Love lives forever. Terminata: 25 capitoli. Rating: arancione

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_Sara95_
00giovedì 18 novembre 2010 21:12
Love lives forever.

Prologo
Forse quel giorno ero semplicemente fuori di testa. O forse Dio aveva deciso di mettersi in mezzo. Fatto sta che ora sono qui, aspettando di morire, e sto facendo soffrire un uomo che non merita tutto questo.
Lo sento, me ne sto andando... Ma prima ancora una cosa.
-Michael, ricorda, l'amore vive per sempre.
L'ultima immagine che vedo è il suo sorriso bagnato di lacrime.

Un incontro casuale... finchè ci credi.

1 Gennaio 1987

Io, Helena Salvatore, sono la ballerina più brava del mio corso. Frequento l'accademia di danza americana per giovani talenti, o almeno così c'è scritto sull'insegna. Io non mi sento un talento, ma sono giovane. Ho solo venticinque anni in fin dei conti.
Ho costruito la mia vita, il mio corpo e la mia voce a modello di Michael Jackson, il mio mito da quando avevo tre anni o giù di lì. Forse anche prima, ma non me ne ricordo e non posso esserne sicura.
A lezione con me oggi ci sono quelle due bambole tutte botulino, Celine e Jane. Non le sopporto, è più forte di me. Sono sempre stata un tipo molto pacifico, ma queste due riescono a farmi saltare i nervi come nessuno. Quel che mi manda in bestia più di tutto è il fatto che facciano di tutto per mettersi davanti e cercare di farsi seguire, ma puntualmente sbagliano.
Io sono una ragazza piuttosto anonima, o almeno lo ero prima di arrivare in America. Qui i miei capelli ricci e neri, simbolo della Romania, fanno a pugni con il lisciume piatto e castano della maggior parte della popolazione. Gli occhi neri si notano anche a grande distanza, in mezzo al chiaro cielo e al color corteccia intensa tipici degli Americani.
Esco dalla sala, esausta. Finalmente, ora che mi sono rimessa in pari con le coreografie posso tornare a casa senza quella vocina che continuamente mi ricorda che dovrei studiare.
Abito in una casetta al centro di Miami, dove il sole picchia anche alle quattro del pomeriggio e dove l'aria afosa impedisce di respirare. L'atmosfera caotica della città impedisce di pensare, ed è proprio questo che mi piace. Non voglio pensare al mio passato, ai Carpazi, al male che si annida nel mio corpo e lo divora. Voglio pensare al sole, all'aria, alla mia vita, alla danza.
Svolto in Ocean Drive e finalmente sono davanti al portone della villetta in cui abito insieme alla mia migliore amica, Chynthia. La vedo sbracciarsi nella notte calda nel giardino, e non posso fare a meno di sorridere. Sono cose come queste a migliorarti la vita.
-Ce l'hai fatta a rientrare finalmente! Corri, che la cena si fredda.
Così vengo letteralmente trascinata in casa e costretta a ingurgitare più cose di quante normalmente uno stomaco possa contenere.
-Chynthia, ma sei scema a farmi mangiare tutte queste cose?! Domani nel caso te ne fossi dimenticata devo andare in ospedale!
-Ma che ti importa, mica influisce quanto hai mangiato la sera prima!
-Mi verrà da vomitare, già lo so.
-Dopo un mese ancora non ce la fai ad abituarti?
-No. E poi non è facile.
-Lo so, Helena. Ti aspetterò fuori.
-Non è necessario.
-Voglio farlo. Voglio esserci.
-Ma io non voglio che tu ci sia!
Si rabbuia. Beh, non mi sento in colpa. E' da quando tutta questa storia è iniziata che non faccio altro che ripeterle che le cose le devo affrontare da sola perchè tanto nessuno può aiutarmi.

2 Gennaio 1987

Ma quanto può mettere tristezza un ospedale? Neanche gli infermieri lo sanno. Entro nella stanza. Quattro medici iniziano a visitarmi. Io precipito nella mia trance fantastica dove tutto è perfetto e gioioso. Non so quanto tempo passa, non so come sto, non so neanche dove sono. Quel che sento sono solo due parole che incidono carne, cuore e cervello rischiando di farmi svenire.
-E' inutile.
Bene. Perfetto, addio sogni di gloria, come si suol dire.
-Solo un anno.
Solo un anno. Ma sarà un anno così fantastico, che passerà in fretta, e quando me ne andrò, sarà per poco.
O almeno così voglio credere.
Perchè lo shock è talmente grande da togliermi il fiato.
Percepisco a stento il tocco di qualcuno, un tocco caldo e amichevole.
-Stai bene?
Una voce dolce, calda e morbida.
-No, non sto bene.
Non mi resi conto di chi stava parlando, nè che gli avevo risposto male, finchè non alzai lo sguardo.
Santo Dio musica.
Michael Jackson.
Non riprendo fiato, non parlo, non svengo, non lo guardo. Continuo a fissare il pavimento con sguardo vacuo, mentre due frasi si rincorrono nel mio cervello a velocità ultrasonica, scontrandosi.
''Sono davanti a Michael Jackson'' e ''Solo un anno''.
Una parte del mio cervello è impegnata a farmi capire che sto facendo una figuraccia, l'altra è paralizzata.
Voci cominciano a sussurrare, ma non ci faccio caso.
Alzo la testa.
-Sei un'illusione?
Quell'angelo abbassa lo sguardo. Sulle prime mi chiedo perché lo abbia fatto, poi realizzo che sono caduta a terra. Le mie ginocchia sanguinano.
Lui mi offre la mano. La prendo, è una stretta forte e paterna.
Ride.
Quel suono cristallino, così puro e perfetto, ricorda le campane di cristallo e una ballerina che danza leggera, dimentica dei problemi del mondo.
-No, non sono un'illusione. O almeno credo. Comunque piacere, io sono Michael Jackson.


Un'altra FF... se vi piace la continuo!
E s s e
manu 62
00venerdì 19 novembre 2010 06:58
Avendo già letto "l'essenza di te" so che mi piacerà anche questa...ma si preannuncia già con un finale drammatico e anche l'inizio non è da meno.Sono comunque pronta a seguirti in questa nuova avventura.
_Sara95_
00venerdì 19 novembre 2010 15:55
Qualcosa di più

