Un maggiore-psichiatra dell'esercito USA uccide 12 soldati perchè NON VOLEVA ANDARE IN IRAQ

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$dumans$
00venerdì 6 novembre 2009 13:13
www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=79311&sez=HOME_NELMONDO
"WASHINGTON (5 novembre) - È ferito ma non corre pericolo di vita lo psichiatra dell'esercito che non voleva essere inviato in Iraq ed ha commesso una strage nella base di Fort Hood in Texas aprendo il fuoco contro i soldati: 12 persone sono morte e 31 sono ferite. Poi è stato colpito da uno dei militari della base.

La strage è avvenuta nella più grande base militare degli Stati Uniti. Il maggiore Nidal Malik Hasan, un medico di origine palestinese, ha sparato sui soldati impegnati in controlli medici prima di partire per la guerra. L'uomo, che stava per essere inviato in Iraq, ha aperto il fuoco in un edificio amministrativo e medico del grande complesso militare.

In un primo momento si credeva che Hasan - raggiunto da numerosi colpi di arma da fuoco - fosse morto. L'uomo che ha compiuto la più sanguinosa strage in una base militare americana è stato infatti colpito quattro volte ed attualmente è ricoverato in un ospedale esterno a Fort Hood, dove è sorvegliato a vista. Il killer non è considerato in pericolo di vita. Altri due uomini in divisa sono stati arrestati: ancora non è chiaro il loro ruolo nella vicenda.

La sparatoria è avvenuta poco prima delle 13.30 locali di giovedì al Soldier Rating and Processing Center della base, che è un importante punto di partenza per il trasferimento dei militari in teatri di guerra come l'Iraq e l'Afghanistan.

Il responsabile della strage ha aperto all'improvviso il fuoco, usando almeno due pistole contro le persone che si trovavano negli uffici. Le vittime erano disarmate, perché ha spiegato un portavoce dell'esercito «non portiamo armi quando siamo nella base. Questa è casa nostra». Sarebbe stata una donna, non militare, la prima a rispondere al fuoco.

Il presidente Barack Obama, informato immediatamente della sparatoria, ha definito l'incidente «una orribile esplosione di violenza».
«È sconvolgente sapere che uomini e donne in uniforme muoiono in territori di guerra - ha detto il presidente Obama - ma è ancora più sconvolgente quando questo avviene in territorio americano».

Gran parte delle vittime sono soldati Usa che si trovavano al centro amministrativo per sbrigare le loro pratiche. La base ospita inoltre numerose strutture mediche, compresi centri per l'aiuto dei militari che soffrono di sindrome post-traumatica.

La sparatoria ha fatto scattare immediatamente l'allarme nella base, che è situata a metà strada tra le città di Austin e di Waco e che ospita oltre 30 mila soldati. Le autorità hanno ordinato la chiusura immediata di tutti gli edifici e ordinato alla gente di non uscire all'aperto finchè la situazione di pericolo non fosse stata risolta. «Questa non è una simulazione - ha ribadito l'altoparlante della base - Questa è una reale emergenza». Mentre le ambulanze trasportavano a un ospedale le vittime, agenti dell'Fbi erano inviati da San Antonio alla base, nella possibilità che l'incidente potesse avere collegamenti
terroristici."

a parere mio la motivazione non ha senso in quanto anche se non voleva andare in Iraq non è che poteva sperare di far fuori tutta la base (impossibile) ed evitare di partire. Poi avrebbe potuto dimettersi, perchè non l'ha fatto? se la motivazione è davvero questa allora significa che era lui ad aver bisogno di uno psichiatra. Aggiungo che quando si intraprende la carriera militare è OVVIO che ti capiterà di andare in missione ed è OVVIO che può capitarti di venire ferito, di ferire, uccidere o essere ucciso. C'è gente IDIOTA che pensa che fare il militare significhi fare il figo con la divisa senza mettere in conto che quella divisa un domani potrà macchiarsi di rosso, e non sarà pomodoro [SM=g27829]
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