Non posso credere che questo topic non sia ancora stato aperto
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Che mi sono fregiata per anni del titolo di "vedova Mercury" l'ho già detto, e in fondo è un titolo che mi accompagna sempre
.
Non avendo ora tempo di cercare di meglio, vi posto questo articolo che mi ha segnalato la "solita"
Cri , anche se spacciano il libro di Freestone come una novità.
Tra le tante foto, ne scelgo solo una.
Magari non evocativa del Freddie più conosciuto, l'animalaccio da palco....ma quanto è figo qui il coniglietto
?????
Vent'anni senza una delle voci più straordinarie e originali del rock. Eccessivo, barocco, da amare o detestare senza mezze misure, Freddie Mercury si spegneva il 24 novembre 1991, dopo una lunga agonia da Aids. Il mondo si prepara a celebrarlo (concerti, libri, speciali multimediali, veglie di fan dappertutto).
Ma a raccontare il cantante oltre gli stereotipi della rockstar e i trionfalismi discografici è soprattutto il libro Freddie Mercury - Una biografia intima, scritto da Peter Freestone, assistente personale della voce dei Queen per dodici anni. Una rievocazione che punta proprio al rispetto dell'uomo, raccontato in modo inedito, senza inutili gossip trucidi. Restituendo piuttosto la quotidianità, già di per se fuori dalla norma, di un musicista che viveva con la stessa naturalezza l'arte e la bisessualità, il piacere di dominare e guidare come un pifferaio magico centinaia di migliaia di spettatori di fronte al palco, e quello lasciarsi trascinare dal fascino per incontri non sempre esattamente raccomandabili.
Quando il re è nudo - Freestone ammanta d'affetto e di commozione le sue pagine. Scrive: "Ero il suo assistente personale, la sua ombra, la prima persona a cui si rivolgeva per qualsiasi esigenza. Sono stato al suo fianco nei gay club di tutto il mondo, in vacanza,
a casa di Michael Jackson.
L'ho preso in braccio nelle stanze della sua villa di Londra: l'Aids gli aveva scarnificato un piede e, per Freddie, camminare era diventato un calvario. Ero lì anche quando ha chiuso gli occhi per sempre. Non si capisce che cos'è l'Hiv finché non vedi da vicino come consuma gli uomini". E' ancora lui a raccontare la passione di Mercury per un certo Bill Reid, un omone conosciuto in un bar di New York. Fu una relazione violenta, come quella volta che Reid morse la mano di Freddie al culmine di un litigio e questi salì poco dopo sul palco, sanguinante, rifiutando i soccorsi.
I successi mondiali e i party al Saint - Negli anni in cui i Queen spopolavano e brani come Somebody To Love, Radio Gaga, A Kind Of Magic e Bohemian Rhapsody conquistavano il mondo, Farrokh Bulsara (vero nome dell'arista nato a Zanzibar il 5 settembre 1946, di etnia Parsi e fino all'adolescenza cresciuto in India) adorava frequentare i party selvaggi del Saint, un teatro in disuso in cui le feste gay si alternavano al forte consumo di droghe. La parte più esclusiva di questo club stava nel conquistare uno degli armadietti del teatro in cui si riponevano gli abiti fetish e gli stupefacenti, di cui Mercury si riforniva ogni venerdì proprio tramite il suo assistente Freestone. Nel 1987 ecco la diagnosi degli esami effettuati su un frammento di pelle della spalla di Mercury. Fu lui stesso a dare la notizia.
L'annuncio e il "finale" privato - Lo disse prima al compagno Jim Hutton ("Ho l'Aids, lo dicono i migliori medici sulla piazza, se vuoi lasciarmi non farò niente per impedirtelo") poi al mondo (22 novembre 1991: "Desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell’HIV e di aver contratto l’AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento al fine di proteggere la privacy di quanti mi circondano. Tuttavia è arrivato il momento che i miei amici e i miei fan in tutto il mondo conoscano la verità e spero che tutti si uniranno a me, ai dottori che mi seguono e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa tremenda malattia"). Infine ai colleghi nei Queen, a cui chiese di non essere trattato da ammalato e di continuare a lavorare insieme sulla musica fino alla fine. "Era uno strazio vederlo cantare stremato" ha detto il chitarrista Brian May. Il finale si consumò nella stanza di Freddie Mercury nella residenza di Garden Lodge, attorniato da pochi amici e dai gatti, lontano dalla ribalta e dal grande pubblico. Entrò in coma, lo trovarono freddo e irrigidito in posizione innaturale, nel suo letto. Aveva 45 anni.
spettacoli.tiscali.it/articoli/musica/11/11/23/mercury-morte-rico...
Aggiungo questa notizia che avrebbe fatto sicuramente ridere il nostro
!
music.fanpage.it/freddie-mercury-anniversario-della-morte-imitatore-ingoia-baffi-finti-rischiando-il-soffo...
[Modificato da (Miss Piggy) 24/11/2011 12:35]