SULLE PUNTE. Terminata: 27 capitoli. Rating: arancione

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Crystalj
00sabato 5 gennaio 2013 12:44
PROLOGO
Mancava solo l’Arc de Triomphe.
L’avevo deliberatamente lasciato per ultimo.
Il programma per quel giorno era rivedere tutti i luoghi di Parigi a me più cari.
Due giorni dopo sarei partita per Chalons per stare con i miei fino alla fine del mese e poi avrei preso un aereo per gli Stati Uniti.
La mia bellissima Parigi e il mio teatro: già mi mancavano!
Ora mi trovavo esattamente al centro degli Champs Elysees, attendendo il verde e guardavo l’Arco:sembrava cosi piccolo da quella distanza eppure non perdeva nulla della sua imponenza.
“Finalmente ti ho raggiunta!Cammini svelta!”
Mi girai verso quella voce. “TU?”
“Ti prego, voglio solo parlarti..Il tempo di un caffè...”
“Non so proprio di cosa dovremmo parlare…”risposi “Devo andare…”
Iniziai ad attraversare la strada e detti un’ultima velocissima occhiata verso l’Arco.
All’improvviso lo vidi farsi più vicino.
“Dopotutto non manca poi molto…”dissi.


1
Sono nata a Chalons –En-Champagne, in un’assolata e calda giornata di giugno, in leggero anticipo sul previsto.
La mia famiglia si stava preparando per l’annuale festa del patrono, St.Etien, e mia madre incominciò a sentirsi male mentre terminava una delle sue famose torte allo champagne e petali di rosa che sarebbero state vendute al banco dei dolci, attrazione seconda d’importanza
solo alla degustazione dello champagne.
Ebbene si, sono venuta al mondo nella zona più famosa della Francia: quella che tutti definiscono il ‘sacro triangolo dello champagne ’.
Chalons-En-Champagne viene spesso nominata insieme a Reims e a Epernay.Tutte e tre le città sono rinomate sia per la possibilità di fare bellissime gite ed escursioni sia per la possibilità di fare dei tour eno - gastronomici durante i quali i piatti della tradizione
francese vengono accompagnati dal vino più famoso e nominato al mondo: lo champagne.A Chalons si produce il Blanc de Blancs, uno champagne dal gusto particolare e la caratteristica principale della mia amata città sono le casette in legno circondate da giardini ben curati.
La mia è una famiglia numerosa: mio padre Anton, lavora alla Blanc de Blancs come direttore del reparto di produzione e dell’imballaggio delle bottiglie; i miei fratelli, Marc, Jean e mia sorella Antoinette hanno aperto in società un negozio di specialità gastronomiche in centro città e quasi tutti i prodotti che vendono fanno parte della tradizione di Chalons.
Quasi perché alcune delle specialità provengono dal libro di ricette di mia nonna Genevieve,la madre di mio padre, che ci ha lasciati quando avevo cinque anni.Mia nonna era una cuoca fantastica! Le piaceva sperimentare nuove ricette accostando i vari sapori.
Mia sorella ha ereditato questo suo talento per la cucina e ha capito ben presto quale sarebbe stata la sua strada. Era molto legata alla nonna, con la quale trascorreva giornate intere.
Aggiungere alcuni piatti della nonna a quelli normalmente in vendita, le sembrò la cosa più naturale e mentre li prepara, le sembra di averla ancora accanto che le dà i suoi consigli.
Mia madre, Gabrielle, confeziona lavori all’uncinetto e ottimi dolci.
Si è sempre occupata di noi e questi suoi hobby la tenevano impegnata durante le attese e le veglie al nostro capezzale quando, da piccoli, eravamo costretti a letto per le più varie malattie infantili.
Poi ne ha fatto la sua attività e mentre lascia che a vendere i suoi dolci sia mia sorella,la vendita dei pizzi la tratta personalmente sia allestendo il suo banco di vendita alle feste del paese sia trattando direttamente con chi glieli commissiona.
L’unica cosa che non troverete però al ‘Gourmandise’ è la torta allo champagne e petali di rosa cui accennavo prima.
Maman tiene particolarmente a questo dolce, in cui il sapore intenso dello champagne si accompagna perfettamente al delicato profumo dei petali di rosa.
La ricetta è un segreto della famiglia di maman e quando le viene richiesta qualche informazione al riguardo diventa molto evasiva.
In quanto a me, il paese mi conosceva come la ‘petite danseuse ’.
Tutto iniziò quando avevo circa quattro anni.
Quel giorno ero particolarmente irrequieta, nessuno degli espedienti architettati per farmi star tranquilla avevano ottenuto un qualche effetto.Maman è contraria a mettere un bambino davanti alla televisione ma in quel caso sperò che le immagini in movimento e il sonoro agissero da tranquillante e mi facessero rilassare un po’.
Si sedette sul divano con me in braccio e accese la tv. Dopo aver armeggiato col telecomando(in realtà ero io che lo avevo in mano:volevo a tutti i costi tenerlo da me!)per un po’e dopo una serie di lamenti e mugolii da parte mia, tali che mia madre già stava pensando a cos’altro fare, tacqui all’improvviso.
Dallo schermo due file di ballerine in tutu si muovevano graziosamente seguendo diligentemente la coreografia. Poi si apri un varco ed apparve lei: la prima ballerina.Volteggiava e camminava sulle punte con grazia e agilità.Non riuscii ad arrivare alla fine perché mi appisolai(maman aveva visto giusto)ma non avevo dimenticato un solo gesto di quella ballerina, tanto che appena sveglia cercai di rifare
tutti i suoi movimenti.Da quel giorno quello divenne il mio gioco preferito e non appena compii sei anni, chiesi di iscrivermi al corso di danza classica che Madame Romanova teneva due volte a settimana nella palestra della scuola.
A casa, ripetevo le figure allo sfinimento e superai ben presto le mie compagne di corso. Madame Romanova, un’ex ballerina del Bolscioj, rimase colpita da questo e decise di mettermi alla prova.
Tanto era gentile e affabile con le mie compagne, tanto divenne rigida e severa con me.Mi riprendeva di continuo e mi costringeva a ripetere gli stessi movimenti per delle ore intere.
Dal canto mio, io pensavo solo a ballare e se la strada per diventare un ’etoile doveva passare anche dai rimbrotti di Madame o dalle ore in più in palestra, a me non importava.
Niente mi rendeva più felice del danzare con quel tutu cosi leggero che si muoveva delicatamente intorno a me e seguiva ogni mio passo, fluttuando morbido come una nuvola.
Quando compii dodici anni iniziai a prepararmi per l’esame di ammissione all’Ecole de Danse dell’Opera Garnier di Parigi.
Sotto lo sguardo attento di Madame Romanova, imparavo le coreografie che avrebbero costituito la materia dell’esame.
Io ero al settimo cielo! Il mio sogno stava diventando realtà e non sentivo quasi né la fatica né vivevo tutte le rinunce fatte fino ad allora come un peso.
Davanti allo specchio mi guardavo attentamente:avevo supplicato mia madre di non tagliarmi più i capelli(è convinta che corto è uguale a
ordinato) e ora avevano la lunghezza che ricordavo: la figura riflessa era ancora quella acerba di una bambina ma l’espressione e capelli che mi ricadevano lungo la schiena erano gli stessi della ballerina che avevo visto in televisione anni prima.
Subito indossai costume che avrei utilizzato per il saggio di fine corso.Tirai fuori il piccolo diadema e lo sistemai tra i capelli.
Osservando l’effetto finale pensai che se avessi insistito un po’, Madame mi avrebbe lasciato danzare coi capelli sciolti anziché raccolti come aveva spiegato a mia madre.
E allora sarei stata davvero uguale a quella ballerina!
“Sabine! Quante volte devo chiamarti ancora?! E’ pronto!” urlò mia madre dal fondo della scala,cogliendomi di sorpresa.
Mi chiamo Sabine Nicole Lancret e questa è la mia storia.


2

Ero a Roma da circa un anno e dopo tanto cercare avevo finalmente trovato questo appartamento, forse un po’ piccolo ma comodo e luminoso che inizialmente avevo diviso con una ballerina mia compagna durante lo spettacolo che portavamo in scena in quel periodo e che poi abitai da sola.
Sola, come avevo sempre vissuto fin dai tempi dell’Ecole de Danse.
I sacrifici fatti, le ore passate in sala prove, la mia ostinazione caparbia tutta protesa verso quel mio sogno, l’aiuto incondizionato e i consigli di Madame Romanova, il supporto e il calore della mia famiglia che credeva in me avevano fatto si che superassi brillantemente l’audizione e la mia candidatura all’Ecole venisse accettata.E a tredici anni lasciai la mia famiglia e Chalons per trasferirmi a Parigi.Fu dura.
Le ore passate con Madame Romanova non mi sembravano più cosi faticose messe a confronto con le lezioni che frequentavo ora all’accademia. E le invidie e le gelosie tra le allieve erano un’ulteriore prova da affrontare.Io divenni quasi subito quella da evitare: non ero di Parigi, non avevo genitori benestanti alle spalle, non avevo amicizie che contano e soprattutto ero quella che si era ingraziata i maestri con chissà quale artificio.
In effetti, capitava che mi facessero guidare la classe in caso di momentanea loro assenza, o che mi prendessero a modello per spiegare qualche passo o ancora mi affidassero parti di rilievo nelle rappre-
sentazioni.
Mi sentivo importante in quei momenti ma poi alla fine dovevo sempre fare i conti con la solitudine che una volta chiusa la porta della mia stanza nel campus si faceva sempre trovare puntuale.
Verso i quindici anni entrai in crisi.
Mi avevano assegnato il ruolo di Giulietta e l’euforia iniziale si spense dopo le prime prove quando il coreografo mi rivolse delle critiche che su di me ebbero un effetto devastante.
Ero sempre in ansia quando c’era lui alle prove e iniziai a dormire poco e a mangiare ancora meno.
Alla fine di quel periodo, nonostante la rappresentazione messa in scena con tutti gli elevatissimi standard richiesti dalla scuola, avesse ottenuto ottimi consensi di pubblico e critica, io ero stremata dalla fatica e sull’orlo dell’anoressia.
Passavo giornate intere a letto e nessuno riusciva a scalfire lo stato di apatia in cui ero caduta.
Finalmente i professori si risolsero di coinvolgere la mia famiglia e l’intervento di maman e di un nutrizionista, affiancati da uno psicologo, mi tirarono fuori da quella pesante e insostenibile situazione.
Quando rientrai dalle vacanze estive ero come rinata e avevo ritrovato la mia voglia di continuare a lavorare per realizzare il mio sogno.
Gli ultimi anni di scuola passarono in un lampo e mi ritrovai diplomata e qualche tempo dopo citata e lodata dalla stampa e dalla critica che mi avevano seguita nel mio debutto in quel ruolo che consacra ogni ballerina in Etoile: Princesse Odette de ‘Il Lago dei Cigni’. Il mio sogno era diventato realtà!
Iniziai a viaggiare e a ballare nei maggiori teatri del mondo.
Poi un giorno,accanto al mio amore assoluto per la danza classica si fece vivo in me il desiderio di sperimentare nuove forme di espressione.
Il mio lavoro mi aveva portato in Italia e visto che in quel periodo non avevo nessun ingaggio teatrale ma solo contratti che mi erano pervenuti dal mondo della moda e della televisione, decisi di fermarmi a Roma e qui seguire un corso di canto e recitazione. Quello fu un bel periodo.
Vincendo il mio proverbiale riserbo e la mia tendenza a isolarmi, mi feci degli amici tra i compagni di corso. Organizzavamo spesso gite, cene fuori e visite presso questo o quel museo: ebbi cosi modo di girare Roma in lungo e in largo e di conoscere meglio questa città cosi caotica ma cosi affascinante.
Dopo anni di solitudine finalmente avevo trovato qualcuno con cui parlare e condividere pensieri e passioni; una di queste aveva un nome e un cognome: Michael Jackson.
Avevo sedici anni quando la sua ‘Man in the mirror’ mi era entrata nel cuore fin dal primo ascolto e non lo lasciai più.
Anche Michael mi aveva aiutata moltissimo nel mio periodo buio.
Le sue canzoni e i suoi video poco alla volta mi avevano fatto tornare la voglia di ballare.
Leggevo tutto ciò che lo riguardava e appena possibile guardavo i suoi video in tv.
Spesso, sola nella mia camera, eseguivo le coreografie del balletto classico sulle sue canzoni o per lo meno ci provavo…
Chissà cosa avrebbero detto i maestri se mi avessero scoperto: far entrare della banalissima musica pop nel tempio del balletto classico.
Ma era più forte di me: quante volte tornavo di corsa in camera ancora con le mezze punte ai piedi e il tutu addosso per riprendere i miei esercizi classici in chiave pop.
L’anno del mio diploma coincise con quello di uscita dell’album Dangerous: feci carte false per riuscire ad andare a vedere una delle tappe del tour, incastrata com’ero con i miei impegni a teatro.
Dopo qualche mese però i giornali riportarono la notizia della brusca cancellazione dell’ultima parte del tour: Michael era stato accusato di molestie verso uno dei bambini che frequentavano Neverland.
‘Non è possibile!’ pensavo ‘Non può essere….lui non potrebbe mai arrivare a tanto…no…’
I giornali scandalistici riportavano l’impossibile al punto che divenne difficoltoso stabilire dove fosse realmente la verità e dove la menzogna più bieca.
Alla fine, gli avvocati di Michael concordarono col padre del bambino il versamento di una cospicua somma per mettere la parola fine a quella controversa situazione.
E Michael iniziò a portare su di se quel marchio infamante che non lo abbandonò più.
“Ma non è giusto!! Lui non si merita tutto questo!!”
Questo era il commento che pronunciavamo più spesso quando ci trovavamo tutti insieme per una pizza o un gelato.
Ma ormai la macchina si era messa in moto e non era più possibile fermarla.
Il dubbio del sospetto ormai si era insinuato in molti e a poco valsero le foto che ritraevano Michael con sua moglie, Lisa Marie, figlia di Elvis Presley, celebrato un anno dopo la fine del processo.
Io per parte mia ero contenta per lui: con una moglie pensavo, magari sarebbe riuscito a mettere ordine nella sua vita e a lasciarsi tutto alle spalle.Intanto seppi poi che stava lavorando al nuovo album: “Bene” commentavo col mio amico al telefono“vedi, gli sta andando tutto alla grande!”
“Già” mi rispose Luca “tornerà trionfante e gliela farà vedere lui!!Ah, Sabine?”
“…dimmi…”
“Quando rientri a Roma?”
“Eh…sinceramente non lo so…hanno prorogato la rappresentazione e senz’altro prima del mese prossimo non se ne parla…”
Dalla cornetta mi arrivò il sospiro deluso del mio amico intervallato dal ronzio tipico delle chiamate internazionali.
“Ok…”disse dopo un po’ “allora ci sentiamo…stai bene…”
“Ciao…”riagganciai.
Mi affacciai alla finestra pensando che forse il mese prossimo sarebbe stato comunque troppo presto per rientrare in Italia:quella mattina il mio agente, dopo avermi comunicato la proroga dello spettacolo mi aveva segnalato un provino, ancora senza una data precisa che si sarebbe tenuto al Los Angeles Theatre, col quale cercavano una ballerina classica da impiegare in uno spettacolo itinerante, di più non sapeva dirmi.
Il progetto era ancora solo un’idea abbozzata ma gli organizzatori dello spettacolo volevano portarsi avanti con le selezioni del corpo di ballo.
Gettai uno sguardo sulla stanza del piccolo appartamento che avevo preso in affitto a Los Angeles e poi mi vestii in fretta, augurandomi che quel periodo frenetico passasse presto: si stava avvicinando Natale e io finalmente potevo passarlo di nuovo a casa mia.
Intanto il nuovo disco di Michael, HIStory, era uscito e a settembre era partito il tour.
Lisa Marie non compariva più nelle foto con Michael:la coppia si era separata all’inizio dell’anno ma io sapevo che Michael non aveva chiuso del tutto con lei.
Le differenze inconciliabili che aveva invocato Lisa, non potevano tenerli molto distanti l’uno dall’altra anche quando fisicamente erano divisi dagli impegni di Michael.
Il clacson dell’auto messami a disposizione dal teatro mi riportò di fronte alla porta di casa che mi affrettai a chiudere a chiave prima di attraversare quasi di corsa il piccolo spazio verde antestante la casa.


