Stando a quel che spiegano qui non sarebbe proprio un ologramma. Qualsiasi cosa sia è comunque spettacolare.
Tupac che canta? Non è davvero un ologramma
La resurrezione del rapper morto nel 1996 sul palco del festival californiano Coachella è stata possibile grazie a un mix di trucchi vecchi centinaia di anni e nuovissime tecnologie. Ma non parliamo di ologrammi
Un antico trucco italiano ha regalato un miracolo agli appassionati di hip-hop riunitisi a Indio, in California, lo scorso fine settimana, per il primo dei week end del Coachella Festival. Il numero di chiusura, infatti, è stato un’inedita (decisamente) performance che ha visto protagonisti Snoop Dogg, Dr.Dree e Tupac Amaru Shakur, meglio noto come Tupac Shakur (o 2Pac o Pac). Il miracolo di cui sopra è dato dal fatto che Tupac è morto nel 1996, freddato a colpi di pistola. Quello che ieri sera, sul palcoscenico del festival, ha cantato sulle note di Hail Mary e 2 of Amerikaz Most Wanted era infatti il suo ologramma.
Anzi, non esattamente il suo ologramma, come spiega oggi ArsTechnica, quanto un’illusione olografica: un cosiddetto Fantasma di Pepper. Si tratta di un trucco di scena che permette a un’immagine tridimensionale di apparire (sia nitidamente, sia molto sfocata o solo in parte) o sparire in determinate condizioni. La tecnica deve il nome allo scienziato che per primo la dimostrò praticamente. Tuttavia il primo a parlarne fu, nella seconda metà del 1500, il filosofo e alchimista campano Giovanni Battista Della Porta, che era anche uomo di teatro e quindi sempre alla ricerca di effetti scenici. Il trucco descritto da Della Porta fu poi riadattato ufficialmente per l’uso teatrale nel XIX° secolo dal britannico Henry Dircks insieme al connazionale John Pepper, da cui prese definitivamente il nome.
Cosa c’è dietro questa apparente magia? Nella versione originale uno specchio semitrasparente, posto tra il pubblico e la scena, riflette un oggetto presente in una camera adiacente al palcoscenico ma nascosta allo sguardo degli spettatori. Per esempio, se si tratta di un fantasma da far apparire in una stanza riprodotta sul palco, questo sarà diviso in due aree che riproducono due stanze perfettamente identiche. Una delle due sarà visibile al pubblico, l’altra sarà nascosta agli sguardi da uno specchio posizionato secondo un particolare angolo. All’interno di quest’ultimo ambiente si troverà l’attore che interpreta il fantasma, il quale, grazie a un gioco di luci, verrà riflesso dallo specchio in modo da apparire in scena.
Nel caso del Coachella Festival, il ruolo dello specchio era svolto da un foglio di poliestere Mylar (polietilene tereftalato). Mentre Snoop Dogg e Dr.Dree cantavano sul palco,nella stanza nascosta è stata proiettata la registrazione digitale (di altissima qualità) di una performance di 2Pac, che riflessa dal Mylar ha consentito al rapper di raggiungere, almeno virtualmente, i colleghi in scena.
Nelle vesti dei prestigiatori c’erano i tecnici della AVConcept di San Diego, che hanno unito al trucco di Pepper le nuove tecnologie digitali, così da consentire all’immagine del cantante di essere incredibilmente realistica, tatuaggio per tatuaggio. L’effetto è stato tale che anche molti esperti del settore sono rimasti sconcertati: “ Incredibile, senza dubbio”, ha dichiarato ad Ars Technica David Bradu, capo del DukeImagingandSpectroscopyProgram della DukeUniversity. “ La cosa più impressionate è quanto realistico, dettagliato e naturale sia apparso il tutto”. Basta vedere il video per confermare queste parole.
A dire la verità non è la prima volta che viene usato questo trucco: basti ricordare i Grammy Awards del 2006 con Madonna e i Gorillaz, o l’apparizione di una Kate Moss virtuale in passerella a una sfilata di Alexander McQueen. La differenza fondamentale però è l’altissima qualità e l’impatto emotivo sui fans, raccolto al volo da Twitter, che ha creato per l’occasione il profilo fake di @HologramTupac.
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