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Processo Jackson, prime difficoltà
Non è facile trovare i giudici popolari
Ha detto "no, grazie" circa la metà dei 314 candidati a comporre la giuria popolare (12 giurati più otto di riserva) nel processo che vede la pop star Michael Jackson sul banco degli imputati per accuse di molestie sessuali su un 13enne ammalato di cancro. Con diverse motivazioni, in 138 hanno infatti spiegato al giudice che non potranno seguire il lungo dibattimento di Santa Maria, la località a 300 chilometri a nord di Los Angeles.
Tra le varie giustificazioni, alcune sono piuttosto bizzarre. Un candidato alla giuria si è qualificato come scienziato della Air Force statunitense e ha detto che, al momento, è troppo impegnato per il lancio di due missili. Un giovanotto disoccupato ha spiegato che è in cerca di lavoro: "Credo di dovermi preoccupare del mio futuro -ha detto-piuttosto che dell'imputato". Un ex detenuto ha posto la questione più delicata di un eventuale preconcetto, raccontando di aver fatto a pugni in prigione con un afroamericano. "E' come un risentimento. Non dico di essere razzista, ma non vorrei essere troppo duro nel giudizio", ha detto al giudice.
Ai 176 candidati giurati che sono rimasti dopo questa prima scrematura è stato poi consegnato un lungo formulario di sette pagine con domande di ogni tipo, da restituire il 7 febbraio. Procuratori e legali della difesa della pop star 46enne li leggeranno attentamente, per scegliere chi avrà saputo rispondere con più equilibrio a domande su colore della pelle, celebrità, ricchezza
e abusi sui minori.
La linea di difesa degli avvocati Michael Jackson punta a screditare Janet Arvizo Jackson, la madre del tredicenne che avrebbe
subito gli abusi a 'Neverland', la villa della pop star, e che ha sporto la denuncia. La donna avrebbe un "oscuro passato" che l'avvocato Tom Mesereau sarebbe pronto a raccontare in aula. Come, per esempio, l'incidente di qualche tempo fa, quando la Arvizo, accusata di furto in un negozio e arrestata, ha reagito chiedendo un indennizzo milionario alla proprietà di quel piccolo supermercato,perchè -a suo dire- gli uomini della security avrebbero maltrattato i suoi figli e tentato di abusare di lei.
Un verdetto di colpevolezza segnerebbe la fine della carriera di Michael Jackson con una condanna al carcere dagli effetti devastanti per il cantante più famoso del mondo. "Questa vicenda è diventata un incubo per la mia famiglia, per i miei figli, per me - ha sottolineato Michael Jackson nel video diffuso domenica scorsa - Non intendo più nella mia vita trovarmi di nuovo in una situazione così vulnerabile".
[Modificato da mj1983 02/02/2005 21.55]