"Beat It" supera le 500 milioni di visual, "They Don't Care About us" + 600 milioni
A poco più di un mese dal decennale della scomparsa, Michael Jackson continua a macinare record. Stavolta tocca ai cortometraggi di "Beat It" e "They Don't Care About Us" (Brazil Version), che su Youtube superano rispettivamente le 500 e le 600 milioni di visualizzazioni.
Si tratta soltanto degli ultimi risultati eccellenti raggiunti negli ultimi mesi dalla musica del Re del Pop, che sembra essere uscita perfino rinvigorita dalle calunnie lanciate dai due aspiranti attori Wade Robson e James Safechuck nella nota fiction televisiva. Rivediamoli insieme.
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::: PIÙ FORTE DI QUALSIASI CALUNNIA :::
L'8 Marzo 2019, mentre "Leaving Neverland" si appresta a collezionare flop di ascolti in tutto il mondo, il greatest hits "Number Ones" del 2003 scala clamorosamente 44 posizioni nella classifica degli album statunitensi, piazzandosi alla numero 43.
Contemporaneamente, sempre in USA, la compilation "The Essential" del 2006 raggiunge la posizione numero 79, mentre i leggendari album "Thriller" del 1982 e "Bad" del 1987 si classificano rispettivamente alle posizioni numero 172 e 147.
Il giorno successivo, 9 Marzo 2019, il videoclip ufficiale della meravigliosa "Man In the Mirror" raggiunge la fatidica soglia delle 100 milioni di visualizzazioni su Youtube, ottenendo automaticamente la prestigiosa certificazione Vevo.
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::: L'AUMENTO DI VENDITE IN USA E UK :::
Come se non bastasse, il 12 Marzo arriva la comunicazione ufficiale della Nielsen Music: dal giorno della prima messa in onda di "Leaving Neverland", le vendite in USA degli album e dei singoli brani di Michael Jackson e dei The Jacksons sono aumentate del 10%.
Soltanto sui servizi di streaming, come Spotify o Youtube, si è registrato un aumento del 6% degli ascolti, per un totale di 19,7 milioni di visualizzazioni audio e video effettuate tra il 3 e il 5 Marzo 2019.
Trascorre qualche giorno e il 16 Marzo torna protagonista "Number Ones", stavolta in Gran Bretagna, dove il greatest hits è volato in soli sette giorni dalla numero 61 della settimana precedente alla numero 28, scalando ben 33 posizioni nella classifica ufficiale degli album.
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::: MICHAEL CONQUISTA SPOTIFY :::
Ma ciò che impressiona di più, in un periodo in cui alcune radio avevano perfino assunto la scellerata decisione di censurare il Re del Pop dalle proprie rotazioni, è la perenne crescita della musica di Michael Jackson sulla fortunatissima piattaforma di streaming "Spotify".
Il 18 Marzo 2019, infatti, l'album "Thriller" oltrepassa la strepitosa soglia del miliardo e 300 milioni di ascolti unitari. A trascinare il disco più venduto nella storia della musica è soprattutto la mitica "Billie Jean", che soli cinque giorni dopo, 23 Marzo, supera il mezzo miliardo di ascolti.
Il 18 Aprile tocca invece a "Bad" e all'album postumo "Xscape" del 2014, che negli stessi giorni superano rispettivamente gli 800 e i 400 milioni di ascolti su Spotify.
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::: THE KING OF SOCIAL :::
La rinnovata ondata di interesse nei confronti di Michael, effetto collaterale di un "documentario" che avrebbe dovuto distruggerlo, si riflette inevitabilmente sui social.
Il 19 Marzo 2019, l'uragano Michael Jackson travolge la concorrenza e si piazza direttamente alla decima posizione della #Social50 chart di Billboard, una speciale classifica settimanale dei 50 artisti più attivi nei principali social network del mondo.
Un risultato straordinario, considerando che Michael è l'unico artista deceduto presente nella Top 10.
Mentre il 2 Aprile successivo, in seguito anche alla messa online dei due concerti "Live in Bucharest" (Dangerous Tour, 1992) e "Live at Wembley" (Bad Tour, 1988), il canale Youtube ufficiale di MJ supera la straordinaria soglia dei 13 milioni di iscritti, di cui mezzo milione soltanto negli ultimi trenta giorni.
Insomma: l'uomo ci ha lasciati dieci anni fa, ma la sua Leggenda vive ancora tra noi. E lo farà per sempre.
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Post a cura di Vincenzo Compierchio dal nostro Gruppo Facebook Michael Jackson FanSquare • ITALIA.
Grazie per le varie segnalazioni a Marco Di Gregorio, Ilaria Sacchini, Stefania Cecoro e Antonio Cavallo.