La sua stretta gentile mi accompagna fino ai giardini dietro l'ospedale. Cominciamo a camminare lentamente nel giardino. La mia mente finalmente si schiarisce, anche se non del tutto. In fondo sono sempre vicino a Michael Jackson, quello che per anni è stato solo un sogno a occhi aperti!
Il dolore all'utero non si allentava, forse era il ciclo.
Lui comincia a parlare. Lo ascolto con piacere per interminabili minuti. Mi parla anche della vitiligine, e lo consolo dicendogli che quel che si ha fuori non è niente, et similia. Si ricorda di chiedermi il nome, e intuisce le mie origini straniere.
Infine, e me l'aspettavo, pone la fatidica domanda.
-Perché sei qui?
Devo mentire? Sì, devo mentire, non sarà difficile.
-Oh, un controllo di routine, niente di grave. Mi sono fatta male lavorando.
-Perché, che lavoro fai?
-Io sono una ballerina.
Il viso gli s'illuminò d'improvviso.
-Senti, devo organizzare un tour, non è che saresti disponibile?
-E me lo chiedi così? Ma certo che sono disponibile!
Ride, felice.
-Bene, allora la questione ballerini è finalmente chiusa! Ora posso divertirmi.- Mi sorride, un sorriso malandrino, furbetto. -Potremmo divertirci insieme...
-Ma tu sei sempre così sfrontato con le ragazze?
-Solo con quelle belle.
Sembra ripensarci.
-Veramente no, di solito sono molto timido, ma con te mi viene naturale, non so perché.
Passo sopra a quell'ultima affermazione.
-Bene, allora è fatta, signor Jackson. Mi faccia solo firmare qualche cartaccia e sarò tutta sua.
Rientriamo dentro, ma non faccio in tempo a fare un passo verso la direzione che Chynthia mi salta addosso, stritolandomi.
-Ti avevo detto di aspettarmi a casa!
-Lo so, ma non ho potuto resistere! E se fosse successo qualcosa?
-Tipo che avrei evitato la morte per soffocamento se tu non mi avessi stritolata?
Ride e si allontana, lasciandomi libera di respirare.
-E questo bel ragazzo, dove te lo sei andato a cercare?
-Nei più profondi recessi della tua mente bacata, Chynthia, dove mi vedi già con l'abito da sposa addosso.
-Staresti benissimo, lo sai anche tu.
-Questo genere di cose non mi interessa, come te lo devo dire? E poi non ho tempo per queste cose.
La lascio lì, sola, a ridere, e me ne vado via per sempre da quell'ospedale, verso l'inizio della mia vita, che sarebbe stata la più bella del mondo.
*****
-Da dove vieni?
-Dalla Romania.
-Com'è lì?
-Freddo. Ma bellissimo. Ci sono i lupi nelle foreste e quando ululano, e la Luna si specchia nei Carpazi, allora sì che si capisce la bellezza del mondo.
-Sembri innamorata della tua terra.
-Lo sono.
-Allora perché hai deciso di venire qui?
-E' un po' complicato da spiegare...
-Oh, potrei capire.
In fondo, Helena, che male c'è a dirgli il tuo passato? Niente, mi dico.
-I miei genitori mi ci hanno spedita... perché volevano che avverassi il mio sogno, ma soprattutto perché la Romania non è un bel posto per le donne giovani. C'è sempre bisogno di carne fresca, se riesci a capirmi.
-Idiota chi non ci riesce.
-E poi, i miei genitori sono morti in una faida con un'altra famiglia. Volevano far fuori anche me, ma non sono riusciti a trovarmi. Perciò, ecco tutto.
E' meno difficile del previsto parlargli. Lui mi capisce, scava nella mia sofferenza e la fa sua, alleggerendomi. Forse sono io che mi faccio i film mentali, ma ho come l'impressione che io Michael stiamo stringendo un'amicizia. Fragile e bellissima, ma pur sempre un'amicizia.
Tu comune mortale umano non puoi pretendere di passeggiare con Michael Jackson e non essere notata. Ragion per cui, tre secondi dopo che il mio cervello ha elaborato questo pensiero, una vecchia sui settanta anni strilla con inviadibile scorta di fiato:
-MICHAEL JACKSON!
Capisco immediatamente cosa bisogna fare.
-Al mio tre, d'accordo?
-Al tuo tre.
-Uno, due... TRE!
E' la corsa più veloce e sfrenata della mia vita quella che faccio, peraltro col fiato mozzato per il troppo ridere. Quattro chilometri e molto fiato dopo, ci fermiamo.
Siamo davanti a casa mia.
Gli sorrido.
Questo è l'inizio di una nuova amicizia.
ely jackson95
00venerdì 19 novembre 2010 16:17
hahaha bellissima...
come inizio nn è x niente male!!!
x me puoi continuare, sn curiosa!!! =)
BEAT IT 81
00venerdì 19 novembre 2010 22:22
Saretta!!!!! Ma dovevi proprio farla finire così tragicamente?!? Xò nonostante tutto nn vedo l'ora di leggere il continuo, tanto so già che alla fine piangerò.......Continua così piccolina!!!! Bacione Sara

_Sara95_
00sabato 20 novembre 2010 13:19
manu 62, 19/11/2010 6.58:

Avendo già letto "l'essenza di te" so che mi piacerà anche questa...ma si preannuncia già con un finale drammatico e anche l'inizio non è da meno.Sono comunque pronta a seguirti in questa nuova avventura.

BEAT IT 81, 19/11/2010 22.22:

Saretta!!!!! Ma dovevi proprio farla finire così tragicamente?!? Xò nonostante tutto nn vedo l'ora di leggere il continuo, tanto so già che alla fine piangerò.......Continua così piccolina!!!! Bacione Sara





Solo una cosa posso dire: non è affatto come sembra! [SM=g27824]
_Sara95_
00sabato 20 novembre 2010 16:31
Re:
_Sara95_, 20/11/2010 13.19:

manu 62, 19/11/2010 6.58:

Avendo già letto "l'essenza di te" so che mi piacerà anche questa...ma si preannuncia già con un finale drammatico e anche l'inizio non è da meno.Sono comunque pronta a seguirti in questa nuova avventura.

BEAT IT 81, 19/11/2010 22.22:

Saretta!!!!! Ma dovevi proprio farla finire così tragicamente?!? Xò nonostante tutto nn vedo l'ora di leggere il continuo, tanto so già che alla fine piangerò.......Continua così piccolina!!!! Bacione Sara





Solo una cosa posso dire: non è affatto come sembra! [SM=g27824]


Ho sbagliato le date... la storia inizia dal 1 gennaio 1988 e non 1987!
Scusate [SM=g27819]

_Sara95_
00sabato 20 novembre 2010 17:07
Un'amicizia speciale

10 Gennaio 1988


Oggi è ufficialmente il mio primo giorno di lavoro. Sono tesa, ma piena di adrenalina e tanto basta. In fondo devo solo ballare... ma ballare per lui, è tutta un'altra cosa. Forse è perché questo è un sogno che si realizza.
Sono persa, completamente persa nei miei pensieri mentre Chynthia mi tortura tentando di sistemare i miei ricci in uno chignon. Non tengo il conto di quanti capelli mi abbia già strappato, ma nemmeno ci faccio caso. Poverina, si sta impegnando e vuole solo essermi vicina, almeno credo. Più verosimile è il fatto che si senta in colpa perché non ha rispettato la richiesta che le avevo fatto, cioè di non venire all'ospedale. Ma la capisco, in fondo l'avrei fatto anche io, e nonostante le abbia detto almeno un migliaio di volte che non me n'è importato niente, non ci crede e continua a scusarsi ogni volta che può.
-Dai Chynthia, lascia stare, tanto non ce la fai.
Sorride. -Beh, almeno ci ho provato, no?
-Sì, la buona volontà è bene accetta in questa casa.
Mi alzo dalla sedia, prendo un elastico e lego i capelli in uno chignon perfetto.
-Ma perché tu ci riesci e io no?
-Perché io sono io, cara.
Mi avvio verso quella che si preannuncia essere una nuova vita.
***
-Ma sei davvero brava a ballare!
-Grazie, ma te l'avevo detto che era il mio lavoro! E sinceramente non pensavo che tu ti saresti fidato sulla mia parola...
-Infatti non mi sono fidato, come vedi siamo soli. Questo era il tuo provino e, dannazione, l'hai passato alla grande.
Il mondo comincia a girarmi intorno. Se prima tutto ciò non mi era sembrato vero, ora era irreale quanto Biancaneve bionda. Ciononostante mantengo un atteggiamento impassibile, come se tutto ciò fosse normale.
-Allora, quando si comincia a lavorare?
-Domani alle otto qui in sala.
-Siamo mattinieri eh?
-No, è diverso.- ride. -Non vado proprio a dormire.
-Neanche io, non so quanto è che non dormo! Credo... sì... tre giorni.
-Cioè, tu mi stai dicendo che sono tre giorni che non dormi e sei così attiva? Io ho passato una sola notte in bianco e sembro uno zombie!
-Ma tu sei un debole esponente della specie maschile. Incapace di sopportare anche il minimo dolore.
-Ah, capisco. Quindi tu saresti una specie di Xena in miniatura?
-Certo! Non vedi che ho anche i capelli neri?
-Credevo fossero castani.
-Ma sei cieco?! Stai male eh!
-No, davvero!
-Lasciamo stare va.
-Ci vediamo domani!
Un sorriso che illumina la mia giornata.