BloodOnTheDanceFloor12898
00sabato 5 gennaio 2013 17:52
Uhm... mi intriga molto! Continua a postare! Mi piace!
(StreetWalker )
00sabato 5 gennaio 2013 19:41
Posta
Foxy1975
00domenica 6 gennaio 2013 19:42
Benvenuta Crystalj..continua a postare!

Foxy
Crystalj
00domenica 6 gennaio 2013 21:57
Grazie ragazze per l'accoglienza e gli inviti a continuare! :)
I post dei capitoli avranno cadenza settimanale e vi segnalo che sotto la foto della mia firma trovate il link al blog, aperto con la mia amica Elena, sul quale i capitoli della ff sono corredati da immagini.
A martedi! Buona serata e un abbraccio!
Crystalj
00martedì 8 gennaio 2013 20:52
3

La mascherina buttata sul sedile di fianco. La testa tra le mani, sguardo basso, pensieri tristi.Il nuovo disco.Il tour.Pensieri tristi.Coreografie da ultimare.I ritocchi continui alla scaletta.
Pensieri tristi.Lei non è qui con me.Quel progetto dell’ultimo minuto…può anche funzionare…a patto che…Lei non risponde al telefono.
Tra un po’ iniziano i provini.Lei non vuole più ascoltarmi.Qui si riempirà di gente.Lei ha mandato indietro il mio regalo...Gente che oggi non ho voglia di vedere…ma devo…
Alzo la testa e mi sistemo meglio sulla poltrona.Faccio scorrere lo sguardo tutto intorno al teatro.E’ triste un teatro vuoto, ma a me piace. C’è una gran pace…che tra un po’ non esisterà più…Di nuovo compongo il suo numero…squilli su squilli…ma la risposta non arriva.
Con un gesto di rabbia spengo il telefono e lo butto sulla sedia a far compagnia alla mascherina.Mi appoggio alla balaustra:da qui sopra c’è un’ottima vista sul palco.
‘Magari resto qui per tutto il tempo…’penso tra me ‘Sarà proprio necessaria la mia presenza…?’sbuffo.
Mi appoggio nuovamente allo schienale e alzo il viso verso l’alto, seguendo il gioco intricato delle corde che reggono il sipario e il groviglio dei fili delle luci e dei riflettori che illuminano il palco.Ora sono accese poche luci:il palco è in penombra mentre il teatro è al buio.Chiudo gli occhi e penso che potrei riposarmi un po’…sono stanco…Quanta frenesia, quante cose tutte insieme…
Potessi prendermela con un po’ più di calma ogni tanto…non fossi sempre circondato da tanta gente…In lontananza mi arrivano i cori e il carillon accompagnato dal canto infantile che segnano l’inizio di “Little Susie”, uno dei pezzi contenuti nel mio ultimo disco.
Una smorfia mi attraversa il viso...‘…ormai sento quelle canzoni in ogni momento…'Riapro gli occhi e rimettendomi seduto, capisco di essermi appisolato, la musica però è reale.Inizia la parte del cantato. Sento un fruscio e il rumore di passi sotto di me.Mi affaccio alla balconata e la vedo:una ballerina-‘forse la vedrò al provino più tardi '-sta usando la mia canzone per esercitarsi.
E’ davvero molto brava.Peccato non poter vedere la sua espressione,la scarsa illuminazione del palco non lo permette.La canzone prosegue e lei, agile ed elegante, continua la sua coreografia.
Ora cammina sulle punte- ‘adoro le ballerine quando si muovono sulle punte, è qualcosa di una bellezza unica!’ - e disegna piccoli arabeschi con le braccia e le mani,portandosi verso l’estremità del palco.La parte del cantato finisce e appena iniziano i colpi d’orchestra lei esegue delle piroette:tante quante sono le battute finali del brano.Sono cosi preso da quello che vedo che non mi sono proprio accorto di essermi appoggiato totalmente alla balaustra. Sull’ultima piroetta,la ballerina alza lo sguardo verso l’alto con le braccia tese e per un breve attimo riesco a vedere il suo viso.E lei il mio.
“Sabine! Cosa fai qui?!Siamo in ritardo, i provini stanno per iniziare e tu devi ancora cambiarti!” L’intervento della sua amica mi da modo di ripararmi in un cono d’ombra.‘Sabine...nome carino...francese o tedesca...’penso.
“Chantal, l’ho visto!!L’ho visto!!” la sento dire.
“Visto chi?”
“Michael!E’ qui!!E’ seduto lassù, in una delle balconate!”
“Sei sicura?”
“Certo che sono sicura!Credimi: è seduto qua sopra” termina Sabine indicando con la mano il punto in cui mi ha visto.
“…ne sei ossessionata!Scambieresti per lui anche me se ci fossi io là sopra col cappello in testa! Andiamo…!!”termina Chantal prendendo Sabine per mano.
Quel breve scambio di battute mi fa sorridere.Intanto dallo stereo le note di “Smile” riempiono l’aria.
“Aspetta! Devo riprendere il mio stereo portatile!”Sabine torna sul palco e la canzone si interrompe bruscamente.
Le ragazze fanno appena in tempo a sparire dietro le quinte che il palco e il teatro vengono illuminati a giorno e io con loro.Recupero
il telefono, indosso la mascherina e scendo dal mio ‘nascondiglio’.
Il teatro si riempie, i provini iniziano, ma io arrivo in ritardo, senza mascherina stavolta.
Subito mi mettono in mano le foto delle ballerine e mentre loro danzano io scorro velocemente le loro schede.E poi arriva lei.
La sento pronunciare nome e cognome. ‘Francese, l’avevo detto!’ penso trovando conferma sulla scheda.
Gli occhi di Sabine mi raggiungono e il suo viso cambia espressione. Cambiano direzione, frugando un po’ in giro per mitigare l’emozione e l’imbarazzo.Quando tornano su di me capisco che ora è sicura del fatto che l’ho vista ballare sulle note di “Little Susie”: sta rispondendo al mio sorriso.
Poi annuncia di eseguire un estratto de “Il lago dei cigni” e sulle prime note del brano, Sabine inizia la sua coreografia.Alla fine l’applauso l’attende e lei ringrazia sorridendo e facendo il grazioso inchino delle ballerine classiche. Poi scompare dietro i pesanti tendaggi rossi e io mi alzo dal mio posto: ho visto abbastanza. Comunico la mia scelta a LaVelle Smith, il coreografo del tour, e lascio il teatro.
Riaccendo il telefono, trovando due chiamate perse. Lei è di nuovo con me e forse ora è disposta ad ascoltarmi.
(StreetWalker )
00martedì 8 gennaio 2013 23:18
I loro sguardi si sono incrociati. Adesso posta il prossimo per sapere cosa gli dirà una volta che si avvicinerà
Crystalj
00martedì 15 gennaio 2013 20:32
Ciao a tutti! Ecco il capitolo 4.


