Eccovi accontentati: il mio cappy n2
CAPITOLO 2
Uno “scontro” inaspettato
Dopo 3 ore di volo finalmente sento il pilota dire:”Signori e signore potete finalmente slacciare le cinture, tra pochi minuti atterreremo a Bucarest:”, le mie orecchie non desideravano sentire altro.
Appena uscita dall’aeroporto prendo un taxi e mi dirigo in albergo, l’unica cosa che voglio ora è distendermi un pò e fare una bella doccia.
Arrivo in hotel alle 10: 00, mi registro al bancone e mi dirigo verso l’ascensore per salire al primo piano dove si trova la mia camera, ma mentre mi avvicino le porte di questo si aprono all’improvviso e mi scontro con una persona cadendo a terra. Nello scontrarci la borsa che tengo in mano si apre e ne esce il contenuto. Lo sconosciuto si scusa e mi aiuta a raccogliere il tutto, lo guardo in volto, è un uomo con occhiali da sole e un impermeabile che gli copre la bocca e il mento, gli dico di non preoccuparsi, poiché non è successo nulla di grave e si congeda da me. Guardandolo uscire mi accorgo che indossa ai piedi un paio di mocassini neri e di calzini bianchi, a un certo punto capisco che quella persona con la quale mi sono appena scontrata è
Michael Jackson ; mi sento svenire, infatti….
Rinvengo nella mia camera, disfo subito le valigie e mi tuffo in vasca, mi lavo, mi cambio e nel momento in cui guardo l’ora, mezzogiorno spaccato, qualcuno bussa alla porta. Io apro, ignara di chi possa essere, e mi appare davanti proprio
Lui, mi chiede di poter entrare e lo faccio accomodare sul mio letto e io lo seguo a ruota. Dopo un breve silenzio
Michael mi chiede se sto bene visto che il direttore dell’hotel lo aveva avvertito dell’accaduto e io gli rispondo timidamente:”Sì, non si deve preoccupare è stata solo l’emozione nell’essermi imbattuta in lei, tutto qui”.
“Non ci siamo ancora presentati.” dice Lui:”Io sono…” ,”Non serve che si presenti so perfettamente chi lei sia; io sono…””Non è necessario ho chiesto informazioni su di lei”ribatte: “Allora mi dammi del tu, visto che sai perfettamente chi sono io”aggiunge ancora.
C’è un’altra pausa a causa dell’imbarazzo di entrambi *quanto odio le pause in cui nessuno parla, sono troppo imbarazzanti*, mi alzo perché ormai non ce la faccio più a stargli così vicino senza svenire
, ma non dura a lungo: ”È s-tuo questo bracciale?” mi domanda, lo osservo è un braccialetto d’argento con due pendagli, una M e una J; ”Perché non è certo il mio visto che mi sta terribilmente stretto”. All’improvviso dico:”Ecco perché il mio invece è così largo, ce li saremo scambiati mentre raccoglievamo i miei effetti personali””Sì, deve essere andata proprio così, quindi tu hai il mio e io il tuo, ma come mai ne possiedi uno anche tu?” mi chiede infine, arrossendo avendo capito dal mio sguardo quale fosse la risposta. Si slaccia il bracciale e me lo porge delicatamente senza guardarmi negli occhi da quanto è imbarazzato, io lo prendo e mi chino verso di lui per allacciargli il suo, mi avvicino al suo volto. Sento l’odore della sua pelle, mi inebria tutti i sensi, non capisco assolutamente più nulla, solamente un istinto irrefrenabile di baciarlo mi assale, allora mi inginocchio nel tentativo di ritornare in me *che cavolo, ho l’occasione di instaurare un rapporto con la star che amo da, quando ho cominciato a camminare, devo necessariamente controllarmi* , sorridendo per non far vedere quello che stava accadendo dentro di me mi lascio scappare un:”Finalmente ce l’ho fatta, ci sono riuscita, alla fine ha ceduto” e mi metto ad “esultare” e lo vedo ridere sotto i baffi.
Ripresici entrambi mi invita a pranzo per scusarsi ancora dell’increscioso incidente, io accetto (del resto cosa avrei potuto fare, se l’idolo della tua ti invita fuori tu non gli dici NO!) a patto che lui scelga il posto dal momento che non conosco ancora la città visto che sono lì da all’incirca 3-4 ore e
questo lo sa.
Andiamo in limousine scortati da alcuni suoi bodyguards , nessuno dei due spiccica una parola
*maledizione sono qui con l’uomo dei miei sogni e non riesco a dirgli nemmeno una parola; dannata questa mia timidezza!