11 Gennaio 1988

Lavorare con Michael è impossibile. Puntiglioso ed esigente com'è, vuole la perfezione in ogni singolo movimento, ma piccoli errori ci sono sempre. Cinque ore e parecchi movimenti dopo, una sola canzone si è completata.
Non è davvero possibile, inizia a pretendere troppo da tutti noi.
Ma lui è chiuso nella sua bolla di magia, dove stanchezza e dolore non esistono, dove si deve continuare fino a finire o fino a svenire, e dove, che sia maledetto, esiste l'amore totale e incondizionato.
Quell'amore che, anche se non me ne rendo ancora conto, ha sempre guidato la mia mano e i miei passi verso un sogno che credevo impossibile.
L'impossibile esiste, perché è una cosa, e se esiste una cosa, ed è possibile toccarla, allora l'impossibile è possibile.

Si gira verso di noi. Quasi confuso, oserei dire.
Beh, non posso che dargli ragione. In fondo, ci siamo tutti incantati a fissarlo.
-Forti. Ballerini statue. Al lavoro, forza.
Una risata collettiva rompe l'incantesimo.
Tutti al lavoro per creare l'incanto di una magia che non esisterà mai più.
-Comunque a me ''She's out of my life'' non piace.
-A chi lo dici!- esclamo rivolgendomi a un ballerino poco distante da me.
-E' troppo triste. Anche se, per come la vedo io, divorzio uguale liberazione.
-No, ma perché impegnarsi anche solo col fidanzamento?
-Sento già che mi sarai simpatica. Come ti chiami?
-Helena.
-Piacere, donzella. Il mio nome è Chris.
-Viva i romantici ideali dell'amore.
Michael gronda sarcasmo come non mai.
-Viva chi non origlia.
-Viva chi non si accorge che sono ancora qui.
Scoppiamo a ridere tutti e tre. In effetti abbiamo emarginato un tantino Chris.
-Oh, andiamo, non te la devi prendere per così poco.
Di nuovo giù risate a non finire. A forza di scherzare, non ci accorgiamo che l'orario di fine giornata è passato da un pezzo e che tutti gli altri se ne sono già andati.
Anche Chris va via, e ci lascia soli.
Michael mi abbraccia, un gesto spontaneo che lo lascia confuso e imbarazzato. Ma io sorrido, mi ha fatto piacere.
-Grazie Michael.
ely jackson95
00sabato 20 novembre 2010 18:21
interessante! =)
Chiar@95
00sabato 20 novembre 2010 19:24
Bellissimaaaaaaa! è bellissima questa fan fiction,nn vedo l'ora di sapere come si evolve,complimenti!!!!.
BEAT IT 81
00domenica 21 novembre 2010 21:49
Re:
_Sara95_, 20/11/2010 13.19:

manu 62, 19/11/2010 6.58:

Avendo già letto "l'essenza di te" so che mi piacerà anche questa...ma si preannuncia già con un finale drammatico e anche l'inizio non è da meno.Sono comunque pronta a seguirti in questa nuova avventura.

BEAT IT 81, 19/11/2010 22.22:

Saretta!!!!! Ma dovevi proprio farla finire così tragicamente?!? Xò nonostante tutto nn vedo l'ora di leggere il continuo, tanto so già che alla fine piangerò.......Continua così piccolina!!!! Bacione Sara





Solo una cosa posso dire: non è affatto come sembra! [SM=g27824]



Mhhhhhh, così mi hai davvero incuriosito!!! [SM=g27828] e mi dai una speranza sul finale [SM=g27822] . Ho letto adesso il nuovo capitolo....Continua così !!!!!!!! Bacione
_Sara95_
00lunedì 22 novembre 2010 19:39
Completamente andata. O forse è solo un'impressione.

10 febbraio 1988



Avere una migliore amica è qualcosa di estremamente seccante. Soprattutto una migliore amica che continua a insinuare che sei innamorata del tuo datore di lavoro. Soprattutto una migliore amica che non si fa gli affaracci suoi. Soprattutto una migliore amica come Chynthia.
-Ma come devo dirtelo? In rumeno? Io non sono innamorata di Michael!
-Ma piantala Helena! Si vede a quattro miglia di distanza che ti piace!
-Ma non è vero! E' solo affetto!
-Sì certo, come no! Helena, piantala. Non nascondermi queste cose. Ho visto come lo guardi.
-Senti, non cominciare ad organizzare il nostro matrimonio solo perché mi ha abbracciato! Avrebbe potuto farlo chiunque!
Davvero, Helena?
-Non lo farebbe chiunque, fidati. Quel ragazzo prova qualcosa per te.
-Certo, ed è affetto, o al massimo simpatia! Chynthia, rilassati, ci conosciamo solo da un mese!
-Menomale, ho ancora tempo per festa di fidanzamento e matrimonio.
-Stop, stop, stop, tronca immediatamente quei bellissimi splendidi film mentali che ti stai facendo.
-Bellissimi splendidi?- ride furbescamente.
Dannazione, avevo parlato troppo. Dovevo cercare di risalire dalla fossa che mi ero scavata con tanta eleganza.
-E' ovvio che Michael Jackson è il sogno di ogni donna, Chynthia. Anche il tuo!
-E va bene, lo ammetto. Ma voglio le tue scuse quando ammetterai di amare Michael!
Sospirai. Con Chynthia, non c'era niente che si potesse fare per farle cambiare idea.
D'accordo, forse sono un po' attratta da lui ma... giusto un po'! Come tutte. Insomma, non si può restare indifferenti davanti a una bellezza del genere, no?
Suonano alla porta. Non me ne accorgo, persa come sono nelle mie riflessioni, e va Chynthia ad aprire. Parla un attimo col postino e poi rientra con un sorriso sornione stampato sulle labbra.
-L'avevo detto io!
-Cos'è che hai detto?
Mi passa quel piccolo cartoncino blu che tiene in mano.
Davanti al giardino della sala. Stasera alle sette.
Riconosco la grafia. E il mio cuore salta tre battiti.
Michael.
Ma perché vuole vedermi? E stasera, per giunta. Guardo l'orologio. Sono le sei e mezza. Lo fisso come imbambolata. Sono le sei e mezza.
Le sei e mezza...
-AAAAAAAAAAAAHHH! HO SOLO MEZZ'ORA PER PREPARARMI!
Schizzo su per le scale in preda al panico, tuffandomi sull'armadio in cerca di qualcosa di adatto da mettere. Come prevedibile, non ho niente che possa andare veramente bene. Niente.
-Non ce la farò mai!
-Stai zitta, malfidata. Credi che in un momento come questo io ti lasci sola?
Lei, la mia salvezza.
Chiudo gli occhi e mi lascio vestire e pettinare da lei. Vorrebbe lasciare i capelli sciolti, ma sa che non li sopporto e facendo un'enorme sforzo di volontà li lega in una coda.
Su di me è stata senza dubbio effettuata una magia. Altrimenti non mi spiego perché il pullover nero, che prima mi faceva sembrare informe, ora si allaccia alla mia vita. E che dire dei jeans? Rendono le mie gambe molto più lunghe di quel che realmente sono.
-Oh, mio Dio! Ma come hai fatto?
-A fare cosa?
-Tutto questo- dico indicandomi. -E'... magia.
-No, Helena, sei tu. Adesso fila, o farai tardi.
***
Sono qui, ora. Guardo i cigni nel lago poco distante dal pezzo d'erba su cui sono seduta. Fisso le stelle, assaporo il vento. Tutto mi parla di una natura sopìta che vorrebbe risvegliarsi e ribellarsi, ma non può.
Benedetti siano i Carpazi, penso.
Sento qualcuno sedersi vicino a me. So che è lui, riconoscerei il profumo tra mille, ma non abbasso lo sguardo e continuo a fissare quella che si rivela essere una splendida luna blu.
Come se fosse la cosa più naturale del mondo, poggia la testa sulla mia spalla. Il suo calore è paragonabile solo a quello di un mezzogiorno nei Caraibi. E' difficile per me stare calma, ma ci riesco.
-Scusami per averti fatta venire qui a quest'orario così indecente. - ride di sè stesso. -Forse non avrei dovuto farlo, ma ora tu sei qui.
-E perché mai mi avresti fatto venire?
Si volta, mi fissa dolcemente. I miei occhi si perdono in quei pozzi di buio nero.
-Non lo so nemmeno io. So solo che ti volevo vedere, lontano da tutti gli altri, sai.
C'è qualche minuto di silenzio, ma non è uno di quei silenzi imbarazzati in cui non si sa che dire, ma uno di quelli dove le parole non servono.
-Vengo spesso in questo posto. E' il mio preferito da quando ho cominciato a lavorare in questi studi. C'è un pezzo di natura libera qui, posso vedere la natura senza l'influenza umana.
Scoppio a ridere.
-Ah, io potevo avere tutta la natura libera che volevo, ma ho preferito un'austera e grigia signora e fabbrica di talenti a livello industriale.
Ride anche lui. -Dai, qui non è male!
-A parte il caldo soffocante e la gente che urla a qualsiasi ora del giorno, dici? Sì, hai ragione.
-Quello lo detesto anche io.
Mi sdraio supina sull'erba così da poter fissare meglio il cielo.
-Ti piacciono le stelle?
-No, solo la Luna. Le stelle sono belle, sì, ma in fondo fanno solo da contorno alla vera regina del cielo.
I miei e i suoi occhi ora si incontrano. In quei pozzi scuri c'è un arcobaleno di lacrime ed emozioni. Sono bellissimi.
Guarda l'orologio.
-Ops, è mezzanotte.- ride. -Forse è meglio che torniamo a casa.
-Sì- ribatto io alzandomi.- mi aspetta il terzo grado.
Ride. Una risata pura, cristallina, gentile. Così bella da poter piangere per la commozione.
Prima di voltarsi e andarsene Michael mi accarezza una guancia. Mi abbandono a quel gesto, abbandonando il viso contro la sua mano e chiudendo gli occhi.
Forse è solo un'impressione, ma credo di essere completamente andata. Tutta colpa sua. Un uragano che mi ha sconvolto la vita. Non so ancora se in bene o in male, so solo che l'ha fatto.

