00 02/11/2012 13:19

Jackson, strass, perle e oro egiziano ecco i vestiti dell'Imperatore.

Lunedì incontro con Bush, lo stilista che per 25 anni ha creato i costumi del Re del Pop e ora ha pubblicato un libro.

La giacca militare di perle e strass era la preferita di Michael Jackson, la indossò nel '93 durante la cerimonia dei Grammy. L'abito di Jackson più costoso? Finora il primissimo giubbotto rosso del video di «Thriller» (1983): disegnato da Marc Laurent è stato venduto all'asta per 1.8 milioni di dollari. Senza dimenticare il guanto di pelle bianca composto da 1619 strass (creato da un'assistente della famiglia Jackson) che rimane indissolubilmente legato a "Billie Jean". Il re del pop si stupì dello scalpore che destò durante la sua esibizione per lo speciale televisivo dei 25 anni della Motown. Pensava che tanto clamore fosse dovuto alla magia della televisione. E commentò: "Indosso questo guanto da anni e lo notano soltanto adesso?".

È ricco di aneddoti e foto inedite il libro «The King of Style: Dressing Michael Jackson» di Michael Bush, il costumista che lo seguì per 25 anni insieme al socio Dennis Tompkins (scomparso nel 2011). Bush sarà all'Hard Rock Cafe lunedì 5 per l'unica tappa italiana del suo book signing tour. Qualche fortunato riuscirà anche ad accaparrarsi le limitatissime copie del libro che arriverà nelle librerie europee soltanto nel 2013 (il volume si potrà anche prenotare sul sito www.dressingmichaeljackson.com). Nel locale di via Veneto saranno esposti il cappello bianco di feltro, due giacche nere (una fu indossata da Michael agli American Music Awards quando Liz Taylor lo soprannominò «Re del Pop»), la cinta dorata del tour Dangerous, diversi medaglioni e un paio di scarpe utilizzate per «Blood On The Dance Floor».

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Con queste scarpe Michael Jackson ha ballato in Blood on the Dance Floor

Ecco, le scarpe: Jackson, racconta Bush nel libro, indossava soltanto quelle di marca Florsheim. E non le puliva mai. "Erano le uniche che la mia famiglia poteva permettersi di comprare e io ho imparato a danzare con queste. Non m'importa cosa fai con i miei abiti. Ma amo le mie scarpe da ballo. Lasciale stare". Così un adirato Jackson si rivolse all'ancora inesperto Bush (ventisettenne dall'Appalachia aveva imparato a cucire dalla mamma e dalla nonna) che, inconsapevole, stava pulendo i mocassini della star durante il tour Dangerous in Giappone. In realtà il lucido usato per la pelle avrebbe potuto imbrattare le suole e far scivolare il Re sul palco. E per un artista che della magia e della spettacolarità aveva fatto il suo tratto distintivo, uno scivolone sarebbe stato sicuramente spettacolare ma poco «magico».

Jackson conobbe Bush e Tompkins sul set di «Captain Eo», il corto musicale di fantascienza che mise insieme Jackson con Francis Ford Coppola e George Lucas. Da allora Dennis e Michael diventarono designer esclusivi per 25 anni dell'autore di "Thriller". Il libro attraversa un quarto di secolo nell'arte e nella vita di Michael Jackson fino alla genesi dell'ultimo tour, "This Is It", che non vide mai la luce per l'improvvisa morte di Jackson, il 25 giugno del 2009. Bush parla attraverso gli abiti: "Abbiamo imparato a dare una forma ai suoi pensieri e desideri, alla sua filosofia".

Così, scorrendo le pagine, si scopre che i vestiti servivano a Jackson anche come protezione dai suoi sostenitori. Vietati quindi pantaloni scampanati, cravatte, frange: per un fan in delirio sarebbero stati una presa facile a cui attaccarsi. Inoltre, non indossava pellicce o capi di lana; amava l'oro egiziano, Michelangelo e le gomme Bazooka. Adorava la monarchia inglese e i militari graduati: era affascinato dallo stile di vita e dalle onoreficenze. Le sue richieste non erano semplici né tantomeno ordinarie. "Se il mio cappotto di Thriller potesse accendersi", "voglio scomparire nel bel mezzo del mio show", "voglio un paio di scarpe d'argento", "voglio volare dal palco". E le idee arrivavano dalle situazioni più impensabili. Come lo scaldabraccio bianco indossato nel video "Black or White", ispirato dall'imbracatura usata per medicare la sindrome del tunnel carpale. Bush non racconta le vicende giudiziarie che minarono la vita di Jackson, si sofferma sul suo aspetto più ludico e gioioso. La prima volta che incontrò Jackson, ricorda, ingaggiò con lui una battaglia a colpi di ciliege: "Penso volesse qualcuno con cui potesse giocare. Si sarà chiesto: "Mi divertirò con lui?" E io ho riso, ogni giorno, fino alla sua morte".

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I pantaloni ornati di lustrini sono stati fatti per «Blood on the Dance Floor» ma alla fine ne scelse altri di pelle. Anche se non li utilizzò, furono realizzati per quell'occasione e li provò.

roma.corriere.it/roma/notizie/arte_e_cultura/12_novembre_1/michael-jackson-i-vestiti-hard-rock-cafe-21125192330...

(lo levato tutti i "Jacko" che ho trovato [SM=g27825] )
[Modificato da 4everMJJ 03/11/2012 20:53]

"Hanno mangiato la mia anima ma non importa, io ho milioni di anime, quelle dei miei fans" (1995 Michael Jackson)