mrathlon900
00martedì 6 maggio 2003 12:42
ecco l'intervista.
è stata pubblicata da Rockol:
17 aprile 2003
In copertina Lisa Marie Presley. Scrive Chris Heath: "Spiega Lisa Marie Presley: 'Non c'è più alcun motivo d'essere prudente, perché adesso tutto è sul disco'. Trentacinque anni in un mondo che l'ha bombardata col suo punto di vista su chi sia lei, su chi è stata e su chi dovrebbe essere; trentacinque anni di esame minuzioso che iniziò ancor prima che potesse aprire gli occhi per la prima volta; trentacinque anni in qualità di figlia della prima e più famosa rock star. Ed ora Lisa Marie Presley sta per pubblicare il suo primo album, 'To whom it may concern'. 'Se uno vuole sapere chi sono, e cosa sono, è tutto lì dentro', dice. 'Si vede quanto sia confusa, o matta o scombussolata o stupida, o come la si voglia pensare. Sono io, viene da me, e questa è l'unica ragione per la quale l'ho fatto'. Per gran parte di questi anni ha evitato di parlare in pubblico. Vi fu, naturalmente, la surreale intervista televisiva con Diane Sawyer al fianco del suo secondo marito, Michael Jackson, ma ci arriveremo. Adesso, avendo trovato un motivo per il quale parlare, si scopre che Lisa Marie Presley è il tipo di donna che non misura le parole o che scivola evasivamente sulle zone più rischiose. (…) Indossa una maglietta di un tour di Blue Oyster Cult del 1982 sopra un'altra maglietta a maniche lunghe. In sottofondo si sente 'Sea change' di Beck; mentre cala l'imbrunire, segue 'Urban hymns' dei Verve. Non mi attendevo d'essere sconcertato dal suo aspetto, ma per i primi minuti invece lo sono. La sua rassomiglianza al padre è più evidente ed estrema di quanto lo sia nelle foto. In un certo senso sono sorpreso d'apprendere che, mentre stiamo discorrendo, il suo primo marito, Danny Keough, si trova nella stanza a fianco e fa fare i compiti ai loro figli Danielle di 13 anni e Ben di 10. Pare tranquillo ed amichevole. Più tardi Lisa Marie mi dirà: 'E' veramente l'amico migliore che abbia. La cosa migliore che abbia mai fatto è stata quella d'avere dei figli da lui'. Dopo un po' ci trasferiamo fuori, sebbene faccia freddo e sia ventoso, cosicché lei possa fumare. Dentro casa lei non fuma. 'Dato che ho quest'abitudine disgustosa, non vuol dire che debba però sommergere i miei figli di fumo'. Fuma da quando aveva quindici anni; il vizio l'ha preso ancor prima che qualcuno potesse dirle che le sigarette fanno male. Keough porta Ben dal dentista, così Danielle esce e si unisce a noi. La Presley non evita i soggetti più delicati davanti alla figlia. (…) Lisa Marie Presley nacque il 1° febbraio 1968. I suoi genitori, Elvis e Priscilla, rimasero assieme fino a quando lei ebbe quattro anni; dopo di ciò visse con sua madre a Los Angeles ma spesso si recò a visitare suo padre, di solito a Graceland. Il suo primo singolo, 'Lights out', riflette questo retaggio: 'I was crying every time I'd leave you, and then I didn't want to see you…I still keep my watch two hours behind'. Perché questo è ciò che faceva: la sciava il suo orologio sull'ora del Tennessee, un'abitudine che le rimase per anni, anche dopo la morte di suo padre. Poi c'era la musica. Sempre la musica. Nelle settimane prima del nostro colloquio, la Presley ha messo assieme la sua primissima band; per delle apparizioni televisive, forse per dei concerti, ma semplicemente per essere certa che lo potesse fare perché finora non lo aveva mai fatto. Durante una prova è arrivata sua madre. 'Si stava emozionando parecchio', dice Lisa Marie. 'Ha detto: mi viene questo ricordo di te quando avevi tre o quattro anni. Non giocavi con nessuno. Non volevi uscire. Te ne stavi in camera tua con un piccolo giradischi e tutti i tuoi 45 giri'. E Lisa Marie si ricorda tutto: nel suo nascondiglio, mentre ascoltava musica o cantava davanti ad un specchio con un microfono. 