4

‘Sulle note di una dolce melodia vola un angelo.Sembra cullarsi al suono di quelle note.Il suo volo è una gioia per gli occhi.Poi l’angelo viene distratto da ciò che vede davanti a se e incuriosito scende. Quel giardino è nuovo per lui e ogni fiore, ogni ramo d’albero sono meraviglie. All’improvviso, una creatura che non ha mai visto prima, varca il cancello di quel giardino.E comincia il suo canto. L’angelo ne è totalmente rapito e vince il suo riserbo. Si mostra e inizia la sua danza, sulle note del canto dello sconosciuto,deliziato. Lo sconosciuto,un uomo,è sorpreso da ciò che vede e tende una mano verso l’angelo che intimorito si ritrae. Il canto dell’uomo ricomincia e l’angelo lascia che l’uomo prenda la sua mano e che l’accompagni nella sua danza. L’angelo è felice. Cosi felice che decide di portare con se quella creatura. Insieme muovono pochi passi, poi l’angelo tende la mano verso il cielo e tira l’uomo più verso di se. Sta per spiccare il volo.Ma l’uomo lo ferma:“Non posso venire con te” gli dice.
“Perché?” domanda l’angelo.
“Il mio posto è qui…”risponde l’uomo.
L’angelo lascia la mano dell’uomo che riprende il suo canto. L’angelo è triste ma comprende.Danza ancora sulle note di quel canto. Poi rivolge all’uomo un sorriso e gli prende nuovamente la mano. “Devo andare….” gli dice. Sulle note finali del canto dell’uomo, l’angelo riprende il suo volo e scompare.’
Lessi nuovamente lo script, benché lo avessi imparato a memoria.
Quel bellissimo brano scritto da Michael, mi sembrava una favola, un po’ triste, ma pur sempre una favola.
L’inverno stava per finire e Michael si era di nuovo sposato, con la donna che lo aveva reso padre per la prima volta:Debbie. Le loro foto insieme si trovavano ovunque, con articoli più o meno dettagliati.In altre foto la coppia era ritratta col piccolo Prince che dormiva tranquillo.Ma io avevo altri pensieri in testa.Avevo vinto il provino nel momento più incasinato della mia vita!
Due importanti compagnie teatrali mi avevano scritturata per Gisele la prima e per Lo Schiaccianoci la seconda.Due parti completamente nuove per me che dovevo fare assolutamente mie entro primavera.
LaVelle Smith intanto mi aveva contattata e pregata di iniziare immediatamente a studiare le movenze e i passi della parte vinta con il provino:l’Angelo.
Durante il giorno studiavo le parti di Gisele e di Clara. Alla sera un istruttore mi insegnava a volare. Quando poi anche Michael fu disponibile, le prove da dure divennero impossibili.
Michael era impossibile!
Non facevo in tempo a memorizzare un sequenza che subito lui apportava modifiche e variazioni perché “…cosi è meglio!”diceva serio e concentrato.In certi momenti l’avrei strozzato:come quella volta che aveva cambiato un intera sequenza di passi per poi tornare alla prima versione.La notte avevo gli incubi:nel bel mezzo dello spettacolo, danzavo sola sul palco quando ecco intervenire Michael che cambiava tutta la sequenza dei passi dell’assolo di Gisele.
Per le due settimane successive Michael non fu disponibile a causa dei suoi moltissimi impegni:il tour in pieno svolgimento,il piccolo Prince con cui Michael voleva passare il maggior tempo possibile,le interviste tra una tappa e l’altra e molto altro mi avevano concesso il tempo di dedicarmi a Gisele che portai in scena nonostante la paura folle di eseguire i passi dei tre spettacoli tutti mescolati insieme.
A metà maggio mi ero lasciata alle spalle anche lo Schiaccianoci e ora potevo dedicarmi completamente alla parte dell’Angelo.
Una volta imparato a mantenere l’equilibrio e a muovermi con la grazia necessaria appesa a quasi due metri da terra, mi misero le ali e la costumista iniziò a lavorare sul mio abito.Alla fine di maggio era tutto pronto e Michael era nuovamente disponibile per provare con me. Le prove si sarebbero svolte nei vari stadi sedi della seconda parte del tour, che si tenne in Europa.
“Quando iniziamo?”chiesi a LaVelle.
“Appena arrivati al Weserstadion. Proverete fino all’ora di pranzo. Poi Michel parte per Colonia, stasera c’è la seconda delle otto tappe previste in Germania”rispose“Il tuo bagaglio lo prendo io, vai in bagno e cambiati: quando saremo allo stadio avrai giusto il tempo di indossare le ali…” riprese LaVelle.
“Ah…Sabine..?!” mi fermò “Un'altra cosa: i dialoghi dello script…non devi più recitarli. Dovrai usare solo le espressioni del viso…”
“Cosa??!!”domandai col sacco che conteneva il mio costume sospeso a mezz’aria.“Nuove istruzioni di Michael.” terminò.
Rimasi ferma per qualche secondo pensando che mi era sembrato troppo bello essere già praticamente pronta a un mese circa dal debutto. Restava in sospeso solo la questione del costume dell’Angelo che sembrava non incontrasse il favore di Michael e invece…
“Bè dai, non devi imparare altri passi devi solo imparare a non dire a voce la battuta ma lasciarla intendere…E fidati che…”
“Cosi è meglio…”terminai la frase con tono stanco.

*****************************

Vederla con il costume al quale avevo fatto apportare le mie modifiche, la coroncina dorata sul capo e le ali, mi aveva messo in soggezione.Sabine era davvero perfetta per quella parte. La mia idea ora era reale e sapevo avrebbe funzionato e, speravo, incontrato anche il favore del pubblico.Mi stavo già pentendo di averla scritturata solo per un mese. ‘Magari posso chiamarla per qualche altra data….’ penso mentre la vedo parlare con LaVelle.E’ molto tesa. E’ una situazione totalmente nuova per lei, abituata all’atmosfera ovattata e tranquilla del teatro. Le urla che accompagnano il passare del tempo la rendono nervosa e si vede.Ora manca meno di un’ora all’inizio del concerto e Sabine è allo stremo.E’ seduta su quella seggiola da dopo la cena, che ha piluccato stancamente e ha risposto a monosillabi a quanti le rivolgessero la parola.Continua a guardarsi intorno e sussulta ogni volta che il pubblico che gremisce lo stadio urla il mio nome. La raggiungo e le chiedo di venire con me nel mio camerino.
Gentilmente accoglie la mia richiesta di seguirmi camminando sulle punte. La accompagno fino al centro della stanza e poi torno a chiudere la porta.
“Sabine...”inizio portandomi di fronte a lei“So come ti senti…ma…sei una ballerina nata e un’ottima professionista...hai lavorato al massimo dell’impegno e hai raggiunto l’obiettivo che ti avevo chiesto...”termino alzandole il viso.Sta piangendo.
“Ho paura...”dice“ ho...paura…se…se va storto qualcosa o peggio si rompe qualche corda…finirò tra di loro…che ne sarà di me?”
I suoi occhi mi guardano terrorizzati e capisco che qualunque cosa le dica servirà a poco.Ha visto lo stadio riempirsi ora dopo ora,ha respirato un’atmosfera molto agitata e carica di adrenalina che una ballerina classica non conosce.E faccio l’unica cosa che in quel momento mi sembra la più indicata: la bacio.
Nella maniera più delicata che conosco.La stringo a me e incurante della sua sorpresa iniziale non sposto il viso.Piano piano risponde al mio bacio e sento le sue mani dietro la nuca.Mi stacco e le appoggio il viso al suo: “You are not alone, I am here with you…”canto piano.Sento la sua tensione sciogliersi. La sua respirazione sta tornando regolare. E dopo qualche istante si scosta da me, prendendomi le mani. Un ultimo sospiro e il suo viso si distende.
“Scusami...non so cosa mi ha preso, non mi era mai successo...”
“Sssh…va tutto bene...tutto bene... Swan…”
“Grazie...sei cosi gentile…grazie di cuore...” mi dice commossa.
“Ora io devo andare, tra venti minuti tocca a me…Puoi rimanere qui per tutto il tempo che ti serve” la invito.
Solo in quel momento si accorge del costume dorato da astronauta che indosso per aprire la serata.
“Oh Mon Dieu...Je suis desolee… ”mi dice“Vai,vai,non pensare a me,sto bene ora”
Chiudo la porta alle mie spalle e vengo raggiunto dai miei assistenti che finiscono di chiudere le fibbie e lucidano di nuovo tutte le parti che compongono l’ armatura.Poi mi aiutano ad entrare nel razzo. Solo, in quello spazio ristretto mi scopro stranamente agitato.Non è quella solita agitazione che mi prende prima di entrare in scena,è qualcosa di più.Il mio pensiero va a Sabine, sola nel mio camerino, che tra qualche minuto sentirà quell’enorme boato che accompagna ogni mia uscita e la immagino ripiombare nello stato ansioso di poco fa.
Sto per far segno ai miei assistenti che voglio comunicare con loro per avvisarli di andare da lei ma il mio tempo è finito: tra cinque secondi esatti, la pompa idraulica farà sollevare la pavimentazione del palco e il mio razzo comparirà di fronte alla folla urlante.

***********************************

“Ecco!!Il concerto è iniziato!” pensai.
Ma non avevo più le mani sulle orecchie e il capo chino e non tremavo più.Sera dopo sera, il boato d’inizio concerto mi aveva dato quella scarica di adrenalina che mi servì per affrontare la mia parte del concerto al meglio. Quella prima sera, trovarmi nel camerino di Michael mi aveva aiutata molto. Quanti cimeli conservava e portava con se in ogni suo spostamento!Riflesso nello specchio avevo notato il carrello su cui erano appese le sue giacche. Ne fui attratta come una calamita!Le guardai tutte una per una e poi la vidi: la giacca bianca che aveva indossato per ritirare il “Legendary Music Award” consegnatogli dalla sorella Janet.Fu un attimo: mi rimirai più e più volte nello specchio ringraziando di non aver ancora indossato
le ali.All’improvviso il mio incarnato divenne tutt’uno col costume e la giacca: da quanto ero li?Dovevo assolutamente sbrigarmi!!Quelle ali erano enormi e ingombranti e mi ci voleva sempre un bel po’ prima che potessi dire che erano a posto. Inoltre piangendo chissà che danni avevo provocato al trucco! Usando la stessa cura usata per una reliquia,rimisi la giacca al suo posto e uscii di soppiatto dal suo camerino. Ripensavo a quella prima sera, mentre mi preparavo per andare in scena.Una volta pronta, mi feci trovare, come al solito, alla base della “macchina per il volo”: un traliccio di ferro e alluminio dotato di un intricatissimo intreccio di fili di nylon di diverse dimensioni e di una imbracatura che opportunamente manovrati mi facevano volare.Vero che la paura non mi faceva più tremare come una foglia, però era rimasta: era previsto che compissi un piccolo volo sulla folla prima di scendere al punto di partenza.E trovarsi sopra quella massa compatta di gente urlante seppur per pochi minuti non mi piaceva per niente!Ma la parte che Michael mi aveva assegnato era talmente bella e cosa ancora più bella era ballare con lui sulle note di “You are not alone” che quel prezzo lo pagavo volentieri.
Purtroppo, non mi capitò più nè di tornare nel camerino di Michael né che lui mi baciasse ancora in quel modo cosi dolce e tenero.
Speravo sarebbe diventato una sorta di rito porta fortuna tra noi prima del concerto, ma dopo due serate mi resi conto di averci fantasticato sopra decisamente più del dovuto.Michael con quel bacio aveva voluto darmi uno ‘scossone’ che mi facesse uscire dallo stato ansioso di cui ero preda. Una sorta di cura d’urto, insomma….
E comunque non dovevo dimenticarmi che Michael non era libero e che Debbie talvolta partecipava alle tappe del tour.Inoltre sembrava che io le piacessi molto; mi diceva che ogni volta che mi vedeva danzare si emozionava quasi fino alle lacrime e spesso e volentieri si fermava a parlare con me prima che salissi sul palco.Quindi lungi da me l’idea di iniziare una squallida tresca che avrebbe avuto anche l’amaro sapore dell’interesse verso la celebrità e non il reale trasporto verso il proprio fidanzato.
“Sei stata davvero brava…come sempre del resto……”
La voce di Debbie mi riportò di colpo alla realtà. Guardai in basso troppo velocemente portando di scatto il viso al petto e mi prese un senso di vertigine.Sbiancai in viso, chiusi gli occhi e riportai la
testa indietro.
“Sbrigatevi!!!! Tiratela giù…..Non mi piace la sua espressione!!!”
Sentivo le voci dei tecnici arrivarmi in maniera ovattata. Le orecchie mi ronzavano sempre al quel punto dello spettacolo ma stavolta era diverso: stavo per svenire.Nel giro di qualche minuto mi ritrovai tra le braccia di Phil che mi chiedeva se voleva che mi stendesse in terra. Con gli occhi socchiusi gli dissi di si.Rimasi per un bel pò sdraiata a terra con le gambe sollevate. Nonostante avessi ripreso i sensi, avevo preferito restare li piuttosto che tornare in camerino: avevo bisogno di aria fresca.Con tutti diedi la colpa alla stanchezza e al calore dei riflettori sotto i quali dissi ero rimasta troppo
a lungo trovando poi subito l’aria fredda che inevitabilmente mi colpiva quando lasciavo il palco.In realtà ero rosa dai sensi di colpa: io pensavo al bacio che Michael mi aveva dato proprio mentre
sua moglie si complimentava con me per la mia esibizione!
Quella sera mi feci riportare in hotel prima del previsto e rimasi nella mia camera fino al tardo pomeriggio. Con la scusa del malore della sera precedente avevo evitato sia Michael che Debbie per
tutta la giornata. In cuor mio, accanto alla delusione c’era anche un certo sollievo per quel bacio mai più ripetuto. Sollievo amplificato dal fatto che ormai mancavano solo due tappe ed ero sicura che non sarebbe più potuto accadere.
Come mi sbagliavo!
Foxy1975
00mercoledì 16 gennaio 2013 11:48
Cara Cristralj, potresti aumentare i capitoli da postare? Da una settimana all'altra un capitolo é veramente poco..

