Capitolo 11
Mi alzo da tavola sentendomi traballante ed insicura e scusandomi esco in giardino in cerca di aria.
Mia madre ovviamente non lascia passare che qualche minuto e mi è subito accanto.
“Cheriè non aspettare, fai un test, cosi ti sentirai più tranquilla, perché tergiversare….!” Mi sussurra accarezzandomi la schiena.
Vorrei tanto ritornare bambina, quando dopo aver compiuto qualche marachella e aver subito la doverosa punizione mamma diceva “non ti preoccupare ora sistemo tutto io!”
Ma oggi non andrà cosi, mamma non mi può aiutare e non può sistemare proprio nulla, se davvero ho compiuto una marachella, dovrò vedermela da sola.
Mamma è cosi sensibile e comprensiva che non dice nulla ma mi stringe a sé riuscendo a dirmi le uniche cose che ora desidero sentire…”io sono qui con te, qualsiasi cosa accadrà”
“Oh mamma….mi sembra di essere in un incubo, ma allo stesso tempo ho paura di svegliarmi!”
“Non ami Keanu? Mi chiede cosi senza tanti giri di parole
“Amare? Ma ti prego ci conosciamo appena, mi ha invitato qui in Italia e le cose …..sono andate forse troppo in fretta!”
“Non per lui, sembra molto preso da te….!”
“Non lo so mamma, non lo so….. questa cosa non era prevista….
“Questa cosa …potrebbe essere un bambino!!! Mi dice con tono insolitamente duro, ma subito si corregge e riprendendo la sua naturale dolcezza aggiunge “Ma tu lo vorresti un figlio, bambina mia?
Indipendentemente dall’amore che ti legherebbe a suo padre…"
A questa inaspettata domanda le mie difese crollano! Non so rispondere. Un figlio l’ho sempre immaginato in un rapporto d’amore solido, dove entrambi sono consci della grande responsabilità che si stanno per prendere….e invece?
“Credi che lui non lo voglia?” insiste mia madre
“No….questo no….ma ci sono altre cose che non sai….” Rispondo con un filo di voce
“Quali cose?Reneè….dimmelo…non farmi stare in pensiero!” aggiunge mia madre
“Ehi cosa fate qui fuori tutte sole…eh? Confidenze di primo mattino?”
dice papà che arriva dietro di noi in compagnia di Keenu.
“No dentro faceva troppo caldo e mi girava un po’ la testa!” rispondo sorridendo cercando di essere convincente soprattutto con me stessa.
“Se ti senti meglio potremo fare un giro qui intorno, mi piacerebbe vedere San Gimignano, non è chiamata la città dalle 100 torri?” mi chiede Keanu fissandomi intensamente.
“Bravo ragazzo sei preparato!” s’intromette mio padre senza darmi la possibilità di rispondere.
L’idea di distrarmi un po’ mi attira forse non fossilizzando il mio pensiero sulla presunta gravidanza mi aiuterà!
Arriviamo abbastanza velocemente a San Gimignano percorrendo una strada semideserta che ci consente di viaggiare attraverso la campagna toscana e di apprezzarne a pieno la bellezza disarmante.
Durante il tragitto non parliamo molto anche se io finalmente mi sento meglio. Comincio a credere che la suggestione faccia davvero brutti scherzi, forse è davvero un po’ d’indisposizione.
“Il tuo cellulare sta suonando…”
“Cosa scusa “rispondo trasalendo
Keanu, indica con la mano destra la mia borsa che vibra “il tuo cellulare sta suonando!”
Afferro imbarazzata la borsa e frugo nervosamente al suo interno in cerca del mio cellulare…che però ha smesso di suonare.
Lo guardo ma il numero è nascosto ….ma io so benissimo chi era….
“Troppo tardi!” mi dice sorridendo “ma se avrà bisogno ti richiamerà….!”
Mi giro verso il finestrino pensando intensamente alle sue ultime parole “se avrà bisogno…!”
La visita di San Gimignano è costellata da continue interruzioni, fans, curiosi, che ci immortalano ogni momento, sono siamo entrambi abituati a tutto questo clamore ma sento dentro di me una sensazione di disagio come se stessi facendo qualche cosa di sbagliato…come se stessi tradendo qualcuno….
Pranziamo in una piccola trattoria che si affaccia sulla meravigliosa vallata che circonda la cittadina. Mangio volentieri perché ho finalmente fame ma quel turbamento non mi abbandona, le affettuose attenzioni di Keanu quasi mi infastidiscono soprattutto perché non siamo soli e due star come noi che si sfiorano, si toccano, flirtano in modo inequivocabile è uno spettacolo da non perdere.
Il mio telefono squilla ancora e questa volta sfilando velocissima la mia mano dalla sua rispondo immediatamente, alzandomi dal tavolo e dirigendomi verso la finestra.
“ciao…..”
La sua voce è calda e sensuale e prima che io possa rispondere scorrono davanti a me le immagini di noi due che facciamo l’amore, nudi sul grande letto di Neverland, avvolti solo dalle lenzuola di seta, e ancora in piedi al buio davanti alla finestra del salotto, o nella jacuzzi, immersi nella schiuma.
“Ciao…che sorpresa!” balbetto come una ragazzina “scusa per prima…ma ero …ero….si insomma …non l’ho sentito…”
“Ti ho svegliato?” mi chiede senza darmi più di tanto retta
“oh no…stavo pranzando…ah scusa…forse non lo sai, sicuramente….io …io sono in Italia, dai miei…..ecco….”
“ah …non sei qui a LA….” mi dice cambiando completamente tono…”volevo invitarti qui a Neverland…
“Ma torno domani!!!!” rispondo senza aver realizzato cosa veramente la mia bocca è riuscita a sparare. “Magari ti chiamo quando arrivo, che dici?”
“Volentieri…..allora a domani? “
“Lo spero, Michael”
Chiudo la telefonata, e mi sento una cretina, e forse lo sono, davvero! Mi sto innamorando di uomo che quando va bene, definiscono strano, sposato e con due figli, e per non farmi mancare nulla, forse incinta di un altro!
“Chi era?” mi chiede con un tono vagamente accusatorio
“Il mio manager! Devo rientrare in Usa, ho un appuntamento domani sera!” abbasso lo sguardo e come un automa chiedo alla mia assistente di imbarcarmi sul primo volo che mi porti a LA.