Mastella(PDL) e De Magistris (IDV)eletti: e lo scontro continua....

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angelico
00martedì 9 giugno 2009 11:21
Matera reginetta al Sud, Emanuele Filiberto non balla
le elezioni europee
«Spero solo di non trovare
Clemente ad accogliermi»
Idv, il successo di De Magistris




Luigi De Magistris (Eidon)
MILANO — Bye bye Tonino. L’ultimo ex pm Luigi De Magistris saluta il primo ex pm Antonio Di Pietro dall’alto di un olimpo edificato su 415.646 voti personali. E, inaspettatamente, il volto casareccio di Mani Pulite resta 19.000 e 5 preferenze più in giù mettendo da parte un bottino di 396.641 attestati di fiducia. Insomma, la volata fino all’8% è stata — tutto d’un tratto e anche— merito suo. Che il magistrato napoletano sia l’incognita imprevista di queste elezioni sono i numeri a dirlo: dei 7 seggi conquistati in Europa dall’Italia dei valori, 4 sono opera di De Magistris (sull’intero Stivale ha battuto il boss praticamente in tutte le circoscrizioni tranne nelle Isole) e gli altri 3 di Di Pietro. Il neofita del Palazzo se la ride e però ci tiene a rivendicare una rispettosa sudditanza a colui che l’ha iniziato al nuovo mestiere: «Mamma mia, è un risultato straordinario. Dappertutto.

Ho preso quasi 136.000 voti al Sud, qui si parla di una nuova questione meridionale. Abbiamo vinto perché siamo stati tra la gente, io mi sono girato tutt’Italia in macchina, treno, aereo e nave. E comunque il merito è di Tonino, che è stato determinatissimo ad aprire alla società civile e ha chiesto a uno con una storia come la mia di buttarmi». La prima vita di Luigi De Magistris germoglia a Napoli 42 anni fa, si nutre del culto di un bisnonno togato che perseguiva i briganti ai tempi dell’Unità d’Italia, sboccia con gli studi di Giurisprudenza e i primi dissensi in magistratura con la pubblicazione del periodico Il ghibellin fuggiasco, appassisce con uno scontro tra Procure finito su tutti i giornali e i tg. Al lavoro dal 1995, apre i fascicoli Toghe lucane («Un complesso intreccio di malaffare che colpiva anche magistrati e forze dell’ordine»), Poseidon (un presunto uso illecito di soldi pubblici legato a fondi comunitari) e, soprattutto, Why Not. È lui — da sostituto procuratore della Repubblica al Tribunale di Catanzaro — che ipotizza l’esistenza di una loggia massonica in grado di influenzare la gestione di appalti e finanziamenti pubblici.

Nel 2007, l’indagine coinvolge Romano Prodi, all’epoca premier, e il ministro della Giustizia Clemente Mastella. Il Guardasigilli invia gli ispettori ministeriali in Procura e partono scambi di accuse, querele e polemiche: De Magistris viene escluso dall’inchiesta, la Procura di Salerno considera illegittimo il provvedimento ed è controindagata dalla Procura di Catanzaro, al Csm parte l’iter di un procedimento disciplinare che si chiude con il suo trasferimento a Napoli e la revoca delle funzioni di pm. Stop. Da lì in poi arriva Di Pietro, che il 6 marzo scorso annuncia la candidatura del nuovo compagno di partito.

Ancora oggi — mentre annuncia che «grazie a questo successo l’Idv sarà linfa vitale per le forze democratiche e costruirà le fondamenta di un progetto alternativo al disegno piduista di Berlusconi» — De Magistris insiste nel precisare i contorni del suo passato: «Io non ho abbandonato la magistratura, sono stato costretto a rinunciare al lavoro dei miei sogni perché il mio impegno per la legalità ha fatto paura a molti. Ma adesso gli ideali che ho perseguito da sempre li trasferirò in politica».

Non lo spaventa l’impegno da pendolare Catanzaro-Napoli-Strasburgo: «Sono sempre operativo». La moglie e i due figli in Calabria, del resto, nonché l’adorata mamma in Campania, «sono abituati al mio nomadismo». Se il suo primo atto da europarlamentare riguarderà i fondi europei — «Basta sprechi e comitati d’affari che sudamericanizzano l’Italia coi soldi dell’Europa» — c’è ancora un augurio che l’ultimo ex pm fa a se stesso prima di mettere piede in Parlamento: «Io spero solo di non essere accolto da Mastella».