'Mio papà mi beccava', dice. 'Sono sicura che provava un gran piacere. Mi metteva su un tavolo davanti a tutti e mi faceva cantare'. E tutti applaudivano? 'Credo di sì'. Significava molto per te? 'Non lo so. Credo che mi interessasse di più renderlo orgoglioso. Lo facevo per lui'. La musica di suo padre lei la adorava. Ma vi erano degli altri che lottavano per averla come fan. Le piacevano David e Shaun Cassidy, ed anche Elton John. 'Un Natale chiesi degli album di Elton John', dice. 'E mio papà era lì quando li aprii e disse: e chi diavolo è questo bastardo? Ed andò via. Ma poi ascoltò alcuni dischi, dicendo una cosa del tipo: vediamo mia figlia di chi si interessa, oltre a me. Credo che sia anche andato a vederlo dal vivo, per vedere un po' com'era'. (…) In cucina Danielle chiede se domani andranno alla festa di Natale (dunque l'intervista è stata realizzata nello scorso dicembre, NdR) di Rob Zombie. Rob Zombie è un amico di famiglia. 'Un ragazzo dolce', dice la Presley. 'Lui e sua moglie, Sheri'. Si sono conosciuti attraverso uno dei suoi amici più stretti, Johnny Ramone. Fino a quando non si conobbero, lei non aveva mai ascoltato alcun disco dei Ramones. 'Mi piacevano i Sex Pistols ed i Devo e tutta quella roba quand'ero una ragazzina, ma i Ramones non li conoscevo. Ebbi una cotta per Sid Vicious'. I tuoi gusti in fatto di uomini..., mi lamento. 'Lo so. Se mettessi in fila tutti gli uomini con cui sono stata, penseresti che sono stata completamente psicotica'. La Presley si rende conto che il mondo non ha più pensato a lei nella maniera di prima da quando si è sposata per la seconda volta, nel 1994, anno dell'unione con Michael Jackson. Di ciò è furiosa, e lo è anche per l'idea che dal matrimonio avesse voluto altro che non fossero le cose che la maggior parte della gente spera quando si sposa. 'Adesso la gente mi dice cose del tipo: eppure sembri normale, non sembri svitata, che diavolo è stata quella roba lì?'. E' stata una cosa che mi ha marchiata', dice. Dice che Jackson cercò di mettersi in contatto con lei per la prima volta quando lei ancora era una teenager. Ebbe un messaggio attraverso il suo avvocato: 'Vuole incontrarti, pensa che tu sia molto bella'. Ma lei lo scaricò: 'Ero innamoratissima di Danny, e pensavo che lui fosse un tipo strano e non avevo alcun interesse a conoscerlo'. Alcuni anni dopo chiamò un amico e disse che Jackson voleva ascoltare un demo che lei aveva fatto. A lei non interessava mettersi sulla sua etichetta, ma venne persuasa che sarebbe stata una cosa diplomatica quella di perlomeno accettare l'incontro. Vennero presentati l'uno all'altra a casa dell'amico, e fu così che iniziò. 'Con me fu immediatamente molto vero. Si addentrò subito nella spiegazione di quello che la gente pensava di lui, e quale fosse la verità'. E fu persuasivo? 'Già. Inizi a credere nel "poverino, che persona incompresa". Per quel genere di cose sono una credulona. Poi ci mettemmo a parlare, e si dimostrò molto diverso da quello che pensavo fosse. Molto vero: diceva le parolacce ed era un tipo divertente'. Ma perché non voleva che la gente lo sapesse? 'Non lo so. Penso che per un po' di tempo gli andasse di manipolare quell'immagine. Quella storia della camera iperbarica e la cosa della scimmia e quella dell'elefante. Lo rendeva misterioso, e credo che pensasse che fosse una cosa cool. Ma poi si ritorse'. Dopo quella prima conversazione, furono amici. Poi emersero le accuse dell'abuso di bambini, ed il mondo di Michael Jackson esplose. 'Mi chiamò subito e mi disse come stavano le cose dalla sua parte. Gli credetti, perché fu molto convincente'. Fa una faccia contrariata. 