*, non ho neanche il coraggio di girarmi verso di lui, poiché sento il suo sguardo su di me, lo vedo con la coda dell’occhio che mi sta osservando, -però è davvero carina- *mi chiedo a cosa sta possa pensare fissandomi in questo modo* dopo una mezz’ora la macchina si ferma e lui prendendomi la mano mi aiuta a scendere. Entriamo in un piccolo locale dove gli unici clienti siamo noi, da vero gentiluomo mi scosta la sedia e mi fa sedere, ”Spero che la cucina di questo ristorantino sia di tuo gusto, sai io conosco cuoco ecco perché ci siamo solo noi, glielo ho chiesto per poter stare un po’ tranquilli” *Che?!? Non starà mi cercando di impressionarmi, di fare il fiol, guarda che con me questi giochetti non servono, poiché sono completamente rapita da te* ”Ah sì, mi stavo appunto chiedendo come mai ci fossimo solo noi; un gesto davvero carino da parte sua signor J…”, non faccio in tempo a pronunciare il suo cognome che mi interrompe: ”
Michael, chiamami semplicemente
Michael”, “Okay come vuoi tu Michael”, gli rispondo e lui sfodera uno dei suoi bellissimi sorrisi dicendomi che così è molto meglio e mi ringrazia di averlo fatto sorridere pocanzi siccome non rideva così a crepapelle da tanto tempo. *se continua così schiatto prima ancora di aver ordinato*.
Arriva il cameriere che gentilmente ci porta i menù: ” Decidete con calma” ci suggerisce e sfogliandolo mi metto a ridere.
Michael perplesso mi chiede cosa ci sia di tanto divertente, io gli rispondo: ” Niente è solo che tu sai che non sono di qui e mi porti in un ristorante italiano?!?” confuso ribatte:” Sì, perché?””Ma perché io sono italiana”. -Che grande figura da cretino che ho appena fatto-
. “Scusami ma non avevo la minima idea che tu fossi italiana e poi io vado matto per la vostra cucina, dell’Italia praticamente mi piace ogni cosa, qualunque, dal cibo alle persone.”Allora siamo in due” gli rispondo *adorerà anche me, che bello!* “Scusami”, continuo, ” se ti ho messo in imbarazzo ma visto che hai chiesto informazioni su di me al direttore dell’hotel pensavo lo sapessi.” ”No, l’ho scoperto solo ora che me lo hai rivelato” conclude, diventando sempre più rosso in volto (non che io sia da meno). In quel istante ritorna il cameriere per prendere le ordinazioni, do un’ultima occhiata alla lista e quasi svengo visto i prezzi da capogiro e Michael deve essersene accorto, poiché mi sussurra piano, piano: ” Ovviamente offro io quindi ordina pure tutto quello che desideri” * magari potessi * e prontamente rispondo:” Okay”.
Io prendo: risotto al rosmarino e tagliata con contorno di patate al forno mentre il Re tagliatelle ai funghi e platessa al vapore. Mangiamo parlando come se ci conoscessimo da sempre, ad un certo punto vuole sapere come mai mi trovo a Bucarest, io gli rispondo che i miei genitori mi hanno regalato questa vacanza di due settimane visto il 100 e lode che ho ottenuto all’esame di maturità, scioccato esclama:” Cosa? 100 e lode, sei davvero un genio ma perché proprio a Bucarest?” ”Non lo immagini” continuo “ per il tuo concerto”. Dopo un attimo di lieve impaccio mi dice di essere felice di questo perché così ha l’opportunità di conoscermi. * oddio muoio! Ma almeno abbiamo rotto il ghiaccio, finalmente! * Finito mi domanda se voglio anche una fetta di torta ma gli rispondo dicendogli di no perché sto attenta alla linea, lui scoppia a ridere affermando che se devo stare a dieta io allora lui non potrebbe mordere neanche una fetta di pane. * ma dove?!? * Ripreso fiato mi supplica di prenderne una così lui mi può far compagnia e per farlo contento ordino due fette di torta al cioccolato e
Michael: ”E se io non volessi la torta al cioccolato?” mi chiede e io immediatamente rispondo: ” Guarda che una non è mica per te, sono entrambe per me”. “ Sei davvero fortunata, come fai a permetterti di mangiare quello che vuoi ed avere una linea cosi? Io non lo potrei mai fare!” –evviva riesco a parlarle con scioltezza-;”Stai cercando di farmi un complimento o vuoi sottolineare il fatto che mi sono lasciata un po’ andare con le porzioni?” gli chiedo con sguardo minaccioso *adesso desidero proprio vedere come si tira fuori da questa situazione* -mannaggia sono in guai molto seri meglio provare ad uscirne con usando un po’ di
diplomazia- e lui con il sudore derivante dalla tensione che gli scende sulla fronte risponde:” Voglio solo che hai una linea davvero stupenda e vorrei aggiungere che sei la prima ragazza che incontro
che possiede una silouet così perfetta” *Oh mio Dio come ha fatto a salvarsi?!?*” Ti sei salvato in calcio d’angolo, ci prendiamo un caffè dopo?” gli sussurro all’orecchio. *aspetta un momento, sbaglio o mi ha appena detto che sono carina? Sì lo ha detto!* Ordina anche lui una fetta di torta, aspettando il caffè, e mentre la mangia si sporca la bocca, io mi avvicino con il tovagliolo in mano e dico:”Aspetta sei sporco di cioccolato, ti pulisco io. Ok ora sei bello pulito”, risponde:”Grazie, ecco perché non mangio mai torte, mi sbrodolo peggio di un neonato”; da li scoppiamo a ridere come due drogati * e in effetti io sono drogata, drogata di te,
Michael tu sei la mia droga, non posso vivere senza di te*
Beviamo velocemente, noto però che
Michael sorseggiando il caffè tiene il mignolo in fuori e questa cosa mi fa tenerezza, non so bene il motivo forse è perché si sta atteggiando a uomo maturo, quando lui sa che tutti sono a conoscenza che è un bambinone di 33 anni.
