mondo del lavoro; ma è un discorso lungo che vi evito.

Scusate gli errori e le boiate, ma ho scritto di fretta.
P.s. Non vorrei che passasse l’idea che sono un superuomo, ho tutta una serie di “dilemmi” lavorativi pure io. Solo non voglio tediarvi :P


“You have to be realistic about these things.”