Elsa Muschella
09 giugno 2009


www.corriere.it/politica/speciali/2009/elezioni/notizie/demagistris_090609_18e253e0-54bf-11de-b645-00144f02aa...
angelico
00martedì 9 giugno 2009 11:21
Il caso della Serracchiani (Pd): nel Nord Est ottiene più voti del Cavaliere
La Matera reginetta dei consensi al Sud
Emanuele Filiberto non balla in Europa
Berlusconi il più votato di tutti: 2,7 milioni di preferenze tra tutte le circoscrizioni.




MILANO - Silvio Berlusconi è il candidato più votato alle elezioni per il rinnovo del parlamento europeo. Il premier, capolista del Pdl in tutte le circoscrizioni come candidato di bandiera (già in partenza si sapeva che non sarebbe andato all'assemblea di Strasburgo e che si dimetterà cedendo il suo posto ai primi dei non eletti nelle diverse circoscrizioni) ha fatto come prevedibile il pieno di consensi un po' in tutta Italia, a partire da Milano, dove ha ottenuto 70.892 preferenze, circa 18 mila in più di quanto aveva avuto alle Comunali del 2006. Complessivamente sono stati circa 2,7 milioni voti personali (2.706.791 per la precisione) ottenuti dal leader del centrodestra. Ma ci sono anche delle sorprese: nella circoscrizione nord-orientale, ad esempio, una giovane candidata del Pd, Debora Serracchiani, ha ottenuto più preferenze di lui: 73.910 contro le 64.286 del capo del governo.

«PRINCIPE» BOCCIATO - Le urne hanno dato il loro responso e già si parla di qualche escluso eccellente. Come ad esempio Emanuele Filiberto di Savoia, candidato nelle fila dell'Udc: l'ultimo discendente degli ex reali d'Italia, fresco vincitore del programma tv «Ballando con le stelle», non dovrebbe avere centrato l'elezione, secondo quanto riportano le agenzie. Tra i centristi dovrebbe invece essere stato eletto agevolmente Magdi Cristiano Allam, giornalista e scrittore di origine egiziana, recentemente convertistosi alla religione cattolica candidato come il «principe» nella circoscrizione Nord-Ovest. Sempre nella stessa circoscrizione, sarebbe stato bocciato anche il ritorno in campo di Gianni Rivera.

L'ELENCO: tutti gli eletti italiani al Parlamento Europeo

L'EXPLOIT DELLA MATERA - In casa Pdl, è stata centrata l'elezione di Barbara Matera che nella circoscrizione Sud, con oltre 120 mila consensi, è la regina delle preferenze, alle spalle del premier: «Non conosco ancora il numero esatto delle preferenze - ha detto la candidata del centrodestra - ma certamente sono stata eletta e questo per me è un enorme successo. So che in Puglia, la mia regione, ho avuto circa 40mila voti e questo significa che la mia gente ha apprezzato la candidatura di una donna, giovane e del Sud».

UN LEGHISTA DEL CENTRO - La Lega, uno dei vincitori certi di questa tornata elettorale, infrange la linea del Po. Per la prima volta il partito di Umberto Bossi riesce ad eleggere un suo eurodeputato nella circoscrizione Centro. Il nome è quello del toscano Claudio Morganti, terzo per numero di preferenze dopo Umberto Bossi e Mario Borghezio, che gli cederanno l'unico posto disponibile. Bossi infatti non abbandonerà il ministero, mentre Borghezio dovrebbe optare per l'elezione all'Europarlamento nella circoscrizione Nord-Ovest.

SORPASSI E SORPRESE - Ci sono poi altre curiosità da segnalare sul fronte preferenze, anche se i dati del ministero sui voti attribuiti ai singoli candidati arrivano con il contagocce. Ad esempio Sergio Cofferati, ex leader della Cgil e sindaco uscente di Bologna, candidato con il Pd, a Milano ha preso meno voti rispetto all'altro sindacalista, Antonio Panzeri e a Patrizia Toia. A Genova, la città in cui vive, ha però battuto lo stesso Berlusconi per 33.414 voti contro 30.101. Passando all'Italia dei Valori, a Milano l'ex pm Luigi De Magistris ha superato l'altro ex pm Antonio Di Pietro: 8.862 voti contro 8.552.