grazie
Foxy
BloodOnTheDanceFloor12898
00mercoledì 16 gennaio 2013 18:35
Mi piace ma come ha detto Foxy un capitolo alla settimana è poco
Crystalj
00mercoledì 16 gennaio 2013 22:16
Ciao Foxy1975 e BloodOnTheDanceFloor12898, vi ringrazio molto per l'apprezzamento: mi fa davvero piacere che fino a qui vi piaccia, ma preferisco continuare con un capitolo la settimana. C'è tutto il tempo cosi di leggere con calma ed eventualmente... rileggere... :)
Un caro saluto,
Foxy1975
00giovedì 17 gennaio 2013 08:47
Cara Crystalj, non ho espresso un apprezzamento..ma perplessità..i capitoli sono veramente brevi, e da una settimana all'altra non mi coinvolgono, per cui non so lasciarti un commento
Grazie per la tua disponibilità

Foxy
chiarajackie
00giovedì 17 gennaio 2013 18:03
Ciao Crystalj, la tua ff mi piace.Del quarto capitolo mi ha colpita molto la parte in cui Michael racconta, più precisamente quando le si avvicina.
Attendo il prossimo... [SM=g2927046] complimenti per il blog. [SM=x47913]

Crystalj
00sabato 19 gennaio 2013 12:10
Re:
Foxy1975, 17/01/2013 08:47:

Cara Crystalj, non ho espresso un apprezzamento..ma perplessità..i capitoli sono veramente brevi, e da una settimana all'altra non mi coinvolgono, per cui non so lasciarti un commento
Grazie per la tua disponibilità

Foxy




Ciao Foxy, la ff è appena iniziata, non è ancora entrata nel vivo, c'è molto dopo...se non hai commenti per un capitolo magari lo lascerai per quello o dopo o quello successivo...pubblico un capitolo la settimana perchè volevo creare una sorta di appuntamento fisso. comunque se vedo che il post è corto, inserirò un capitolo in più. ciao e grazie per i commenti fin qui. [SM=g2927046]
Crystalj
00sabato 19 gennaio 2013 12:14
Re:
chiarajackie, 17/01/2013 18:03:

Ciao Crystalj, la tua ff mi piace.Del quarto capitolo mi ha colpita molto la parte in cui Michael racconta, più precisamente quando le si avvicina.
Attendo il prossimo... [SM=g2927046] complimenti per il blog. [SM=x47913]





Ciao Chiarajackie, grazie molte per i complimenti sul blog e per il tuo commento. alla prossima, ciao! [SM=g2927046]
Crystalj
00martedì 22 gennaio 2013 22:24
Ciao a tutti! Ecco il capitolo 5!


5

Quando arrivo a Basilea, l’ora di pranzo è già passata da un po’. L’aria è tersa e pulita e non fa troppo caldo pur essendo piena estate.Ho poco tempo ma voglio comunque passare in albergo per
riposare un po’. Durante il tragitto verso l’hotel vedo i fan che via via si fanno sempre più numerosi.
“Ben… ”lo chiamo
“Dimmi Michael...”
“Non ho nessuna intenzione oggi di correre dentro l’albergo né tanto meno entrare dalla cucina come un ricercato che deve nascondersi... Provvedi per favore...”termino appoggiando la testa sullo schienale, chiudendo gli occhi.
“Ma veramente è tutto pronto perché tu entri da...”
“Ben...”lo guardo fisso interrompendolo “Va bene…come vuoi...”dice mentre prende il telefono.
Sotto l’albergo i fan sono ordinatamente disposti dietro le transenne. Urlano il mio nome e all’avvicinarsi del van le loro grida si levano più alte.Poi succede ciò che non avevo previsto.Ben apre la mia portiera,scendo e mi porto verso l’entrata dell’albergo.La macchina scivola via alle mie spalle e il portiere mi si avvicina.
“Welcome in Basilea, Mr Jackson”
“Thank you” rispondo e mi fermo di colpo con lo sguardo fisso.
“Everything is ok, Mr Jackson?” mi chiede sollecito.
Realizzo in quel momento che ho sentito ogni singola parola di quell’uomo, che ho risposto senza correre via al mio solito e che tutto si è svolto in un silenzio surreale.Mi volto verso i miei fan: sono increduli.Attoniti mi guardano e non emettono alcun suono.Mi sembra tutto cosi strano…
“Yes, thank you…”rispondo al portiere.
Mi volto verso i fan ancora una volta e l’incanto si spezza.
Urla,cori,invocazioni e disegni, pupazzi e striscioni compaiono nelle loro mani.Faccio scorrere lo sguardo parecchie volte su di loro abbracciando l’intero piazzale.Scendo quei pochi gradini e mi avvicino di più.Accenno qualche passo.L’atmosfera diventa elettrica.I fan si scatenano urlando il mio nome sempre più forte.
“HI BASEL!!!!Thank you everyone for being here!!!!I love you!!!!See you tonight!!!!”
Risalgo i gradini velocemente e scompaio alla loro vista entrando in albergo.Mentre il mio staff sbriga le formalità di rito,il cameriere mi accompagna verso la sala da pranzo, ormai vuota a quell’ora. Una volta entrati però sento il cameriere scusarsi.
“Come prego?” gli chiedo.
“Dicevo, mi scuso ma la sala non è vuota come mi avevano assicurato…”
Mi guardo intorno e all’unico tavolo occupato vedo Sabine,seduta verso il fondo della sala, vicino alla parete che sta parlando con una donna.Mi basta un’occhiata per capire che sta rilasciando un’intervista.Inizio ad agitarmi.
“Non importa, siederò dall’altro capo della sala.Non ho ancora pranzato e non voglio aspettare ancora!Ben, Frank!”termino mentre i due body guard mi seguono.
Il cameriere lascia il mio tavolo con le ordinazioni e mi accorgo che Sabine e la giornalista mi stanno guardando.Sabine mi sorride e mi saluta con la mano. La giornalista mi fissa per qualche istante e mi rivolge un cenno col capo. Poi si gira di nuovo verso Sabine.
Quando arriva il mio pranzo, Sabine e la giornalista si alzano e si dirigono verso la porta.A metà sala si voltano e mi salutano poi la porta si chiude alle loro spalle.Mi sento più sollevato ma la mia ansia non si è placata.Alla fine del pranzo dico a Ben chiamare Sabine e farla salire nella suite.

****************************************

Salii in ascensore con Ben.
Ero un po’ nervosa, era la prima volta che Michael mi faceva chiamare. Chissà cosa doveva dirmi… Mentre i numeri dei piani scorrevano mi sorpresi a pregare che non dovesse comunicarmi variazioni di alcun tipo. Certo mancavano solo due tappe ma con Michael non si poteva mai dire…Michael mi aspettava nel salotto principale, aveva lo sguardo serio e pensieroso.
“Ciao Michael” esordii“Come stai?Ben mi ha detto che volevi parlarmi...”
“Ciao Sabine…Si,bene grazie...siediti pure…” mi invitò.
In sottofondo si sentivano le urla e il chiasso dei fan.
“Per favore, stai attenta a non passare vicino alle finestre e a non far muovere le tende.”
“Okay…”
“Ti ho visto con quella giornalista prima” disse appena mi fui seduta.
“Si…”
“Non avresti dovuto...”
“Perché?”
“Perché i miei ballerini non devono rilasciare alcuna intervista durante il tour; c’è scritto sul contratto.Lo hai letto? ”
“Certo che l’ho letto il contratto prima di firmarlo…” risposi.
“E allora perché hai rilasciato lo stesso l’intervista?”mi chiese con tono lievemente polemico.
“Perché era in programma e rientrava tra i miei impegni...”risposi tranquilla.
“I...tuoi impegni?”
“Si certo, i miei impegni.Ho rimandato più volte questa intervista a causa loro”
“Tu sei impegnata con questo tour, con me…e devi fare quello che fanno tutti”
“Vero,ma io non sono come gli altri.E ti ricordo che vi avevo avvisati che dovevo fare questa intervista” risposi calma ma mi stavo innervosendo.
“Che vuol dire che non sei come gli altri?”
“Quello che ho detto…Io sono un’etoile,non una ballerina di fila.Con tutto il rispetto per loro ovviamente, ma è quello che sono e lo so solo io il prezzo che ho pagato per questo!Ho sacrificato tutto: l’infanzia, l’adolescenza, le amicizie, tutto!”
“Non venire a fare certi discorsi a me!!” mi interruppe.
“Ecco appunto!”proseguii alzando la voce“Tu sai di cosa parlo!Lo ripeto:io sono un’etoile!E mi prendo oneri e onori!Non ho bisogno del tuo nome sul curriculum per danzare!”terminai alzandomi di scatto guardandolo con aria di sfida.
Ero decisamente alterata anche se mi spiaceva di aver alzato la voce e di aver detto quelle cose.Calò un silenzio gelido, interrotto soltanto dalle grida che dalla strada salivano regolari.Ognuno di noi fissava un punto sul pavimento.Era tutto cosi insopportabile.
“Se non hai altro da dirmi io vado…” dissi poi.
Michael nel frattempo si era alzato a sua volta dandomi poi le spalle. Mosse la testa in segno di diniego.
Mi diressi verso la porta chiedendomi perché era successo.
“Sabine! Ti prego,resta!Non andartene…”sentii non appena misi la mano sulla maniglia.
“Perdonami,sono desolato…Non avevo il diritto di trattarti in questo modo…Tu non c’entri niente, non dovevo prendermela con te…Sabine...per favore…di qualcosa...” terminò.
“…va bene…chiudiamola qui...scuse accettate ”mi voltai“ti chiedo scusa anch’io per aver alzato la voce…non volevo…” mi abbracciò.
“Hai il viso stanco…” gli dissi poi.
“Ho dormito poco e male.Prince si è svegliato parecchie volte ieri notte.Certo c’era la baby sitter,ma mi sono svegliato comunque e un paio di volte sono andato io da lui…”
Gli sorrisi.Me lo vedevo mentre entrava nella camera del bambino per consolarlo,prima parlandogli,poi tenendolo in braccio.“A proposito: dov’è Prince?Sta dormendo?”chiesi.
“Non c’è.Lui e Debbie mi aspettano a Londra.Prince non può prendere aerei di continuo.”
Annuii“Mi sembra giusto…”
“Sabine, senti mi sono reso conto di averti fatto un torto enorme. Non ti ho mai presentata al mio pubblico e questo un’etoile non lo merita…Lo faremo stasera e durante la prossima tappa, va bene?Ho già ideato una piccola variazione alla scaletta,di modo che tu possa salire sul palco e ho già dato istruzioni allo staff in questo senso…”
D’impulso lo abbracciai più forte“Grazie!!”dissi ma la maniera brusca in cui lo feci ci fece perdere l’equilibrio e cademmo in terra uno sopra l’altra.
“Tutto bene?” mi chiese subito
“Si tutto a posto” risposi “Tu?”
La sua risposta non la sentii.Grida molto forti si levarono dalla strada.Ci guardammo stupiti poi: “Le tende!”disse Michael e si mise a ridere.Contagiò anche me: in strada si scatenava il putiferio,di sopra io e Michael ridevamo come bambini.Ad un certo punto però non li sentimmo più.Ci era bastato un solo sguardo.Mi aiutò ad alzarmi e per mano mi condusse nel salottino privato.E mentre i nostri abiti ci scivolavano via di dosso,Michael continuava a baciarmi.Lo fece anche quando mi fece sdraiare su una comodissima chaise longue.E continuò fino a rendere del tutto nulle le mie resistenze.Alla fine restammo in silenzio abbracciati per un tempo che mi sembrò lunghissimo,ognuno immerso nei propri pensieri.Lo squillo del telefono ci riportò entrambi alla realtà.
“Dobbiamo andare allo stadio Sabine, devi memorizzare il percorso che ti riporta sul palco.”mi disse Michael posando il ricevitore.
“Ok…”risposi.Venti minuti dopo eravamo sul van.
“Hai avuto paura prima?”mi chiese Michael.
“Prima?”gli chiesi.Il mio pensiero era corso subito a quanto accaduto tra noi.
“Si prima, quando i fan hanno circondato il van...” mi ricordò.
“Ah…ehm…no,no,tranquillo, mi hanno solo colto di sorpresa,ma non ho avuto paura…” sorrisi debolmente.
“Meno male” disse prendendomi la mano.
Quel contatto mi avrebbe fatto più piacere in un’altra situazione. Ora mi dava quasi fastidio.Ma non volevo sembrare scortese e non ritrassi la mano. Dentro di me però ero molto agitata e nervosa. Mi sentivo quasi mancare l’aria.
‘Cosa ho fatto?’pensavo tra me e me‘ Cosa ho fatto…!!??’
Quando Ben mi aveva chiamato per trasmettermi il messaggio di Michael, poche ore prima, mi ero immaginata praticamente quasi ogni scenario possibile ma a tanto non ero proprio arrivata:decisamente non sarei mai riuscita ad immaginare che sarei diventata l’amante di un uomo sposato!
BloodOnTheDanceFloor12898
00mercoledì 23 gennaio 2013 20:35
Complimenti bello! [SM=x3027012] ma... scusa l'ignoranza, tu posti sempre al mercoledí o un giorno a caso? Grazie ciaooo [SM=g27817]
(StreetWalker )
00mercoledì 23 gennaio 2013 21:35
Interessante oltre a far parte del suo tour diventerà la sua amnte
Crystalj
00venerdì 25 gennaio 2013 22:27
Re:
BloodOnTheDanceFloor12898, 23/01/2013 20:35:

Complimenti bello! [SM=x3027012] ma... scusa l'ignoranza, tu posti sempre al mercoledí o un giorno a caso? Grazie ciaooo [SM=g27817]




Ciao BloodOnTheDanceFloor12898, grazie, sono contenta che ti piaccia.
I capitoli li posto al martedi. è il giorno in cui sono un pò più libera alla sera di usare il pc.
BloodOnTheDanceFloor12898
00sabato 26 gennaio 2013 11:48
Okok aspetteró con impazienza il martedí! :)
Crystalj
00martedì 29 gennaio 2013 20:13
Ciao a tutti! Ecco il capitolo 6!



6

“Ed è con onore e gioia che vi presento Sabine Lancret, etoile dell’Opera di Parigi…Il mio angelo!! ”
Un passo indietro e col braccio la presento al pubblico che applaude. Sabine si inchina e ringrazia moltissime volte.Sorride ed è felice ed io con lei.Il suo sguardo va da me a loro e la vedo emozionarsi.
I suoi occhi brillano e tra le ciglia fanno capolino piccole lacrime. Si gira nuovamente verso di me sorridendo mentre tenta con le dita di non far cadere le lacrime sul viso e le prendo la mano.Appoggiandosi a me esegue delle eleganti figure per quanto le ali le concedano poca libertà di movimento.Ancora qualche piroetta intorno a me e si ferma sulle punte e con le braccia in alto.
“Bravissima, vero? Ma posso farlo anch’io! ” e qualche istante dopo sono anch’io sulle punte.Il pubblico ride, insieme a me e Sabine. Poi, un ultimo inchino e Sabine lascia il palco.
‘Il mio angelo…’ avevo detto e subito mi era tornato in mente il nostro incontro del pomeriggio e la piega che aveva preso.
Non riuscivo ancora a credere di essere stato con lei.Tra l’altro ci conosciamo da cosi poco tempo. Eppure era successo ed era stato molto dolce e ed emozionante.
Fin da subito mi ero accorto di essere attratto da Sabine in modo molto diverso che dalle altre ballerine.Forse per l’aria distaccata e il portamento elegante propri di una ballerina classica.Per la prima volta, nonostante percepissi il suo imbarazzo nel trovarsi in una sala con me, mi ero trovato in soggezione.Confesso che molte volte sfuggivo il suo sguardo mentre parlavo con lei spiegandole i passi e le figure che doveva interpretare.E la soggezione lasciò il posto all’imbarazzo e all’emozione durante la prima prova costume.Addussi un impegno improvviso e abbandonai la sala prove di corsa.Mi mancava l’aria.
Sabine mi aveva colpito decisamente più del dovuto.Nessuna donna mi faceva provare tutto quello che mi trasmetteva Sabine con la sua sola presenza. Decisi di mettere a tacere tutte quelle emozioni,dicendomi che il mese sarebbe passato in fretta e che non ne sarebbe valsa la pena affezionarsi troppo a lei.Però,l’elegante e distaccato cigno, fuori dal palco era tutt’altro che goffo,anzi,e le mie difese presto iniziarono a scalfirsi.Fasciata nel costume dell’angelo Sabine metteva in soggezione tutto lo staff. Appena entrava in una sala tutti assumevano un atteggiamento composto e più serio.
In seguito mi ero divertito da matti a girare per il back stage con lei di fianco per vedere le facce di chi incontravamo. Spassosissimo poi il momento della cena: tecnici e ballerini si stupivano molto di vederla girare con il vassoio tra le mani e poi correvano ad aiutarla. I loro sguardi dopo aver ricevuto il suo ‘merci’ sorridente erano memorabili.Peccato che dopo un po’, Sabine, che si era già accorta della cosa, mi disse che non mi avrebbe più retto il gioco. Ma intanto rideva.“Sei proprio impossibile”mi diceva scuotendo la testa ”e io che brava brava seguo le tue indicazioni…Mi sembrava strano che l’unica pronta per la serata fossi io…Michael,Michael” terminava pronunciando il mio nome con quel suo delizioso accento e sorridendo al contempo.
Mi aveva scoperto e non se l’era presa, anzi, si era anche divertita! Non me lo sarei aspettato: in genere le ballerine classiche sono cosi serie!‘Il mio angelo’pensavo ora mentre osservavo Sabine che guardava assorta uno scaffale di dvd.
Una volta atterrati a Nizza,le avevo proposto un po’ di shopping.Era molto divertita:io,lei,due body guard e un piccolo corteo di selezionatissimi fan che ci accompagnavano dentro e fuori i negozi
di un fornitissimo centro commerciale.
“Qui ho finito” mi dice avvicinandosi “vado nella boutique di fronte”.
“Ti accompagno” le dico.Ci passiamo tutta l’ora successiva in quel negozio, con lei che prova abiti e accessori in continuazione senza mai riuscire a decidersi. Alla fine ne esce,elegantissima in azzurro, con Ben di fianco che l’aiuta coi sacchetti.Mi veniva da ridere a vederlo cosi carico.E mi divertivo ancora di più a mandarli avanti da soli:le facce di quanti la guardavano ammirato e poi si accorgevano anche di me erano spassosissime.
“Non ce la fai proprio a stare serio!Trovi sempre il modo di giocare tu!” mi riprende severa.Ma dura solo un istante e mi sorride.E’ bellissima.
“Io torno in albergo, mi sta venendo fame”conclude
“Ok.Sai già cosa vuoi mangiare?”le chiedo
“Si…ma ho bisogno di tutta la tua influenza…”mi dice e il suo viso si illumina.
“Perché?”
“Chiama il direttore dell’albergo e poi vedrai…”termina misteriosa.
Mezz’ora dopo siamo in cucina.Sabine si mette il grembiule e inizia a trafficare con cibi e coltelli.Anche ai fornelli si muove agile e elegante.E mentre la vedo dare istruzioni ai due cuochi che l’assistono,penso che Sabine è una sorpresa continua.
“Vitello con verdure saltate!”esclama mettendomi davanti il piatto.
“Spero non ti spiaccia se mangiamo qui in cucina,non ho voglia di andare in sala da pranzo…”
Il mio sguardo va da lei al piatto che ha preparato e viceversa e annuisco distrattamente:non ho afferrato una parola quello che mi ha appena detto…Mangiamo in silenzio,sotto gli occhi imbarazzati dei cuochi che increduli ogni tanto si girano verso di noi.
“Ti ringrazio. Era tutto molto buono.Sei brava a cucinare…”
“Merci!”sorride “Ora vado a sistemare gli abiti che ho comprato stamane.A più tardi!”
“Ehm,no,aspetta…vorrei...”
Ma lei ha già risposto al telefono che trillava da un po’.
“Alo’…Louis!Comment vas tu?Oui,un moment…” allontana il telefono. “Vado.È il mio agente.Ciao Michael!”
La vedo dirigersi verso la porta e un momento dopo resto solo,in piedi vicino al tavolo.
“Ben, tra un paio d’ore falla salire nella suite.Grazie…”
Saluto i due cuochi e mi avvio verso l’ascensore con Ben al mio fianco.