ludo.94
00lunedì 22 novembre 2010 20:55
Sara che bello una nuova fan fiction!mi hai subito messo curiosità [SM=g27823]
bellissima continua così! quest'ultimo capitolo è dolcissimo!!
e michael nell'88... [SM=g27836]
angelaserre
00lunedì 22 novembre 2010 21:20
bellissimo cap di un dolce.........continua casi
manu 62
00martedì 23 novembre 2010 07:11
Brava come sempre Sara.
BEAT IT 81
00mercoledì 24 novembre 2010 09:28
Saretta cheido perdono, ho letto solo adesso il nuovo capitolo.....Cynthia mi fa morire dal ridere e direi che la ragazza ha la vista lunga ;-))))))) . aspetto gli sviluppi, xè qui mi sa che Cupido ci cova ;-)))))) . Bravissima Sara!!! Baci Sara
_Sara95_
00mercoledì 24 novembre 2010 11:50
Questa si chiama sfiga. Seriamente.


Oggi sento un'elettricità che mi attraversa il corpo al solo pensiero che Michael sarà in sala, con me, a provare. Non mi so spiegare bene questa sensazione. E' come se un insetto mi pungesse costantemente tutto il corpo. Un tocco delicato ma elettrico. Una sensazione fantastica.
Una sensazione sconosciuta.
Una sensazione che può donarmi solo lui.
Oramai ne sono sicura, provo qualcosa per quel ragazzo. Esattamente cosa, non so. Ma qualcosa sicuramente.
Comincio a camminare per la strada, tranquillamente. La mia solita passeggiata mattutina di quattro chilometri e mezzo aiuta a riflettere e a mettere in ordine le idee.
Quando arrivo in sala, non c'è nessuno. Poco male, amo la solitudine. Comincio ad allenarmi da sola, senza soffermarmi a rifletere sui passi che eseguo. Non mi importa se sbaglio, pensare è il più grande errore che un ballerino possa fare. Non mi accorgo che qualcuno mi osserva, ma del resto sarebbe difficile accorgersene con ''Speed Demon'' al massimo volume in sala.
Quel qualcuno tiene un bicchiere di succo d'arancia in mano, mi osserva malizioso ed ha una cascata di lucenti ricci neri ancora umidi.
-Mattiniero io?
Un sorriso malizioso e dolce insieme.
-Ho fatto presto oggi, non avevo niente da fare stanotte e siccome mi sono addormentata presto mi sono svegliata presto.
-Ragionamento logico- finisce di bere e si avvicina a me. -Proviamo insieme?
-Ma non dovrebbero arrivare gli altri?
Ride. -Forse ti sarai dimenticata che oggi è sabato. Chiamasi anche giornata libera.
-Allora come mai è aperto, scusa?
-Perché di solito vengo qui a provare da solo.
-Oh, tutto solo? Poverino lui!
La mia faccia finta triste lo fa scoppiare a ridere sinceramente.
-Comunque, ti va di provare?
-E me lo stai anche chiedendo? E' il mio lavoro, nel caso te ne fossi scordato.
L'ultima canzone che avrei voluto sentire parte in quel momento.
The Way You Make Me Feel.
Lascivamente, si avvicina a me con fare malizioso. Sorrido, io.
Che bugiarda sono. Sento la febbre, i brividi, il sudore scendere lungo la mia schiena. Mi gira anche la testa. Ma allo stesso tempo un senso di pace mi pervade, incanta tutto il mio corpo partendo dalla pancia. Un calore piacevole ma che fa svenire.
Una sensazione che può donarmi solo lui.
Abbiamo cominciato a ballare, ora. Le sue mani scorrono sul mio corpo provocandomi una cascata di brividi, il suo sorriso ammaliatore incanta i miei occhi. La meraviglia del suo corpo in movimento mi emoziona come niente e nessuno riesce a fare.
Non mi accorgo che la canzone è finita. Lui mi abbraccia. Un sorriso si apre contro la pelle della mia spalla. Lascio due lacrime sulla sua pelle, rendendola salata.
Siamo entrambi scossi da violentissimi brividi.
Non mi sembra vero quel che sto vivendo.
Se qualcosa non arriva ora, a rompere a nostra magia, non ci crederò mai, perché tutto questo non può essere possibile. Non a me, perlomeno, non adesso.
-Stai bene, Helena?
Domanda legittima, dopotutto sto tremando. Ma sto bene, anzi meravigliosamente.
-Benissimo.
Mi guarda, mi sorride. I nostri respiri si mescolano. Il suo profumo di pino e cannella mi arriva alle narici, stordendomi piacevolmente.
-No, tu non stai bene.- sorride. -Ti riaccompagno a casa.
Annuisco, non ho la forza di oppormi. Mi ha steso, metaforicamente parlando.
Ma proprio in quel momento la mia scarpa da danza decide, con molta grazia, di incastrarsi nell'unico chiodo sporgente dell'intera sala. Sento la caviglia rompersi in tre punti diversi, mentre crollo a terra imprecando nella mia lingua madre.
Michael mi fissa preoccupatissimo.
-La vuoi una bellissima notizia, Michael? Mi sono rotta la caviglia qui, qui e qui.
Non mi risponde, mi solleva da terra e mi porta all'ospedale.
***
-Un mese a riposo, e potrà tornare a lavorare abitualmente.
Un mese senza ballare. Figo. Però, per fortuna, il tour inizia fra un mese esatto. La parte cattiva è il fatto che non potrò più provare.
Esco fuori, aiutata da Michael.
-Un mese, un mese! E' troppo!- urlo arrabbiata con me stessa.
-L'unico chiodo lo hai beccato tu!
-Sei tu che ti sei messo a ballare in quel punto! Io quel pezzo di parquet lo evito sempre!
-Brava, adesso dammi anche la colpa!
-E' esattamente quel che sto facendo!
Il nostro finto litigio si tramuta in una risata liberatoria.
Ci vogliamo bene.
Siamo amici.
O forse no?


