nostro articolo udienza dal 29 aprile al 4 maggio

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mjfan80
00giovedì 5 maggio 2005 01:21

Processo contro Jackson: L’accusa si arrampica sugli specchi fino a dichiarare terminato il proprio lavoro


Con l’udienza di Mercoledì 4 Aprile, il procuratore distrettuale Thomas Sneddon, incaricato di portare avanti il processo contro Michael Jackson nella contea di Santa Maria in California, ha dichiarato terminato il lavoro dell'accusa.

Nessun testimone di rilievo nelle ultime tre udienze, tutte concentrate su dei tabulati telefonici e sulle finanze del cantante.


Venerdì, in un udienza senza giuria, Sneddon ottenne l’autorizzazione a presentare ai giurati due libri sequestrati a Neverland nel 1993, oltre 15 anni fa, in una delle perquisizioni del precedente scandalo per abusi su minori. L’intendo della procuraè dimostrare come Jackson sia un perverso pedofilo, incline alle molesti su bambini e per questo ha portato in aula due libri “incriminati”, uno dei quali con alcune fotografie con minori nudi.


Ma entrambi i libri sono legali, attualmente acquistabili presso normali librerie, anche online. Si tratta infatti del libro di fotografia “The Boy, a photografic essay”, con numerose immagini tratte dal set del famosissimo film “Lord of the Flies” (Il signore delle mosche) del 1963. Questo film narra la storia di un gruppo di adolescenti sperduti su un isola deserta, e contiene alcune immagini con dei ragazzini nudi in spiaggia, nulla di vicino alle “scene di nudo esplicito e perverso” descrittee promesse dal procuratore distrettuale Thomas Sneddon. Inoltre nel libro compare anche una frase dello stesso Michael Jackson “Look at the true spirit of happiness and joy in the boys' faces. This is the spirit of boyhood, a life I've never had and will always dream of. This is the life I want for my children.” – Guardo al vero spirito della felicità e della gioia nei visi dei bambini. Questo è lo spirito dell’infanzia, una vita che non ho mai
avuto e che sempre sognerò. Questa è la vita che voglio per i miei figli -


Il secondo libro “incriminato” è “Boys Will Boys”, contenente una raccolta di tavole da disegno, anch’esso non pornografico o erotico e legalmente acquistabile in ogni libreria d’oltreoceano.


Ricordando le premesse di Sneddon che promise prove schiaccianti dell’inclinazione alla pedofilia di Michael Jackson molti maligni saranno rimasti delusi. Durante tutto il processo non sono mai emerse immagini pedopornografiche, non sono mai stati trovati, sia nelle perquisizioni del 1993-1994 che in quelle del 2003-2004, nessun tipo di prova incriminante di alcun reato. Un processo davvero costruito su castelli di sabbia, sembrerebbe.


Lunedì 2 maggio invece l’attenzione si è spostata sulle finanze di Jackson. Non è ancora chiaro, ne è mai stato apertamente spiegato dall’accusa un collegamento ad un processo per reati di abusi sui minori l’eventuale bancarotte di Michael Jackson. Sneddon infatti vorrebbe dimostrare che Jackson sia oramai vicinissimo ad un tracollo finanziario, con milioni di dollari di debito, che lo avrebbero spinto a rilasciare il documentario “Living With Michael Jackson” e il successivo contro-documentario per cercare di porre rimedio alla scarsità di liquidi. Tutto ciò avrebbe poi portato al sequestro della famiglia Arvizo che avrebbe dovuto aiutare Jackson a risollevare la propria immagine con una serie di interviste a suo favore.


Beverly Wagner, un dirigente di banca, ha infatti testimoniato che un associato di Jackson, Marc Schaffel, avrebbe, nel periodo attiguo a quelle delle accuse, incassato due assegni per un totale di 1,5 milioni di dollari. Un'altra testimonianza ha parlato di circa 500 milioni di debiti contratti da Michael Jackson, ma il teste, è stato subito screditato dall’avvocato della difesa Mesereau. Il testimone infatti affermò “nemmeno se vendesse il suo catalogo riuscirebbe a risollevarsi”. Ma Mesereau è riuscito a dimostrare che il teste non fosse affatto informato sul reale patrimonio di Jackson, che tra le altre cose detiene il possesso del 50% del catalogo ATV/Sony, stimato in oltre 1,5 miliardi di dollari.