*******************************

E per la seconda volta in due giorni,Ben mi portò nella suite. Appoggiai la borsa vicino alla porta di ingresso e mi portai al centro del salotto.
“Ciao Michael. Avevi bisogno di parlare con me?”domandai.Ero un po’ agitata:speravo non succedesse la stessa cosa del pomeriggio precedente.
“Metti via la borsa e accomodati” mi disse.
“Ehm…no…veramente devo andare...” iniziai
“E dove? Speravo mi facessi compagnia:dalla cucina sono arrivati i tuoi biscotti con questo cestino di frutta meraviglioso...”
Dal tavolino apparecchiato,delizioso,mi arrivava il profumo delle spezie e dello zucchero di canna usato per preparare i biscotti.
“E va bene...”sorrisi “Mi fermo solo per assaggiare come sono venuti. Ma li mangi anche tu,eh?”
E tra un biscotto e una porzione di frutta,passammo quasi due ore guardando le foto,i gadget e i lavori che i fan facevano recapitare a Michael.Alcuni erano davvero molto belli,altri decisamente meno ma da tutti traspariva l’amore che quei ragazzi provavano per lui.
“Molto bello questo” dissi mentre guardavamo un quadro di grosse dimensioni.Eravamo troppo vicini e me ne accorsi troppo tardi. Michael mi stava già abbracciando. Cercava il mio viso,ma io abbassai la testa.
“Swan, cosa c’è?” mi chiese.
“E’ tutto sbagliato!”dissi allontanandomi da lui. “Tu non puoi,sei sposato,hai un figlio, una famiglia…”continuai“Io non voglio passare per quella che manda all’aria tutto!Né tanto meno essere la tua amante!E non voglio che pensi che sono una facile,una che ci sta!” terminai guardandolo.
“Swan, io non penso proprio niente.E’ successo e basta.Tu mi piaci molto e...”
“Ok,ma non sei libero come la metti?”lo interruppi.
“Swan, non preoccuparti. Tra me e Debbie ci sono degli accordi particolari.Puoi star tranquilla.”
“Non mi va lo stesso...non ci riesco a star tranquilla.Accordi o no sei comunque sposato.”
“…come vuoi...”mi disse Michael. Era visibilmente rattristato“rispetto la tua decisione.Mi spiace averti messo in una situazione tanto delicata...”
“Ti ringrazio per aver capito...Ora vado…”
“Dove, posso saperlo?”
“L’hotel mi ha messo a disposizione una saletta per esercitarmi.Il mio agente mi ha comunicato che tra due mesi, l’Opera Garnier metterà in scena‘Orfeo e Euridice’.Non mi ricordo tutti i passi e devo mettermi al lavoro”
“Posso accompagnarti?Potrei darti una mano” si auto-invitò.
Iniziai il mio allenamento con i passi del primo atto,Michael mi guardava serio e attento.
“Sicura che la coreografia termina cosi?”mi chiese“Il movimento non mi sembra cosi fluido…”
Ripresi di nuovo daccapo e grazie al suo aiuto riuscii a correggere gli errori che avevo commesso durante l’assolo,dovuti alla fretta che avevo di ricordare esattamente la sequenza.Poi mi fece da partner nelle parti dove era prevista la presenza di Orfeo aiutandomi moltissimo a ricordare,anche in quest’occasione,i passi che avevo dimenticato. Il re del pop se la cavava davvero bene anche col balletto classico.E glielo dissi.Stava procedendo tutto per il meglio. Louis e il coreografo ne sarebbero stati molto contenti.
Peccato che durò poco.Ci ritrovammo abbracciati e uniti in un bacio molto intenso che rimise in discussione tutto.
“No Michael,per favore…smetti di baciarmi cosi…”protestai debolmente.
Ma come si poteva resistere?
Alla fine lo ammisi anche con me stessa:c’era qualcosa che ci attirava uno verso l’altra come le falene erano attratte dalla luce.Attrazione fisica?Passione?La sua fama?Non lo sapevo.Forse un mix di tutto o più semplicemente mi stavo innamorando.
Ci stavamo innamorando.
E con la paura di venir scoperti e l’aiuto dello specchio che ricopriva una delle le pareti della sala,la maniera con cui facemmo l’amore fu più audace della prima volta.
Non ci fu possibile restare separati e per quella notte restai nella suite.Fu una notte bellissima.Tanti baci, tante coccole,dolci carezze, discorsi che toccarono i più svariati argomenti:i nostri sogni,i nostri progetti,le nostre aspirazioni.E di nuovo l’amore,stavolta molto dolce e delicato,con Michael che mi diceva che fare l’amore con
un angelo era un po’ come morire e poi tornare in vita più forte e con ogni fibra del corpo intrisa di quella dolcezza che proviene dal cuore.Decisamente non potevo resistere.Era una cosa totalmente folle eppure la stavo vivendo.Il primo sole del mattino illuminò la stanza: stava iniziando il mio ultimo giorno con Michael.Con quel pensiero tornai nella mia camera:avevo molte cose da sistemare, telefonate da fare e ricevere e soprattutto dovevo fare i bagagli.Passò cosi buona parte della giornata.Anche Michael era piuttosto preso tra una intervista e una riunione coi suoi collaboratori e con la produzione per fare il punto della situazione.Quando lo rividi a metà pomeriggio allo stadio,non volevo crederci:Lisa era con lui!E ci rimasi parecchio male.Iniziai a pensare che Michael mi aveva presa in giro e che con me aveva voluto soltanto togliersi uno sfizio.Seguendo il filo dei miei pensieri,avevo interrotto la coreografia e ora ero ferma al centro del
palco,immobile sulle punte e le braccia a mezz’altezza;alle mie spalle Michael e Lisa mi guardavano sorpresi.Solo dopo un bel po’ mi accorsi che la musica che accompagna l’assolo di Euridice era finito e dallo stereo mi arrivarono le note del brano del secondo atto,quello che accompagnava la coreografia con Orfeo.Mi salirono le lacrime agli occhi,ma piuttosto che farmi vedere piangere mi sarei punta
volentieri un dito con un ago!
Facendomi quasi violenza,ricacciai indietro le lacrime e mi preparai a ricominciare la mia danza ben consapevole che da li a cinque minuti sarebbe iniziata la sonata della coppia e io ero sola.
Sempre sulle punte,mi sistemai il tutu e sciolsi la stretta coda che tratteneva i miei capelli.Mi mossi diligente eseguendo tutti i passi e a qualche secondo dall’inizio della sonata,Michael si portò dietro di me sorreggendomi e accompagnandomi allo stesso modo del giorno prima. Il brano terminò e ci fermammo anche noi, allacciati nell’abbraccio di Orfeo e Euridice:Michael alle mie spalle, mi cingeva la vita,io tenevo le mie mani sulle sue mentre dolcemente mi appoggiavo a lui con la gamba sinistra piegata e incrociata dietro quella destra.
Tutti quelli che si erano trovati ad assistere a quello spettacolo improvvisato applaudirono in maniera concitata.Mi sciolsi dall’abbraccio sorridendo e applaudendo anch’io Michael fece la
stessa cosa.
“Ehm...siete stati bravissimi…ma mi spiace dirvi che tra poco apriranno i cancelli e non si può più restare sul palco…”ci raggiunse Karen.
“Hai ragione!”dissi e subito iniziai a raccogliere le mie cose nella borsa poi mi tolsi il tutu e indossai un gonnellino azzurro a portafoglio.
“Sabine, vieni, voglio presentarti Lisa” mi disse Michael quando fui abbastanza vicino a loro.
“Sono onorata di fare la sua conoscenza, Madame…”
“No,per favore niente Madame,solo Lisa” si schermì“e dammi pure del tu.Sono io ad essere onorata,so che sei un’etoile…Sei davvero bravissima...Michael mi ha parlato molto di te,ero ansiosa di conoscerti e vederti danzare…”
“La…ehm…ti ringrazio di cuore…” sorrisi ma in realtà volevo mangiarmela: cos’era venuta a fare?
Non stavo già abbastanza male per conto mio?Quello era il mio ultimo giorno!!Doveva essere perfetto e invece…Mi montò il nervoso,ma di nuovo mi trattenni.
“Andate pure avanti, lascio la borsa in camerino e vi raggiungo nella sala per la cena…”dissi sorridendo una volta di fronte alla porta.
“Bene, allora a dopo” mi disse Michael che,mano nella mano con Lisa, si dirigeva lungo il corridoio.
“VA TE FAIRE FOUTRE!!”ringhiai a denti stretti chiudendomi la porta alle spalle e appoggiandomici sopra.Mi portai nel bagno per darmi una rinfrescata e davanti allo specchio,rabbiosa mi chiesi ancora perché Lisa fosse qui.Mi accasciai su una seggiola…la rabbia era svanita lasciando il posto alla rassegnazione: lo sapevo benissimo il perché!
Lisa era stata la sua prima moglie, la donna che Michael aveva davvero amato e che molto probabilmente ancora amava.
Come mai avrei potuto competere con l’amore della sua vita?
Chiudendomi la porta alle spalle, realizzai che la mia “rivale” non era Debbie ma Lisa.Aveva senso iniziare una ‘battaglia’contro di lei? Probabilmente l’avrei già persa ancora prima di cominciare…
Scrollai le spalle, avrei avuto tempo per pensare a tutta questa storia cosi complicata e con passo deciso entrai nella sala dove veniva servita la cena.Presi posto di fronte a Michael e ricambiai il suo sorriso pensando solo che da li a poche ore avrei ballato di nuovo con lui.
(StreetWalker )
00martedì 29 gennaio 2013 20:40
Maledetta Lisa è venuta per rovinare l'amore che sta nascendo tra Michael e Sabine
BloodOnTheDanceFloor12898
00martedì 29 gennaio 2013 20:43
Bello bello bello complimenti!! Posta presto eh!
Crystalj
00martedì 5 febbraio 2013 22:06
Ciao!! Capitolo 7!


7

Mi sveglio nel cuore della notte…ancora quel sogno…
Sabine lascia il palco ma il suo volo non si ferma a pochi metri dal pubblico:vola su tutti loro e poi si libra sempre più in alto verso una luce bellissima.Mi sorride,poi torna seria e guarda in su. Infine dopo avermi dato un ultimo sguardo sorridente scompare nella notte. Realizzo che non tornerà più e le lacrime scendono sul mio viso.
E a quel punto mi sveglio.
E’ cosi da settimane ormai.Da quando più o meno ho visto il mio angelo volare per me per l’ultima volta.E poi ha preso il suo aereo per Chalons e non l’ho più rivista.Certo,ci sentiamo regolarmente per telefono, la aggiorno sul tour,le parlo di Prince,di come è strano senza di lei dietro le quinte e lei mi racconta della sua vita e dei suoi prossimi impegni che dal tour si sono praticamente raddoppiati e la terranno lontana da me per un bel po’.
Siamo quasi a fine agosto.Tra qualche giorno sarà il mio compleanno e io, al solito, lo passerò lavorando.Getto uno sguardo nella stanza e guardo l’orologio: i minuti scorrono uno dopo l’altro e io sono ancora sveglio.Domani sarà una giornata più faticosa delle altre e io dovrei dormire ma non ci riesco.Penso a lei quasi continuamente.
Sopra pensiero mi appoggio al vetro della finestra e guardo fuori. Faccio quasi un salto all’indietro ma poi realizzo che siamo nel cuore della notte e i miei fan ora non ci sono.
Guardo in strada le macchine che ora transitano senza problemi e i pochi passanti che affrettano la loro andatura per tornare a casa. Torno in camera.Nel letto,Lisa si gira sull’altro fianco e va avanti a dormire.In questo periodo l’ho vista molto spesso.La chiamo e lei viene da me.E’ davvero molto bello:mi sembra che non ci siamo mai lasciati. Ma è tutto diverso ora.Ho sposato Debbie,ho avuto un figlio da lei e ho formato una famiglia…Eppure ho bisogno ancora di vedere Lisa.La amo ancora e sono sicuro che anche lei mi ricambia,nonostante la separazione.Il pensiero corre a Sabine per un instante.Già, Sabine…La mia piccola ballerina…Due giorni bellissimi,in cui ha toccato profondamente il mio cuore.E ora tra di noi è tutto sospeso…
Quando parliamo al telefono mi sembra la Sabine che ho imparato a conoscere ma non appena accenno a noi due lei cambia discorso o dice che deve andare.E sono convinto che è per Lisa.
Quell’ultimo giorno allo stadio,l’atmosfera era un po’pesante; avevo sorpreso molti ballerini commossi,e alcuni dello staff si erano spinti a chiedermi se ci fosse la possibilità per Sabine di fare altre tappe.
Lei dal canto suo era piuttosto malinconica e anche un po’ nervosa. Vedere Lisa l’aveva senz’altro turbata ulteriormente. Solo sul palco durante la nostra esibizione mi era sembrata più rilassata, ma i suoi occhi erano tristi e sembravano domandarmi: “Perché?”
Per sfuggire a quegli occhi ho improvvisato:anziché guardarla mentre ballava intorno a me, mi sono inginocchiato e ho chinato il busto fino a toccare quasi terra con la fronte.
Qualche attimo dopo, mi sono sentito toccare la spalla e, rialzandomi, ho visto Sabine inginocchiata di fronte a me.Il suo viso era rilassato e accompagnato da un piccolo sorriso ma i suoi occhi continuavano a chiedermi “Perché?” e ad essere tristi.
La canzone stava per finire: ancora qualche minuto e Sabine avrebbe lasciato il palco e spiccato il volo.E’ un attimo:me la ritrovo tra le braccia e siamo uniti in un bacio stupendo che aveva però il sapore amaro di un addio. Ci siamo rialzati insieme.Cantai gli ultimi versi, lei mi sorrise e indicò il cielo.Stavo per dirle “Ti amo” ma ormai era troppo tardi:la macchina del volo era stata messa in moto e il mio angelo volò alto nel cielo.Quando tornò sul palco era molto emozionata e qualche lacrima sfuggì al suo controllo.
Poi salutò e scomparve nel back stage mentre io ringraziai che la scaletta prevedesse un paio di minuti di buio totale che mi diedero modo di sciogliere quel nodo che avevo in gola,di asciugarmi il viso e riprendere il controllo della mia voce.
Un’altra occhiata all’orologio:sono le cinque del mattino.Mi alzo e vado in bagno.La pillola compare nelle mie mani.Ultimamente ne avevo diradato l’uso ma ora è tornata ad essere la mia ancora di salvezza. Un sorso d’acqua e con lei scende la consapevolezza che tra dieci minuti starò di nuovo dormendo e che al mio risveglio e che per alcune ore sarò intontito e rallentato nei movimenti.Mi sdraio nel letto, Lisa si gira di nuovo.Sono contento che lei sia qui con me.La sua presenza è rassicurante anche se a volte è un po’ ingombrante.Dopo aver visto Sabine il suo atteggiamento è cambiato.Ha alzato il livello del controllo e delle sue difese.“Se non fossi tanto sicura dei tuoi sentimenti, penserei che ti stai innamorando di lei.La guardi come se fosse fatta d’oro e cristalli. E per fortuna sono qui,altrimenti chissà cosa avresti,anzi avreste combinato tu e lei insieme!!”aveva concluso con tono polemico.
Mi era venuto da ridere,ma mi sono sforzato di contenermi e le avevo detto che le cose non stavano cosi. Con Sabine non c’era niente e lei poteva star tranquilla.Mi era sembrata convinta ma sapevo che sarebbe tornata alla carica molto presto.I miei occhi si sono chiusi,la pillola sta facendo effetto.
Sto per entrare in un sonno senza sogni,un sonno artificiale,un sonno che garantisce al mio corpo di riposarsi e che al contempo annulla i miei pensieri e per qualche ora relegherò il mio angelo in un angolo del mio cervello. Ma questa situazione va chiarita, glielo devo. Sabine non merita di essere incastrata tra Debbie e Lisa.
‘Orfeo e Euridice’ è l’ultimo pensiero che si affaccia alla mia mente. Devo fare in modo di parlarle dopo lo spettacolo.Un rapido calcolo prima che tutto si ‘spenga’:poco meno di quindici giorni e potrò rivedere il mio angelo.Una lacrima scende…ho negato la mia piccola storia con Sabine e questo pensiero mi fa star male…
Col viso bagnato scivolo nel sonno.Puntuale il sonnifero ha fatto effetto tenendo ulteriormente a badatutti i miei dolori.Quelli dell’anima però li ritroverò puntuali al mio risveglio.

