nostro articolo udienza dal 16 al 23 maggio

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mjfan80
00mercoledì 25 maggio 2005 01:54
scusate la lentezza con cui faccio gli articoli ultimamente

Processo a Michael Jackson: sembra vicino il verdetto.


Da dichiarazioni provenienti dallo staff di Michael Jackson, sembrerebbe vicina oramai la fine di questo lungo e seguitissimo processo, o almeno, vicina la fine della lista dei testimoni della difesa. Degli oltre 200 previsti in precedenza, infatti, Mesereau sembrerebbe intenzionato a convocarne solo una piccola parte, forse perché il processo sta seguendo una linea molto buona per la difesa e allungare i tempi sarebbe inutile.


Dopo una lunga serie di testimonianze infatti, sembrerebbe oramai minima la credibilità dell’intera famiglia Arvizo, contraddetta dai testimoni presentati dalla difesa in queste settimane, tra cui, tra gli altri, uno specialista dipendente dei servizi sociali, frodati, a suo dire, dalla signora Arvizo.


Lunedì 16 sul banco dei testimoni è salita Carol McCoy, estetista dipendente della beauty farm presso al quale Janet Arvizo si fece sottoporre ad un trattamento di bellezza l’11 febbraio 2003. Janet nella sua testimonianza disse di essere stata obbligata dallo staff di Jackson a recarsi dall’estetista, durante la settimana del presunto rapimento. Ma la McCoy nega tutto ciò che Janet dichiarò. Per l’estetista Janet venne accompagnata da una donna, e non da due assistenti di Jackson, come precedentemente testimoniato, e non sembrava affatto turbata o costretta alla visita, ma che anzi era libera di lasciare la “beauty farm” come e quando voleva, senza impedimenti di alcun tipo, cosa che va a collidere con un ipotesi di rapimento.


Di opinione analoga il dottor Jean Lorraine Seamount e la sua assistente Tiffany Haynes, presso i quali gli Arvizo si sono rivolti per una visita odontoiatrica per tutta la famiglia, accompagnati dallo staff di Jackson, ovviamente spesati, visita compresa, dal cantante. Anche in questo caso si tratterebbe di un uscita da Neverland nel periodo del presunto rapimento. Ma sia Seamount sia l’assistente affermano che tutti gli appartenenti della famiglia non si comportarono come dei rapiti, ma come persone che volontariamente vollero essere sottoposti ad una visita odontoiatrica.


Sempre giovedì scorso ha testimoniato un inserviente dell’abitazione di Jackson, Maria Gomez, la quale ha affermato che sentì più volte Janet elogiare Jackson e che fu lei a spingere i figli a chiamare Michael come “paparino” e non fu il cantante, come dichiarò invece Janet, a chiedere a Gavin di rivolgersi a lui come padre.


Devastante per le accuse anche la testimonianza di un responsabile della sicurezza dell’abitazione di Jackson, Shane Meredith: “Ho visto i due bambini ridere nella cantina dei vini", ha dichiarato Meredith, che sostiene di averli rimproverati e fatti uscire. "Ho visto che avevano tra le mani una bottiglia di vino mezzo vuota", ha aggiunto. Il tutto, ovviamente, di loro iniziativa, non spinti quindi, come vorrebbe fare credere l’accusa, da Jackson che con il vino voleva vincere le resistenze dei minori.


Il giorno seguente invece ha testimoniato Angel Vivanco, aiuto cuoco a Neverland, il quale ha dichiarato che la sorella della presunta vittima gli parlò di un “grande progetto di mia madre, nulla di bello”. La dichiarazione di per sé no è probatoria, ma andrebbe ad avvalorare l’ipotesi della difesa che sia la madre il vero mostro e Michael solo la vittima di un raggiro. Vivanco inoltre ha affermato di aver visto più volte Gavin e il fratello Star a servirsi da soli dell’alcol in cucina e di essere stato obbligato in un occasione a preparare una bevanda per i due ragazzini a base alcolica: “Se non ce la fai, ti facciamo licenziare”..


Anche Simone Jackson, cugino sedicenne di Michael, ha dichiarato sotto giuramento di aver sorpreso i ragazzi rubare del vino dalla cucina del cantante. Tutto questo andrebbe a intaccare, se non demolire, la teoria per la quale sia stato Jackson ad avvicinare i minori all’alcol.


Mercoledì 18 è stato il turno di un altro giovane cugino della superstar, Rijo Jackson, che ha dichiarato che una sera si trovata nella stanza dei ragazzi Arvizo, i quali sintonizzarono la televisione su un canale vagamente erotico e spinsero lo stesso Rijo a imitarli. Il bambino, che all’epoca dei fatti era undicenne, ha riferito di essere scappato, sconvolto, dalla stanza dei ragazzi e di essersi poi rivolto a Jackson raccontandogli il fatto. “Ma non mi ha creduto, diceva che Gavin era troppo buono per fare queste cose”. Questa testimonianza andrebbe a dimostrare che non fu assolutamente Michael Jackson ad “iniziare” Gavin alla masturbazione, come vuole fare credere l’accusa, ma che entrambi i fratelli Arvizo erano solito praticare autoerotismo anche nel periodo precedente a Febbraio 2003, durante le quali sarebbe avvenute le “presunte molestie”.