'Non so…in qualche modo credevo a tutto ciò che diceva'. Jackson era sotto attacco, e ciò tirò fuori l'essere protettiva della Presley. 'Mi buttai in questa storia tipo: ti salverò io', dice. 'Pensavo che tutta quella roba che faceva, filantropia ed i bambini e cose simili, fosse una cosa eccezionale, e forse assieme avremmo potuto salvare il mondo'. Si interrompe. 'Sì, ciao. Fu un'illusione. Nella mia testa avevo quest'idea romantica che avrei potuto salvarlo e che potevamo salvare il mondo'. In quel momento lei era ancora sposata, e lui e lei non si erano ancora messi insieme. 'Mi chiamava un sacco', dice. 'Si confidava. Uscii più spesso con lui, e feci l'errore di dirgli che non ero felice del mio matrimonio, e fu così che iniziò a farmi la corte. Ed uscii dal mio matrimonio probabilmente prima di quello che avrei dovuto fare, e quello fu probabilmente uno degli errori più grossi di tutta la mia vita'. Quando dici 'fare la corte', intendi come tra tutti i ragazzi e ragazze? 'Sì. Fiori, telefonate, dolci. Di tutto. Iniziò ad arrivare di tutto'. Credo che la gente sia ancora veramente incredula all'idea che tu avesti una normale relazione da sposati con lui. 'Esatto'. Ma suppongo che fu così. 'Fu così'. Ma, per essere chiari, è corretto affermare che in privato facevate tutte le cose che fa la gente sposata, e cioè baciarsi, andare a letto insieme, fare sesso? 'Sì. Per un po' fu così. Poi divenne Def Con 2. Alla fine divenne una cosa brutta'. Le notizie della loro unione trapelarono lentamente; si disse, nel maggio 1994, che si erano sposati nella Repubblica Dominicana, la cosa venne prima negata e poi confermata. La prima surreale apparizione pubblica fu l'apertura dei Video Music Awards di MTV del 1994, durante la quale -mentre si trovavano al centro del palco- Jackson la baciò sulla bocca. 'Peraltro quella non fu una mia idea', dice. 'Ero terrificata. Fu un'idea del suo manager. Io pensai che fosse una cosa stupida. Improvvisamente divenni parte della macchina delle relazioni pubbliche'. Parve un trucco sfacciato, per dimostrare che era etero. 'Sì, ma comunque io non la vedevo in quel modo. Se avessi visto le cose da quel punto di vista, non sarebbe mai successo'. Ancor più strana e stupefacente fu l'intervista che la coppia fece con Diane Sawyer nel 1995, in cui la Presley risolutamente difese suo marito. 'Adesso non riconosco la persona che ero', dice. 'Con lui avevo un atteggiamento da leonessa, volevo proteggerlo. Ero troppo ingenua. Non pensai mai, neppure per un attimo, che una persona simile potesse usarmi per scopi simili. Non mi venne mai in mente, anche se sono certa che a tutti gli altri in mente venne'. La gente è ancora confusa per l'amore di Michael Jackson per un certo tipo di relazione con i ragazzini, che sia completamente innocente o meno. E nell'intervista con Diane Sawyer tu lo difendesti alla grande dicendo che l'avevi visto con i bambini e che era una cosa completamente innocente. 'L'unica cosa che posso dire è che non vidi mai nulla che potesse alludere ad una cosa simile. Altrimenti sarei stata la prima a dire 'ma che stronzo'. Ho dei figli. Ma non vidi mai cose simili'. (…) Come per ricapitolare, dice: 'Comprendo che ebbe un'influenza sulla percezione che la gente aveva di me. D'accordo, è una cosa che capisco. Ma mi innamorai veramente di lui. Non saprei dire quali fossero le sue intenzioni, ma ti posso dire le mie, e cioè che mi ero davvero innamorata di lui ed ero caduta in questa cosa della quale ora non sono più orgogliosa'. Lisa Marie Presley ha proceduto cautamente per molto tempo nei confronti della pubblicazione di un disco. Ha a vuto uno studio di registrazione in tutte le