******************************

Siamo a Copenhagen e oggi è il compleanno di Michael.E’molto contento, sta ricevendo moltissime telefonate di auguri da parenti,amici e collaboratori.
I suoi fan sotto l’albergo hanno preparato un enorme striscione con scritto ‘Happy Birthday, Light of our lives’ e fin dal mattino presto gli stanno facendo recapitare regali in continuazione.
Anche l’albergo ha voluto festeggiare il suo compleanno,facendo recapitare al nostro tavolo una bellissima torta a tre piani riccamente decorata,con tanto di candele e il suo nome scritto sopra. Torta che Michael ha voluto dividere con tutti gli ospiti e lo staff dell’albergo.
E’ stato molto bello vedere il mio Michael cosi contento, attorniato da tante persone li con lui in un contesto diverso dallo stadio.Era imbarazzato ma si vedeva che gli faceva piacere.
Ora siamo qui nel camerino, in attesa dell’inizio del concerto e il telefono ancora squilla ma Michael non risponde:è impegnato con Karen e tra poco i suoi collaboratori gli porteranno la tuta dorata.
La cena la consumiamo soli io e lui nel camerino.Michael ora è tranquillo ma so già che tra un po’ inizierà ad agitarsi.Fa sempre cosi prima di entrare in scena:pensa alle cose più assurde che potrebbero capitare durante il concerto e di colpo,bum!mente libera ed è pronto a iniziare!
Il telefono suona di nuovo e Michael stavolta risponde.
“L’ultima!Anche perché poi devo andare!”replica al mio sguardo.
E il suo viso si illumina.Gli occhi brillano di gioia e sorride. Avverto un tuffo al cuore: ho capito chi c’è dall’altra parte del filo.Michael non dice nulla,ascolta attento e ora ha portato una mano sugli occhi. E’ molto emozionato da quella telefonata.Mi siedo sulla sua poltrona e lo guardo attraverso lo specchio.Si è girato di spalle ma per me è come se fossimo uno di fronte all’altra.
Mademoiselle l’ Etoile….
Bellissima eterea farfalla vola su quel palco incantando tutti coloro che la guardano.E l’incanto prosegue anche quando scende dal palco e ti si mostra per quello che è:una ragazza che si porta dietro lo splendore dei suoi ventiquattro anni.Michael continua la telefonata e ora parla anche lui.A tratti lo sento ridere.E io soffro le pene dell’inferno.Michael mi ha detto che non è successo nulla ma ha mentito e anche male.Lui si sta innamorando più profondamente di quanto pensa e lei bè…è probabile che abbia ancora qualche dubbio sui suoi reali sentimenti per lui.E’ decisamente attratta da Michael,tra loro c’è una sorta di corrente elettrica palpabile ma è possibile anche che il mondo di Michael la spaventi un po’e ha difficoltà a lasciarsi andare.E per fortuna!Altrimenti credo non sarei più qui!
Ma ci sono!E poi…è me che ha sposato!La nostra separazione poco ha influito:lui voleva un figlio e ha trovato chi lo avrebbe accontentato.Poco importa se ho dovuto lasciarlo e Michael si sia poi risposato con la madre di suo figlio.
Un’altra risata e poi e un bisbiglio:Michael ora è lontanissimo da me.Distolgo il viso, non riesco a vederlo cosi coinvolto con lei. Debbie,le ballerine poco vestite con le quali si circonda e anche le fan non le calcolo nemmeno ma quella ragazzina è diventata un pensiero per me.Ho visto com’erano tutti affascinati da lei quando l’ho incontrata quasi un mese fa!E il mio Michael non è stato da meno.
Il mio sguardo si sofferma su un grosso baule. In uno degli scomparti giace, ripiegato in bella maniera,il costume dell’angelo.Michael l’ha voluto tenere per se e l’ha fatto mettere nel baule coi suoi costumi, completo di ali e coroncina.Devo correre ai ripari e subito! Lei non me lo porterà via:lui ama me!
Sto per alzarmi:voglio chiudere quel baule,ma vedo Michael mettere giù il telefono e venire verso di me.E’ contento,lo vedo sorridente e rilassato.Mi avvicino, lo abbraccio e lo bacio.Con tutta la passione che provo per lui, inizio ad accarezzarlo ovunque.Michael risponde al mio tocco e ai miei baci,ma poi si ferma:hanno bussato alla porta. Ancora dieci minuti e il mio Michael canterà di fronte ai suoi amati fan.Appoggio ancora una volta la testa sul suo petto:il suo cuore batte veloce veloce.Quando lo vedo andare via, mi scende una lacrima sul viso.Rabbiosa la asciugo:‘quel battito non è frutto dei miei baci!’penso mentre chiudo il baule sbattendo l’anta in malo modo.
(StreetWalker )
00martedì 5 febbraio 2013 22:31
Michael dovrà decidersi a dire a Sabine che la ama e Sabine dovrà fare dirgli che lo ama. Posta il prossimo per sapere se finalmente riusciranno a dirselo
Crystalj
00martedì 12 febbraio 2013 21:06
Ciao a tutti, ecco il capitolo 8.


8

La piccola Paris ha compiuto sei mesi la settimana scorsa.
Quando è nata,Michael se ne è innamorato all’istante!Era strafelice della sua nuova bambina e ancora più elettrizzato all’idea di avere due figli e per di più un coppia di fratellini!
Quel giorno in sala parto, abbiamo vissuto momenti di tensione: Michael pretendeva di portarsela via subito! La bambina era appena stata lavata e vestita e gliel’avevano portata da qualche minuto,io la vidi solo di sfuggita.
Il protocollo medico prevedeva almeno 48 ore di permanenza in ospedale e Michael, sempre con la bambina in braccio insisteva moltissimo, garantendo che a casa la bambina avrebbe trovato tutte le cure,anche mediche, del caso.
Io ero distrutta, ma sapevo che dovevo fare qualcosa.Lo chiamai dal letto e lo convinsi a darmela: a parte a non averla vista proprio,gli dissi che era meglio che la attaccassi al seno prima possibile.
Michael venne successivamente allontanato dalla sala parto per fare in modo che mi potessero medicare e la bambina venne portata nella nursery.Ma Michael non si arrese:smosse quasi tutto l’ospedale e riuscì a firmare infine il foglio di dimissione anticipata.Era pura follia!Michael certe volte si comportava in maniera del tutto sconsiderata!Doveva a tutti i costi soddisfare il suo bisogno a dispetto dell’altro!Ma stavolta l’altro era un esserino di neppure ventiquattro ore di vita!E cosi decisi di punirlo! Il foglio era firmato e poco ci si poteva fare ma in accordo col medico feci in modo che potesse portare via la bambina solo nella tarda serata.
In ogni caso Michael sapeva quello che diceva e faceva:la splendida cameretta di Paris, nei toni del rosa e del bianco e adorna di pizzi, era stata attrezzata a dovere per accogliere un neonato di poche ore, con tanto di assistenza medica 24 ore su 24.
L’episodio fu presto accantonato e tutti,più o meno,fummo presi dalle cure continue che due bambini cosi piccoli richiedevano.
Alla baby sitter già assunta ne venne affiancata un’altra in modo da aiutarmi il più possibile e circa una volta al mese veniva anche la signora Katherine che si tratteneva poi a Neverland per lunghi periodi.Tutto l’aiuto possibile…Io sapevo bene in realtà cos’era:un abile giochino per allontanarli da me un poco alla volta.Michael mi aveva sposata ma sapevo bene che non sarei stata io la donna che avrebbe vissuto con lui fino alla vecchiaia. La nostra unione non sarebbe durata ancora molto…Avevo fatto un accordo con lui:la custodia esclusiva dei figli che fossi riuscita a dargli.In cambio una bella casa nuova, la permanenza a Neverland ogni qualvolta volessi e molti altri ‘benefit’.Come l’Aston Martin Vantage che mi aveva donato per la nascita di Paris.Che macchina fantastica! Io adoro le moto ma questa macchina è superba!Michael è stato molto generoso con me e mi ha sempre trattato bene e in modo amichevole.In qualche occasione ci siamo scambiati alcune effusioni ma Michael era sempre molto controllato e io non desideravo altri tipi di contatti.La vita lussuosa di Neverland iniziava a soffocarmi un po’ e a volte desideravo andare via.Presto sarebbe accaduto…Anche se un po’ mi spiaceva lasciare tutto. Anche i bambini.Giurai a me stessa che avrei fatto comunque tutto quanto avessi potuto per essere presente per loro e fargli sapere che la mamma ci sarebbe sempre stata.Michael era un bravo papà e sapevo che li avrebbe cresciuti nel modo migliore nonostante il suo lavoro cosi impegnativo e…la sua dipendenza…Povero Michael!Avevo potuto vedere come realmente erano le sue cicatrici sul capo:quanto dolore deve aver sofferto!Purtroppo il dolore in quella zona non se ne sarebbe mai andato del tutto, costringendo cosi Michael ad un continuo uso di antidolorifici, alcuni meno altri più forti.
Col Demerol,Michael sembrava aver trovato il giusto dosaggio ma purtroppo per lui anche la dipendenza. Ci sono stati periodi in cui alternava momenti di uso controllato ad altri in cui ne abusava in maniera al limite del pericoloso.Come quando è tornato dall’Europa quest’estate o quando ha finalmente chiuso la sua storia con Lisa.
L'ha amata moltissimo,lo so,e probabilmente è tutt’ora legato a lei ma Lisa non è la donna giusta per lui.E deve lasciarla uscire dalla sua vita.Sono certa però che Lisa non è stata l’unica donna ad essergli stata accanto nell’ultimo periodo.Credo che Michael abbia incontrato qualcun’altra. Una donna che lo ha coinvolto molto ma probabilmente qualcosa non ha funzionato come avrebbe dovuto.Tra Settembre dello scorso anno e l’estate appena passata i viaggi in Europa sono stati molto frequenti ma poi sono cessati del tutto e all’improvviso.
In ogni caso non è affare mio.A me importa solo che abbia smesso di prendere le compresse di Demerol per delle caramelle e che ora stia meglio e sia presente coi bambini.Sarebbe bello per i bambini che potesse restare con loro fino al prossimo Febbraio ma non sarà cosi: a dicembre Michael ha un impegno e starà fuori quattro giorni.
Per fortuna, per Natale sarà qui:ha smosso mari e monti per essere presente e festeggiarlo coi suoi bambini.Bene, il mio bagaglio è pronto.Scendo a salutare la signora Katherine e poi vado.Ho proprio bisogno di tornare a casa mia,giusto un paio di giorni nella normale vita che avevo prima di accettare la proposta di Michael e diventare la signora Jackson.