_Sara95_
00mercoledì 24 novembre 2010 12:04
ludo.94, 22/11/2010 20.55:

Sara che bello una nuova fan fiction!mi hai subito messo curiosità [SM=g27823]
bellissima continua così! quest'ultimo capitolo è dolcissimo!!
e michael nell'88... [SM=g27836]




Ludoo! Tu non sai che piacere sia per me ritrovarti qui a leggere un altro dei miei deliri, seriamente **
[SM=g27822]


angelaserre, 22/11/2010 21.20:

bellissimo cap di un dolce.........continua casi


manu 62, 23/11/2010 7.11:

Brava come sempre Sara.



''Continua così'' e '' brava come sempre''. Ma io non so che dire davvero eh. Vado a festeggiare... [SM=x47918] [SM=x47918]

BEAT IT 81, 24/11/2010 9.28:

Saretta cheido perdono, ho letto solo adesso il nuovo capitolo.....Cynthia mi fa morire dal ridere e direi che la ragazza ha la vista lunga ;-))))))) . aspetto gli sviluppi, xè qui mi sa che Cupido ci cova ;-)))))) . Bravissima Sara!!! Baci Sara



Ma... non ti sembra di parlare da sola? XD
Comunque non chiedere perdono, sono io che devo dire GRAZIE! [SM=g27838]
ludo.94
00mercoledì 24 novembre 2010 15:19
Oh ma proprio il chiodo doveva andare a becca!?!??! [SM=x47954]
Bellissimo come sempre Sara..mmmm mi sa che tra i due nascerà qualcosa me lo sento!! [SM=x47961] ma intanto un mese senza ballare e tra un mese comincia il tour! non mi dire che Helena verrà sostituita!! oddioo non ci voglio pensare! [SM=g27825]
continua così!
ps. non ti preoccupa ti seguirò anche in questo nuovo delirio [SM=x47954]
bacio [SM=x47938]
ely jackson95
00mercoledì 24 novembre 2010 18:05
wow!!!! bellissimaaaaaa!!!!
continua!! =)
_Sara95_
00giovedì 25 novembre 2010 12:31
Fuori di testa. L'invidia fa male

18 febbraio 1988

Sono le sei della mattina. Stesa sul letto, leggo Le cronache di Narnia tentando di distrarmi dal dolore martellante alla caviglia. Non piango, però. Non è necessario e comunque mi vergogno troppo anche solo a dire che sto male.
Chynthia entra nella mia camera sorridente e visibilmente felice.
-Indovina chi c'è giù!
-Chi c'è, mia madre rediviva?
-No!
-Freddie Mercury?
-Ma no, scema!
-Ah, ho capito! C'è Fred Aistare!
-Un mese fa la tua prima risposta sarebbe stata esatta.
-Il mio caro e gentile datore di lavoro è venuto a trovarmi?
-Così sembra...
Ora vorrei cancellare dalla faccia di Chynthia quel sorriso strafottente e malizioso, ma una voce dolce mi distrae.
-Chynthia. Lo so che è roba da femmine, ma devo vedere come sta. Ne va della mia salute mentale.
Una risata e la mia amica lascia entrare Michael nella mia camera da letto. Fa due passi oltre la porta e poi si siede con decisione per terra, chiudendo la porta.
-Come stai?
-Sinceramente?
-Non lo so. Dì quel che è meglio per il mio cervello.
-Ok. Allora sto bene.
Un sorriso fugace e brillante.
-Ora dì la verità.
-Sto da schifo, non mi sento più le gambe e l'unica cosa che riesco a mandare giù è succo d'arancia senza zucchero. Adesso ti è tutto più chiaro?
Poggia la testa sulle mie gambe e chiude gli occhi, come per godersi qualcosa di meraviglioso.
-Evviva la sincerità. Quella prima di tutto.
-Ma perché sei venuto alle sei di mattina?
-Perché così ti ci porto io a lavorare, scansafatiche. Guarderai.
-Potevo arrivarci anche da sola al lavoro.
-Lo so, ma mi andava di accompagnarti. E quindi l'ho fatto.
-Il bimbo viziato che fa quel che vuole?
-Un uomo preoccupato per la sua donna.
Santissimo Dio. L'ha detto davvero? Non sembra accorgersene, non vuole accorgersene? L'ha detto con così tanta naturalezza che l'ha fatto sembrare vero, per un momento.
Chiudo gli occhi. Sono stanca, ho passato una notte insonne. E così, senza nemmeno rendermene conto, mi addormento.
***
Sono confusa. So di trovarmi nel mio letto, supina, ma non riesco a spiegarmi una strana sensazione di calore alla mano destra, finchè non apro gli occhi. La sua mano è posata sulla mia in quello che sembra solo un pacato gesto di amicizia, ma che per me vale molto di più. Ha gli occhi chiusi e la testa appoggiata alle mie gambe. Dorme.
Un sorriso istintivo si disegna sulle mie labbra. E' così bello...
Guardo la sveglia. Sono le sette e mezza, appena in tempo. Se avessi continuato a dormire probabilmente non saremmo mai andati a lavorare.
Mi dispiaceva svegliarlo, ma dovevo farlo per forza, così lo scossi dolcemente.
-Michael? Ehi, sveglia.
-Devo proprio?- la sua voce assonnata mi fece ridere.
-Sì, devi proprio.
-No, dai! Sto troppo bene...
-Alzati, non costringermi a farti il solletico.
Si alza in piedi immediatamente.
-D'accordo, non c'è bisogno che mi minacci.
-A me invece pare proprio il contrario!
Con la delicatezza di una farfalla, mi prende in braccio. Non mi oppongo, è una così bella sensazione...
Chynthia è in cucina. Ci vede, io e lui insieme, e sorride come se la sapesse lunga.
***
Se gli occhi fossero fuoco, molto probabilmente sarei già morta bruciata. Le ragazze mi fissano con sguardo omicida mentre Michael mi fa stendere delicatamente su un divanetto messo apposta lì per me.
Una ragazza in particolare, Joanne, fissa intensamente le mani di Michael che mi accarezzano il viso nel tentativo di farmi dimenticare il dolore.
Cominciano a lavorare, ma vedo che Joanne non demorde. Ma non lo sa che è maleducazione fissare?
A me, comunque, non importa niente. Michael mi sta ballando davanti, e sono troppo impegnata a memorizzare i suoi passi per farmi distrarre da una come lei.
Passo la giornata così, guardando sognante il mio datore di lavoro. Non c'è mai da annoiarsi con lui.
Quando i ballerini finiscono di provare, lasciando la sala vuota, Michael si avvicina a me per aiutarmi ad alzarmi, ma viene interrotto da una voce.
-Scusa, carina, potrei parlare un attimo da sola con te?
-Certo, non c'è problema. Michael, potresti lasciarci sole?
E adesso questa che vuole?
Appena la porta si chiude, Joanne esplode.
-Senti, io non so perché il mio Michael abbia deciso di fare tutto il carino con te, ma sappi che è mio! Devi stare lontana da lui!
Ma dove siamo, alle elementari?
-Ehi, bambola gonfiabile, stammi bene a sentire perché non ripeterò una seconda volta. Ho la caviglia rotta, rotta, non posso provare per un mese, cioè fino a quando il tour non inizierà. Michael mi ha semplicemente accompagnato. E poi scusa, c'è un contratto che dice che lui è tuo? Fammi un po' vedere! Hai tanto cervello quanto un peluche, e forse un peluche è più intelligente di te.
Non sa come rispondere. Furiosa, riesce solo ad avvertirmi che me ne pentirò. Oh, non ne dubito. Ma non la sopporto.
Appena Joanne esce, Michael entra velocissimo.
-Ma cosa è successo?
-Niente, roba da femmine.
-Ah- sorride. -Capisco.
ludo.94
00giovedì 25 novembre 2010 14:28
E mo che vuole quella?!?!?! [SM=x47975] Sara sistemalaaa!!! [SM=x47975]
vabbè passiamo alle cose dolci! [SM=g27836] l'affermazione di mike è troppo! "un uomo preoccupato per la sua donna" [SM=x47928] o mamma...mi sa che tutte avremmo voluto sentirlo dire da lui [SM=g27836] oook stop con le fantasie! [SM=x47958]
aspetto il prossimo capitolo,un bacio saretta [SM=x47938]
BEAT IT 81
00giovedì 25 novembre 2010 14:41
Saretta!!!!! Come sempre sono la solita ritardataria, ben 2 capitoli in dietro letti ora tutti d'un fiato......Lo spaevo io che Cupido ci covava ;-))))) , evviva l'Amore!!!! Ehm.....Joanna nn la si può far cadere in una botola del pavimento della sala prove e lasciarla lì sotto a vita? :-DDDDDDD . Grandiosa Saretta. davvero continua così !!!! Ah, in effetti un po' mi sembra di parlare da sola XD . Bacione Sara



ludo.94
00giovedì 25 novembre 2010 14:43
Re:
BEAT IT 81, 25/11/2010 14.41:

Saretta!!!!! Come sempre sono la solita ritardataria, ben 2 capitoli in dietro letti ora tutti d'un fiato......Lo spaevo io che Cupido ci covava ;-))))) , evviva l'Amore!!!! Ehm.....Joanna nn la si può far cadere in una botola del pavimento della sala prove e lasciarla lì sotto a vita? :-DDDDDDD . Grandiosa Saretta. davvero continua così !!!! Ah, in effetti un po' mi sembra di parlare da sola XD . Bacione Sara







sara co sti catturoni! ahhahahahaha sei una specialista!!! [SM=x47954] [SM=x47954] ma come ti vengono???? [SM=x47954]
[SM=x47938]
BEAT IT 81
00venerdì 26 novembre 2010 13:53
Re: Re:
ludo.94, 25/11/2010 14.43:




sara co sti catturoni! ahhahahahaha sei una specialista!!! [SM=x47954] [SM=x47954] ma come ti vengono???? [SM=x47954]
[SM=x47938]




Ludo!!!!!! Nn lo faccio apposta, se ho un'antipatia x un personaggio il catturone scatta in automatico [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] x il fatto di come mi vengono, beh, ringrazio soprattutto i cartoni di Tom e Jerry [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] Li adoro!!!!!!
_Sara95_
00venerdì 26 novembre 2010 22:21
Qui si mette male

14 febbraio 1988

5.00 am



Che bello festeggiare il proprio compleanno a letto. Che bello festeggiare il proprio compleanno sapendo che fra un'ora, minuto più minuto meno, verrà il tuo affascinante datore di lavoro apposta per portarti via.
Ma che bello festeggiare il proprio compleanno con l'amica migliore che si possa immaginare.

Chynthia entra e deposita sulle mie gambe un'enorme torta al cioccolato.
-Lo sai vero che hai esagerato?
-Sì. Ma mi andava di farlo!
Sospiro. Chynthia è fatta così.
Nonostante la torta sia gigante, ce la finiamo in tre secondi netti, forse anche meno. E' davvero buona, questo lo devo ammettere.
-Helena, mi devi dire la verità.
La guardo confusa. -Su cosa?
-Su te e Michael.
-Non c'è niente da dire, Chynthia. Siamo amici, tutto qui.
-No, non siete amici. Ho visto come vi guardate.
-D'accordo, un po' di attrazione c'è sempre.
-Helena, non mentirmi, lo sai che non ci riesci mai!- un sorriso furbetto appare sulle sue labbra.
Ha ragione, non ci riesco mai, ma del resto ora non le sto mentendo, no?
-Sei una causa persa, Helena. Tentare di farti capire le cose è come cercare di afferrare il vento.
Il campanello ci interrompe.
-Oh, eccolo! Aspettami qui eh...
-E dove potrei mai andare, idiota.
Una risata furba.
Poi, dopo cinque minuti di tortura e agonia, lui compare in cima alle scale.
-Michael!- sospiro, come se lui fosse la mia salvezza.
E in effetti...
-Come stai?
-Bah, e me lo chiedi pure. Ti facevo più intelligente, tesoruccio.
-Cos'è, una provocazione?
-No, è una semplice constatazione della tua poca intelligenza. Ma è normale, d'altronde sei un uomo.
Scoppia a ridere, divertito.
-Ti ricordo che l'uomo è nato dalla donna.
-Ti ricordo che colui che arriva per ultimo è sempre perfetto poichè impara dagli errori degli altri.
-Questo è un colpo basso!
-Bassissimo, rasoterra.
-Andiamo a lavorare, va!
In quel momento nota la carta da regalo in cui era avvolto il dono di Chynthia per il mio compleanno, un elastico blu scuro.
-E' il tuo compleanno oggi?
-Sempre più perspicace, vedo.
-Spiritosa!
Si avvicina in modo pericoloso al mio viso...
... e mi bacia sulla guancia. Il punto in cui le sue labbra hanno toccato la mia pelle brucia come l'inferno.
-Auguri! Adesso possiamo andare a lavorare.
Rido, e continuo finchè non siamo sulla porta, avvolta fra le sue braccia.
***
Una carica di passione e adrenalina traspare dai movimenti di Michael mentre danza sulle note divine di ''The Way You Make Me Feel'' insieme a quella bambola gonfiabile di nome Joanne. Mentre ballano insieme lei mi fissa con aria di sfida, come per sfidarmi a mostrarmi gelosa.
A me, sinceramente, non me ne importa un accidente di loro due insieme. Michael è un uomo adulto, può fare quel che vuole.
Sicura che non te ne importi niente, Helena?
Quando lui smette di ballare, mi rivolge uno sguardo come per dire: ''Ti prego salvami dalla piovra Joanne'' ed io sorrido maliziosa. Non credo che lo salverò... prima voglio divertirmi. Ho come l'impressione, e, son sicurissima, è solo un'impressione, che Joanne se lo voglia portare fra le sue lenzuola, ma devo esserne del tutto certa...
Sì, come no. Quella non ha altro scopo nella vita, in pratica.
Giocherello distratta coi miei ricci neri mentre Michael annuncia cinque minuti di pausa.
Joanne esce rivolgendomi un'occhiata di fuoco.
Quando la porta si chiude, Michael sospira afflitto.
-Helena, ti prego, sbrigati a guarire! Ballare con quella è come farlo con un sasso, ha un feeling di un pezzo di marmo!
-Oh, il marmo è una bellissima pietra. Ottima da lavorare, anche.
-No, seriamente!
Appoggia la testa sulle mie gambe, attento a non farmi male. Chiude gli occhi e prende un respiro profondo.
-Domani sarà l'inferno.
-Perché?- chiedo curiosa io.
-Devo annunciare il tour, naturalmente.
-Oh, mi dispiace. Sì, condoglianze davvero.
-Non ce la posso fare.
-Beh, se dopo la fatidica giornata vuoi tirarti su il morale dico a Chynthia di lasciarti un pezzo di torta al cioccolato e pensa, sono disposta a cederti perfino il mio amarissimo e onnipresente succo d'arancia. Ci stai?
E' un'offerta semplice, di quelle che si fanno tutti i giorni a un amico, ma lui ne è felicissimo.
-Ma certo che passo. Non mi perderei la torta di Chynthia per nulla al mondo!
-Stamattina ne ha fatta una davvero buona. E' finita prima che tu arrivassi.
-Peccato.- sussurra.
Ho i brividi, sta giocando distrattamente con i miei capelli, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Chiudo gli occhi. Questa è magia.
Proprio in quel momento la porta si apre bruscamente, ed una Joanne infuriata fa la sua comparsa, brandendo una bottiglietta d'acqua come arma di distruzione potenzialmente letale.
-Cucciolino orsottoloso, ma che stai facendo?
Mi trattengo dallo scoppiare a ridere. Cucciolino orsottoloso? Ma l'ha detto davvero?
Michael incrocia i miei occhi disperato.
-Salvami- mi sussurra all'orecchio prima di alzarsi in piedi.
Ed è ora che scoppio a ridere.
Che bello festeggiare il mio compleanno con Michael.
angelaserre
00venerdì 26 novembre 2010 22:31
continuaaaaaaaaaaaaaaaaa
manu 62
00sabato 27 novembre 2010 06:39
E' una ff deliziosa.Mi piace il modo in cui li fai interagire fra loro...mi ricorda la tua prima storia.
_Sara95_
00sabato 27 novembre 2010 18:27
I lati positivi della cosa? Beh... un attimo che ci penso eh.

