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È morta Terri Schiavo, allontanati i genitori
Bob e Mary Schindler non hanno potuto restare al capezzale della figlia, il marito Michael non ha acconsentito alla loro presenza
Una foto d'archivio di Terri Schiavo, dopo il collasso che le causò irreversibili danni cerebrali (Ap)
WASHINGTON - Terri Schiavo è morta. La donna aveva 41 anni, dal 1990 era in stato vegetativo persistente e dal 18 marzo non è più alimentata. Il 25 febbraio 1990 Terri ebbe un collasso per uno squilibrio del potassio e le si fermò il cuore, abbastanza a lungo per provocare danni irreparabili al cervello che la lasciarono in stato vegetativo: il suo caso ha innescato un dibattito sull'eutanasia che ha coinvolto l'opinione pubblica degli Stati Uniti e del mondo. Le sue condizioni si erano fortemente deteriorate nelle ultime ore e il decesso era considerato imminente.
Gli Schindler, famiglia di origine di Terri, chiedevano di poter essere al suo capezzale ma Michael Schiavo lo ha negato loro. «Siamo rimasti accanto a Terri fino a 10-15 minuti prima della fine - racconta padre Frank Pavone, consigliere spirituale della famiglia Schindler -. Poi ci è stato detto che dovevamo uscire, ed allora il padre di Terri ha chiesto a Michael Schiavo se potevamo rimanere e lui ha risposto: "No"».
Michael Schiavo era invece nella stanza con Terri, secondo quanto riporta la Cnn. Per l'emittente di Atlanta, Michael avrebbe vissuto nella clinica praticamente ininterrottamente dal 18 marzo, data in cui era stata rimossa la sonda. In precedenza il padre Paul O’Donnell, un altro dei sacerdato che hanno assistito Bob e Mary Schindler in questi giorni, aveva dichiarato di non aver visto Michael quando era entrato nella stanza circa dieci minuti dopo che Terri era morta. E’ stato proprio Michael a combattere perchè Terri fosse lasciata morire nel rispetto di un desiderio espresso prima che fosse colpita dalla sciagura, quindici anni fa. Michael Schiavo ha sempre sostenuto che Terri non avrebbe mai voluto vivere in condizioni del genere.
Momenti di disperazione, ma soprattutto preghiere e canti di inni sacri: così, l'America dei credenti e dei crociati «pro vita» ha accolto la notizia della morte di Terri Schiavo. E' successo fuori dalla clinica Woodside di Pinellas Park, in Florida, dove Terri era ricoverata, e nelle molte altre città americane dove si è vegliato e pregato in questi giorni per la sua vita.
Ma padre Pavone ha attaccato Michael Schiavo e i giudici: «È una morte, ma è anche un assassinio», ha detto il consigliere spirituale, uno tra più assidui della famiglia Schindler. Il sacerdote ha poi detto: «Preghiamo, perché una cosa del genere non accada più nel nostro Paese».
Ora il corpo di Terri Schiavo sarà sottoposto ad autopsia: il marito vuole ricavarne la prova che la donna non era più in grado d'intendere e di volere; i familiari vogliono, invece, dimostrare che c'era ancora speranza per lei. Dopo l'autopsia, che sarà compiuta con l'autorizzazione della magistratura dal medico legale della contea di Pinella, Michael vuole fare cremare Terri per farne poi inumare le ceneri in Pennsylvania, lo Stato natale suo e della moglie. I familiari avrebbero, invece, voluto seppellire Terri. Ma, anche in questo caso, la magistratura ha dato loro torto.
BYE
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