Ad un tratto suona il suo cellulare, risponde congedandosi per alcuni istanti da me, ma riesco comunque a capire una parte della conversazione; sento il suo manager rimproverarlo di non essere a fare le ultime prove in quel momento. (mancano solo tre giorni al concerto) “Scusa, sono in ritardo per le prove, me ne ero completamente scordato, vieni che ti riaccompagno in albergo””Ok” gli rispondo
“ Scusami tu piuttosto non voglio assolutamente distoglierti dai tuoi impegni visto che manca poco al tuo grande momento”. Nessuno dei due pronuncia una sola parola fino a che non arriviamo davanti alla porta della mia stanza quando, lo ringrazio per il bel pomeriggio (sono oramai le 16.00) e lui ribatte:” Sono io che ti devo ringraziare, non avevo una così piacevole compagnia da molto tempo, sono stato davvero bene con te oggi, ora scusami ma devo proprio andare se no quelli mi ammazzano”, mi bacia teneramente sulla fronte e corre via. Lentamente apro la porta e mi butto sul letto in preda all’estasi. *le mie vacanze non avrebbero potuto incominciare in modo migliore,ma adesso non lo vedrò fino al concerto pieno di impegni com’è*
Neanche il tempo di riprendermi che mi squilla il telefono, è mia madre *vorrà sicuramente sapere se ho già sfatto le valigie, rispondo:”Pronto, ciao mamma” replica:”Ciao tesoro, com’è andato il volo? Sei già arrivata in albergo? Hai già disfatto le valigie? E hai incontrato
Michael in giro per l’hotel?”,”Una domanda alla volta”” ribatto io “ il volo non finiva più, sì sono arrivata e ho già preso possesso della camera ma perché mi chiedi di
Michael? Non dirmi che lo sapevi che alloggia qui anche lui?””Sì, consideralo come un regalo extra ma se lo sai vuol dire che lo hai incontrato o sbaglio?”,mi dice, io rispondo:” Beh, più che esserci incontrati ci siamo scontrati davanti al ascensore, mi ha aiutato ha raccogliere la mia roba, si è scusato e poi è andato via di corsa”. Continuiamo la conversazione per all’incirca altri dieci minuti quando la saluto dicendole di essere stanchissima e di aver voglia di schiacciare un pisolino prima di cena. Ovviamente non riesco ad addormentarmi super eccitata come sono così prendo il mio mp4 e chi ascolto…il Re che domande, mi lascio trasportare dalle sue incantevoli parole e alla fine chiudo gli occhi e entro nel mondo dei sogni.
Quando mi risveglio sono le 20 e non ho né fame né voglia di scendere a cenare quindi mi metto a guardare i messaggi su Facebook, tutti i miei amici vogliono sapere cosa ho fatto in questa prima a Bucarest *non posso certo dirgli di aver pranzato a tu per tu con
Michael, ne va della sua reputazione* gli rispondo che ho passato tutto il giorno a disfare le valigie, li saluto e mi disconnetto. In quel momento qualcuno bussa alla porta, apro e mi compare lui di fronte che dice di
volermi parlare a quattrocchi, lo faccio accomodare sul letto a comincia ad esprimere tutto quello
che ha in mente. *forse mi sbaglio ma mi sembra di avere un dexavùe*. Mi dice:”Ti prego siediti,
voglio che tu stia accanto a me” io mi siedo vicino a lui, aggiunge:”Innanzitutto mi scuso per come si è concluso il pranzo e secondo vorrei porti una domanda molto importante.”, gli rispondo:” Non ti preoccupare so che essendo una Popstar di fama mondiale hai molti impegni, su spara cosa mi devi chiedere?” mi domanda:”Di diventare mia amica, lo so che ci siamo appena conosciuti ma sto talmente bene con te, credo che potremmo instaurare un bellissimo rapporto tra di noi e poi mi sento così solo, ho bisogno di qualcuno con cui parlare e sfogarmi; allora cosa ne dici?” con le lacrime
agli occhi urlo:” E me lo chiedi anche? Sarà un onore e un vero privilegio essere tua amica!”. Sorridendo mi abbraccia, mi da un bacio sulla fronte [SM=x47938] e si congeda dicendo che ci saremo rivisti molto presto, prima di quanto io immaginassi. * cosa vorrà mai dire, l’importante è che torni a trovarmi, va bene anche nel cuore della notte; basta che venga!*