08 giugno 2009

www.corriere.it/politica/speciali/2009/elezioni/notizie/preferenze_europee_4fa81252-5424-11de-b645-00144f02aa...
angelico
00martedì 9 giugno 2009 11:25
Resta però da vedere come opteranno i candidati eletti in più circoscrizioni
Tutti gli eletti al Parlamento europeo
I 72 deputati che hanno guadagnato l'accesso all'assemblea di Strasburgo





La sede del Parlamento europeo a Strasburgo
(Foto A. Sala)
ROMA - Il ministero dell'Interno ha pubblicato un primo elenco dei 72 deputati italiani risultati eletti al Parlamento Europeo. Un elenco ancora non definitivo perché alcuni eletti sono risultati primi in diverse circoscrizioni, come Silvio Berlusconi al quale sono accreditati cinque seggi.

GLI ELETTI - Questi i neo eurodeputati italiani, a cui si aggiungeranno coloro che verranno recuperati per la rinuncia dei candidati che non saranno eleggibili in quanto già parlamentari italiani o sulla base delle opzioni che verranno esercitate da quei candidati, tipo Luigi De Magistris dell'Idv, che hanno ottenuto consensi in più di una circoscrizione. Risultano dunque in partenza per Strasburgo:

Magdi Cristiano Allam (Udc),
Gabriele Albertini (Pdl),
Roberta Angelilli (Pdl),
Alfredo Antoniozzi (Pdl),
Raffaele Baldassare (Pdl),
Francesca Balzani (Pd),
Sergio Antonio Berlato (Pdl),
Luigi Berlinguer (Pd),
Silvio Berlusconi (Pdl, eletto in 5 circoscrizioni),
Vito Bonsignore (Pdl),
Mario Borghezio (Lega Nord),
Rita Borsellino (Pd),
Umberto Bossi (Lega Nord, eletto in 3 circoscrizioni),
Antonio Cancian (Pdl),
Salvatore Caron (Pd),
Carlo Casini (Udc),
Sergio Cofferati (Pd),
Lara Comi (Pdl),
Silvia Costa (Pd),
Andrea Cozzolino (Pd),
Rosario Crocetta (Pd),
Francesco De Angelis (Pd),
Paolo De Castro (Pd),
Luigi De Magistris (Idv, eletto in 4 circoscrizioni),
Ciriaco De Mita (Udc),
Antonio Di Pietro (Idv, eletto in 3 circoscrizioni),

Leonardo Domenici (Pd),
Herbert Dorfmann (Svp),
Carlo Fidenza (Pdl),
Lorenzo Fontana (Lega Nord),
Elisabetta Gardini (Pdl),
Roberto Gualtieri (Pd),
Ignazio La Russa (Pdl),
Giovanni La Via (Pdl),
Clemente Mastella (Pdl),
Barbara Matera (Pdl),
Walter Mauro (Pdl),
Erminia Mazzoni (Pdl),
Guido Milana (Pd),
Tiziano Motti (Udc),
Alfredo Pallone (Pdl),
Pierantonio Panzeri (Pd),
Aldo Patriciello (Pdl),
Mario Pirillo (Pd),
Giovanni Saverio Furio Pittella (Pd),
Vittorio Prodi (Pd),
Fiorello Provera (Lega Nord),
Enzo Rivellini (Pdl),
Francesco Saverio Romano (Udc),
Licia Ronzulli (Pdl),
Potito Salatto (Pdl),
Matteo Salvini (Lega Nord),
Amalia Sartori (Pdl),
David Sassoli (Pd),
Giancarlo Scottà (Lega Nord),
Marco Scurria (Pdl),
Debora Serracchiani (Pd),
Sergio Silvestris (Pdl),
Francesco Speroni (Lega Nord),
Gianluca Susta (Pd),
Patrizia Toia (Pd).


08 giugno 2009

www.corriere.it/politica/speciali/2009/elezioni/notizie/eletti_europee_elenco_587a38a0-5452-11de-b645-00144f02aa...


COmm: dove finiranno i seggi dei plurieltti?....

e a volte ritornano come Ciriaco DeMita, resuscitato grazie al garantismo dell UDC....
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