15 febbraio 1988

Tutto questo mi sembra assurdo ora. Il ballo, il lavoro, il tour, Michael... tutte cose che fino a un anno fa non avrei nemmeno immaginato di poter ottenere, un giorno.
La mia nuova vita è fantastica ora.
O perlomeno questo potrebbe pensare una persona normale che vede la mia vita da fuori. La realtà è completamente diversa e molto più oscura. Ma devo fare la facciata della ragazza felice.
Cosa c'è di così sbagliato, vi chiederete voi. Beh, vi rispondo subito.
Anche se sono mattiniera, sonnambula et similia, svegliarsi alle quattro per farsi trovare alle cinque vestita e pronta per la tua amica e alle sei per il tuo datore di lavoro che ti porta in sala non è facile.
Non è facile essere una ballerina con una caviglia rotta, ti senti fuori dal mondo, la staticità non è il tuo elemento, e tentare di imparare le coreografie di un mese solo con gli occhi non è cosa da poco.
Non è facile accettare il fatto che fra solo un mese andrai in tour con quella che probabilmente è la persona più conosciuta del pianeta.
Si può passare sopra a tutto questo, però. Ho una memoria invidiabile, per non dire straordinaria, le notti insonni le posso sopportare benissimo e posso sopportare anche di passare il prossimo mese da ferma.
Non posso passare sopra al fatto più ovvio. E più nascosto, anche. Non posso ignorarlo, non posso fare finta che non esista, non posso schiacciarlo sotto una coltre di brutti ricordi e delusioni per soffocarlo e distruggerlo, per farlo morire, per farlo perire miseramente.
Cos'è questo fatto?
E' un sentimento.
E' un sentimento che attraversa l'anima, distrugge le parole, rivoluziona il mondo, confonde la gente, la porta a fare pazzie, la porta a vivere in Paradiso.
E' un sentimento immortale, è un sentimento per il quale si è disposti a morire o anche a uccidere, se necessario.
E' un sentimento che non si può soffocare sotto una coltre di ricordi spiacevoli, poichè la sua luce li cancellerà uno a uno, tutti quanti, alleggerendo il peso della sofferenza.
E' un sentimento che non si può ignorare, perché è prepotente, fa forza per uscire, vuole essere accettato e capito, vuole donarsi con tutto sè stesso.
E' un sentimento che esiste e deve esistere, perché qualcuno si è divertito a crearlo per ucciderci tutti piangendo o ridendo.
E' l'amore.
La colpa di tutto questo è di Michael, ovviamente.
Sì, da piccola lo amavo, ma lo amavo in modo diverso, più... ingenuo. Ero sicura e disillusa di non poterlo avere e non mi dispiaceva, mi bastava che lui fosse felice di quel che faceva.
Ma ora, ora che posso vederlo, averlo vicino, parlargli, guardarlo all'opera, ballare con lui e per lui, è diverso.
Il mio amore non è stato rimpiazzato, si è diversificato, si è evoluto adattandosi alle attuali circostanze.
Circostanze che mi confondono.
Circostanze che mi fanno stare male.
Perché so con sicurezza che per lui sono solo una ballerina, o al massimo un'amica.
Ma anche di questo in fondo sono felice.
Essere sua amica è bellissimo.
E' come sperare di poterlo capire, di poter alleggerire quel peso che è decisamente troppo per una persona giovane come lui, ma che io posso sopportare senza rimanerne schiacciata.
Non so perché sto pensando a tutto questo ora, forse è l'antidolorifico che mi fa fare queste riflessioni sulle quali potrei scrivere un'enciclopedia. Tutti i miei pensieri, tutte le mie parole, tutti i miei respiri sono volti solo a lui, solo per vedere ancora una volta disegnarsi il sorriso su quelle labbra perfette, quel sorriso che mi fa stare male e che allo stesso tempo mi fa sentire in pace.
Forse sono paranoica.
Forse il mio ripetere tutti questi ''forse'' mi sta facendo diventare scema.
O forse, e questa è un'ipotesi ben più terribile, lo amo.
Lo amo davvero, lo amo col cuore.
Non me ne importa niente chi è.
Lui è Michael.
Il mio piccolo e ingenuo Michael.
Quel ragazzo venuto dal cielo che un giorno di gennaio ha deciso di cambiare la mia vita.
E renderla meravigliosa ma anche infinitamente confusa.
Senza una destinazione precisa.
E' una vita al buio di un sentiero sconosciuto, non puoi sapere a cosa andrai incontro finchè non ci sbatti la testa.
E la botta fa male, ma quel che trovi dopo è così meraviglioso, che non ti importa nulla del dolore immediato, finchè non senti la botta della delusione.
E' una vita che promette di essere breve ma fantastica.
Un sussulto mi ricorda che io gli sto mentendo.
Io non glielo ho detto.
Io lo sto facendo gioire, per farlo soffrire dopo.
Le mie lacrime accarezzano le guance, morendo sulla mia bocca.
Sto sbagliando.
Ma non è facile dirglielo.
Come confessargli che non potrò rimanere con lui per sempre come vorrei?
Come?
Non lo so.
L'urlo di Chynthia mi distrae.
-Ehi, Helena, guarda chi c'è in TV!
So già chi è. Lui, il mio ragazzo dal cuore d'oro.
Annuncia il Bad Tour. Come prevedibile, i fan sono in fermento.
Le telecamere riprendono il bagno di folla che Michael è costretto a subire.
Ma cosa ti fanno?
Ora capisco perché ha paura della gente.
Come non averne paura?
-Menomale che più tardi viene da noi!- sospiro.
-CHE COSA?!?!
-Ah, non te l'ho detto? Vuole assaggiare la tua torta al cioccolato!
-E tu me lo dici adesso?
Con movimenti frenetici, comincia a preparare l'impasto per la torta.
-E se non è pronta per quando arriva? Oddio, come faccio?
-Chynthia, calmati, sarà qui fra due ore, hai tutto il tempo che vuoi!
Sospira, ma non smette di muoversi con una fretta che mi dà sui nervi.
***
Quando suona il campanello, io non mi muovo dal divanetto del soggiorno sul quale sono sdraiata, come una matrona romana. E' Chynthia ad aprire, correndo come una bambina impacciata.
Io sorrido, senza cambiare posizione.
Sbaglio, o quella emozionata dovrei essere io?
Ma sono emozionata. Il cuore vuole uscirmi dal petto, mentre la sua risata risuona per l'ingresso.
Il sorriso più bello lo riserva a me, quando mi vede sdraiata sul divano blu scuro del soggiorno. Ricambio, quasi con le lacrime agli occhi per il dolore e l'emozione che mi fa provare, tutto insieme.
Poi la sua attenzione si sposta su Chynthia, permettendomi di riprendere fiato.
-Allora Chynthia, sai bene perché sono qui.
Chynthia sorride.
-Oh, ma certo! La mia torta!
-Helena, non fare l'asociale. Vieni qui.
-Michael, vuoi morire giovane?
La sua risata cristallina lo accompagna fino al mio divano. Mi prende delicatamente e mi fa sedere sulla sedia del soggiorno dove c'è scritto il mio nome.
-Sedie personalizzate?- chiede, curioso.
-Sì, Chynthia è molto gelosa delle sue cose perciò... abbiamo diviso.
-Adesso non mi dipingere come una pazza maniaca e possessiva, Helena.
-No, non sia mai Chynthia, lo sai che ti voglio bene!
-Helena, non fare impazzire la tua amica, poverina, credo sia difficile sopportarti.
-Ehi, non ti ci mettere anche tu!
Passiamo il pomeriggio così, fra cioccolato, succo d'arancia e risate, e quando lui varca la soglia per andarsene, una felicità sconosciuta e travolgente uccide il mio male e la tristezza, facendo rimanere vivido e impresso il suo sorriso fatto di sole e aria pura.
_Sara95_
00sabato 27 novembre 2010 18:28
I lati positivi della cosa? Beh... un attimo che ci penso eh.