Il ragazzino ha poi riferito di un altro fatto interessante, durante il quale ha potuto constatare che sia Gavin che Star Arvizo bevessero del vino di nascosto da Jackson. Ma secondo Rijo, Gavin e Star non erano solito rubare solo alcolici, ma in più occasioni sottrassero dalla proprietà di Michael Jackson anche oggetti di vario tipo e soldi.


Sul banco dei testimoni è salita poi Michelle Jackson, Zia di Michael, che ha contribuito a sgretolare sempre di più la teoria del rapimento. La donna infatti ha dichiarato che Gavin le confidò che effettivamente si sentiva costretto ad andare ad un viaggio in Brasile, che proprio non desiderava fare, ma chi lo costringeva era la mamma, e non Jackson, come l’accusa ha più volte ripetuto.


L’udienza di Giovedì mattina è iniziata senza la giuria presente in aula, poiché il giudice Melville ha voluto ascoltare privatamente il presentatore televisivo Larry King, volto famosissimo in Usa. Per decidere se ammettere la sua testimonianza nel procedimento in corso. La decisione è stata poi quella di non ammettere la testimonianza di King in quanto si baserebbe su un “sentito dire”, quello che in gergo tecnico si chiama “de relato”e non su un’esperienza diretta .


Sul banco dei testimoni è poi salita Azja Pryor, fidanzata dell’attore americano Chris Parker.

La testimonianza della donna è stata molto importante, perché molto vicina a Janet Arvizo, in particolare nel periodo Febbraio – Marzo 2003, durante i quali si sarebbe svolte le molestie e il rapimento prescritti a Jackson.


La Pryor ha dichiarato infatti che si sentiva telefonicamente con Janet quasi giornalmente e che la donna si era lamentata, in effetti, di un comportamento rude da parte di alcuni dipendenti di Jackson, che, a suo dire, volevano tenere lontano al famiglia da Jackson, ma mai si lamentò di comportamenti scorretti diretti di Michael, che anzi continuava ad elogiare e non sono mai state minimamente menzionate molestie nei confronti dei suoi figli. Ma la Pryor non si è limitata a screditare le ipotesi di molestie, ma ha fornito dettagli importanti che vanno a demolire sempre più l’accusa di Rapimento. La donna ha infatti testimoniato che Janet le parlò di un viaggio in Brasile organizzato dallo staff di Jackson, ma mai menzionò di sentirsi obbligata ad effettuare questo viaggio, ma anzi si mostrò molto eccitata per questa vacanza. Ma non solo, Janet invitò la stessa Pryor a seguirla nel viaggio. Tutto ciò ovviamente è in netto contrasto
con l’ipotesi
di un viaggio in Brasile atto a una costrizione forzata dell’intera famiglia Arvizo.


Pryor, in lacrime, ha poi dichiarato “Per me è difficile, perché amo davvero questi ragazzi”, ma ha continuato fornendo descrizioni della madre di Gavin e Star tutt’altro che idilliaca, andando a screditare molti dei punti chiavi della testimonianza di Janet, che agli occhi della giuria deve sembrare ogni giorno sempre meno credibile.


Alla giuria è stato poi mostrato un dettagliato video di Neverland, nel quale vengono mostrati i vari sistemi di sicurezza del ranch, dei numerosi orologi presenti (i componenti della famiglia Arvizo dichiararono infatti che non vi erano orologi in tutta la tenuta) e altri elementi utili alla giuria per comprendere meglio il quadro della situazione.


Le udienza sono poi riprese, dopo la pausa di fine settimana, Lunedì 23 Maggio, con la testimonianza di un inserviente di Neverland, che ha fornito dettagli sull’allarme di sicurezza installato nella camera di Jackson. L’accusa infatti sostiene che Star vide dalle scale che portano al piano superiore della stanza da letto di Michael Jackson senza che lo stesso Jackson si accorgesse della sua presenza, perché l’allarme non era ben udibile, e che quindi Star potè raggiungere una posizione dalla quale vedere Jackson molestare il fratello senza essere visto. La difesa, con il video mostrato il giorno prima e la testimonianza dell’inserviente, ha invece dimostrato che sarebbe impossibile per chiunque all’interno della stanza non sentire l’allarme suonare. La donna ha infatti dichiarato che è anni che l’allarme, fatto installare da Jackson per una forte paura di aggressioni notturne, sabbia mantenuto negli anni la stessa intensità, quindi
decisamente avvertibile sia da chi entra in stanza, sia da chi si trova nel piano superiore. Ciò renderebbe poco credibile l’ipotesi che Michael non abbia sentito Star entrare in stanza e che abbia continuato a masturbare senza problemi Gavin pur consapevole che qualcuno li stava per raggiungere.


Si sono poi susseguite altre testimonianze, tra cui quella di Mercy Manriquez, una dipendente dei servizi sociali dei minori, che afferma che Janet Arvizo frodò, in maniera consistenze, i servizi sociali, tenendo nascosta la cifra di oltre 150 mila dollari ricevuta dal patteggiamento con il supermercato Penney, mentendo anche sotto giuramento. Tutto ciò non fa altro che metter in cattiva luce Janet Arvizo, andando ad accreditare l’ipotesi che la donna sia solo in cerca di fama e soldi.


Checco Jackson 87
00mercoledì 25 maggio 2005 13:46
ottimo articolo grazie [SM=g27811]
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