case in cui ha abitato da adulta. Verso i diciott'anni mosse i primi passi. Prima di allora cantava in macchina e basta. Verso i 21 anni iniziò a scrivere canzoni; la prima, 'Give me strength', parlava della paura di morire che le era venuta da quando era diventata una giovane mamma. A quei tempi la sua musica era un R&B buio ed old-school. Stava quasi per firmare un contratto con la Sony quando rimase nuovamente incinta. E mise da parte la musica. (…) L'avvocato di Foster la presentò a Glen Ballard, più conosciuto per il suo lavoro con Alanis Morissette; la Presley gli fece ascoltare 'dei demo scuri e melanconici' e lui la mise sotto contratto per la sua label con la Capitol. Tre anni fa aveva quasi completato un album con lui, ma poi Ballard se ne andò e lei decise di rimanere su Capitol. Ma era preoccupata che le canzoni non avessero spessore, ed alcune vennero registrate parecchie volte finché non ne fu soddisfatta. (…) Un giorno, verso i sette o gli otto anni, Lisa Marie Presley disse a suo padre: 'Non voglio che tu muoia'. Si ricorda che le rispose 'non preoccuparti'. Adesso dice: 'Avevo avuto una sensazione. Già da piccolissima ero ossessionata dall'idea della morte'. Elvis Presley morì quando Lisa Marie aveva nove anni. In quel momento lei era a Graceland. Un pomeriggio, parecchi giorni dopo il nostro primo incontro, menziono quel giorno. 'Ero lì', dice, e fa cenno di sì. Si ricorda bene quella notte? 'Molto bene. Sì. (…) Ma lasciamo perdere questa storia'. Ogni tanto visita ancora Graceland. I cuochi di Elvis che sono ancora vivi arrivano e preparano lo stesso cibo da cucina dei neri che erano tutti soliti mangiare lì: pollo fritto, piselli con l'occhio, puré, pane di granoturco. Poi va di sopra. 'Non è stato toccato nulla', dice. 'E' esattamente uguale. La mia camera è la stessa. Al primo piano, che non è mai stato aperto al pubblico, c'è la mia stanza e la sua, una vicina all'altra'".
ShadowPlayZone
00martedì 6 maggio 2003 22:16
lisa marie presley parla sparla di MICHAEL...
forse andrò un pò contro-corrente, ma io ho apprezzato sin dall'inizio la decisione di lisa marie di "vuotare il sacco".
personalmente seguo il più dettagliatamente possibile ogni sua uscita, ora per la cronaca, dovrebbe essere la volta del larry king live...
l'intervista al rolling fu parecchio interessante e quando uscì destabilizzò non poco!
ammesso che i due non siano d'accordo -in tutto o in parte- in questa faccenda (le strategie di michael hanno toccato punti ben più bassi!!) che a tratti mi pare veramente un pò costruita e sospetta, non vedo che risvolti (pubblicitari e non) positivi per lui... finalmete il personaggio dei fumetti è diventato un pò più reale, che la terza dimensione sia oramai vicina?
quello che dice di michael è quasi sempre interessante, anche se ora sta diventando un pò ripetitiva...
ma la cosa veramente divertente di tutta questa storia è che nessuno se l'aspettava e di conseguenza ha spiazzato totalmente tutti, media in particolare!
sospetto e divertente allo stesso tempo...
da come viene descritto, nel complesso michael -a mio avviso-guadagna 10 punti di "spessore": non se ne poteva più dei soliti commenti buonisti al limite del colesterolo da parte dei "pro" e del tiro al bersaglio (enorme), da parte dei "contro"...
da lei invece si ricavano informazioni ed elementi plausibili, interssanti ed a tratti anche divertenti, in linea con quelli di altre voci autorevoli, primo fra tutti e già citato da criticofan, randy taraborelli.
augurandomi(ci) che questa situazione non scada troppo attendo di sentire questo benedetto disco di cui sempre meno si parla e sempre meno si compra, qualcuno di voi l'ha sentito abbastanza da fare qualche serio commento?