************************

I pesanti tendaggi del palcoscenico si chiusero davanti a Oksana.
L’ennesima replica della settimana de ‘Il lago dei cigni’ era terminata. La messa in scena dell’opera di Tchaikovsky sarebbe andata avanti fino alla fine di Novembre.Tra poco Oksana sarebbe volata tra le braccia del coreografo mentre io non avevo più nessuno da abbracciare.Mi diressi verso il mio camerino provando ancora quella punta di invidia e gelosia nei confronti di Oksana.
Il mio cigno nero era stato applaudito da pubblico e critica.Ancora una volta Mademoiselle L’Etoile aveva fatto trionfo!Ma a quale prezzo!
Per preparami per quella parte ero scesa a patti col lato più perverso di me e avevo fatto a pezzi la mia vita privata.Ad Aprile ero stata convocata per discutere una parte per un nuovo spettacolo.
Il coreografo,scoprii nel corso della riunione,voleva mettere in scena appunto ‘Il lago dei cigni’.Ero sicurissima di aver ottenuto la parte di Odette, quello era sempre stato il mio ruolo.Ma all’assegnazione delle parti, l’amara sorpresa: Odette sarebbe stata Oksana Selionova, una ballerina russa emergente di appena vent’anni.La produzione teneva molto al coreografo tanto da lasciargli carta bianca ma voleva anche me nel cast soprattutto in considerazione del fatto che volevano mettere in scena il balletto all’Opera di Parigi,il ‘mio’ teatro. Trovarono cosi il compromesso di assegnare la parte di Odile,il cigno nero, a me.Il coreografo non mi vedeva di buon occhio, dopo tutto gli ero praticamente stata imposta e con me nei paraggi, la sua protetta non avrebbe avuto quella attenzione che lui sperava e velatamente iniziò a osteggiarmi.Fortunatamente per lui non conoscevo affatto la parte e quindi dovetti intensificare le mie ore di prove con estenuanti esercizi ripetuti all’infinito.
La parte del cigno nero è corta e limitata al secondo atto per non più di venti minuti, mezz’ora in tutto ma segna la svolta nella storia di Odette ed è una parte in cui la tecnica conta molto e per fortuna quella non mi mancava affatto.
“Già, ma come la mettiamo con la parte relativa alla seduzione?Odile irretisce il Principe mettendo in atto una vera e propria opera seduttiva. Non potendo parlare dobbiamo farlo trasparire dal viso.
Il cigno nero non è la verginale Odette!E’ una creatura della notte creata dal perfido mago!Possiamo metterci un po’ più di impegno, mademoiselle Lancret?”
Le parole del coreografo mi risuonavano in testa quasi continuamente.
Non riuscivo mai a staccare del tutto dalle prove e dalla parte assegnatami.Doveva essere perfetta e pensavo continuamente a come rendere al massimo per quella parte del tutto nuova.Iniziai a saltare i pasti e a dormire male e tornai indietro di dieci anni.
E a pagarne le spese fu la mia relazione con Michael.Lui mi chiamava e io rispondevo di media circa due ore dopo e in maniera frettolosa. Veniva a trovarmi e lo facevo attendere ore agli appuntamenti o non mi presentavo affatto.A Giugno Michael sarebbe venuto di nuovo e io ero in crisi.Sia per quella parte che faticava ad essere perfetta come la volevo io sia perché la famiglia di Michael si era allargata ulteriormente con la nascita di Paris. Ricominciai a provare sentimenti contrastanti,lottando e andando contro a tutti i miei valori.E per quanto voltassi il viso dall’altra parte al senso di colpa,Michael era sempre sposato e io restavo la sua amante.
Lo amavo tantissimo!Non lo nascondevo più né a me stessa né a lui.
Ma Lisa era ancora tra noi!Perché?Perché non potevo bastargli io? Perché non divorziava e sposava me?La notte passava piano piano e mentre io mi tormentavo con mille domande guardavo Michael che dormiva.Mi immaginavo lui e Lisa insieme e la gelosia si fuse con la frustrazione per la situazione che vivevo col coreografo.E iniziai a piangere.mi chiusi in bagno e piansi per due ore intere.Poi mi sciacquai il viso e aprendo la porta mi trovai di fronte Michael che preoccupato mi chiedeva se stessi bene.
“Ho rimesso…”mentii.
“Non hai toccato cibo, stasera”replicò Michael“E non credo ti stia alimentando correttamente:sei più magra rispetto all’ultima volta che ti ho vista…”
“…e va bene…è il cigno nero…non riesco a fare mia quella parte…non mi piace…e il coreografo mi detesta…”
“Non ho di fronte a me l’Etoile tanto osannata ora…Vedo una bambina delusa e arrabbiata perché non le hanno dato la sua parte preferita…Sei o non sei la prima ballerina dell’Opera di Parigi?Comportati da etoile quale sei e prendi questa nuova parte come una sfida che sei assolutamente in grado di vincere!”
“…hai ragione…”gli dissi sospirando“…non sono più una ballerina alle prime armi…e non posso permettere che succeda di nuovo…”
“Succeda cosa?”
“Di ritrovarmi alle prese con un esaurimento e quasi anoressica…all’epoca avevo solo quindici anni…e non è stato facile uscirne…” rivelai.
“Vieni qui…”mi abbracciò.Poi iniziò a baciarmi e mi dimenticai ogni cosa.Facemmo l’amore più e più volte, sembrava non bastarci mai.
A mattina inoltrata, Michael mi raggiunse al tavolo di cucina,dove avevo apparecchiato per la colazione che consumammo affamati entrambi.
“Ottimo come sempre!”si complimentò Michael.
“Grazie…” risposi“Ti ho preparato delle cose da portare via”
“Ti ringrazio…ti confesso che ci speravo…”mi baciò.
Purtroppo per noi,Michael aveva l’aereo nel pomeriggio.Ancora un’ora e sarebbe uscito da casa mia.Mi tornò in mente la sua espressione un po’ stranita la prima volta che lo invitai da me.Il mio quadrilocale, unito al fatto che cucinavo e facevo la spesa da sola lo avevano stupito alquanto.Mi aveva chiesto un po’imbarazzato se il cachet di un’etoile fosse davvero cosi esiguo da non potersi permettere di più.
Ridendo gli avevo risposto che una persona a servizio l’avevo ma solo per le pulizie e che cucinare mi piaceva molto.E per l’appartamento, bè,più grande non mi serviva,tanto più che ero sola e ci stavo talmente poco visti i miei continui viaggi.
Passammo l’ora successiva a coccolarci un po’.All fine Michael raccolse le sue cose e si preparò per andare via. E mi preparai anch’io.Ricacciando indietro le lacrime gli dissi che era meglio se non fosse più venuto a trovarmi.Il fatto che vedesse ancora Lisa mi dava il tormento e io non volevo più vivere cosi.Inoltre dovevo riprendere in mano la situazione col coreografo e dedicarmi assolutamente al cigno nero.
“Cosa?Perché?E’ uno scherzo, vero?”
“No,non lo è.Cosi non andiamo da nessuna parte!”
“Di che stai parlando?”
“Passi che sei sposato,passi che hai avuto un altro figlio,Paris intendo ma…”
“Come può disturbarti una neonata di neanche due mesi?”
“Il problema non è Paris,ma tutto il resto! Lo sai che la parte dell’amante non mi piace!E non riesco proprio ad accettare tutta questa situazione!Lui,lei,e le altre due!”
“Ancora con ‘sta storia!Possibile che non ce la fai proprio a non giudicarti e a non darti etichette?Stai bene con me? Rispondi!”
Annuii
“Si!E allora basta!Va bene cosi”
“No!No che non va bene!Perché c’è sempre Lisa tra noi?Lei è la tua ex moglie!Non dovresti vederla più!”mi sorpresi a dire.
“Siamo in buoni rapporti.Che male c’è?”
“Buoni rapporti! In ogni caso,finchè non avrai messo ordine in tutta ‘sta storia complicata,è meglio non vederci più…Anche io devo mettere ordine nei miei pensieri e nella mia vita…A questo punto delle cose, preferisco vada cosi…A volte mi sembra di impazzire dalla gelosia!”lo guardai.
“Swan...” riprese con tono più tenero “senti,pensiamoci su…Non buttiamo via tutto cosi...Io e Lisa abbiamo...”non riuscì a finire la frase.
“Ok,ci pensiamo pure sopra ma non venire più.Sarò impegnata con la rappresentazione e dal mese prossimo sarà tutto più difficile.”
Abbassai gli occhi, mi stava venendo da piangere.Avevo bisogno di lui, un bisogno disperato e lo stavo mandando via!Con la sua sola presenza mi dava forza e di quanta ne avrei avuto bisogno nei prossimi mesi!Ma ormai la decisione era presa,non potevo più pensare di dividerlo ancora con lei.Gli avevo dato una specie di ultimatum.
Con la morte nel cuore sapevo che avrei perso…Ma almeno,forse,potevo voltare pagina e metterci una pietra sopra e una volta piante tutte le mie lacrime e sofferte le pene dell’inferno magari avrei trovato la persona giusta per me.
“Stiamo bene insieme e lo sai! Ti amo e tu mi ami!E sai anche questo! Eppure devi sempre andare a cercare e vedere cose che non ci sono…” disse Michael polemico.Ma Lisa c’era eccome!
“…dici di amarmi… però…mi tradisci con lei…”replicai"o è lei che tradisci con me?”aggiunsi amara.
“COSA??!!Questa conversazione termina qui!”Michael ora era offeso e anche deluso.Portò il suo bagaglio sul pianerottolo e chiamò l’ascensore.
“Sei sicura? Davvero sicura?”mi chiese di nuovo con lo sguardo dolce facendo marcia indietro.Annuii.
“…come credi…Chiamami quando ti sarà passata…Ma del tutto!”
E piansi.Piansi per tutto il pomeriggio.Per la prima volta nella mia vita non andai alle prove adducendo un impegno improvviso.La sera non cenai e andai subito a letto: ero stremata!Volevo dormire ma non ci riuscivo.Cercai un libro, pensando che forse cosi mi sarei distratta
un po’.Ma dal cassetto del comodino usci solo la scatola di Demerol che avevo sottratto a Michael per provargli che quelle schifezze non gli servivano a nulla.Povera illusa!!In un lampo mi sentii scendere una compressa lungo la gola.
‘Mi farò un bel sonno e per un po’ non penserò a niente ’ pensai.
Mi svegliai circa mezz’ora dopo coi crampi allo stomaco e la testa che girava come un vortice.Una corsa in bagno e iniziai a vomitare.
I conati erano tremendi e purtroppo o per fortuna non avevo mangiato niente.Stavo malissimo!Il cuore batteva all’impazzata,credevo avrei avuto un infarto di lì a poco,il petto mi faceva male per lo sforzo del vomitare,lo stomaco era stretto in un dolore sordo e costante che non mollava mai.Altri conati, altra saliva, altro reflusso acido… Sudavo freddo.Credetti di morire.Riuscii ad arrivare a letto un po’a carponi e un po’strisciando sul pavimento e a fatica mi rimisi stesa.
‘E’ la fine…’pensai.E svenni.
(StreetWalker )
00martedì 12 febbraio 2013 22:17
Michael è sposato con Sabine e continua a vedere la sua ex Lisa e come la maggior parte degli uomini sono sposati e continuano a vedere le loro ex. Posta il prossimo Sabine si riprenda e Michael una volta per tutte la smetta di vedersi con Lisa
Crystalj
00martedì 12 febbraio 2013 22:56
Re:
(StreetWalker ), 12/02/2013 22:17:

Michael è sposato con Sabine e continua a vedere la sua ex Lisa e come la maggior parte degli uomini sono sposati e continuano a vedere le loro ex. Posta il prossimo Sabine si riprenda e Michael una volta per tutte la smetta di vedersi con Lisa




Ciao Streetwalker,
Michael e Sabine non sono sposati. La persona che apre il capitolo 8
è Debbie. Resta il fatto che Michael continua a vedere Lisa. Grazie per i tuoi commenti fino a qui. A presto!
(StreetWalker )
00mercoledì 13 febbraio 2013 13:05
Ciao pensavo che Sabine e Michael fossero sposati avevo capito male e non sapevo la persona che apre il Capitolo 8 fosse Debbie. Per quanto riguarda i commeneti sono felice di farli perché è bella e coinvolgente
Crystalj
00sabato 16 febbraio 2013 20:36
Re:
(StreetWalker ), 13/02/2013 13:05:

Ciao pensavo che Sabine e Michael fossero sposati avevo capito male e non sapevo la persona che apre il Capitolo 8 fosse Debbie. Per quanto riguarda i commeneti sono felice di farli perché è bella e coinvolgente




Ciao Streetwalker, [SM=x47981] [SM=x47981]
Alla prossima.
Ciao!
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