Universal taglia i prezzi dei cd,ma i clienti preferiscono il web

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angelico
00venerdì 5 settembre 2003 17:02
Strette tra una pirateria musicale sempre più agguerrita e l'imponente crescita dell'acquisto di musica sul web, le major discografiche corrono ai ripari: Universal Music Group, la prima azienda del settore a livello mondiale, ha deciso di abbassare il prezzo dei cd dei 30%. La società controllata dalla transalpina Vivendi Universal - nel cui portafoglio figurano artisti del calibro di Eminem, U2 ed Elton John - ha deciso di portare il prezzo all'ingrosso dei compact disc da 12,02 dollari a 9,09, premettendo ai compratori di trovare, sugli scaffali dei negozi di fiducia, cd a 12,98 dollari invece degli attuali 18,98 dollari con la possibilità di vedere scendere il prezzo sotto i 10 dollari in caso di offerte.
Il taglio dei prezzi dei cd deciso dalla Universal - il più ampio dalla loro comparsa nei primi anni '80 - rientra nella generale battaglia ingaggiata dalle grandi case discografiche contro la pirateria musicale. Ci troviamo in mezzo ad una situazione terribile - viene spiegato alla stampa statunitense dai vertici dell'azienda -. La nostra musica viene rubata: abbiamo bisogno di rinvigorire il mercato e, come leader del settore, abbiamo avuto la sensazione di dover essere coraggiosi e darci una mossa". Tuttavia, per quanto passibile di altro gradimento da parte compratori di musica, la mossa di Universal rischia di diventare inutile nel prossimo futuro. Secondo la società di analisi Forrester Research, il compact disc che aveva soppiantato senza tanti complimenti i vecchi dischi in vinile è destinato a ricevere lo stesso trattamento da parte di Internet, sempre più utilizzato per scaricare musica.
In base allo studio condotto da Forrester il 20% degli americani preferisce, già da oggi, il web al negozio sotto casa. Entro il 2008 il 33% della musica verrà scaricata legalmente dalla rete e, entro il 2005, il giro d'affari digitale si stabilizzerà intorno agli 1,4 miliardi di dollari. Un duro colpo per le vendite di compact disc ordinarie scese - secondo quanto riportato dalla Nielsen Soundscan - a 62, 5 milioni di dollari nel 2002, uno dei punti più bassi dai picchi raggiunti nell'anno d'oro del 1999. A spingere la locomotiva delle vendite di musica online saranno, entro i prossimi nove mesi, almeno dieci piattaforme legali per scaricare musica da Internet: da Musicnet di America On Line (già 90.000 utenti registrati) alla Rapsody di Realnetworks, da Buymusic a Musicmatch fino alla celeberrima iTunes della Apple la quale è pronta a fare un ulteriore passo in avanti presentando una versione compatibile con Windows destinata a far crescere il suo gradimento presso il grande pubblico. Per le aziende attive in questo comparto la previsione è di un giro d'affari di almeno 270 milioni di dollari complessivi per il 2003, passibile di aumentare a 500 milioni di dollari nel 2004. Numeri che raccontano di un viale del tramonto sempre più vicino per gli ormai tradizionali compact disc. Limitata la pirateria on line grazie agli sforzi della Riia (l'associazione americana delle case discografiche), niente sembra potere arrestare la corsa degli appassionati verso la musica on line e la possibilità di crearsi cd personali scaricando solo le canzoni preferite a prezzi, per ora, contenuti.

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