15 febbraio 1988

Tutto questo mi sembra assurdo ora. Il ballo, il lavoro, il tour, Michael... tutte cose che fino a un anno fa non avrei nemmeno immaginato di poter ottenere, un giorno.
La mia nuova vita è fantastica ora.
O perlomeno questo potrebbe pensare una persona normale che vede la mia vita da fuori. La realtà è completamente diversa e molto più oscura. Ma devo fare la facciata della ragazza felice.
Cosa c'è di così sbagliato, vi chiederete voi. Beh, vi rispondo subito.
Anche se sono mattiniera, sonnambula et similia, svegliarsi alle quattro per farsi trovare alle cinque vestita e pronta per la tua amica e alle sei per il tuo datore di lavoro che ti porta in sala non è facile.
Non è facile essere una ballerina con una caviglia rotta, ti senti fuori dal mondo, la staticità non è il tuo elemento, e tentare di imparare le coreografie di un mese solo con gli occhi non è cosa da poco.
Non è facile accettare il fatto che fra solo un mese andrai in tour con quella che probabilmente è la persona più conosciuta del pianeta.
Si può passare sopra a tutto questo, però. Ho una memoria invidiabile, per non dire straordinaria, le notti insonni le posso sopportare benissimo e posso sopportare anche di passare il prossimo mese da ferma.
Non posso passare sopra al fatto più ovvio. E più nascosto, anche. Non posso ignorarlo, non posso fare finta che non esista, non posso schiacciarlo sotto una coltre di brutti ricordi e delusioni per soffocarlo e distruggerlo, per farlo morire, per farlo perire miseramente.
Cos'è questo fatto?
E' un sentimento.
E' un sentimento che attraversa l'anima, distrugge le parole, rivoluziona il mondo, confonde la gente, la porta a fare pazzie, la porta a vivere in Paradiso.
E' un sentimento immortale, è un sentimento per il quale si è disposti a morire o anche a uccidere, se necessario.
E' un sentimento che non si può soffocare sotto una coltre di ricordi spiacevoli, poichè la sua luce li cancellerà uno a uno, tutti quanti, alleggerendo il peso della sofferenza.
E' un sentimento che non si può ignorare, perché è prepotente, fa forza per uscire, vuole essere accettato e capito, vuole donarsi con tutto sè stesso.
E' un sentimento che esiste e deve esistere, perché qualcuno si è divertito a crearlo per ucciderci tutti piangendo o ridendo.
E' l'amore.
La colpa di tutto questo è di Michael, ovviamente.
Sì, da piccola lo amavo, ma lo amavo in modo diverso, più... ingenuo. Ero sicura e disillusa di non poterlo avere e non mi dispiaceva, mi bastava che lui fosse felice di quel che faceva.
Ma ora, ora che posso vederlo, averlo vicino, parlargli, guardarlo all'opera, ballare con lui e per lui, è diverso.
Il mio amore non è stato rimpiazzato, si è diversificato, si è evoluto adattandosi alle attuali circostanze.
Circostanze che mi confondono.
Circostanze che mi fanno stare male.
Perché so con sicurezza che per lui sono solo una ballerina, o al massimo un'amica.
Ma anche di questo in fondo sono felice.
Essere sua amica è bellissimo.
E' come sperare di poterlo capire, di poter alleggerire quel peso che è decisamente troppo per una persona giovane come lui, ma che io posso sopportare senza rimanerne schiacciata.
Non so perché sto pensando a tutto questo ora, forse è l'antidolorifico che mi fa fare queste riflessioni sulle quali potrei scrivere un'enciclopedia. Tutti i miei pensieri, tutte le mie parole, tutti i miei respiri sono volti solo a lui, solo per vedere ancora una volta disegnarsi il sorriso su quelle labbra perfette, quel sorriso che mi fa stare male e che allo stesso tempo mi fa sentire in pace.
Forse sono paranoica.
Forse il mio ripetere tutti questi ''forse'' mi sta facendo diventare scema.
O forse, e questa è un'ipotesi ben più terribile, lo amo.
Lo amo davvero, lo amo col cuore.
Non me ne importa niente chi è.
Lui è Michael.
Il mio piccolo e ingenuo Michael.
Quel ragazzo venuto dal cielo che un giorno di gennaio ha deciso di cambiare la mia vita.
E renderla meravigliosa ma anche infinitamente confusa.
Senza una destinazione precisa.
E' una vita al buio di un sentiero sconosciuto, non puoi sapere a cosa andrai incontro finchè non ci sbatti la testa.
E la botta fa male, ma quel che trovi dopo è così meraviglioso, che non ti importa nulla del dolore immediato, finchè non senti la botta della delusione.
E' una vita che promette di essere breve ma fantastica.
Un sussulto mi ricorda che io gli sto mentendo.
Io non glielo ho detto.
Io lo sto facendo gioire, per farlo soffrire dopo.
Le mie lacrime accarezzano le guance, morendo sulla mia bocca.
Sto sbagliando.
Ma non è facile dirglielo.
Come confessargli che non potrò rimanere con lui per sempre come vorrei?
Come?
Non lo so.
L'urlo di Chynthia mi distrae.
-Ehi, Helena, guarda chi c'è in TV!
So già chi è. Lui, il mio ragazzo dal cuore d'oro.
Annuncia il Bad Tour. Come prevedibile, i fan sono in fermento.
Le telecamere riprendono il bagno di folla che Michael è costretto a subire.
Ma cosa ti fanno?
Ora capisco perché ha paura della gente.
Come non averne paura?
-Menomale che più tardi viene da noi!- sospiro.
-CHE COSA?!?!
-Ah, non te l'ho detto? Vuole assaggiare la tua torta al cioccolato!
-E tu me lo dici adesso?
Con movimenti frenetici, comincia a preparare l'impasto per la torta.
-E se non è pronta per quando arriva? Oddio, come faccio?
-Chynthia, calmati, sarà qui fra due ore, hai tutto il tempo che vuoi!
Sospira, ma non smette di muoversi con una fretta che mi dà sui nervi.
***
Quando suona il campanello, io non mi muovo dal divanetto del soggiorno sul quale sono sdraiata, come una matrona romana. E' Chynthia ad aprire, correndo come una bambina impacciata.
Io sorrido, senza cambiare posizione.
Sbaglio, o quella emozionata dovrei essere io?
Ma sono emozionata. Il cuore vuole uscirmi dal petto, mentre la sua risata risuona per l'ingresso.
Il sorriso più bello lo riserva a me, quando mi vede sdraiata sul divano blu scuro del soggiorno. Ricambio, quasi con le lacrime agli occhi per il dolore e l'emozione che mi fa provare, tutto insieme.
Poi la sua attenzione si sposta su Chynthia, permettendomi di riprendere fiato.
-Allora Chynthia, sai bene perché sono qui.
Chynthia sorride.
-Oh, ma certo! La mia torta!
-Helena, non fare l'asociale. Vieni qui.
-Michael, vuoi morire giovane?
La sua risata cristallina lo accompagna fino al mio divano. Mi prende delicatamente e mi fa sedere sulla sedia del soggiorno dove c'è scritto il mio nome.
-Sedie personalizzate?- chiede, curioso.
-Sì, Chynthia è molto gelosa delle sue cose perciò... abbiamo diviso.
-Adesso non mi dipingere come una pazza maniaca e possessiva, Helena.
-No, non sia mai Chynthia, lo sai che ti voglio bene!
-Helena, non fare impazzire la tua amica, poverina, credo sia difficile sopportarti.
-Ehi, non ti ci mettere anche tu!
Passiamo il pomeriggio così, fra cioccolato, succo d'arancia e risate, e quando lui varca la soglia per andarsene, una felicità sconosciuta e travolgente uccide il mio male e la tristezza, facendo rimanere vivido e impresso il suo sorriso fatto di sole e aria pura.
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