Il procuratore Mag Nicola ha poi speso ore nell’analisi di alcuni tabulati telefonici, aiutato da un altro testimone chiamato in causa, l’investigatore Craig Bonner. I tabulati dimostrerebbero un intensa attività telefonica, nella settimana durante la quale sarebbe avvenuto il “presunto rapimento” tra gli associati di Jackson e il cantante stesso, e tra numerosi numeri telefonici di alcune residenze di Michael e della famiglia Arvizo. Ma rispondo ad una specifica domanda dell’avvocato difensore, Bonner ha dovuto ammettere che non si possono associare le chiamate incriminate a Jackson o a qualcuno sotto le sue direttive.

La difesa, inoltre, sembrerebbe pronta a dimostrare che questi tabulati, portati in aula dall’accusa, aiuterebbero Jackson stesso, perché dimostrerebbero che Jackson non fosse nemmeno presente a Neverland in 3 dei 7 giorni indicati dall’accusa come quelli duranti i quali si sarebbero verificati i reati contestati.


Martedì 4 è stato il turno di Steve Robel, che intervistò Debbie Rowe, ex-moglie di Michael Jackson, che la settimana scorsa ha sostenuto una tesi a favore della difesa, secondo la quale Jackson sia un buon padre e una brava persona, mai capace di fare del male a dei bambini, vittima di alcuni membri del suo stesso staff assetati di soldi e di potere.


Per cercare di screditare le parole della Rowe, che al contrario di quanto promise Sneddon alla giuria, non dichiarò nulla che avrebbe potuto confermare le accuse, Robel ha affermato che molte delle dichiarazioni dell’ex-moglie non dovrebbero essere tenute in considerazione, perché probabilmente non sono altro che menzogne. Robel ha infatti testimoniato che vi fu un accordo tra Michael Jackson e Debbie Rowe a seguito del loro divorzio, che stabiliva che la Rowe avrebbe dovuto parlare bene in pubblico e ai media del rapporto tra i due. Il tutto potenziato da un piano che avrebbero organizzato i due per riuscir a tenerealto il nome di Michael Jackson.

Ma anche le parole di questo testimone sono state indebolite dall’abile contro interrogatorio della difesa, che ha potuto dimostrare che le dichiarazioni di Robel siano per la maggior parte frutto di sue congetture e non di una conoscenza diretta né della Rowe ne di Jackson, ne tantomeno frutto di dichiarazioni dirette dei due.


Nell’udienza di Mercoledì 4 Maggio, il procuratore Thomas Sneddon ha dichiarato terminato il proprio lavoro, presentato alla giuria il suo ultimo testimone Rudy Provencio, che ha testimoniato riguardo alcune telefonate avvenute tra Jackson e i suoi associati. Nell’intendo dell’accusa vi era il dimostrare come Jackson fosse collegato ad alcune telefonate diretta alla famiglia Arvizo nei gironi del presunto sequestro, ma il risultato è stato ben lontano dalle aspettative. Provencio infatti ha potuto confermare il collegamento a Michael Jackson di sole alcune chiamate verso i collaboratori e associati del cantante, ma non riguardo la Famiglia Arvizo, ma su argomenti correlati al contro-documentario che si voleva realizzare per controbilanciare i danni provocati dallo speciale “Living With Michael Jackson”.


Nessun colpo di scena finale, se non quello della constatazione di un processo senza prove concrete, senza testimoni chiave, senza testimonianze credibili.


Il giudice ha poi sottolineato che nell’udienza di Giovedì 5 maggio ascoltaterà le argomentazioni riguardo una mozione presentata dalla difesa. Probabilmente si tratta di una richiesta di archiviazione del caso per la debolezza delle prove indiziare presentate dal procuratore distrettuale.


Nelle ultime udienza l’affluenza dei fan all’esterno del tribunale è sensibilmente aumentata, grazie forse al fatto della presenza a Santa Maria di un gruppetto di fan partiti dall’Italia per sostenere il proprio idolo.


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