Il 26 Giugno 2009, il giorno dopo la tragica e prematura scomparsa del Re del Pop, lo speaker radiofonico
Chris Cantore condivise, in una radio statunitense,
una curiosa e toccante storia riguardante i suoi nonni e... Michael Jackson.
Ecco il suo racconto:
«Ogni anno, durante il periodo natalizio, nel mio programma radiofonico è diventata consuetudine raccontare questo aneddoto che ho intitolato “Michael Jackson ha salvato mia nonna”.
È pazzesco, soprattutto quando pensi alla sua storia e a tutte le controversie e ai pettegolezzi che lo circondano.
Questa storia tocca davvero lo spirito umano e mostra la bassezza e la completa follia dei media attorno a quest'uomo, che in realtà si preoccupava veramente per gli esseri umani.
Era il Dicembre del 1997, e i miei nonni stavano volando dall'aeroporto JFK di New York al LAX di Los Angeles, con l'intenzione di far visita ai miei genitori per Natale.
Durante il volo, mia nonna si sentì male e svenne, cadendo nella corsia della seconda classe dove erano seduti.
Mio nonno era molto agitato.
Michael Jackson, guarda caso,
era sullo stesso aereo, ma in prima classe. Nessuno sull'aereo ne era al corrente. La prima classe era stata riservata interamente a lui e al suo entourage.
Lui venne a sapere cosa stava succedendo nella seconda classe, così si alzò dal suo posto e corse per andare ad aiutare mia nonna che, quando riprese i sensi, si trovò faccia a faccia con Michael Jackson; il quale le domandò: “Ha bisogno di aiuto?”.
A quel punto, Michael portò i miei nonni con lui, affinché i suoi medici potessero assistere mia nonna fino all'atterraggio, offrendo loro tutto ciò di cui avevano bisogno.
Mentre la nonna si stava riprendendo, mio nonno finì per avere una conversazione di due ore con Michael Jackson a 10.000 metri d'altezza.
Ancora più pazzesco è il fatto che a mio nonno non importava se davanti a lui ci fosse Michael Jackson o un idraulico: portò avanti una conversazione genuina parlando della famiglia, dell'infanzia di Michael e dell'Italia, Paese natio di mio nonno.
Quando stavano per atterrare, Michael disse loro: “Non lascerò voi due così, vi portiamo a destinazione”.
Portarono una sedia a rotelle per mia nonna e Michael Jackson la spingeva nell'aeroporto di Los Angeles attraverso tutte queste vie secondarie.
Nonostante Michael e il suo entourage cercassero di divincolarsi, la voce sulla sua presenza si sparse lo stesso.
Qualcuno potrebbe pensare che Michael abbia aiutato mia nonna per farsi pubblicità, ma in realtà lui stava facendo di tutto per sviare l'attenzione dei paparazzi in agguato, tipo cambiare tre diverse Limousine per confonderli.
Una volta saliti su una di esse, presero la 405 e si diressero a casa dei miei genitori.
Michael mise il suo film preferito di quel periodo, 'Men in Black'. Così, Michael Jackson e i miei nonni guardarono 'Men in Black' sulla sua Limousine.
Una volta giunti a casa dei miei genitori, mia madre aprì la porta e vide mio nonno, mia nonna e... Giuro su Dio, Michael Jackson che portava le loro valige!
Una volta entrati, Michael rimase impressionato dall'albero di Natale e dallo spirito di famiglia che si respirava nella casa, e non riusciva a smettere di parlare di ciò che provava nel sentirsi in un ambiente così caloroso e ospitale.
Si guardava attorno come se non sapesse cosa fare.
Mia madre era talmente stupefatta dalla situazione che non scattò nemmeno una foto per documentare l'evento.
MA... Ho qualcosa che conservo e pubblicherò sul mio blog: un menù della prima classe che Michael diede ai miei nonni sull'aereo, sul quale scrisse: “A Concetta De Lisi e Joseph De Lisi, vi prego, cercate di stare bene. Vi amerò per sempre. Michael Jackson”».
Ecco un'altra, bellissima testimonianza che dimostra come Michael fosse una persona totalmente diversa dalla figura stereotipata propinataci dai media - spesso senza ritegno - per decenni.
Questo è il vero Michael Jackson: un uomo che aiutava il prossimo con ogni mezzo in suo possesso.
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Post di Marco Di Gregorio e foto di Eric Di Scenza per il Michael Jackson FanSquare.